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  • Mariti e mogli, vincete l’ostilità con il dialogo
    Svegliatevi! 1986 | 8 gennaio
    • Mariti e mogli, vincete l’ostilità con il dialogo

      LA FAMIGLIA: un’oasi di pace?

      Le armi sono parole che mirano con agghiacciante precisione a colpire l’uno i punti deboli della corazza emotiva dell’altro. In quelle famiglie che hanno dichiarato guerra aperta, invettive, urla, percosse e lancio di oggetti sono all’ordine del giorno. Altre famiglie invece hanno deposto le armi e si sono trincerate dietro un muro di silenzio e di triste frustrazione. Eppure nella maggioranza dei casi si tratta di persone che hanno a cuore la relazione coi loro familiari. Cosa impedisce loro di trovare nella vita domestica quel calore di cui hanno un così disperato bisogno? Come si possono migliorare le condizioni? I seguenti articoli danno alcune risposte realistiche.

      UN “MATRIMONIO PERFETTO”: ecco come molti giudicavano quello di Gianna e Paolo. Quest’ultimo però si era fatto prendere completamente dal lavoro. ‘Quando arrivavo a casa, l’unica cosa di cui volevo parlare erano gli aspetti interessanti del mio lavoro. Anche se baciavo e abbracciavo meccanicamente Gianna, pensavo ad altro’, ha confessato Paolo. Gianna non condivideva questo entusiasmo per il suo lavoro. Giovane e con un bambino, si sentiva trascurata ed esclusa. Era risentita, perché Paolo era insensibile ai suoi sentimenti.

      Dopo un po’ Gianna non se la prese più. Quando Paolo le raccontava i suoi problemi, lei rimaneva del tutto indifferente. Lo aveva ‘abbandonato’ affettivamente parlando. Benché lui non le facesse mancare nulla e lei fosse una brava madre, si erano privati vicendevolmente di qualcosa di necessario, di una delle cose più preziose che si possano offrire: un’amicizia intima e profonda. Divennero degli estranei sul piano affettivo, e questa mancanza di dialogo distruggeva lentamente il loro matrimonio.

      Un bisogno del cuore

      Una “funzione fondamentale del matrimonio”, secondo i consulenti Marcia Lasswell e Norman Lobsenz, può essere quella di “ricevere e dare . . . reciproco sostegno [emotivo]”. Poiché siamo circondati da un mondo aggressivo, è indispensabile avere l’appoggio dei propri cari. Se ci manca ne risentiamo profondamente, e “a causa della pena del cuore vi è lo spirito abbattuto”. (Proverbi 15:13) Senso di sicurezza e forza d’animo possono andare distrutti.

      Se il cuore è addolorato a causa dell’insensibilità del proprio coniuge, spesso divampa l’ira. “Quando se ne sta seduto lì e mi dice che sono troppo emotiva, divento furibonda”, ha affermato una moglie. “Finisco per piangere e mi sento malissimo”. Ecco invece come si sentiva Paolo: ‘Avevo notato che quando eravamo noi due soli, Gianna mostrava poco entusiasmo, mentre appena telefonava o veniva qualcuno, lei era tutta eccitata e mi ignorava completamente. Ero molto afflitto, ma nello stesso tempo ero arrabbiato perché avevo la sensazione d’essere usato. Provvedevo per lei, eppure lei si comportava come se preferisse la compagnia degli altri’.

      Alcune coppie preferiscono soffrire in silenzio, diventando in sostanza dei “grandi simulatori”, come se nel loro matrimonio tutto andasse bene. Ma il corpo sente quello che il cervello preferisce ignorare. Coloro che hanno conflitti coniugali irrisolti accusano dolori cronici, mal di testa, nodo allo stomaco, depressione, frigidità e impotenza. In molti casi la crescente ostilità culmina nella separazione. I ricercatori calcolano che metà delle prime nozze celebrate ora negli Stati Uniti finiranno col divorzio.

      Ma cosa si può fare per vincere l’ostilità e sviluppare intimità? Il segreto: Seguire i princìpi biblici. Dio, che ha fatto il cuore e la mente, conosce i nostri bisogni emotivi. Perciò la Bibbia, che contiene i suoi consigli, offre la migliore guida. Una coppia deve non solo conoscere questi consigli ispirati, ma cercare sinceramente di seguirli. La Bibbia, se messa in pratica, può aiutare una coppia a soddisfare adeguatamente i reciproci bisogni emotivi. — Efesini 5:22-33.

