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  • Satana
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • che l’uomo malvagio continuasse a praticare il peccato senza pensare al disonore che recava, ed erano “gonfi nel permetterlo. (I Cor. 5:2) Ma d’altra parte, se ora andavano all’estremo opposto e rifiutavano di perdonare il pentito, Satana li avrebbe sopraffatti in un altro modo, cioè poteva approfittare del fatto che erano diventati duri e intransigenti. Grazie alla Parola di Dio i cristiani sono aiutati a rendersi conto dell’esistenza di Satana, del suo potere, dei suoi disegni e fini, e del suo modo di operare, così da poter combattere questo avversario spirituale con le armi spirituali provvedute da Dio. — Efes. 6:13-17.

  • Satrapo
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    • Satrapo

      (sàtrapo).

      Viceré o governatore di una provincia dell’impero babilonese o persiano, nominato dal re e principale autorità di un distretto giurisdizionale. Questo titolo significa “protettore del reame”. Daniele menzionò satrapi che prestavano servizio nell’impero babilonese sotto Nabucodonosor. (Dan. 3:1-3) Dopo la conquista di Babilonia da parte dei medi e dei persiani, Dario il Medo nominò 120 satrapi sull’intero regno. (Dan. 6:1) Esdra ebbe contatti con satrapi all’epoca di Artaserse re di Persia. (Esd. 8:36) Ai giorni di Ester e Mardocheo i satrapi soprintendevano ai 127 distretti giurisdizionali sotto il re persiano Assuero. (Est. 1:1) Essendo i rappresentanti ufficiali del re, essi dovevano rendere conto a lui e avevano libero accesso alla sua presenza. Quindi avevano notevole influenza e potere come autorità civili e politiche. Riscuotevano tasse e inviavano alla corte reale il tributo stabilito.

      Daniele, uno dei tre alti funzionari di Dario preposti ai 120 satrapi, si distinse su tutti gli altri al punto che il re intendeva elevarlo su tutto il regno. Invidiosi, i funzionari e i satrapi progettarono di far gettare Daniele in una fossa di leoni. La Bibbia non dice quanti satrapi si siano presentati personalmente al re per accusarlo. Ma Geova mostrò di essere con Daniele, mandando il suo angelo a chiudere la bocca dei leoni. Allora Dario fece gettare nella fossa perché fossero uccisi dai leoni i funzionari che avevano calunniato Daniele, con moglie e figli. — Dan. 6:1-24.

      A. T. Olmstead dice a proposito dell’organizzazione satrapica sotto Ciro il Persiano: “Ciascuna [provincia] era retta da un satrapo il cui titolo letteralmente significava ‘protettore del Regno’. Succeduto a un precedente re e governando un territorio davvero immenso, in effetti era egli stesso un monarca ed era circondato da una piccola corte. Non solo era responsabile dell’amministrazione civile, ma comandava anche i militari reclutati nella satrapia. Quando questa carica diventò ereditaria, costituì una minaccia all’autorità centrale che non poteva essere ignorata. Per far fronte a questa minaccia, furono istituiti certi controlli: il segretario, il principale funzionario amministrativo e il generale che comandava la guarnigione di stanza nella cittadella della capitale di ciascuna satrapia erano direttamente agli ordini del gran re in persona, e dovevano far rapporto a lui. Un controllo ancora più efficace era esercitato dall’‘occhio del re’ (o ‘orecchio dei re’ o ‘messaggero del re’), [funzionario] che ogni anno faceva un’attenta ispezione di ciascuna provincia”. — History of the Persian Empire, p. 59.

  • Saul
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    • Saul

      (Sàul) [chiesto (a Dio)].

