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Molestie sessuali ai bambini: L’incubo di tutte le madriSvegliatevi! 1985 | 22 giugno
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Molestie sessuali ai bambini: L’incubo di tutte le madri
PER la giovane madre l’incubo era divenuto realtà. Quando la figlioletta di quattro anni lamentò dei dolori addominali, la portò da un medico. Questi, dopo una visita accurata, disse gravemente alla madre che la bambina era stata vittima di molestie sessuali. Era stata violentata. La madre informò le autorità municipali di New York, e si scoprì subito che l’episodio si era verificato in un asilo nido del Bronx, a New York.
In seguito alle indagini condotte nell’asilo vennero a galla fatti orripilanti. Prima un bambino, poi un altro, poi un altro ancora rivelarono che anch’essi erano stati vittime di abuso sessuale. Almeno 30 bambini dichiararono infine d’essere stati oggetto di molestie sessuali in quello stesso asilo. Uno di essi era affetto da gonorrea. Poi si scoprì che anche in un altro asilo nido dei bambini erano stati molestati. Poi in un altro. Infine, solo nella città di New York si dovette aprire un’inchiesta in sette asili nido.
Non appena veniva a galla un nuovo caso, da altre parti del paese giungevano notizie di bambini molestati. Lo scandalo si estendeva. I genitori si chiedevano: “Cosa sta succedendo?” Sì, cosa stava succedendo? Si trattava semplicemente di una strana ondata di episodi di violenza sessuale? O si trattava invece di un fenomeno molto esteso che solo adesso veniva notato?
Un problema di vaste proporzioni
A dire il vero, il fenomeno delle molestie sessuali nei confronti di bambini esiste da molto tempo e oggi ha assunto vaste proporzioni. Nel 1983 il capo della Commissione d’Inchiesta sullo Stupro del comune di New York denunciò ‘un notevole aumento nel numero di bambini che sono vittime di stupro, incesto e di altre forme di abuso sessuale’. Il dott. David Finkelhor del Programma di Ricerche sulla Violenza Domestica presso l’Università del New Hampshire ha studiato a fondo il soggetto. Egli ha riscontrato che i figli del 9 per cento dei genitori intervistati erano stati vittime di violenza sessuale. Il 15 per cento delle donne e il 6 per cento degli uomini avevano subìto anch’essi abusi sessuali da piccoli!
È difficile ottenere statistiche esatte. Il Centro Nazionale per l’Infanzia Maltrattata e Abbandonata degli Stati Uniti ha registrato 55.399 casi di molestie sessuali nei confronti di bambini in un anno. Ma si tratta solo di casi di abuso incestuoso. Gli abusi commessi da amici, vicini, insegnanti, ecc. — nonché da sconosciuti — farebbero salire notevolmente quella cifra. E un portavoce dell’Associazione Americana per la Difesa del Fanciullo ha detto a Svegliatevi! che “le cifre che abbiamo rappresentano soltanto la punta dell’iceberg”.
Un articolo della rivista Ladies Home Journal fa questa stima: “L’abuso sessuale delle minorenni è quattro volte più comune della violenza a donne adulte. Fra i 5 e i 13 anni, una bambina su quattro è vittima di qualche forma di abuso sessuale da parte di adulti, sia che si tratti di esibizionismo, carezze non appropriate, stupro o incesto. Sebbene le ragazzine siano le vittime più comuni, dal 20 al 25 per cento delle vittime di aggressioni sono maschietti”.
I medici sono convinti che tale abuso produce effetti nocivi e di lunga portata. Pertanto i genitori si chiedono: ‘I miei figli sono in pericolo? Quali misure posso prendere per proteggerli? Che tipo di persona tenterebbe di far loro del male?’
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Molestie sessuali ai bambini: ‘Chi farebbe una cosa simile?’Svegliatevi! 1985 | 22 giugno
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Molestie sessuali ai bambini: ‘Chi farebbe una cosa simile?’
