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La depressione: “il potere di una malattia”Svegliatevi! 1982 | 8 febbraio
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La depressione: “il potere di una malattia”
UN UOMO che soffriva di depressione consultò un medico. Si racconta che quest’ultimo, dopo una visita accurata, gli disse: “Ha bisogno di svago; vada a sentire il comico Grimaldi; la farà ridere, e questo le farà meglio di qualsiasi medicina”. Assumendo un’espressione ancora più demoralizzata, l’uomo rispose: “Ma sono io Grimaldi!”
Nessuno è immune dalla depressione! E chiunque ne abbia sofferto sa che non è una cosa da ridere. Abbiamo tutti dei periodi in cui ci sentiamo giù, forse a causa di dispiaceri, delusioni o stanchezza. Ma di solito ci riprendiamo in breve tempo. A volte però la depressione continua, anche fino al punto di annientare l’individuo.
Prendiamo il caso di Irene, una donna che per tre anni lottò contro questo disturbo del quale è detto che causa “più sofferenza di qualsiasi altra malattia”. In un momento di profonda disperazione uccise i suoi figli e poi si tolse la vita. Cercando di spiegare cos’era accaduto a questa donna che in precedenza era stata una madre devota, un rabbino disse al suo funerale: “È stata la malattia ad avere il sopravvento su di lei e sulla sua vita”. Poi fece una domanda penetrante: “Chi può comprendere il potere di una malattia?”
Quella donna soffriva di grave depressione, un implacabile abbassamento dell’umore accompagnato anche da disturbi fisici. Il dott. Leonard Cammer riferisce:
“La depressione può colpire chiunque: la casalinga, il tassista, l’uomo d’affari, l’insegnante, il giocatore d’azzardo, l’attrice, il muratore, la commessa, . . . ecc. E si manifesta nelle persone stabili e mature come nei nevrotici e nei bambini. Inoltre, può trattarsi di persone a qualsiasi livello della scala economica, sociale e intellettuale, e di qualsiasi tipo di personalità”. — “Up from Depression”.
Potrebbe colpire voi o i vostri cari? Si calcola che ogni anno una persona su dieci soffrirà di depressione. Nel corso di un sondaggio effettuato per conto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità si è riscontrato che, negli odierni “tempi difficili”, 200 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di questa “malattia”. — II Tim. 3:1.
La stragrande maggioranza di chi soffre di depressione non arriva agli estremi come Irene, però molti provano ciò che provava una persona che ne ha sofferto e che spiega come si sentiva prima di uscire da quello stato: “Nulla mi recava gioia. Mi sentivo prigioniera di un terribile incubo senza speranza di cambiamento. Mi sembrava che la mia vita fosse appesa a un filo ogni istante della giornata. Non volevo morire, ma non volevo neppure vivere in quelle condizioni”.
Qual è la causa di tali sofferenze? Dipende solo dalla mente?
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Dipende solo dalla mente?Svegliatevi! 1982 | 8 febbraio
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Dipende solo dalla mente?
IL MEDICO ascoltava con attenzione mentre la paziente depressa descriveva i suoi sintomi: continui mal di testa, irritabilità, stitichezza, inappetenza, insonnia e perenne stanchezza. Piangeva facilmente e, a volte, desiderava morire. “Dipende solo dalla mente”, disse il medico. “Finché non ritrova se stessa, non posso far nulla. Le raccomandò vivamente di consultare lo psichiatra”.
Questo medico bene intenzionato esprimeva una comune opinione. Ad ogni modo, come questa donna che soffriva di grave depressione, molti sono affranti quando si sentono dire che la loro angoscia è unicamente frutto dei loro pensieri. È vero che il nostro modo di pensare può influire — in bene o in male — sul nostro organismo. Ma ci sono anche crescenti prove che un corpo malato può influire sui processi mentali.
Ma prima di considerare queste prove dobbiamo comprendere che il termine “depressione”a abbraccia un’ampia gamma di emozioni (vedi prospetto).
Come si può stabilire?
“Quando la depressione è causata, ad esempio, dalla morte di un familiare, ci si può risollevare”, ha dichiarato il dott. Nathan S. Kline, direttore di un centro di ricerche sull’igiene mentale (Rockland Research Institute Department of Mental Hygiene) dello stato di New York, nel corso di una recente intervista rilasciata a un redattore di Svegliatevi! “Un buon pasto, una bella serata di luna o qualcos’altro può dare un certo sollievo. Quando la depressione è grave, non c’è sollievo. Si potrebbe vincere del denaro o essere eletti presidenti; non darebbe nessun particolare piacere. Il futuro appare disperato”.