      “Non so cosa vuole”

      Non è facile capire quali sono i bisogni emotivi del proprio coniuge. Forse si esita a manifestare ad altri i propri bisogni per timore d’essere respinti, ulteriormente feriti o delusi, o forse non si sa quali siano questi bisogni. “Giuro che non so cosa vuole”, ha ammesso un marito. “Continua a dire che dobbiamo parlare e poi, quando parliamo, va sempre a finire che sbaglio. . . . Così sto in apprensione e finisco per non dire nulla”.

      La Bibbia invece mostra che, anziché chiudersi nel guscio come ha fatto questo marito, bisogna mostrare discernimento. “Mediante la sapienza si edificherà una casa, e mediante il discernimento sarà fermamente stabilita”, dichiara Proverbi 24:3. Cercate dunque di discernere cos’è che spinge il vostro coniuge a fare o a dire determinate cose. Chiedetevi: Perché lui o lei mi dice questo? Cosa vuole o di cosa ha veramente bisogno?

      A volte una moglie può rendere perplesso il marito con i suoi mutevoli stati d’animo. Ma “l’uomo di discernimento è freddo di spirito” e cerca di ‘attingere’ o venire a sapere da lei il vero problema. (Proverbi 17:27; 20:5) Ha qualche gravoso fardello emotivo? (Confronta Ecclesiaste 7:7). L’ostilità che mostra riguardo all’ora in cui arrivate a casa dal lavoro potrebbe essere in effetti una protesta contro la vostra indifferenza e la vostra mancanza di affetto? O l’avete ferita mancandole in qualche modo di riguardo? Dovete fare uno sforzo extra e dedicarle più tempo per superare il problema? Capire di cosa il coniuge ha bisogno, però, è solo il primo passo. — Proverbi 12:18; 18:19.

      Come coltivare l’intimità

      Nella Bibbia troviamo una dichiarazione di Giobbe secondo cui con le parole della sua bocca avrebbe rafforzato l’ascoltatore. (Giobbe 16:5) Questo vale anche nel matrimonio. Parole sincere che aiutino il vostro coniuge a sentirsi più valorizzato lo rafforzeranno. “Voi, mariti”, comanda la Bibbia, “continuate a dimorare in maniera simile con [le vostre mogli] secondo conoscenza, assegnando loro onore [considerandole preziose; particolarmente care] come a un vaso più debole, il femminile”. (I Pietro 3:7) Se fate in modo che vostra moglie si senta preziosa, in molti casi la sua ostilità scomparirà.

      Naturalmente, secondo le usanze, in alcuni paesi le coppie sono emotivamente più vicine che in altri. Ma indipendentemente dalle tradizioni locali, i mariti che seguono la Bibbia nel loro matrimonio comprendono l’utilità di essere più affettuosi con la moglie. La donna che sa di essere cara al marito trova più facile aprirgli il proprio cuore e mettere a nudo i suoi più intimi sentimenti, e questo accresce la loro felicità.

      “Il buon ascoltatore”, afferma un libro sul matrimonio (The Individual, Marriage, and the Family), “ha la capacità di far capire all’interlocutore che è tenuto in alta stima e che quello che dice è importante e interessante”. Perciò le coppie che desiderano accrescere la loro intimità dovrebbero prestare attenzione a come ascoltano. L’ascoltatore sveglio presta viva attenzione al coniuge e cerca di capire cosa sta dicendo senza interromperlo, senza discutere o senza cambiare argomento. Essere ascoltatori comprensivi, oltre che coltivare un altruistico interesse personale per le cose che riguardano il vostro coniuge, è la linfa vitale dell’intimità. — Filippesi 2:3, 4.

      Per accrescere l’intimità, i consulenti matrimoniali consigliano ulteriormente: (1) Imparate a confidarvi con il vostro coniuge anziché con altri. (2) Create ogni giorno, o come minimo ogni settimana, un momento opportuno, senza distrazioni, in cui esprimere liberamente pensieri e sentimenti. (3) Raccontatevi le piccole cose che succedono ogni giorno. (4) Fate regolarmente piccoli gesti di affetto: un regalino inatteso, un lavoro che l’altro detesta (senza essere sollecitati), un biglietto nel sacchetto del pranzo, oppure una carezza o un abbraccio inattesi.

      Anche le coppie affezionate però non si troveranno d’accordo in certi casi. I suggerimenti dello specchietto qui in alto possono essere utili per impedire che tali discussioni divengano così gravi da far naufragare il matrimonio.

      Per quanto le divergenze diventino profonde, rifiutate di rinunciare al vostro matrimonio. Una coppia, giunta alla separazione a motivo dei contrasti, si riconciliò leggendo insieme i consigli biblici sul matrimonio, che si trovano in Colossesi 3:18, 19, con l’impegno di metterli in pratica. Nel parlare schiettamente dei sentimenti che avevano provocato risentimento, entrambi chiesero: “Perché non mi hai detto prima quello che provavi?” Ascoltarono e cercarono di capire il punto di vista dell’altro. Adesso che sono di nuovo insieme da quasi un decennio, il marito ammette: “Le cose sono solo migliorate, grazie agli ottimi consigli della Parola di Geova Dio. La nostra felicità valeva bene lo sforzo”.