LA MAGGIORANZA dei genitori risponderebbe erroneamente a questa domanda. Quando pensiamo alle molestie sessuali, quasi tutti noi probabilmente ci immaginiamo uno strano sconosciuto che si esibisce davanti ai bambini o che li attira in una macchina o in un bosco. Si è parlato ampiamente anche di gruppi che adescano i bambini per sfruttarli sul mercato della pornografia o della prostituzione infantile. Queste cose accadono, ma costoro sono ben diversi dal tipico individuo che molesta i bambini. Di chi si tratta dunque?
Sue fu molestata sessualmente da un uomo che dirigeva un gruppo religioso, un circolo giovanile. Tutti erano d’accordo che si trattava di un tipo molto simpatico. Ma abusò sessualmente di Sue e di altre ragazze. Un’altra ragazzina scrisse alla rubrica di un giornale per dire che il suo zio preferito aveva preso l’abitudine di prenderla sulle ginocchia e carezzarla in modo scorretto. Un uomo rammenta che quand’era ragazzo c’era il figlio già grande di un intimo amico di famiglia che abusava abitualmente di lui. Un ragazzo undicenne fu molestato dalla zia con cui viveva. Una donna di New York dice d’essere stata molestata a sette anni dal nonno. Un quindicenne fu molestato dal dottore durante una visita medica. Per Pam fu anche peggio. Per molti anni fu molestata dal padre. E Mary fu molestata da due suoi fratelli e da un primo cugino, tutti più grandi di lei.
Forse addirittura meno di un terzo delle aggressioni sessuali subite da bambini sono commesse da sconosciuti. Di solito la vittima conosce l’aggressore. Spesso si tratta di un parente. Nella maggioranza dei casi, pertanto, i bambini sono molestati da persone che conoscono e di cui si fidano, il che rende più difficile proteggerli.
I metodi usati
Molti genitori hanno un’altra idea errata. Immaginano che le molestie sessuali avvengano in forma violenta e che il bambino lotti e urli invocando pietà. Ma non è detto che sia così, almeno non in principio. Per cominciare, l’abuso sessuale può essere camuffato sotto l’apparenza del gioco o della carezza affettuosa. Dopo di che la persona probabilmente cercherà di persuadere il bambino e di far pressione su di lui, servendosi di tutta l’autorità di cui è investito un adulto. Ricordate cosa succedeva quando eravate piccoli e vi insegnavano a ubbidire agli adulti anche quando vi dicevano di fare cose che non vi piacevano, come andare a letto presto o mangiare tutta la verdura? Chi vuole approfittare di un bambino sfrutterà questo tipo di addestramento. Un uomo condannato per violenza sessuale ha detto: “Mostratemi un bambino ubbidiente e io vi mostrerò una facile preda”.
Una bambina riceveva telefonate oscene. Alla domanda perché non avesse riattaccato rispose che pensava non fosse gentile farlo se l’interlocutore stava ancora parlando! Una donna di 30 anni rammenta che all’età di cinque anni fu avvicinata dal nonno il quale le disse: “Le brave bambine fanno questo per il nonno e non lo dicono mai alla mamma”. Quante bambine di cinque anni riuscirebbero a capire l’inganno?
E rammentate come da piccoli vi piaceva ricevere regali? Alcuni approfittano spesso di questa caratteristica infantile per iniziare una relazione ambigua. Ad esempio, cosa farebbe vostro figlio se a scuola il bidello dicesse: “Quando suona la campanella, trattieniti ancora un po’ con me a scuola, e ti darò dei soldi”? o se la persona a cui l’avete affidato dicesse: “Ti farò stare alzato fino a tardi a guardare la televisione se prima fai qualcosa per me”?
Alcuni fanno leva sul fatto che i bambini sono per natura attratti dai segreti. Quando eravate piccoli non era emozionante conoscere un segreto? Una ragazzina aveva un segreto che non aveva rivelato ai genitori. Ma un giorno notarono che faceva gesti troppo precoci per la sua età. Quando le chiesero dove aveva imparato quelle cose, la ragazzina disse: “È un segreto”. Il padre le spiegò che a volte non dovremmo mantenere un segreto, così la bambina rivelò il suo segreto. Un quarantenne con figli, un intimo amico di famiglia, l’aveva assalita e violentata.
