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Mariti e mogli parlano davvero due lingue diverse?Svegliatevi! 1994 | 22 gennaio
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queste relazioni interpersonali. Parlare è un modo importante per creare e confermare amicizie.
Per Cinzia è naturale dipendere dagli altri. Si sente amata se Michele chiede la sua opinione prima di prendere una decisione, pur volendo che sia lui a prendere la direttiva. Quando deve prendere una decisione le piace consultare il marito, non necessariamente perché le dica cosa fare, ma per dimostrargli che gli è vicina e ha fiducia in lui.
Se Cinzia ha bisogno di qualcosa le è molto difficile dirlo chiaramente. Non vuole infastidire Michele o fargli pensare che non sia felice. Aspetta piuttosto che sia lui ad accorgersi che c’è qualcosa che non va, oppure fa qualche allusione indiretta.
Quando conversa, Cinzia è affascinata dai piccoli particolari e fa molte domande. Questo è naturale, vista la sua sensibilità e il suo profondo interesse per le persone e i rapporti interpersonali.
Quando ascolta, interviene di continuo con esclamazioni, cenni di assenso o domande per dimostrare che sta seguendo il discorso e che le interessa ciò che la persona ha da dire.
Cinzia si sforza di intuire i bisogni degli altri. Offrire aiuto senza che venga richiesto è un modo meraviglioso per mostrare amore. Desidera soprattutto aiutare il marito a maturare e a migliorare.
Quando Cinzia ha un problema, può sentirsi sopraffatta. Deve parlarne, non tanto per cercare una soluzione quanto per esprimere il proprio stato d’animo. Ha bisogno di sapere che qualcuno la capisce e le vuole bene. Quando si agita fa delle affermazioni esagerate e drastiche. Se esclama: “Non mi ascolti mai!”, non intende essere presa alla lettera.
Per Cinzia la miglior amica d’infanzia non era una con cui faceva tante cose, ma una con cui parlava di tutto. Perciò adesso che è sposata le attività esterne le interessano molto meno dell’avere una persona comprensiva che l’ascolta e con cui può esprimere liberamente i propri sentimenti.
La casa è per lei un luogo in cui può parlare senza essere giudicata. Cinzia non esita a rivelare a Michele i suoi timori e i suoi guai. Se ha bisogno di aiuto non si vergogna di ammetterlo, poiché è sicura che suo marito le è vicino e le vuole abbastanza bene da ascoltarla.
Cinzia di solito si sente amata e sicura nel matrimonio. Ma a volte, senza nessun motivo apparente, comincia a sentirsi insicura e non amata e ha urgente bisogno di essere rassicurata e di compagnia.
Sì, Michele e Cinzia, ciascuno il complemento dell’altro, sono molto diversi. Le differenze che esistono tra loro possono creare gravi malintesi, anche se entrambi possono mettercela tutta per dimostrare amore e sostegno. Se potessimo chiedere a ciascuno di loro cosa pensa della situazione descritta sopra, cosa direbbero?
Cosa hanno visto nella loro ottica
“Non appena ho messo piede in casa ho capito che Cinzia era tesa”, direbbe Michele. “Pensavo che quando si sarebbe sentita pronta mi avrebbe detto il motivo. Non mi sembrava un problema così grosso. Pensavo che se solo l’aiutavo a capire che non c’era bisogno di prendersela tanto e che la soluzione era semplice, si sarebbe sentita meglio. Sono rimasto molto male quando, dopo che sono stato ad ascoltarla, mi ha detto: ‘Non mi ascolti mai!’ Mi è sembrato che mi incolpasse di tutta la sua frustrazione!”
“Tutta la giornata è andata storta”, spiegherebbe Cinzia. “Sapevo che non era colpa di Michele. Ma quando è rientrato tutto allegro, ho avuto l’impressione che ignorasse il fatto che ero tesa. Perché non mi ha chiesto cosa c’era che non andava? Quando gli ho spiegato il problema, in pratica mi ha dato della sciocca, dicendo che si trattava di un’inezia. Invece di dirmi che capiva ciò che provavo, Michele, l’aggiustatutto, mi ha suggerito come risolvere il problema. Non cercavo soluzioni, cercavo comprensione!”
Nonostante quello che può sembrare da questo screzio momentaneo, Michele e Cinzia si vogliono molto bene. Cosa può aiutarli a esprimere chiaramente questo amore?