Quali sono i sintomi della psicosi maniaco-depressiva? Il dott. Ronald Fieve (professore di psichiatria clinica presso il College of Physicians and Surgeons della Columbia University) ha detto a Svegliatevi!: “I periodi di sovreccitazione si alternano a quelli di malinconia. Il soggetto è in uno stato di anormale ottimismo: è iperattivo, troppo loquace, dorme di meno e ha un’enorme quantità di energia che non ha mai avuto. Questa condizione, che si verifica all’improvviso, può durare di solito da due settimane a uno o due mesi. Poi la persona cade di colpo in una profonda depressione”.
Ora molti scienziati credono che specifici cambiamenti chimici nel cervello accompagnino alcune forme di grave depressione e possano causarla. (Vedere la spiegazione nei prospetti qui sopra). È un processo complicato e i pareri degli esperti in proposito sono discordi. Ma che cosa può causare questo scombussolamento chimico? Molti diversi fattori.
Il legame fra malattia e depressione
“La depressione può avere origine da problemi organici ben definiti”, dichiara Lawrence Galton, scrittore di articoli medici. “Sono incluse infezioni come epatite, mononucleosi e influenza; disturbi ormonali (ghiandolari) come quelli della tiroide, della paratiroide e delle surrenali; tumori maligni, stati carenti, anemie e altre affezioni del sangue”. — You May Not Need a Psychiatrist (1979).
Per esempio, una donna era stata curata per 15 anni per una grave forma di depressione, che a volte le aveva fatto pensare al suicidio. Le avevano somministrato dei farmaci antidepressivi e l’avevano anche sottoposta a elettroshock, ma nulla le aveva recato un sollievo duraturo. Infine si scoprì che il problema era causato da una ghiandola della paratiroide malata. Curata e guarita da questo disturbo, essa migliorò. Il suo problema era stato basilarmente di natura fisica.
Stress
L’esaurimento nervoso causato da stress può anch’esso dare luogo a depressione. Alcune situazioni stressanti elencate dagli specialisti sono: ‘un matrimonio non riuscito, vivere in un quartiere povero e malfamato, un principale poco gentile, prolungato stato di guerra’, e cercare di seguire un programma quotidiano “che è chiaramente al di là delle proprie risorse mentali, emotive e fisiche”. Anche un ambiente privo d’amore, in cui ci si sente soli, abbattuti e disperati, può causare depressione. Molti si trovano in situazioni simili.
Un particolare avvenimento stressante, come la perdita di una persona cara o un divorzio, può causare profonda depressione. Ma in un recente studio è stato scoperto che, su 185 individui depressi, solo un quarto poteva additare un avvenimento stressante precedente al loro stato di depressione. Lo psichiatra dott. Fieve ritiene che l’avvenimento stressante “sia semplicemente la parte emersa dell’iceberg”.
Paragonando l’individuo depresso a un’automobile che si guasta mentre si arrampica su una ripida salita, il dott. Kline esprime così la sua convinzione: “In un certo senso è stato il fatto che salivate sul colle. D’altra parte, se il motore fosse stato in buone condizioni, il guasto non ci sarebbe stato. Quindi lo stress causato dall’ambiente può affrettare la rottura, ma tanto per cominciare deve esistere una carenza biologica, o un difetto nel motore”.
Ad ogni modo, potrebbe la mente stessa creare questo squilibrio chimico senza che ci fosse in precedenza qualche difetto fisico?
La funzione della mente
Ci sono valide prove indicanti che molti riescono a uscire anche da un grave stato di depressione cambiando il proprio modo di pensare con l’aiuto di esperti. Questo mostrerebbe che in alcuni tipi di grave depressione il modo di pensare dell’individuo o ciò che mette nella mente, non qualche difetto fisico, ha un ruolo essenziale.
Recenti ricerche mostrano che il nostro modo di pensare può influire sul funzionamento chimico del cervello. Per esempio, in uno studio effettuato nel 1979 su alcuni pazienti a cui era stato appena estratto il dente del giudizio furono somministrate iniezioni di una soluzione salina, un placebo, e fu detto loro che questo avrebbe alleviato il dolore. Nonostante il fatto che questa iniezione non avesse nessuna proprietà sedativa, un terzo dei pazienti “riscontrò subito che il dolore era sensibilmente diminuito”. Si ritenne che i pensieri del paziente avevano fatto entrare in funzione alcuni “sedativi” chimici (endorfine) che si trovano nel cervello. La cosa fu confermata quando venne somministrato un altro farmaco che blocca gli effetti dei “sedativi” naturali del cervello. Il dolore tornò.
