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Perché seguire le norme della Bibbia?I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 2
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CAPITOLO 34
Perché seguire le norme della Bibbia?
Sei nella mensa della scuola con due compagne quando entra Gianluca, il nuovo arrivato.
“Sai, gli piaci”, ti dice una delle ragazze. “Si vede da come ti guarda. Ti sta mangiando con gli occhi!”
“E sai una cosa?”, dice sussurrando l’altra ragazza mentre si piega verso di te. “È libero!”
Avevi già la sensazione di piacergli. Dopo tutto, proprio l’altro giorno Gianluca ti ha invitato a una festa a casa sua. Hai rifiutato, anche se sotto sotto morivi dalla voglia di sapere cosa sarebbe successo se ci fossi andata.
Mentre stai rimuginando su questa cosa, la prima ragazza cattura la tua attenzione.
“Peccato che io sia già impegnata”, dice. “Non ci penserei un attimo a uscire con lui”.
Poi ti guarda perplessa. Sai esattamente cosa sta per chiederti.
“Senti un po’, ma com’è che tu non hai il ragazzo?”, dice.
Era la domanda che temevi! Il fatto è che vorresti avere un ragazzo, ma ti è stato detto che prima di uscire con qualcuno è meglio che aspetti di essere pronta per il matrimonio. Se non fosse per...
“Per via della tua religione, vero?”, dice la seconda ragazza.
‘Mi ha letto nel pensiero’, pensi dentro di te.
“Con te è sempre la stessa storia: Bibbia, Bibbia, Bibbia”, dice sarcastica. “Ma perché non ti diverti ogni tanto?”
TI HANNO mai preso in giro perché cerchi di seguire le norme della Bibbia? In tal caso, ti sarai chiesto se ti stavi perdendo qualcosa. Una ragazza che si chiama Deborah se lo è chiesto. “Le norme della Bibbia mi andavano strette”, ricorda. “Lo stile di vita disinibito dei miei compagni mi affascinava”.
Come stanno realmente le cose
Non sempre l’esperienza è la migliore maestra. Molto meglio imparare dagli errori degli altri: è sia saggio che scritturale. Il salmista Asaf fece proprio questo. Per un certo periodo della sua vita pensò che le norme di Dio fossero troppo restrittive. Tuttavia, esaminando la condotta di coloro che avevano abbandonato le leggi di Dio, si rese conto di come stavano realmente le cose. In seguito Asaf giunse alla conclusione che quelle persone si trovavano su un “suolo sdrucciolevole”. — Salmo 73:18.
Tenendo presente questo, leggi cos’hanno detto alcuni ragazzi che per un po’ hanno smesso di seguire le norme della Bibbia e hanno fatto sesso prima del matrimonio.
● Quali fattori hanno influito sul tuo modo di pensare e sul tuo comportamento?
Deborah: “Vedevo che a scuola tutti avevano il ragazzo o la ragazza, e sembravano felici. Quando mi ritrovavo con loro e li vedevo abbracciarsi e baciarsi ero gelosa e mi sentivo sola. Spesso mi mettevo a fantasticare per ore su un ragazzo che mi piaceva, a tal punto che avevo una voglia matta di stare con lui”.
Mike: “Quello che leggevo e che guardavo dava molto risalto al sesso. Parlando di sesso con i miei amici ero sempre più curioso. Poi, un giorno rimasi solo con una ragazza e pensai che avrei potuto cercare il contatto fisico senza fare sesso, che sarei riuscito a fermarmi in qualunque momento”.
Andrew: “Guardavo regolarmente materiale pornografico su Internet. Iniziai a bere molto. Partecipavo a feste con ragazzi che avevano pochissimo rispetto per le norme morali della Bibbia”.
Tracy: “Dentro di me sapevo che fare sesso prima del matrimonio era sbagliato, ma non provavo odio per quelle azioni. Non volevo iniziare una relazione di tipo sessuale prima di sposarmi, ma le emozioni ebbero il sopravvento. Per un po’ la mia coscienza rimase indifferente a qualunque senso di colpa”.
● Quel tipo di vita ti rendeva felice?
Deborah: “All’inizio provavo un forte senso di libertà ed ero felice di essere finalmente come i miei coetanei. Ma queste sensazioni non durarono molto. Iniziai a sentirmi sporca, come se mi avessero rubato l’innocenza, e mi sentivo vuota. Provavo un profondo rammarico per aver buttato al vento la mia verginità”.
Andrew: “Diventò sempre più facile cedere a desideri sbagliati. Allo stesso tempo, però, ero tormentato dai sensi di colpa ed ero molto deluso di me stesso”.
Tracy: “L’immoralità aveva rovinato la mia giovinezza. Pensavo che io e il mio ragazzo ci saremmo divertiti tanto. Ma non fu così. Finimmo col causarci dolore, infelicità e sofferenza. Passai un’infinità di notti a singhiozzare con il rimpianto di non aver fatto le cose come voleva Geova”.