      [Riquadro a pagina 4]

      Quanto è importante il sostegno emotivo?

      “La maggioranza delle coppie il cui matrimonio è stabile apprezzano profondamente la sicurezza emotiva derivante da quel matrimonio”. — Dott. April Westfall, del Marriage Council di Filadelfia.

      “Questa incapacità di capire la logica delle emozioni è alla base di gran parte del malcontento che c’è fra i due sessi, e contribuisce a fare del matrimonio la più difficile delle relazioni”. — Worlds of Pain—Life in the Working Class Family, di Lillian Rubin.

      “L’imbarazzo e la conseguente insensibilità degli uomini verso i bisogni emotivi della moglie sono sia una causa che un effetto dell’infelicità esistente in molti matrimoni”. — Psychology Today, ottobre 1982.

      [Riquadro a pagina 5]

      Per appianare i contrasti

      ● Fissate un tempo e un luogo per parlare convenienti per entrambi.

      ● Indicate con chiarezza il punto in questione e attenetevici.

      ● Siate decisi a risolvere il problema, non a vincere.

      ● Accentratevi sul presente, non su fatti precedenti non attinenti.

      ● Parlate uno per volta.

      ● Cercate di non aggredire l’altro e di non serbare rancore.

      ● Siate specifici, ma tenete conto dei sentimenti del coniuge.

      ● Evitate di leggere nel pensiero. Chiedete chiarimenti.

      ● Attendetevi reazioni da parte vostra e dell’altro.

      ● Evitate il sarcasmo e gli insulti.

      ● Siate disposti a cedere nell’interesse del vostro matrimonio.

  • Adolescenti, come potete promuovere la pace in famiglia?
    Svegliatevi! 1986 | 8 gennaio
    • Adolescenti, come potete promuovere la pace in famiglia?

      “VI SCRIVO per chiedervi aiuto”. Così cominciava la lettera di una ragazza. “Sembra io stia sempre a litigare con i miei genitori. Mi sento molto sola e spesso sono depressa. Se non succede presto qualcosa, porrò fine ai miei giorni. . . . P.S. Non mi suggerite di parlare con i miei genitori. Nessuno mi ascolta”.

      Anche se forse voi non siete così disperati come questa ragazza, molti adolescenti hanno un conflitto simile in casa loro. Faccende quotidiane, orari di rientro, abbigliamento e cura della persona, rendimento a scuola, amicizie dell’altro sesso e comportamento nei riguardi degli altri familiari sono tutte comuni cause di bisticci.

      Ciò nondimeno molti ragazzi hanno riscontrato che i consigli della Bibbia, se sono seguiti, promuovono veramente la pace. E ovviamente ci sono vantaggi a essere in pace con i propri genitori. (Vedi la pagina accanto). Quali consigli biblici, comunque, vi aiuteranno in questo?

      ‘Onorare e ubbidire’

      “Siate ubbidienti ai vostri genitori . . . ‘Onora [stima e considera preziosi] tuo padre e tua madre . . . affinché ti venga bene e duri a lungo sulla terra’”, comanda la Bibbia in Efesini 6:1-3. Non dovreste onorare i vostri genitori, che vi hanno dato la vita, che vi hanno nutrito quando eravate bambini indifesi, e che si sono sacrificati per provvedervi vitto, alloggio, vestiario e cure mediche? Ubbidire vuol dire fare quello che i vostri genitori timorati di Dio vi chiedono, anche se è difficile. Certo, è più facile dirlo che farlo! Tuttavia se date ascolto ai consigli dei vostri genitori, che hanno molta più esperienza nella vita, potete diventare più saggi e risparmiarvi qualche dispiacere.

      Forse questo richiederà che impariate a fare o ad accettare alcune cose che considerate poco piacevoli. Ma è un essenziale tirocinio per resistere alle pressioni del mondo degli adulti. Il dott. Paul Gabriel, esperto di psichiatria infantile, ha riscontrato che “i ragazzi che ce la fanno” sono quelli che “riescono a sopportare le frustrazioni”. Imparano a non lasciarsi abbattere dalle delusioni e ad accettare l’inevitabile. La Bibbia indica pure che affrontando le avversità si può rendere più forte la personalità. Lamentazioni 3:27 dichiara: “È bene che l’uomo robusto porti il giogo durante la sua giovinezza”.