In numerosi casi si è riscontrato che la mente è in grado di reagire all’amore. Al contrario, si è pure riscontrato che ira, odio, gelosia e altre emozioni negative producono cambiamenti biochimici nel corpo.
La Bibbia riconosce l’importante funzione dei nostri più profondi sentimenti e pensieri. Essa dice: “Lo spirito di un uomo [ciò che prova e pensa nel suo intimo] può sostenere la sua malattia, ma in quanto a uno spirito abbattuto, chi lo può sollevare?” (Prov. 18:14) Se lo “spirito di un uomo” è “abbattuto” a causa di un modo di pensare errato (considerato alle pagine 8-10), se è affranto a causa di gelosia, risentimento o coscienza colpevole, allora la brutta situazione diventa insostenibile. Ne può conseguire una forte depressione.
E se un individuo nutre la propria mente con pensieri deprimenti — forse attraverso televisione, cinema o letteratura pornografica — questo accentuerà il suo cattivo umore e alimenterà la depressione. Specie quando si passa regolarmente molto tempo davanti al televisore il proprio modo di vedere le cose può esserne influenzato in modo negativo. Nel caso di altri la radice del problema può essere diversa.
Altre possibili cause
“Il cervello è molto più sensibile, rispetto ad altri organi, a cambiamenti nelle concentrazioni di certe sostanze nutritive nel plasma [sanguigno]”, affermano due ricercatori dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts. In Nutrition and the Brain (La nutrizione e il cervello) (Vol. 3, 1979), questi medici, Wortman e Wortman, hanno pubblicato alcune informazioni che mostrano l’effetto di ciò che mangiamo sul nostro umore e come certe carenze nutritive possono alterare l’equilibrio chimico nel cervello e produrre depressione.
Anche quando si fanno pasti regolari ed equilibrati, limitando al massimo i cibi con scarso valore nutritivo, si possono ugualmente avere carenze che causano depressione. Certi medicinali, contraccettivi orali, sforzi a cui il corpo è sottoposto come gravidanza, inquinamento ed eccezionale stress sono tutte cose che possono generare carenze nutritive.
L’allergia a certi alimenti o a esalazioni chimiche e i cambiamenti ormonali che avvengono nella donna sono tutte cause di depressione. Inoltre, dallo studio effettuato su 1.100 pazienti curati per ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue) si è riscontrato che il 77 per cento di essi soffrivano di depressione.
Oltre all’errato modo di pensare, ci sono dunque molte cause di depressione. Un individuo fortemente depresso può soffrire a causa di svariati fattori o insieme di fattori. Anche l’ereditarietà e le esperienze dell’infanzia hanno il loro peso. Tutte queste cose possono determinare il modo in cui si reagisce a un avvenimento o a un ambiente stressante.
È utile cercare di capire le possibili cause della depressione. Ma una domanda che viene fatta sempre più insistentemente dalle persone depresse è questa: Cosa posso fare per vincerla?
[Nota in calce]
a Le definizioni usate nel prospetto qui sotto si basano, in parte, su Diagnostic & Statistical Manual of Mental Disorders (3a edizione, 1980).
[Prospetto/Immagini a pagina 4]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
LE VARIE FACCE DELLA DEPRESSIONE
Demoralizzazione e angoscia
Abbassamento dell’umore dovuto a qualche avvenimento sconvolgente come morte di una persona cara, divorzio, perdita del lavoro, problemi di salute o altra situazione stressante
Leggera depressione cronica (Nevrosi depressiva)
La malinconia continua. Sussiste un generale sentimento negativo e di insoddisfazione. Ci si sente stanchi e si perde l’interesse per la famiglia e gli amici. Si hanno spesso sentimenti di indegnità, ansia e ira.
Forte depressione
“Ti sembra d’essere sprofondato sottoterra”, ha detto uno che ne soffriva. Non si trova sollievo. Cambiano le abitudini nel dormire; c’è inappetenza. Si hanno sensi di colpa o si vorrebbe essere morti. Opprimenti sentimenti di paura, ansietà e incapacità di concentrarsi. In certi casi i periodi di depressione si alternano a periodi di comportamento normale.
Psicosi maniaco-depressiva
Periodi di esaltazione — spendere a destra e a sinistra, lavorare ininterrottamente, iperattività — seguiti da profonda depressione.
[Riquadro/Diagramma a pagina 5]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
I nostri pensieri sono trasmessi da una cellula nervosa all’altra sotto forma di impulsi elettrochimici. Se vengono trasmessi senza distorsioni ne risulta il giusto stato d’animo. Le terminazioni nervose non si toccano. L’impulso nervoso stimola la produzione di neurotrasmettitori chimici che colmano il vuoto e il nostro pensiero continua senza distorsioni. È essenziale che in questa zona detta sinapsi ci sia equilibrio chimico.