      Beniaminita discendente di Ieiel (forse chiamato anche Abiel) per mezzo di Ner e Chis (I Cron. 8:29-33; 9:35-39); primo re di Israele scelto da Dio. (I Sam. 9:15, 16; 10:1) Saul era di famiglia ricca. Era un bell’uomo, dotato di grande forza fisica e agilità, e i suoi connazionali non gli arrivavano neanche alle spalle. (I Sam. 9:1, 2; II Sam. 1:23) Il nome di sua moglie era Ahinoam. Saul ebbe almeno sette figli, Gionatan, Isvi, Malchi-Sua, Abinadab, Is-Boset (Esbaal), Armoni e Mefiboset, e due figlie, Merab e Mical. Abner, evidentemente zio del re Saul (vedi ABNER), era comandante dell’esercito israelita. — I Sam. 14:49, 50; II Sam. 2:8; 21:8; I Cron. 8:33; segue genealogia.

      [Diagramma]

      (Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)

      Afia (discendente di Beniamino)

      Becorat

      Zeror

      Abiel o Ieiel

      Abdon Zur Chis Baal Ner Nadab Ghedor Ahio Zaccaria Miclot

      (Zecher)

      Abner Chis

      Saul

      Da giovane Saul visse in un’epoca turbolenta della storia di Israele. L’oppressione filistea aveva ridotto la nazione a uno stato di impotenza militare (I Sam. 9:16; 13:19, 20), e gli ammoniti sotto il re Naas minacciavano un’aggressione. (I Sam. 12:12) Mentre Samuele aveva sempre giudicato fedelmente Israele, i suoi figli pervertivano la giustizia. (I Sam. 8:1-3) Considerando la situazione da un punto di vista umano e, perciò, non tenendo conto della capacità di Geova di proteggere il suo popolo, gli anziani di Israele rivolsero a Samuele la richiesta che nominasse su di loro un re. — I Sam. 8:4, 5.

      UNTO RE

      Allora Geova fece in modo che si presentasse l’occasione di ungere re Saul. Insieme al suo servitore, Saul cercava le asine smarrite del padre. Poiché la ricerca risultò vana, egli decise di tornare a casa. Ma il servitore suggerì di chiedere l’aiuto dell’“uomo di Dio” che sapeva trovarsi in una città vicina. Questo portò all’incontro di Saul con Samuele. (I Sam. 9:3-19) Nella sua prima conversazione con Samuele-Saul mostrò di essere un uomo modesto. (I Sam. 9:20, 21) Dopo aver consumato un pasto sacrificale con Saul, Samuele continuò a parlare con lui. L’indomani mattina Samuele unse re Saul. A conferma del fatto che Dio era con Saul, Samuele gli diede tre segni profetici, che si adempirono tutti quel giorno. — I Sam. 9:22-10:16.

      In seguito, a Mizpa, scelto a sorte quale re (I Sam. 10:20, 21, CEI, VR), Saul timidamente si nascose tra il bagaglio. Trovato, fu presentato al popolo che espresse la sua approvazione gridando: “Viva il re!” Scortato da uomini valorosi, Saul tornò a Ghibea. Per quanto uomini buoni a nulla parlassero di lui in tono denigratorio e lo disprezzassero, Saul rimase in silenzio. -I Sam. 10:17-27.

      PRIME VITTORIE

      Circa un mese dopo (secondo la lezione della Settanta) Naas re di Ammon chiese la resa di Iabes in Galaad. Quando alcuni messaggeri portarono la notizia a Saul, lo spirito di Dio cominciò a operare su di lui. Saul radunò prontamente un esercito di 330.000 uomini e lo guidò alla vittoria. Questo rafforzò il suo regno, e il popolo richiese che coloro che avevano parlato contro di lui fossero messi a morte. Ma Saul, riconoscendo che Geova gli aveva dato la vittoria, non acconsentì. In seguito, a Ghilgal, il potere regale di Saul fu nuovamente confermato. — I Sam. 11:1-15.

      Quindi Saul si accinse a infrangere la dominazione filistea su Israele. Scelse tremila israeliti, duemila comandati

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