      Ma che dire se pensate che i vostri genitori non tengano conto del vostro punto di vista? La Bibbia consiglia: (1) Parlate con calma anziché avere uno scontro verbale. (Proverbi 29:11) (2) Usate parole ‘dolci’. Chiedete considerazione e aiuto, anziché esigerli. (Proverbi 16:21) (3) Siate ragionevoli. Adducete ragioni valide a sostegno del vostro punto di vista anziché fare osservazioni irrilevanti come: “Lo fanno tutti”. — Vedi Filippesi 4:5.

      ‘Parlare schietto’

      Da adolescente Gregorio pensava di ricevere poco sostegno emotivo dalla madre. Le restrizioni da lei imposte gli sembravano irragionevoli. Senza alcun motivo fondato lo accusava spesso di aver fatto qualcosa di male. L’angoscia che Gregorio provava gli procurava un conflitto quotidiano. Un ministro religioso a cui chiese aiuto nella Sala del Regno dei testimoni di Geova lo esortò a ‘parlare schietto’ con la madre. — Giobbe 33:3, La Sacra Bibbia a cura del Pontificio Istituto Biblico.

      “Cercai in ogni modo di farle capire come mi sentivo veramente. Avevo bisogno della sua comprensione e del suo sostegno emotivo”, ha detto Gregorio. “L’aiutai a capire che non facevo nulla di male e quanto mi feriva il fatto che non si fidasse di me. Cominciò allora a comprendere i miei sentimenti e la nostra relazione migliorò. Inoltre le ubbidivo ed evitavo di darle qualsiasi motivo di non avere fiducia in me”. Il fatto che i bisogni emotivi di un ragazzo non vengano soddisfatti, provoca spesso risentimento. Ma se c’è un dialogo aperto con i propri genitori l’atmosfera in casa migliorerà.

      Che la situazione in casa di Gregorio fosse migliorata si può apprezzare di più quando si pensa che egli faceva parte di un tipo di famiglia in rapido aumento e con problemi del tutto particolari, la famiglia con un solo genitore.

      La famiglia con un solo genitore

      Al presente negli Stati Uniti un figlio su cinque vive con un solo genitore, e ci sono situazioni simili in altri paesi. Una ragazza madre del Perú parla del gravoso peso che deve portare. Comunque ha aggiunto: “Quello che rende la vita più difficile è che a volte i ragazzi non mi ubbidiscono”.

      Figli, se vivete con un solo genitore, siate compassionevoli e comprensivi, come raccomanda la Bibbia. (I Pietro 3:8) Siate ubbidienti. Dimostratevi veri figli o figlie non solo aiutando nei lavori domestici ma dando anche sostegno emotivo a vostro padre o a vostra madre. Siate contenti d’avere qualcuno che si interessa di voi ed è deciso a educarvi nel giusto modo. Se riuscirete a superare le ulteriori sfide che si presentano nelle famiglie con un solo genitore diventerete persone migliori.a

      È vero che nessuna famiglia è perfetta. Ad ogni modo, guardate e apprezzate soprattutto i lati positivi della vostra famiglia e promuovete quindi la pace.

      [Nota in calce]

      a Vedi l’articolo “Solo tu e io, mamma”, nel numero di Svegliatevi! del 22 luglio 1981.

      [Riquadro a pagina 7]

      Utilità di una buona relazione fra genitori e figli adolescenti

      “Negli studi presi in esame [circa 200], era espressa la generale opinione che risultati accademici, capacità direttive e pensiero creativo nei ragazzi dipendevano senz’altro da una relazione fra genitore e figlio basata su . . . affetto, benevolenza e comprensione”. — James Walters and Nick Stinnett, citati dal Journal of Marriage and the Family.

      “Quando un adolescente ha il vizio della droga o dell’alcool, il suo particolare ruolo nella famiglia può avere un effetto determinante sul suo vizio e sulla sua cura”. — “Drug Abuse: A Family Affair”, di M. Hager, pubblicato dal Journal.

      “Secondo uno studio, più gli adolescenti erano soddisfatti del dialogo che avevano con i genitori e dell’aiuto che ricevevano da loro, più alta era la stima che avevano di sé”. — Adolescence, di E. Atwater.

  • Pace in famiglia quando un genitore si risposa
    Svegliatevi! 1986 | 8 gennaio
    • Pace in famiglia quando un genitore si risposa

      ● ‘Il patrigno avrebbe perso la pazienza e ucciso il figliastro a furia di botte’.

      ● ‘Ragazza uccide il patrigno scaricandogli addosso la pistola’, secondo il rapporto della polizia.

      ● ‘Quattordicenne ucciso dalla matrigna stufa, sembra, del suo comportamento’.