[Diagramma]
impulso nervoso
cellula nervosa
cellula nervosa
sinapsi
impulso nervoso
neurotrasmettitori chimici
sinapsi
recettori
gli impulsi nervosi continuano senza distorsioni
[Riquadro/Diagrammi a pagina 5]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
CIÒ CHE PUÒ FUNZIONARE MALE
Un eccesso di certi neurotrasmettitori distorce l’impulso nervoso, causando eccessiva stimolazione, forse anche mania.
[Diagramma]
impulso nervoso
neurotrasmettitori chimici
impulso nervoso distorto
Bassi livelli di certi neurotrasmettitori distorcono l’impulso nervoso, forse causando depressione.
[Diagramma]
impulso nervoso
neurotrasmettitori chimici
impulso nervoso distorto
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Cosa si può fare per combattere la depressioneSvegliatevi! 1982 | 8 febbraio
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Cosa si può fare per combattere la depressione
“SE SI potessero convincere tutte le persone depresse a fare dell’esercizio fisico”, ha detto Armand DiMele del Centro DiMele per la Psicoterapia, “tre quarti d’esse vedrebbero il loro morale sollevato”. Altri sono d’accordo, purché si tratti di una leggera forma di depressione e non di forte depressione.a Pure essenziali sono il debito riposo e sufficienti ore di sonno.
Alcuni che soffrono di leggera depressione traggono beneficio dal dedicare un po’ di tempo ad attività in cui provano particolare piacere. Una donna che ama cucire ha detto: “È difficile essere depressi quando si è creativi”. A volte tutto ciò che occorre è un cambiamento di ritmo: forse andare a cena fuori una sera o fare una breve vacanza.
È di grande aiuto aprire il proprio cuore a un amico fidato. Ma bisogna stare attenti alle persone che si frequentano, sia direttamente che attraverso la televisione o il cinema. Evitate come la peste i lamentatori deprimenti e gli spettacoli che possono corrompere la morale o contaminare la coscienza. — Prov. 17:17; I Cor. 15:33.
Ma che fare se la depressione continua?
Può dipendere dal cibo?
Osservate attentamente il vostro regime alimentare. Barbara Reed, giudice di sorveglianza di Cuyahoga Falls (Ohio, U.S.A.), ha spiegato a un redattore di Svegliatevi! che molti dei condannati in libertà vigilata assegnati al suo ufficio accusavano sintomi di depressione. Dopo aver preso in esame il loro tipo di alimentazione ha notato che molti mangiavano cibi poco nutrienti e non facevano colazione, e alcuni andavano avanti settimane senza mai consumare verdura. Con un’alimentazione migliore — pasti regolari ed equilibrati — e facendo dell’esercizio fisico molti sono stati aiutati a liberarsi della depressione. “Un ventenne depresso che soffriva di complessi di inferiorità, arrestato per danneggiamenti criminali, si alimentava di cibi poco nutrienti”, ha dichiarato la Reed. Ma migliorando il regime alimentare e seguendo appropriati consigli, il suo morale si è risollevato e il suo comportamento è migliorato.
Certi esperti non sono d’accordo sul fatto che l’alimentazione causi depressione. Anche con i cibi migliori alcuni si sentono ugualmente depressi. Altri non traggono beneficio da un regime alimentare più equilibrato. Ognuno di noi è diverso, e alcuni sono più sensibili di altri a sostanze come zucchero e caffeina. Ma facendo pasti equilibrati, ed essendo moderati nel consumo di torte, paste, cioccolato, caramelle e bibite gassate, i depressi ne vedranno spesso i frutti.
Dato che la forte depressione può essere un sintomo di disturbi organici è pure importante sottoporsi ad approfonditi esami clinici.
Il vostro modo di pensare è giusto?
Anche se non tutti i casi di depressione dipendono da un errato modo di vedere le cose, un recente studio decennale ha mostrato che spesso chi è depresso interpreta le situazioni nel modo sbagliato. “La persona depressa si sente triste e sola perché pensa erroneamente di essere incapace e reietta”, spiega A. T. Beck, ricercatore e psichiatra. La Bibbia mostra pure che la propria condizione di spirito può colorire ciò che si pensa delle cose esterne. Essa dice: “Tutti i giorni dell’afflitto sono cattivi; ma chi è buono di cuore [in un allegro stato d’animo] ha un continuo convito”. Che per una persona ‘tutti i giorni siano cattivi’ o che ‘ogni giorno sia come un convito’ dipende in gran parte dal suo stato d’animo. — Prov. 15:15.
