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Introduzione che suscita interesseTraete beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico
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La scelta delle parole è molto importante per raggiungere l’obiettivo, per cui potreste trovare utile preparare molto bene le prime due o tre frasi. Di solito le frasi brevi e semplici sono le più efficaci. Nel caso di un discorso alla congregazione, potreste scrivervele negli appunti o impararle a memoria, così che le parole iniziali avranno tutta la forza che meritano. Pronunciando senza fretta un’introduzione efficace sarete aiutati a trovare la compostezza necessaria per pronunciare il resto del discorso.
Quando prepararla. Le opinioni in merito variano. Alcuni oratori esperti ritengono che la preparazione di un discorso debba iniziare dall’introduzione. Altri che hanno studiato oratoria sono dell’avviso che l’introduzione debba essere preparata dopo aver completato il corpo del discorso.
Ovviamente, prima di pensare ai dettagli di un’introduzione adatta, dovete sapere quale argomento tratterete e quali punti principali intendete sviluppare. Che dire se dovete preparare un discorso basato su uno schema stampato? Dopo aver letto lo schema, se vi viene un’idea per l’introduzione non è certo sbagliato annotarla. Ricordate pure che perché l’introduzione sia efficace dovete tener conto sia dell’uditorio che del materiale dello schema.
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ConclusioneTraete beneficio dalla Scuola di Ministero Teocratico
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STUDIO 39
Conclusione
IMMAGINIAMO che abbiate fatto attente ricerche e organizzato bene il materiale del corpo del discorso. Forse avete anche preparato un’introduzione che suscita interesse. Vi occorre però un’altra cosa ancora: una conclusione efficace. Non sottovalutatene l’importanza. Spesso ciò che si dice per ultimo si ricorda di più. Se la conclusione è fiacca, anche ciò che avete detto prima potrebbe perdere gran parte della sua efficacia.
Considerate quanto segue: Verso la fine della sua vita Giosuè pronunciò un memorabile discorso agli anziani della nazione di Israele. Dopo aver ricordato come Geova aveva agito con Israele fin dai giorni di Abraamo, Giosuè si limitò forse a fare un riassunto dei punti salienti? No. Con profondo sentimento esortò il popolo: “Temete Geova e servitelo senza difetto e in verità”. Leggete da voi stessi la sua conclusione in Giosuè 24:14, 15.
Un altro discorso degno di nota, riportato in Atti 2:14-36, fu quello pronunciato dall’apostolo Pietro a una folla riunita a Gerusalemme in occasione della festa di Pentecoste del 33 E.V. Per prima cosa indicò che stavano assistendo all’adempimento della profezia di Gioele circa il versamento dello spirito di Dio. Poi spiegò in che modo ciò aveva relazione con le profezie messianiche contenute nei Salmi che predicevano la risurrezione di Gesù Cristo e la sua esaltazione alla destra di Dio. Quindi, nella conclusione, Pietro indicò chiaramente la questione che tutti gli ascoltatori dovevano affrontare: “Sappia dunque per certo tutta la casa d’Israele che Dio l’ha fatto Signore e Cristo, questo Gesù che voi avete messo al palo”. I presenti chiesero: “Uomini, fratelli, che dobbiamo fare?” Pietro rispose: “Pentitevi, e ciascuno di voi si battezzi nel nome di Gesù Cristo”. (Atti 2:37, 38) Quel giorno circa 3.000 persone presenti nell’uditorio, profondamente toccate da ciò che avevano udito, accettarono la verità riguardo a Gesù Cristo.
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