      “IN ALCUNI casi, le famiglie in cui c’è un patrigno o una matrigna vivono in un’atmosfera molto stressante”, spiega il dott. John Visher, uno dei fondatori della Stepfamily Association, un’associazione americana che si occupa dei problemi di queste famiglie. “Quando si dà inizio a una simile relazione con aspettative poco realistiche, ci si lamenterà prima o poi della forte tensione”. A causa del vertiginoso aumento della percentuale dei divorzi, il numero delle famiglie con un nuovo genitore è salito enormemente. Purtroppo, però, il 44 per cento di esse si sfasciano entro i primi cinque anni! Molti comunque sono riusciti a sormontare i problemi del tutto particolari che si incontrano quando si devono fondere due famiglie in una. Di capitale importanza è stato mettere in pratica i seguenti princìpi biblici.

      “È meglio la fine di poi d’una faccenda che il suo principio. È meglio chi è paziente che chi è di spirito superbo. Non t’affrettare . . . a offenderti”. (Ecclesiaste 7:8, 9) È indispensabile avere pazienza. Si devono stabilire rapporti che sono dati per scontati nelle famiglie dove ci sono i genitori veri. La vostra non è una “famiglia istantanea”. Secondo gli esperti, possono volerci da quattro a sette anni per imparare a ragionare “al plurale”. Nel periodo iniziale, il patrigno o la matrigna dovrebbero andarci piano. Cercate di non offendervi con facilità se i vostri primi sforzi di aiutare i figliastri sono respinti.

      “Mediante la presunzione si causa solo zuffa, ma presso quelli che si consultano c’è sapienza”. (Proverbi 13:10) Un atteggiamento ostinato e presuntuoso — sia da parte dei figli che dei genitori — genera ostilità. Riunitevi regolarmente per consultarvi come famiglia e discutere a fondo i problemi. Imparate a esprimere i vostri sentimenti in modo da mostrare che tenete conto dei sentimenti altrui. Meglio conoscerete i “nuovi” familiari attraverso un dialogo aperto, più intimi diverrete.

      “Chi mostra perspicacia in una faccenda troverà bene, e felice è chi confida in Geova”. (Proverbi 16:20) Chi ha perspicacia guarda oltre ciò che è ovvio ed è in grado di identificare le ragioni di certi atteggiamenti e comportamenti. (Vedi intervista nella pagina accanto). Questa qualità può aiutarvi a vedere i lati buoni degli altri.

      Ad esempio, durante un’accesa discussione, una matrigna intervenne e fece questa proposta: “Diciamo ognuno una cosa dell’altro che non ci piace, e subito dopo diciamo una cosa che ci piace moltissimo”. In seguito la donna scrisse: “Fummo sorpresi scoprendo quante buone qualità apprezzavamo l’uno nell’altro”. Dopo di che si abbracciarono piangendo. In un’altra famiglia un adolescente si ribellò quando la madre passò a seconde nozze, ma usando perspicacia fu ristabilita la pace. “Dopo alcuni mesi mi resi conto che quello era l’uomo che rendeva felice mia madre”, disse Goffredo. “E questa era la cosa più importante”.

      Che seguiate questi princìpi o no dipende dalla vostra spiritualità. ‘Confidare in Geova’, nutrire il desiderio di piacergli, questo è il segreto perché vi sia pace in famiglia quando un genitore si risposa.

  • Vivere col patrigno o la matrigna
    Svegliatevi! 1986 | 8 gennaio
    • Vivere col patrigno o la matrigna

      Intervista rilasciata dalla direttrice della Stepfamily Foundation

      La signora Jeannette Lofas, direttrice della Stepfamily Foundation e coautrice di Living in Step (Vivere col patrigno o la matrigna), ha studiato le difficoltà del tutto particolari che si incontrano in una simile situazione. La seguente intervista che ha rilasciato a un redattore di Svegliatevi! indica come superare queste difficoltà.

      D. Signora Lofas, perché è così arduo fare da genitori a quelli che non sono i propri figli?

      R. Spesso una matrigna comincia con la mitica fama d’essere cattiva e finisce per diventarlo sul serio. La maggioranza delle matrigne e dei patrigni sperano di essere accettati come lo è un genitore vero. In genere non ci riescono. Consciamente o inconsciamente, cercano quasi sempre di dar prova di se stessi. Spesso i figliastri respingono tutti questi tentativi perché pensano di tradire il genitore che se ne è andato. Il posto del genitore vero è sacro. Nei primi tempi il nuovo genitore se la passerà male. Non è sempre vero che ‘se ami me, amerai i miei figli’.

      D. Perché molte volte i figliastri sono ostili?

      R. Per un figlio è molto difficile accettare il divorzio dei genitori. Il figlio soffre perché la mamma se n’è andata o perché il papà non è vicino a lui a prestargli sufficiente attenzione. In molti casi i figli trasferiscono questi sentimenti negativi sul nuovo genitore. Vien detta dislocazione affettiva. Così il patrigno o la matrigna diventa un facile capro espiatorio su cui sfogare tutti questi sentimenti negativi. A un tratto, il bambino si comporta con voi in modo abominevole.