Gli individui depressi devono pertanto sforzarsi vivamente di correggere il proprio modo di pensare e badare a quali cose pensano. È molto più facile dirlo che farlo! Alcuni pensieri nocivi che sono comuni a molte persone depresse sono elencati nello specchietto. Sono tutti negativi. Quando vi vengono in mente, cacciateli subito. Se vi ci soffermate, avrete meno rispetto di voi stessi e la depressione aumenterà.
Di solito la depressione è accompagnata da eccessivi sensi di colpa. Ma rendetevi conto che tutti fanno sbagli. “Se tu guardassi gli errori, o Iah, o Geova”, disse il salmista, “chi starebbe?” Nessuno! Eppure possiamo ottenere da Geova Dio il perdono degli errori e dei peccati che commettiamo. — Salmo 130:3, 4.
È utile realizzare qualcosa
Afflitta per la perdita del marito e delusa perché alcuni che le avevano promesso di ripararle la casa non erano stati di parola, una vedova cadde in un profondo stato di depressione. Ma poi pensò: ‘Non dev’essere così difficile fare le riparazioni’. Si rimboccò le maniche e in poco tempo rifece il pavimento della cucina. Benché non fosse un lavoro perfetto ne fu soddisfatta. Accrebbe il rispetto che aveva di sé e la depressione sparì.
Non tutti potrebbero far questo, ma una ricerca ha mostrato che, sebbene alcuni pazienti che soffrivano di forte depressione pensassero di non essere in grado di fare certi lavori, in effetti li facevano così bene come quelli che non erano depressi.
La persona depressa potrebbe cercare di fare qualcosa di più che i semplici lavori di casa. Ad esempio, potrebbe rallegrare qualcuno con una visita o una telefonata, o fare un gesto carino ai suoi familiari.
Una donna cristiana depressa andò a trovare una giovane che era stata da poco selvaggiamente picchiata, violentata e pugnalata. La cristiana, benché depressa, si sforzò di andare a trovarla ogni settimana e confortarla. Il risultato? “A poco a poco non mi sentì più depressa”, riferì la cristiana. “Il tentativo di incoraggiarla col tempo mi fece dimenticare i miei problemi”. Riscontrò la veracità delle parole di Gesù: “Vi è più felicità nel dare che nel ricevere”. — Atti 20:35.
“Siate adirati, eppure non peccate”
Un altro fattore che ha a che fare con la depressione è il vincere l’ira, dice lo psicologo DiMele. “Di solito succede che si è adirati con qualcun altro, forse per un motivo apparentemente irrazionale. Tuttavia si crede che l’ira non sia una cosa buona perché ci è stato insegnato che ‘arrabbiarsi è male’. Così si comincia a incolpare se stessi perché si è arrabbiati e ci si arrabbia con se stessi. Questo, insieme a un senso di impotenza, causa depressione”.
Sfogare incontrollabilmente la propria ira sugli altri, però, è non solo pericoloso ma, come mostrano alcuni studi, non libera neppure dalla depressione. La Bibbia avverte: “Siate adirati, eppure non peccate; il sole non tramonti sul vostro stato d’irritazione”. (Efes. 4:26) Essendo disposte a esprimere senza paura i propri sentimenti ed essendo oneste ma gentili, le persone depresse possono comunicare i propri sentimenti in un modo che favorisce la pace. Tale aperto dialogo è particolarmente essenziale fra i coniugi.
Ma c’è qualcosa che vale più di tutti questi suggerimenti. Dato che il tasso dei suicidi fra i depressi è 25 volte più alto che fra la popolazione in generale, questo può rappresentare la differenza tra la vita e la morte. Di che si tratta?
La preghiera e una relazione con Dio
“L’unica cosa che mi ha impedito di premere il grilletto e farla finita”, ha confessato una madre che soffriva di acuta depressione, “è stata la mia relazione con Dio. Avevo la pistola in mano e in quel momento Geova Dio mi ha veramente aiutato a metterla via”. Sì, questa donna ha trovato forza “oltre ciò che è normale” per tirare avanti finché le cure mediche non hanno fatto il loro effetto. Aveva acquistato vera fede con lo studio della Bibbia e con la partecipazione ad adunanze cristiane dove ha trovato veri amici. Questa fede le ha salvato la vita. — II Cor. 4:7, 8; Filip. 4:13.
Uno dei modi in cui Dio ci aiuta è mediante la sua Parola, la Bibbia, che mostra come migliorare la propria vita familiare, come andare d’accordo con gli altri, come evitare la condotta che può creare ansia e sensi di colpa, e come scegliere opere che valga la pena di compiere e mete che valga la pena di raggiungere. Seguendo questi consigli si può essere aiutati a uscire da molte situazioni stressanti che causano depressione. — Col. 3:5-14, 18-21; I Tim. 6:9, 10, 17-19.