Vedere le cose nell’ottica dell’altro
Michele pensava che sarebbe stato sgarbato chiedere a Cinzia cosa c’era che non andava, perciò fece spontaneamente quello che avrebbe voluto che gli altri facessero con lui. Aspettò che la moglie si aprisse e parlasse. Ora Cinzia era irritata non solo per il problema, ma anche perché Michele sembrava ignorare la sua richiesta di aiuto. Non interpretò il silenzio del marito come un gesto di gentilezza e di rispetto, ma come mancanza di interesse. Quando poi si mise a parlare, Michele l’ascoltò senza interromperla. Lei però pensava che lui non si stesse sforzando di capire come si sentiva. Infine lui, anziché mostrare comprensione, suggerì una soluzione. Per Cinzia questo equivaleva a sentirsi dire: ‘Non c’è motivo per cui tu ti debba sentire così; la tua reazione è esagerata. Non vedi quanto è facile risolvere questo piccolo problema?’
Come sarebbero state diverse le cose se ciascuno fosse stato in grado di vedere le cose nell’ottica dell’altro! Sarebbe potuta andare così:
Michele torna a casa e trova Cinzia tesa. “Cosa c’è che non va, cara?”, le chiede con affetto. Cinzia comincia a versare qualche lacrima e spiega cosa c’è che l’affligge. Non dice: “È tutta colpa tua!”, né fa pensare che Michele non stia facendo abbastanza. Michele la tiene stretta e l’ascolta con pazienza. Quando lei ha finito, dice: “Mi dispiace che tu ti senta così. Capisco perché sei così tesa”. Cinzia risponde: “Grazie per avermi ascoltata. Mi sento molto meglio ora che so che tu mi capisci”.
Purtroppo, anziché risolvere i propri dissapori, molte coppie scelgono semplicemente di por fine al matrimonio, e divorziano. La mancanza di comunicazione rovina molte famiglie. Esplodono liti che scuotono le fondamenta stesse del matrimonio. Come nascono queste liti? L’articolo che segue lo spiega, e spiega anche come evitarle.
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Anatomia di una liteSvegliatevi! 1994 | 22 gennaio
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Anatomia di una lite
LEI ha bisogno di sfogarsi. Lui vuole offrire soluzioni. Nel corso del tempo ci sono state milioni di liti coniugali: queste avranno avuto molte sfumature diverse, ma spesso sono state semplici variazioni su pochi temi fondamentali. Comprendendo l’ottica del vostro coniuge, diversa dalla vostra, e il suo diverso modo di comunicare, potete trasformare questi incendi devastanti in semplice brace, che emana il suo piacevole tepore nel focolare di una casa felice.
“Non cercare di controllare la mia vita!”
L’immagine stereotipata della moglie autoritaria e bisbetica può diventare realtà per molti mariti che si ritrovano continuamente subissati di consigli, richieste e critiche. La Bibbia riconosce che questo può succedere quando dice: “Le contese di una moglie sono come il gocciolare di un tetto che costringe ad andar via”. (Proverbi 19:13) Una moglie può fare una richiesta che il marito, senza pronunciarsi, non accoglie per motivi che lei non conosce. Pensando che lui non abbia udito, la volta dopo lei gli dice cosa fare. Lui si irrigidisce ancora di più sulla sua posizione. Una moglie bisbetica e un marito dominato dalla moglie? O solo due persone che non hanno comunicato in maniera chiara?
Nell’ottica della moglie, il modo migliore per esprimere amore al marito è quello di dargli suggerimenti utili. Nell’ottica del marito, lei gli sta imponendo continuamente ordini, facendolo passare per un incapace. Per lei, dire: “Non dimenticarti la valigetta” è un modo per dimostrare premura, significa accertarsi che lui abbia tutto quello che gli serve. A lui ricorda quando la mamma gli gridava dalla porta di casa: “Hai preso i guantini?”
Una moglie stanca potrebbe dire: “Preferisci mangiare fuori stasera?”, intendendo dire in realtà: “Non mi porti fuori a cena? Sono troppo stanca per cucinare”. Ma il suo fedelissimo marito potrebbe cogliere l’occasione per lodare la sua cucina e giurare che a suo giudizio nessuno cucina meglio di lei. Oppure potrebbe pensare: ‘Sta cercando di manovrarmi!’ Intanto, la moglie potrebbe dire fra sé e sé, risentita: ‘Perché non me ne sono stata zitta?’
“Non mi vuoi bene!”
“Come può pensare una cosa del genere?”, si chiede il marito, frustrato e perplesso. “Lavoro, porto a casa la paga e a volte le porto persino i fiori!”
Tutti gli esseri umani hanno bisogno di sentirsi amati, ma la donna ha uno speciale bisogno di essere ripetutamente rassicurata al riguardo. Forse non lo dice apertamente, ma dentro di sé potrebbe sentirsi un peso indesiderato, specie se si sente giù a causa del suo ciclo mensile. In questi casi il marito potrebbe prendere un po’ le distanze, pensando che la moglie voglia starsene un po’ per conto suo. Lei potrebbe interpretare questo fatto come la conferma del suo peggior timore: lui non le vuole più bene. Allora potrebbe avere uno scatto d’ira, cercando di costringerlo ad amarla e a darle sostegno.