      D. Come si può aiutare un bambino a superare questi sentimenti “negativi”?

      R. In primo luogo, sia il genitore che i figli devono riconoscere che questi sentimenti sono una parte normale della dinamica o modello di comportamento di una famiglia in cui c’è un patrigno o una matrigna. Se invece si incolpano questi ultimi o il bambino, ci si può mettere in grossi guai. I figli devono capire che all’inizio è normale essere sconvolti e provare ira e frustrazione. Spesso è di grande aiuto anche solo aiutare il figlio a capire perché si sente così e mostrargli comprensione. Il genitore vero dovrebbe assicurare al figlio che avrà sempre un posto speciale e che perciò non ha nessun motivo di temere che il suo nuovo coniuge usurpi il posto che spetta a lui.

      D. Un patrigno o una matrigna può disciplinare i figliastri?

      R. Sì, stabilendo sin dall’inizio ‘norme domestiche’. Amare i figli vuol dire porre loro dei limiti e non permettere che divengano sfrenati. Ci dev’essere equilibrio fra disciplina e amore, che ci siano i genitori veri o no. Ma in quest’ultimo caso, spesso è difficile percepire l’amore. Mancano il legame del sangue e il passato, per cui un patrigno può reagire in modo esagerato, oppure i figliastri possono irritarsi per la disciplina di un “estraneo”. Un patrigno dovrebbe far valere la sua autorità impartendo direttive anziché comandi.

      D. Cos’è che causa problemi seri quando vengono inflitte punizioni?

      R. Il fatto che padre e madre non si mostrino d’accordo davanti ai figli. La cosa peggiore per un bambino è vedere che le due figure adulte della sua vita non sono d’accordo. Il bambino non sa più a chi rivolgersi. È sconvolgente quando nella famiglia manca una comune linea di condotta. È molto importante che i genitori parlino e si accordino in privato sulle norme da stabilire nella casa e sulle conseguenze qualora queste norme non vengano rispettate. Quindi devono essere molto chiari con il figlio a questo proposito. Un patrigno si espresse così: “È bello quando la madre dice: ‘Questo è mio marito, il tuo nuovo padre. Ti educheremo insieme’”.

      D. Quanto è importante la relazione della coppia?

      R. È la relazione principale, e dev’essere salda; altrimenti non funzionerà nulla. Bisogna coltivare ciò che chiamiamo la forza della coppia, che serve a unire la famiglia. Se manca, non solo trasmetterete ai figli messaggi contrastanti, ma essi faranno sorgere una barriera fra voi due. Uscite insieme al vostro coniuge. Godetevi i bambini insieme, non lasciando la responsabilità a un solo genitore.

      D. I valori religiosi sono d’aiuto?

      R. Sì, moltissimo. Permettono di passar sopra ai piccoli torti. Ad esempio, in un’occasione un marito potrebbe ingiustamente favorire suo figlio. La moglie ne è molto seccata. Si mostrerà superiore e ci passerà sopra, evitando di mettere il broncio? È vero, il marito ha sbagliato. Ma ormai è successo. Che possiamo fare? I suoi valori religiosi le sono d’aiuto perché pensa: ‘Quale sarebbe la volontà di Dio? Che la famiglia sia felice. Allora cosa dobbiamo fare perché lo sia? Sforzandoci sinceramente di seguire la volontà di Dio, possiamo fare in modo che tutto vada bene’.

  • ‘È tutta colpa sua!’: Pace nonostante le divergenze
    Svegliatevi! 1986 | 8 gennaio
    • ‘È tutta colpa sua!’: Pace nonostante le divergenze

      “VEDI, se tu cambi e fai quello che sei tenuto a fare”, sbottò Sandra, “allora anch’io farò quello che devo fare”. Il marito, Alfredo, incassò senza reagire. Ma in effetti pensava che le cose stavano esattamente all’incontrario. Entrambi sapevano cosa dice la Bibbia, ma ognuno pensava che fosse l’altro a non metterlo in pratica.

      Non è raro che le coppie arrivino a questo punto morto, nella convinzione che i loro problemi siano soprattutto colpa dell’altro. Persuasa che la colpa fosse di Alfredo e che non sarebbe cambiato, Sandra lo lasciò. “Pensavo fosse inutile continuare a tentare”, disse. “La situazione sembrava disperata”. Vi siete mai sentiti così? Fortunatamente questa coppia trovò una soluzione che salvò il matrimonio.

      È solo colpa di uno?