Anche chi ha forte fede, se soffre di depressione, può avere dubbi, forse pensando che Dio l’abbia abbandonato. Ma non smettete mai di pregare! “Pregavo tutti i giorni, cinque o sei volte intensamente”, ha detto una madre che era così depressa che per mesi riusciva appena ad alzarsi dal letto. “Ho implorato aiuto ripetutamente. Ho supplicato Geova Dio di darmi la giusta guida per trovare un medico che scoprisse cos’era che non andava e che potesse aiutarmi. Ho pregato per avere la forza di continuare ad andare avanti e comportarmi abbastanza bene per non nuocere ulteriormente alla mia famiglia”. Tale perseveranza fu premiata. Sopportò finché una cura medica indovinata non la fece uscire da quel profondo stato di depressione.
“Prevenitela”
“Il consiglio più utile che possa dare è questo: ‘Prevenitela’”, ha detto uno che soffriva di depressione. Ma come? Non esistono sistemi facili o sicuri. Alcuni esperti suggeriscono:
1. Non costruite tutto il vostro mondo su amore, denaro, posizione sociale, potere o droga. Se questi vengono meno, potrebbe essere la rovina per voi.
2. Prefiggetevi mire realistiche. Cercate di fare meglio che potete, ma non siate perfezionisti.
3. Scorgete i primi sintomi (ansietà, panico, incapacità di concentrarvi). Vedete se il vostro programma, quotidiano è ragionevole. Se no, modificatelo. Imparate a dire di no quando occorre.
Milioni di persone però, nonostante le molte difficoltà personali, hanno riscontrato che uno dei massimi aiuti per prevenire la depressione è quello di acquistare accurata conoscenza della volontà e dei propositi del ‘Padre delle tenere misericordie e Iddio d’ogni conforto’. — II Cor. 1:3.
[Nota in calce]
a Un prossimo numero di Svegliatevi! prenderà in esame varie terapie che hanno aiutato persone sofferenti di forte depressione.
[Riquadro a pagina 8]
PENSIERI CHE POSSONO PORTARE ALLA DEPRESSIONE
◻ Per essere felice, devo avere successo in tutto quello che faccio. Se no, sono un fallito.
◻ Per essere felice, devo sempre essere bene accetto a tutti.
◻ Il mio valore come persona dipende da quello che gli altri pensano di me.
◻ Non posso vivere senza amore. Se il mio coniuge (fidanzato, genitore, figlio) non mi ama, non valgo nulla.
◻ Se qualcuno non è d’accordo con me, vuol dire che non mi vuol bene.
◻ Devo essere l’amico, il genitore, l’insegnante, lo studente, il coniuge perfetto.
◻ Devo essere in grado di sopportare con calma qualsiasi difficoltà.
◻ Devo saper trovare una pronta soluzione per ogni problema.
◻ Non devo mai sentirmi ferito; devo sempre essere allegro e sereno.
◻ Non dovrei mai sentirmi stanco o ammalarmi, ma rendere sempre al massimo.
Basato, in parte, su “Cognitive Therapy and the Emotional Disorders”, del dott. A. T. Beck.
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L’aiuto che altri possono dareSvegliatevi! 1982 | 8 febbraio
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L’aiuto che altri possono dare
È ESSENZIALE mostrare empatia ai depressi, mettersi nei loro panni. Ciò che questo significa è dimostrato dal caso che segue. Un padre depresso, dopo avere inveito contro la moglie, disse singhiozzando: “Non voglio essere così!” Si sentì profondamente commosso quando la moglie gli rispose in modo semplice e comprensivo: “Lo so, caro”.
Il dott. Ari Kiev, professore aggregato di psichiatria clinica, avvertì: “Quando i familiari considerano la depressione come una cosa voluta e pensano che non ci sia la volontà di combatterla, ciò tende ad accrescere la frustrazione del paziente. . . . E possono esserci tentativi di suicidio”. Tuttavia egli aggiunge: “Le persone potrebbero uscire più facilmente da uno stato di depressione se esse e le loro famiglie l’accettassero come una malattia a decorso stabilito che infine passerà”. Tale consiglio è buono sia per i familiari che per gli amici.