“Cosa c’è che non va, caro?”
Di fronte a un problema stressante, un uomo potrebbe reagire cercando un luogo tranquillo per riflettere. La moglie potrebbe intuire che lui è teso e reagire istintivamente cercando di farlo uscire dal suo guscio. Per quanto questi sforzi siano benintenzionati, il marito li potrebbe considerare invadenti e umilianti. Più egli tenta di chiudersi in sé per analizzare il suo problema, più si accorge che la moglie devota non demorde. Nei suoi orecchi risuona l’insistente voce di lei, piena di amore, che dice: “Caro, va tutto bene? Cosa c’è che non va? Parliamone”.
Se non riceve nessuna risposta, la moglie può sentirsi ferita. Quando lei ha un problema, vuole parlarne con lui. Ma l’uomo che lei ama non vuole metterla a parte dei suoi sentimenti. Lei potrebbe concludere che evidentemente lui non le vuole più bene. Così quando l’ignaro marito finalmente esce dal suo mondo interiore, soddisfatto della soluzione che ha trovato, si ritrova davanti non più la moglie amorevole e preoccupata che aveva lasciato, bensì una moglie irritata pronta a rinfacciargli che lui l’ha esclusa.
“Non mi ascolti mai!”
L’accusa sembra ridicola. A lui sembra di non far altro che stare ad ascoltare la moglie. Ma lei, quando parla, ha l’impressione che le sue parole vengano vagliate e analizzate da un computer impegnato a risolvere un problema di matematica. I suoi sospetti vengono confermati quando, nel bel mezzo di una frase, lui se ne esce con un: “Beh, perché non fai così e cosà?”
Quando una moglie porta un problema all’attenzione del marito, molto spesso non vuole incolparlo di nulla né vuole che lui trovi una soluzione. Ciò che desidera più di ogni altra cosa è che lui ascolti in maniera comprensiva non solo i fatti nudi e crudi, ma ciò che lei prova. Dopo di che, lei non vuole consigli, ma la conferma che il suo stato d’animo è giustificato. Ecco perché più di un marito benintenzionato ha innescato una bomba dicendo solo: “Cara, non hai motivo di sentirti così. Non è poi così grave”.
Spesso ci si aspetta che il coniuge ci legga nel pensiero. “Siamo sposati da 25 anni”, ha detto un uomo. “Se lei non ha ancora capito cosa voglio, vuole dire che o non le importa o non ci fa caso”. Uno scrittore afferma in un libro sul matrimonio: “Quando i partner non si dicono l’un l’altro cosa vogliono e si criticano di continuo per non aver saputo cogliere occasioni favorevoli, non c’è da meravigliarsi se lo spirito di amore e di cooperazione scompare. Al suo posto subentra . . . la lotta per il potere, in cui ciascun partner cerca di costringere l’altro a soddisfare i propri bisogni”.
“Sei un irresponsabile!”
Una moglie potrebbe non dirlo chiaro e tondo al marito, ma può farglielo capire altrettanto chiaramente con il tono della voce. Se una moglie chiede al marito: “Perché sei così in ritardo?”, potrebbe farlo per semplice curiosità. Ma è più probabile che il suo sguardo accusatore e le mani sui fianchi dicano al marito: “Ragazzetto irresponsabile che non sei altro, mi hai fatto stare in pena. Perché non mi hai dato un colpo di telefono? Sei uno sconsiderato! Adesso la cena è rovinata!”
Naturalmente, la moglie ha ragione per quanto riguarda la cena. Ma se scoppia una lite, non sarà in pericolo anche la loro unione? “La maggior parte delle liti si verificano non perché i due non sono d’accordo, ma perché o l’uomo ritiene che la donna non approvi il suo punto di vista oppure la donna non approva il modo in cui lui le parla”, osserva il dott. John Gray.
Alcuni sono dell’idea che in casa bisognerebbe essere liberi di dire chiaro e tondo quello che si pensa. Ma chi sa comunicare cerca di arrivare a un accordo e alla pace, tenendo in considerazione i sentimenti di chi ascolta. Grosso modo, potremmo paragonare questa maniera di conversare al porgere al marito o alla moglie un bicchiere d’acqua fredda anziché buttarglielo in faccia. Potremmo dire che la differenza sta non nella sostanza delle cose, ma nel modo di presentarle.
Applicando le parole di Colossesi 3:12-14 si eviteranno liti e si porranno le basi per una famiglia felice: “Rivestitevi dei teneri affetti di compassione, benignità, modestia di mente, mitezza e longanimità. Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi. Ma, oltre a tutte queste cose, rivestitevi d’amore, poiché è un perfetto vincolo d’unione”.
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