      Mentre assisteva a un’adunanza dei testimoni di Geova, Sandra udì qualcosa che le toccò il cuore. Un ministro religioso disse che per comunicare nel matrimonio era indispensabile avere umiltà. Sandra cominciò a esaminarsi umilmente, per vedere se i loro problemi non fossero sorti anche per colpa di lei.

      In effetti siamo tutti molto pronti ad assolvere noi stessi. “Il primo che parla in un processo sembra aver ragione, poi interviene l’avversario e lo contesta”. (Proverbi 18:17, Parola del Signore) Dando la colpa al coniuge si offre solo una banale giustificazione, ma così facendo si evita la penosa ricerca in se stessi di eventuali cause del problema. Secondo la Bibbia, si può ‘edificare’ o ‘demolire’ un matrimonio con le “proprie mani”. (Proverbi 14:1) Se ci esaminiamo onestamente troviamo spesso campi in cui migliorare.

      Questo esame di coscienza fu per Sandra il principio della soluzione del problema. Si rese conto che col suo modo di fare difficilmente avrebbe cambiato il marito che, per sua ammissione, era autoritario. Ma poteva cambiare il modo in cui lei reagiva e il modo in cui gli parlava. Questo avrebbe potuto indurlo a migliorare. Così tornò a stare con lui, decisa ora a badare al proprio modo di esprimersi. I risultati furono positivi.

      Il potere della lingua

      “La dolcezza della lingua è albero di vita”, dice la Bibbia “ma l’asprezza in essa, spezza lo spirito”. (Proverbi 15:4, La Sacra Bibbia, a cura di B. Mariani) Un modo di parlare sconsiderato e ‘aspro’ suscita spesso ira e risentimento. “Ero solita dirgli in faccia che il solo motivo per cui mi aveva sposata era quello di avere qualcuno che gli badasse alla casa e ai figli”, ammise Sandra. “Lui si infuriava e cominciava a urlare. Allora smisi di dirglielo e di essere così pungente e pronta a criticare. Invece di denigrarlo davanti ai bambini, aspettavo il momento adatto per parlare delle cose che non mi andavano. Mi sforzavo di ascoltarlo di più e di fargli complimenti quando li meritava”.

      Alfredo non rimase insensibile e il loro matrimonio migliorò. Con le vostre parole arricchite il vostro matrimonio o causate pena, ‘spezzando lo spirito’ del vostro coniuge? Date ascolto al comando biblico di ‘mostrare i medesimi sentimenti e tenero affetto’? — I Pietro 3:8.

      Citiamo l’esempio di un’altra coppia. Livio e Michela stavano parlando del tipo di dolce da servire in occasione di un pranzo. “Non complicare le cose. Compra una torta”, suggerì Livio. Michela insisté di preparare una torta elaborata. Ma proprio quando stavano per arrivare gli ospiti, Livio sentì un gemito in cucina. La torta a più strati si era afflosciata. “Non ti avevo detto che era da sciocchi fare quella torta?”, disse Livio, non tenendo minimamente conto di come si sentiva la moglie. “E adesso cosa servirai per dessert?”

      “Fui lì lì per tirargli la torta in faccia”, confessò Michela. Solo l’arrivo degli ospiti sventò il peggio. E per parecchi giorni quasi non si rivolsero la parola. Ma Livio poteva affermare che era stata tutta colpa di lei? Al contrario, parlando senza riflettere l’aveva ferita, provocando un’accesa reazione. (Proverbi 12:18, CEI) Sarebbe stato molto più costruttivo da parte sua mostrare comprensione e suggerire un altro dessert.

      E che fare se il vostro coniuge è turbato per via di un problema personale o di un insuccesso che lo amareggia? Sì, vi rendete conto che non ce l’ha con voi. Ma come reagite quando, a causa della frustrazione, inveisce contro di voi?

      Amore altruistico

      La Bibbia consiglia non di chiudersi in se stessi ma di ‘continuare a portare i pesi gli uni degli altri, e così adempiere la legge del Cristo’. (Galati 6:2) Dato che è difficile essere comprensivi col coniuge quando è sconvolto, è indispensabile seguire “la legge del Cristo”.

      Gesù comandò di mostrare amore altruistico. (Giovanni 13:34, 35) Questo amore “non cerca i propri interessi”. (I Corinti 13:5) Anche se si ha un motivo legittimo per lamentarsi, questo amore spingerà a perdonare e a passarci sopra. (Colossesi 3:13) L’altruismo richiede che si sia i primi a mostrare onore e che si contraccambi il male col bene. — Romani 12:10, 17-21.