“Parlate in maniera consolante”
Alcuni che soffrivano di acuta depressione furono invitati a dire quali commenti di altri li avevano maggiormente aiutati. Ecco le loro risposte: “Capisco”, “Ti vogliamo bene”, “So che presto tornerai ad essere te stesso”, “Oggi hai un aspetto molto migliore” e “Non so esattamente come ti senti, ma noi siamo al tuo fianco”. Una madre scrisse: “Solo sentire i miei figli dire: ‘Abbiamo bisogno di te’, era un vero incoraggiamento”. Ma aggiunse: “Le critiche eccessive per la persona già depressa sono come un colpo al cuore”. Com’è pratico l’ispirato consiglio della Bibbia! Essa ci esorta: “Parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”. — I Tess. 5:14.
Quali erano stati alcuni commenti che li avevano feriti? Eccone qualcuno: “Mi dispiace per te”, “Vuole solo richiamare l’attenzione” e “Non commiserarti; altri più malati di te non si lamentano e non piangono”. Immaginate come queste osservazioni facevano sentire quelle persone! “C’è chi parla spensieratamente come coi colpi di una spada, ma la lingua dei saggi è salute”. (Prov. 12:18) Non che queste persone volessero ferire o ‘colpire’ coloro che erano depressi, ma spesso semplicemente parlavano senza pensare.
“L’individuo depresso è già adirato con se stesso, quindi non fatelo sentire ancora più in colpa correggendo continuamente quello che fa”, suggerisce uno psicologo che da oltre vent’anni si occupa di persone affette da disturbi mentali. “Anziché dirgli: ‘Perché non te la scrolli di dosso’, forse potreste dirgli: ‘Sembra veramente un problema per te, e anche se non lo capisco bene, vorrei capire come ti senti. Vorrei aiutarti’. Mostratevi sinceramente interessati. L’individuo s’accorge se non lo siete”.
Cercate le occasioni di rivolgere lodi sincere. Siate specifici: “Guarda come hai allevato bene i tuoi figli”, “Ci sai proprio fare a mettere gli altri a loro agio”, ecc. Aiutate l’individuo a ritrovare il rispetto di sé. Ma più di ogni altra cosa . . .
Sappiate ascoltare
Di solito la persona depressa ha molto da dire ma spesso crede che non valga la pena dirlo. Forse pensa che a nessuno interessi veramente udire i suoi problemi o sentimenti. Una ventisettenne che per anni aveva sofferto a intervalli di depressione ha detto: “Avevo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse, non di qualcuno che mi facesse la predica e mi facesse sentire che ero così di proposito. I miei problemi erano reali!”
Questa giovane donna, che voleva morire, aggiunse: “Avevo un paio di amici a cui potevo veramente aprire il cuore. Anche se io stessa non capivo bene i miei sentimenti, queste conversazioni mi sono state di vero aiuto”. Quindi date alla persona depressa la possibilità di “scaricarsi”. Non c’è bisogno di giudicare tutto quello che dice. Forse farà delle affermazioni esagerate. Spesso non parla sul serio. Tuttavia, se siete buoni ascoltatori e vi conquistate la fiducia della persona, magari ragionando con calma, potete correggere a poco a poco il suo modo di pensare. — Matt. 7:1.
“Sostenete i deboli”
“Gli amici aiutano, e gli altri compatiscono” dice un vecchio adagio. Certo i veri amici e i familiari le cui circostanze lo permettono fanno i passi necessari per sostenere i loro cari che sono depressi. Nelle congregazioni dei testimoni di Geova ci sono uomini spiritualmente qualificati che spesso sono stati di grande aiuto per le persone depresse. Queste ultime sono invitate a chiedere il loro comprensivo, amorevole aiuto. Uno ha confessato: “Non ero così orgoglioso da non chiedere il loro aiuto”. — Giac. 5:14, 15.
Secondo le circostanze, ci sono molte cose che si possono fare. Se la persona non riesce a dormire, state svegli con lei. Se non mangia, non insistete, ma invogliatela con piccole quantità di cibo nutriente, preparato in modo gustoso. Se non fa esercizio fisico, portatela a fare una passeggiata o impegnatevi con lei in qualche forma di vigorosa attività fisica. Può non essere facile dare tale aiuto.
Una donna generosa di nome Doreen ha aiutato parecchie persone depresse. Ce n’era una che invitò a stare con lei finché non fosse migliorata e la sua condizione era veramente critica. Con molto affetto Doreen disse una volta a questa giovane donna: “Metti cappotto, cappello e stivali”. Ma lei rispose: “Non mi va di andare a spasso”. “Le dissi gentilmente, ma con fermezza: ‘Sì, ci verrai. Vestiti’”, narra Doreen. “Si vestì e facemmo sei chilometri e mezzo a piedi. Quando tornammo a casa era stanca, ma si sentiva meglio. Non si riesce a capire quanto sia utile lo strenuo esercizio finché non si è costretti a farlo. Ci se ne rende conto dopo”.
