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  • Gadareni
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • regione intorno a Kursi, villaggio che Origene ed Eusebio identificano con Gergesa, presso la costa E del Mar di Galilea, circa 20 km a N di Gadara, e che corrisponde di più ai dettagli geografici del racconto. Altri ancora collegano il “paese dei geraseni” con la vasta zona che ha per centro la città di Gerasa (Jarash), circa 55 km a SSE del Mar di Galilea, e suppongono che si estendesse fino alla riva E del lago e includesse il “paese dei gadareni”. In ogni caso la descrizione di Matteo non sarebbe affatto in contrasto con quelle di Marco e di Luca.

      Presso un’innominata città del paese dei gadareni, Gesù Cristo s’imbatté in due indemoniati insolitamente violenti. Costoro dimoravano fra le tombe, vale a dire tombe scavate nella roccia o grotte naturali usate come tali. Nell’espellere i demoni, Gesù permise loro di impossessarsi di una grossa mandria di porci che in seguito a ciò si lanciò da un precipizio e annegò nel Mar di Galilea. Questo turbò tanto gli abitanti del luogo che supplicarono Gesù di andarsene. — Mt 8:28-34.

      Matteo menziona due uomini, mentre Marco (5:2) e Luca (8:27) concentrano l’attenzione su uno solo, senza dubbio perché il suo caso era quello più notevole. Può darsi che quest’ultimo fosse il più violento e che fosse stato più a lungo dell’altro in potere dei demoni; ma poi, forse lui solo voleva seguire il Figlio di Dio. Gesù però non glielo permise, ordinandogli invece di rendere noto quello che Dio aveva fatto per lui.

      Gesù di solito non voleva che si facesse pubblicità ai suoi miracoli né che la gente traesse delle conclusioni in base a notizie sensazionali, ma voleva piuttosto che si convincesse per valide ragioni che era effettivamente il Cristo. Questo inoltre adempiva le parole profetiche pronunciate da Isaia: “Non disputerà, né griderà, e nessuno udrà la sua voce nelle ampie vie”. (Mt 12:15-21; Isa 42:1-4) Tuttavia era appropriato fare un’eccezione nel caso dell’ex indemoniato. Egli poteva dare testimonianza a persone con cui il Figlio di Dio poteva avere solo contatti limitati, specie dal momento che era stato invitato ad andarsene. La presenza stessa dell’uomo sarebbe stata una testimonianza del potere di Gesù di fare il bene, e avrebbe confutato qualsiasi voce contraria avesse potuto circolare a motivo della perdita del branco di porci. — Mr 5:1-20; Lu 8:26-39; vedi PORCO.

  • Gaddi
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • GADDI

      [forse da un termine che significa “buona fortuna”].

      Figlio di Susi della tribù di Manasse; uno dei 12 capi principali che Mosè mandò dal deserto di Paran a esplorare il paese di Canaan. — Nu 13:2, 3, 11.

  • Gaddiel
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • GADDIEL

      (Gaddièl) [buona fortuna di [da] Dio].

      Figlio di Sodi della tribù di Zabulon; uno dei 12 capi principali che Mosè mandò dal deserto di Paran a esplorare il paese di Canaan. — Nu 13:2, 3, 10.

  • Gadi
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • GADI

      [da un termine che significa “buona fortuna”].

      Padre di Menaem re d’Israele. — 2Re 15:14, 17.

  • Gaditi
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • GADITI

      Vedi GAD n. 2.

  • Gaio
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • GAIO

      [della terra].

      1. Macedone che accompagnò l’apostolo Paolo nel terzo viaggio missionario e che, insieme ad Aristarco, fu condotto a viva forza nel teatro di Efeso durante il tumulto fomentato dall’argentiere Demetrio. — At 19:29.

      2. Cristiano di Derbe, città dell’Asia Minore, menzionato insieme ad altri sei che accompagnarono l’apostolo Paolo nell’ultimo viaggio missionario. Gaio e gli altri si separarono da Paolo e quindi proseguirono per Troas, sulla costa O dell’Asia Minore, dove lo aspettarono. (At 20:4, 5) Questo potrebbe essere il Gaio n. 1, poiché negli stessi versetti è menzionato anche Aristarco. In tal caso poteva essere macedone per nascita (o discendenza) ma abitare a Derbe.

      3. Cristiano di Corinto battezzato personalmente da Paolo. Quando Paolo scrisse la lettera ai Romani questo Gaio ospitava sia lui che la congregazione. Ciò indicherebbe che le adunanze della congregazione di Corinto si tenevano in casa di Gaio. — 1Co 1:14; Ro 16:23.

      4. Cristiano a cui l’apostolo Giovanni scrisse la sua terza lettera ispirata, lodandolo perché camminava nella verità e, in riferimento alla sua ospitalità, per la sua opera fedele e per il suo amore. — 3Gv 1, 3-6.

  • Galaad
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • GALAAD

      (Gàlaad) [prob. da Galeed, “mucchio di testimonianza”]. — Ge 31:47, 48.

      1. Figlio di Machir e nipote di Manasse; antenato degli iezeriti e degli helechiti. — Nu 26:29, 30; 27:1; Gsè 17:1, 3; 1Cr 2:21, 23; 7:14-17.

      2. Gadita incluso nella genealogia di Abiail. — 1Cr 5:11-14.

      3. Padre di Iefte. — Gdc 11:1, 2.

      4. Toponimo che nella Bibbia assume diversi significati. A rigor di termini Galaad era il nome della regione montuosa a E del Giordano, sia a N che a S della valle del torrente Iabboc (Gsè 12:2), confinante a N con Basan, a S con l’altopiano a N della valle del torrente Arnon, e a E col paese di Ammon. (De 2:36, 37; 3:8-10) A volte invece i termini “Galaad” e “paese di Galaad” si riferivano

      [Cartina a pagina 984]

      CARTINA: Paese di Galaad

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