Infine i bambini possono essere minacciati in modo così sottile che il loro senso di sicurezza va in frantumi. Una donna narra di essere stata violentata dal patrigno quando era piccola. Dice che abusò di lei per quattro anni, cominciando quando ne aveva sei. Perché non lo disse alla madre? “Lui diceva che se ne parlavo a qualcuno, la polizia lo avrebbe arrestato e mia madre avrebbe perso il lavoro. La nostra famiglia avrebbe fatto la fame e sarebbe stata tutta colpa mia”.
La scrittrice Gail Sheehy include molti di questi punti nel seguente commento: “Dimentichiamo che quando noi eravamo bambini i grandi ci sembravano onnipotenti”. E aggiunge: “È molto facile per un genitore o per la persona che si prende cura di un bambino iniziare attività sessuali con la scusa di un normale bagno o ispezione igienica. Il bambino si rende conto che qualcosa non va solo quando gli vien detto di mantenere il segreto: ‘Non dirlo alla mamma’; e bastano poche parole per intimidirlo: ‘Altrimenti non ti vorrà più bene’”. I vostri figli sarebbero in grado di resistere a questo tipo di ricatto psicologico?
La migliore difesa per un bambino
Come vedete, i vostri figli possono essere insidiati da quelli da cui meno ve lo aspettereste, i quali useranno tattiche raffinate e astute. Le molestie sessuali contro i bambini sono probabilmente un fenomeno vecchio quasi quanto la storia. Ma man mano che questa generazione avanza negli anni, e più aumenta il numero di coloro che sono “amanti di se stessi, . . . senza affezione naturale, . . . senza padronanza di sé”, più la minaccia diventa grande. (II Timoteo 3:1-3) I bambini, comunque, hanno un’efficacissima difesa. E qual è? I genitori, che sono gli adulti maggiormente in grado di proteggerli da altri adulti i quali vorrebbero abusare di loro. Vediamo come.
[Testo in evidenza a pagina 5]
Fu molestata sessualmente dal suo ministro religioso
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Potete proteggere i vostri figli dalle molestie sessualiSvegliatevi! 1985 | 22 giugno
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Potete proteggere i vostri figli dalle molestie sessuali
UNA giovane donna che da piccola fu molestata sessualmente dal fratello e dal cognato dice: “Avevo paura, così non lo dissi a nessuno. Per questa ragione, vorrei dare a tutti i genitori questo avvertimento: ‘Insegnate ai vostri figli a non permettere a nessuno in famiglia, o fuori della famiglia, di metter loro le mani addosso in modo scorretto. Se qualcuno tenta di farlo, non devono avere paura di dirlo’”. E aggiunge: “Può accadere a qualsiasi bambino in qualsiasi momento!”
In questo mondo che va degenerando dobbiamo prendere specifiche misure per proteggere i nostri figli dalle molestie sessuali. Non è prudente lasciare la cosa al caso sperando che non accada nulla.
Il primo sistema di difesa
Il primo sistema di difesa è quello di evitare le situazioni che renderebbero vulnerabili i vostri figli. Ad esempio, viene consigliato ai genitori di fare attenzione quando lasciano in custodia i loro bambini a giovani adulti i quali sembrano prediligere la compagnia dei bambini anziché quella dei loro coetanei. Uno psicologo riferisce che i due terzi di coloro che si sono resi colpevoli di abusi sessuali l’hanno fatto mentre avevano bambini in custodia.
La dottoressa Suzanne M. Sgroi menziona due altre situazioni in cui sorgono problemi: quando i bambini dividono il letto o la stanza con adulti o adolescenti e quelle grandi riunioni familiari dove gli adulti si divertono supponendo che i bambini più grandicelli sorveglino i piccoli.
Il fatto è che più possiamo tenere d’occhio i nostri figli, meno opportunità avranno i malintenzionati di molestarli. Ann, madre di tre bambini, non permette al figlio minore, un ragazzo di 14 anni, nemmeno di andare in giro in una zona di negozi — o ai gabinetti pubblici — da solo! Probabilmente il ragazzo si sente molto limitato, ma la madre ha le sue ragioni. Da bambina fu vittima di molestie sessuali.