Per sostenere una persona fortemente depressa può anche essere necessario aiutarla a trovare un medico. Quando la depressione è forte, forse c’è bisogno dell’aiuto di persone specializzate nella cura di questa malattia. Attualmente ci sono vari tipi di cure.
Altre cose che persone depresse hanno trovato utili sono: “Non invitate troppa gente a casa; impedite agli altri di fare inutile rumore, tenendo per esempio la musica troppo alta”. “Sono apprezzate brevi visite di persone sinceramente interessate”. “La mia famiglia vigilava su di me, telefonandomi regolarmente, portandomi fuori, aiutandomi anche a vestirmi certe volte”.
Spesse volte si tratta semplicemente di essere disponibili e di mostrare amore. Una donna che in precedenza era depressa ha narrato ciò che l’ha aiutata a sopravvivere a nove mesi durante i quali si era sentita “prigioniera di un terribile incubo”. A un certo punto aveva detto singhiozzando al marito: “Non ce la faccio più! Non miglioro affatto. Sono finita!” Egli le rispose teneramente: “Se sei finita tu, sono finito anch’io!” Riflettendo su queste parole, la donna disse: “In parole semplici, è sempre stato al mio fianco”.
Sì, il sincero appoggio, unito a parole di conforto, e orecchi disposti ad ascoltare sono il migliore aiuto che altri possano dare alle “anime depresse”.
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Esiste una soluzione definitiva?Svegliatevi! 1982 | 8 febbraio
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Esiste una soluzione definitiva?
“IMPOSSIBILE!” dicono alcuni. “Per far sparire completamente la depressione ci vorrebbero cambiamenti radicali sulla terra. La depressione esiste da migliaia d’anni e da come si prospetta il futuro, continuerà a esistere per molto tempo avvenire”.
Pensate solo ad alcune condizioni che contribuiscono alla depressione: un ambiente opprimente, attrito nei rapporti con altri, vivere in cattive condizioni, debolezze e senso di colpa e malattie. Sembra non ci sia nessuna speranza di porre rimedio a tutti questi mali.
Promesse incoraggianti
La Bibbia promette che Dio impiegherà il suo glorificato Figlio, Gesù Cristo, come re celeste per togliere di mezzo l’attuale ambiente che genera depressione. Profeticamente la Bibbia dichiara: “[Il re nominato da Dio] schiacci il frodatore. Poiché libererà il povero che invoca soccorso, anche l’afflitto e chiunque non ha soccorritore. Proverà commiserazione per il misero e per il povero, . . . Redimerà la loro anima dall’oppressione e dalla violenza”. — Sal. 72:4, 12-14.
Il sistema malvagio che ha promosso crudeltà, insensibilità e oppressione non esisterà più. Immaginate che sollievo! Ma la Bibbia promette anche sollievo da pressioni interne. Gli effetti del peccato e dell’imperfezione svaniranno. (Rom. 8:20-22; Riv. 21:3, 4) Infermità e malattie — inclusa la depressione — cesseranno. Sentimenti di colpa e di indegnità cederanno il posto al rispetto di sé, poiché allora si potranno osservare alla perfezione le norme di vita stabilite da Dio. I rapporti con altri rifletteranno perfetta comprensione e amore.
Altre promesse della Bibbia sono già state accuratamente adempiute. Gli avvenimenti attuali adempiono profezie bibliche scritte quasi 2.000 anni fa. (Matt. 24:3, 7-14; II Tim. 3:1-5) I brani biblici citati precedentemente in questa serie di articoli sono di utilità pratica e questo è segno di grande sapienza. Non vi sembra logico che abbiano avuto origine da una Fonte che sa veramente come siamo fatti — emotivamente e fisicamente — cioè Dio?
Milioni di persone in oltre 200 paesi sono convinte che tutte queste promesse di Dio saranno presto adempiute. Questa speranza le sostiene anche in momenti di profonda depressione: “Sapere che questi problemi presto cesseranno e pensare alle meravigliose condizioni che regneranno nella ‘nuova terra’ mi ha aiutato ad andare avanti”, ha detto uno che ha dovuto lottare per lungo tempo con la depressione. — II Piet. 3:13.
Questa fiducia, unita a un sincero sforzo di applicare quello che dice la Bibbia sulla condotta, reca felicità duratura. I testimoni di Geova sono più che lieti di aiutarvi ad avere tale convinzione. Vi aiuteranno ad avvicinarvi maggiormente all’Iddio del quale è detto che è in grado di “ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi”. — Isa. 57:15, versione di Salvatore Garofalo.
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