      Essere altruisti però non vuol dire fare qualunque cosa pur di accontentare il coniuge. La Bibbia parla di Sara, che era sottomessa e altruista. Ciò nondimeno non esitò a dire schiettamente al marito quello che pensava allorché la situazione lo richiese. Pose il futuro benessere della famiglia al di sopra di un’eventuale immediata perdita della pace. — Genesi 16:1-6; 21:8-11.

      Perciò se il vostro coniuge si comporta in modo pregiudizievole, “è meglio una riprensione aperta che un amore nascosto”. (Proverbi 27:5) Ma scegliete il momento adatto, quando non sono presenti né i figli né altri. Supplicate il vostro coniuge, aiutandolo a capire l’opportunità di cambiare.

      La cosa più importante

      A volte però sembra che il coniuge non voglia cambiare. Forse si può proporre di chiedere consiglio a una persona qualificata. Nelle congregazioni dei testimoni di Geova ci sono sorveglianti spiritualmente qualificati i quali sono ben lieti di offrire il loro aiuto. (Giacomo 5:14, 15) Forse questo aiuto spingerà il vostro coniuge a seguire i consigli della Bibbia, specie se gli sta a cuore avere una buona relazione con Dio.

      Ma che potete fare se il vostro coniuge non li segue? Allora la cosa più importante per voi dovrebbe essere l’amore per le leggi di Dio. Il salmista, che stava attraversando momenti molto angosciosi, scrisse: “La via della fedeltà ho scelta. . . . Correrò per la medesima via dei tuoi comandamenti, perché fai avere posto al mio cuore”. (Salmo 119:11, 30, 32) Il salmista, che faceva tesoro delle leggi di Dio, non solo accrebbe la conoscenza di Dio nel suo cuore ma coltivò anche maggiore fiducia nella capacità di Dio di sorreggerlo. Perciò Dio lo aiutò ad avere “posto” nel suo cuore per sopportare quell’angoscia.

      Geova è pertanto in grado di aiutare anche voi a far posto nel vostro cuore per sopportare sia pure un coniuge non disposto a cooperare. Il fatto di sapere che Dio si compiace di voi perché osservate i suoi comandi vi dà serenità.

      È un sistema efficace!

      Sono passati quasi dieci anni da che Sandra e Alfredo si sono felicemente riuniti. Pur essendo imperfetti, si sono sforzati entrambi di seguire i consigli della Bibbia. “A volte ritorno a comportarmi come un tempo”, ha ammesso Alfredo. “Ma mi sforzo continuamente di migliorare”.

      E Sandra cerca di moderare le sue reazioni. “Ci sono delle cose in un uomo che devi imparare ad accettare”, ha detto Sandra. “È fatto così. Non posso cambiarlo del tutto, più di quanto non possa eliminare tutti i miei difetti”. Sandra è giunta a un’importante conclusione: la necessità di perdonare i piccoli errori. (Matteo 18:21, 22) “Quando ho visto che Alfredo non rimaneva insensibile al mio mutato modo d’agire”, ha confessato Sandra riflettendo sui sette difficili anni di matrimonio che avevano preceduto la separazione, “ho pensato: ‘Perché non l’ho fatto prima?’ Quegli anni sarebbero stati tanto più facili”.

      Non aspettatevi dunque che il vostro coniuge rasenti la perfezione. Il matrimonio reca sempre ‘tribolazione nella carne’, anche al migliore dei coniugi. (I Corinti 7:28) Affrontate onestamente i problemi anziché rifuggire da essi con leggerezza ricorrendo alla separazione o al divorzio.a Rafforzate la vostra personale decisione di osservare le leggi di Dio e riscontrerete quanto sono veraci le parole di Salmo 119:165: ‘Abbondante pace appartiene a quelli che amano la legge di Dio, e per loro non vi è pietra d’inciampo’.

      [Nota in calce]

      a La Bibbia ammette il divorzio sulla base dell’immoralità sessuale che rende il coniuge innocente libero di risposarsi. (Matteo 19:9) Per alcune serie ragioni che potrebbero portare alla separazione, vedi l’articolo “Quando il legame matrimoniale sta per infrangersi” nel numero del 15 luglio 1964 dell’altra nostra rivista, La Torre di Guardia.

      [Riquadro a pagina 12]

      “Solo in casi piuttosto rari, come ad esempio quando un coniuge è alcolizzato o malato di mente, e all’epoca delle nozze l’altro lo ignorava, si può dare la maggior parte della colpa del fallimento del matrimonio a uno solo dei coniugi anziché a entrambi”. Questa è la conclusione a cui è pervenuto Gary Birchler, della Facoltà di medicina dell’Università della California, dopo aver fatto ricerche approfondite in materia di matrimonio.

      [Immagine a pagina 11]

      Quando la tensione cresce, con le vostre parole migliorerete o peggiorerete la situazione?

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