I genitori però non possono sempre sorvegliare così da vicino i figli. I genitori che lavorano forse non hanno altra scelta che mandarli all’asilo o affidarli a parenti o a qualcun altro. I bambini devono andare a scuola e i genitori non possono sempre stare con loro. Parenti e amici verranno in visita. E poi ci sono i vicini! Come possiamo proteggere i nostri figli dato che sono così vulnerabili? In effetti, c’è un solo modo . . .
Parlate ai vostri figli del pericolo
La psicologa Debrah Shulman ha detto: “È sciocco fingere con i bambini che non esistano pericoli. I bambini sanno d’essere vulnerabili ed è naturale che si preoccupino della propria incolumità. Fra le responsabilità di un genitore c’è quella di provvedere ai figli i mezzi per affrontare realisticamente il pericolo. Se presentate onestamente e in modo positivo, queste informazioni non costituiranno una minaccia per i bambini, ma anzi li rassicureranno”. Sì, dobbiamo parlargliene.
È facile dirlo ma non è altrettanto facile farlo, specie dal momento che il pericolo maggiore è rappresentato da amici e parenti. Forse abbiamo già messo in guardia i nostri figli contro lo sconosciuto che li vuole attirare nel bosco o portare via in macchina. Ma come possiamo provvedere loro i mezzi per proteggersi da persone che conoscono, che rispettano e, addirittura, che amano?
Incoraggiateli a seguire l’istinto
Ann, la madre menzionata in precedenza, dice che aveva solo cinque anni quando un parente abusò di lei. Ciò nondimeno lei sapeva che l’uomo faceva qualcosa di male, anche se non sapeva come impedirglielo. E, purtroppo, non poteva parlarne ai genitori. A quell’epoca non c’era un buon dialogo con loro.
L’esperienza di Ann dimostra che di solito i bambini sanno per natura cos’è appropriato e corretto. Dobbiamo rafforzare questo istinto, dire loro che devono seguirlo anche se un adulto volesse convincerli a fare il contrario. Un semplice e deciso “No, non voglio che tu lo faccia!” basterà spesso per scoraggiare un malintenzionato. L’esperienza di Ann mostra pure la necessità di mantenere aperto il dialogo con i nostri figli.
Recentemente un uomo e sua moglie discutevano insieme questo problema. Essendo preoccupati, chiesero alla loro bambina se qualcuno l’aveva mai molestata. Con loro orrore, la bambina disse di sì. Il colpevole era un vecchio e fidato amico di famiglia che aveva ripetutamente abusato di lei. I genitori avevano un ottimo dialogo con i figli, quindi perché la bambina non ne aveva parlato prima? Semplicemente perché non sapeva come farlo. Una volta menzionato il soggetto, la bambina era stata più che lieta di parlarne.
Come possiamo dirglielo?
Prima bisogna richiamare l’attenzione sulla cosa. Per esempio, se i giornali parlano di un certo scandalo, i genitori potrebbero cogliere l’occasione per domandare ai figli: “Qualcuno ti ha mai fatto qualcosa del genere?”, e poi dire loro come comportarsi se qualcuno dovesse provarci.
I genitori che ammaestrano i figli in merito alla Bibbia possono cominciare la conversazione servendosi di alcuni racconti contenuti in essa. La storia di Dina, la figlia di Giacobbe, si può usare ad esempio per spiegare che ci sono dei limiti in quello che una persona può fare a un’altra. (Genesi 34:1-4) Si può citare la storia di Tamar e Amnon per mostrare che certe cose non sono permesse neppure fra stretti parenti. (II Samuele 13:10-16) E dobbiamo mettere bene in chiaro che se capita loro qualcosa del genere, vogliamo saperlo. Non ci arrabbieremo con loro se ce lo dicono.
Mary fu vittima di molestie sessuali da bambina, quindi fu molto esplicita nel mettere in guardia le sue tre figlie. Cosa fece? Non appena furono abbastanza grandi da capire, disse loro: “Se qualcuno ti tocca dove non deve, dimmelo e non mi arrabbierò”. Come facevano a sapere quali erano le parti dove nessuno doveva toccarle? Mary dice che quando ebbero circa tre anni glieli indicò. Quando faceva loro il bagno o le preparava per andare a letto, indicava le parti del corpo che altri non dovevano toccare. Quando furono un po’ più grandicelle, presentò le situazioni che potevano verificarsi: “Nessuno dovrebbe toccarti lì, neppure un maestro di scuola o un poliziotto. Neppure mamma o papà dovrebbe toccarti lì. E un medico dovrebbe toccarti solo se ci sono anche mamma o papà con te!”
Il sistema funzionò? Mary rammenta la volta in cui un parente giocava con la sua bambina di sei anni. Le cose che quel parente faceva misero a disagio la bambina. Cosa fece allora la piccola? Si allontanò da lui. Mary non è sicura che quel parente avesse delle cattive intenzioni. Ma fu lieta che sua figlia si fosse allontanata quando cominciò a rendersi conto che la situazione era “poco chiara” o “strana”.
Pertanto, come avvertono i figli di non accompagnarsi con sconosciuti, di non giocare in una strada trafficata e di non mettere le mani sui fili elettrici, i genitori dovrebbero anche dire loro come evitare le molestie sessuali. Dovrebbero spiegare quali limiti nel loro corpo non dovrebbero essere oltrepassati da nessuno, neppure dai loro genitori. E dovrebbero dire chiaramente che se accade qualcosa, vogliono saperlo. E non daranno la colpa ai figli.
Il gioco del “Cosa faresti se . . . ?”
A volte gli adulti approfittano della loro maggiore esperienza e intelligenza per indurre con l’inganno i bambini a unirsi a loro in qualche attività scorretta, e forse i bambini non scorgono l’inganno se qualcuno non li aiuta. Linda Tschirhart Sanford, autrice del libro The Silent Children (Bambini che tacciono), dà un suggerimento per prepararli in anticipo: Il gioco del “Cosa faresti se . . . ?” Ogni tanto chiedete ai vostri figli cosa farebbero in certe situazioni: “Cosa faresti se l’uomo a cui ti abbiamo lasciato in custodia ti dicesse che puoi rimanere alzato fino a tardi a guardare la televisione se entri nella vasca da bagno con lui e fai dei giochi? Cosa gli diresti?” “Cosa faresti se qualcuno ti portasse a fare un giro in macchina e volesse metterti le mani dove non deve?” “Cosa faresti se un amico più grande di te ti toccasse in un modo che non ti piace, o volesse spogliarti e giocare di nascosto con te?”
Insegnando ai figli la risposta, i genitori possono mostrare che ci sono occasioni in cui si può dire di no a un adulto. Ci sono anche occasioni in cui devono rivelare i segreti. Se sono ammaestrati a dire qualcosa come “Vado a chiederlo prima alla mamma”, potranno scoraggiare la maggioranza dei malintenzionati. Se un bambino impara le risposte giuste nel gioco del “Cosa faresti se . . . ?”, avrà qualche sistema efficace per proteggersi. Se risponde nel modo sbagliato, ripetete la domanda e suggeritegli di rispondere in modo diverso.
Fornite loro le parole giuste
Il seguente episodio mostra un altro problema che si presenta ai bambini in questo campo. Una donna narra che da bambina fu vittima di molestie sessuali e che cercò di parlarne alla madre. Ma non conosceva le parole giuste e non seppe spiegare l’accaduto. La madre pensò che qualcuno avesse semplicemente cercato di essere affettuoso e che la piccola avesse frainteso le intenzioni e avesse esagerato la cosa.
A causa di esperienze analoghe, gli assistenti sociali incoraggiano i genitori a dire ai figli i nomi corretti delle parti del corpo. Fate in modo che conoscano i termini giusti affinché sappiano esprimersi caso mai accadesse il peggio.
Sul chi va là, ma equilibrati
Uno dei peggiori incubi di un genitore è che i suoi figli possano essere vittime di molestie sessuali. Ma dobbiamo ricordare che la maggioranza degli adulti non molesteranno i nostri figli. La maggioranza dei nostri parenti li amano e si preoccupano quanto noi di proteggerli da eventuali abusi.
D’altronde, può accadere. E non basta sperare che non accada. Il proverbio biblico dice: “Accorto è chi ha visto la calamità e va a nascondersi”. (Proverbi 22:3) Pertanto è bene essere prudenti, specie visti i tempi in cui viviamo. Se evitiamo nei limiti del possibile di mettere i nostri figli in situazioni che li rendano vulnerabili, se spieghiamo loro i limiti che neppure gli adulti devono oltrepassare e se insegniamo loro come comportarsi nell’eventualità che qualche adulto cerchi di oltrepassare quei limiti, facciamo molto per proteggere i nostri figli dalle molestie sessuali.
[Testo in evidenza a pagina 9]
“Se qualcuno ti tocca dove non deve, dimmelo”
[Testo in evidenza a pagina 10]
Dite ai bambini i nomi corretti delle parti del corpo
[Riquadro a pagina 8]
Se dovesse accadere il peggio
Nessun genitore può provvedere ai figli una protezione assoluta dalle molestie sessuali, anche se ragionevoli precauzioni ridurranno enormemente la possibilità che accada qualcosa. Ma se i genitori hanno stabilito un buon dialogo nella famiglia, forse i figli ne parleranno caso mai dovesse accadere il peggio. A volte però i bambini sono così scossi per l’accaduto o se ne vergognano tanto che non ne parlano. Quindi i genitori devono stare sul chi va là. Ecco alcune indicazioni che secondo i ricercatori potrebbero mostrare che è accaduto qualcosa.
Sospettate di qualsiasi cambiamento nel programma normale. In un caso un insegnante chiese a certi bambini di arrivare a scuola molto prima degli altri. Fate caso se nei bambini ci sono segni rivelatori come voti più bassi o se manifestano grande nervosismo quando sono vicino a un particolare adulto. Una donna di cui il fratello e il padre abusarono quando era piccola ha detto: “Ero l’ultima di una classe di 42 alunni e nessuno cercò di scoprire perché”.
Prestate attenzione ai sintomi fisici come mal di testa, vomito o inappetenza e insonnia. Particolarmente importante, ad esempio, è se lamentano dolore agli organi genitali. Fate caso a un precoce interesse per il sesso nel modo di parlare, di vestire o di agire. State all’erta per scorgere improvvisi cambiamenti di condotta che potrebbero indicare l’esistenza di un problema. Il fatto che un bambino diventa insolitamente chiuso o è incline a evitare un certo componente della famiglia dovrebbe essere un campanello d’allarme. Dobbiamo anche ascoltare i messaggi indiretti che ci inviano i nostri figli. La frase “Non mi piace più quell’insegnante di matematica” potrebbe essere il modo in cui un bambino cerca di affrontare questo argomento scabroso.
Se i genitori notano qualcosa del genere nel loro bambino, dovrebbero cercare di scoprire cos’è che non va. Il bambino ha un problema, e può darsi sia un problema di molestie sessuali. In tal caso, ha bisogno di aiuto. Purtroppo molti bambini non ricevono questo genere di aiuto. Alcuni che erano stati molestati sono stati accusati di essersi inventati tutto, sebbene i ricercatori ci assicurino che di rado, se non mai, i bambini inventano cose del genere. Episodi di incesto sono stati tenuti nascosti per non dividere la famiglia.
Ma se viene scoperto che il bambino è stato vittima di violenza sessuale — specie se si tratta di incesto — si devono fare immediatamente due cose:
Primo, il bambino in questione, ma anche gli altri figli, devono essere protetti da ulteriori molestie. Questo è necessario, a qualsiasi costo. In molti casi si dovrà affrontare la persona accusata di molestia. Ma qualunque cosa sia necessaria, è importante che il bambino (o la bambina) si senta sicuro che il colpevole non potrà più approfittare di lui (o di lei).
Secondo, il bambino ha bisogno di tanto amore e di tanto appoggio morale. I genitori devono far capire molto chiaramente alla piccola vittima che non è colpa sua. Il reato e qualsiasi cosa accada come conseguenza d’esso — perfino se uno stretto parente finisce in prigione — non sono da attribuire al bambino. Anzi, egli avrà bisogno d’essere rassicurato tante volte, affinché ci creda, e creda che anche i genitori ne sono convinti!
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