Mike: “Iniziai a sentire come se una parte di me fosse morta. Cercavo di sminuire l’effetto che le mie azioni avevano sugli altri, ma non ci riuscivo. Fu doloroso rendermi conto che nell’appagare me stesso facevo del male ad altri”.
● Che consiglio daresti ai ragazzi che si chiedono se le norme morali della Bibbia non siano troppo rigide?
Tracy: “Seguite le norme di Geova e state insieme a persone che fanno altrettanto. È questo che vi renderà più felici”.
Deborah: “La cosa non riguarda soltanto voi e i vostri desideri. Le vostre azioni si ripercuoteranno sugli altri. E se ignorerete i consigli di Dio, danneggerete voi stessi”.
Andrew: “Quando si è inesperti, si pensa che la vita che fanno i coetanei sia eccitante. Il loro modo di pensare vi contagerà. Perciò, scegliete bene i vostri amici. Confidate in Geova, e vi risparmierete un sacco di dispiaceri”.
Mike: “Tra i doni più preziosi che riceviamo da Geova ci sono la dignità e la castità. Buttare via questi doni solo perché non si è in grado di controllarsi significa svendere se stessi. Parlate ai vostri genitori e ad altri cristiani maturi dei vostri problemi. Se commettete un errore, parlatene subito e correggete la situazione. Se fate le cose come vuole Geova, proverete veramente un senso di pace”.
Le norme della Bibbia: una restrizione o una protezione?
Geova è il “felice Dio” e desidera che anche tu sia felice. (1 Timoteo 1:11; Ecclesiaste 11:9) Le norme che si trovano nella Bibbia sono per il tuo bene. Forse potrebbe sembrare che limitino la tua libertà, un po’ come una camicia di forza. In realtà sono più simili alla cintura di sicurezza, che ti aiuta a non farti del male.
Puoi senz’altro avere fiducia nella Bibbia. Se decidi di seguire le sue norme, non solo farai felice Geova ma tu stesso ne trarrai beneficio. — Isaia 48:17.
Puoi diventare amico di Dio. Scopri come.
SCRITTURA CHIAVE
“Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il tuo beneficio”. — Isaia 48:17.
UN SUGGERIMENTO
Pensa a come potresti far capire a tuo fratello (o sorella) minore perché le norme della Bibbia sono valide. Parlare delle cose in cui credi è fondamentale perché facciano presa nel tuo cuore.
SAPEVI CHE...?
Bastano pochi attimi per rovinare la tua relazione con Geova, ma per ricostruirla potrebbero volerci anni.
I MIEI PROSSIMI OBIETTIVI
Per riuscire a capire la saggezza delle norme bibliche, dovrei ․․․․․
Se iniziassi a invidiare quelli che vivono seguendo la mentalità del mondo, dovrei ․․․․․
Ecco cosa vorrei chiedere ai miei genitori sull’argomento: ․․․․․
CHE NE PENSI?
● Tenendo conto delle conseguenze che si pagano disubbidendo alle leggi di Dio, perché l’esperienza non è la migliore maestra?
● Cosa puoi imparare dai commenti di Deborah, Mike, Andrew e Tracy?
● Come mai qualcuno potrebbe considerare troppo restrittive le norme della Bibbia? Perché chi la pensa così non è lungimirante?
[Testo in evidenza a pagina 285]
“Essere disciplinati per aver commesso una trasgressione fa male, ma non quanto cercare di nasconderla.” — Donna
[Immagini a pagina 288]
Le norme della Bibbia non limitano la tua felicità; ti proteggono
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Come posso diventare amico di Dio?I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 2
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CAPITOLO 35
Come posso diventare amico di Dio?
In seguito a un dramma familiare, Jeremy si rese conto dell’importanza di essere amico di Dio. “Quando avevo 12 anni mio padre se ne andò di casa”, racconta. “Una notte implorai Geova di farlo tornare”.
In preda alla disperazione, Jeremy iniziò a leggere la Bibbia. Quando trovò Salmo 10:14 ne rimase profondamente colpito. Quel versetto dice a proposito di Geova: “A te si affida lo sfortunato, l’orfano di padre. Tu stesso sei divenuto il suo soccorritore”. Jeremy spiega: “Fu come se Geova mi stesse parlando e mi stesse dicendo che era il mio soccorritore; lo sentii come un Padre. Non avrei potuto averne uno migliore!”
CHE tu ti trovi o meno in una situazione simile a quella di Jeremy, la Bibbia indica che Geova desidera che tu sia suo amico; infatti dice: “Accostatevi a Dio, ed egli si accosterà a voi”. (Giacomo 4:8) Pensa al significato che hanno queste parole. Anche se non puoi vederlo, e non puoi certo considerarlo un tuo pari, Geova Dio ti invita a essere suo amico!
Tuttavia, essere amico di Dio richiede impegno da parte tua. Facciamo un esempio: sai bene che una pianta non cresce da sola. Se vuoi che divenga rigogliosa devi innaffiarla regolarmente e tenerla nelle condizioni adatte. Lo stesso vale per la tua amicizia con Dio. Cosa puoi fare perché questa amicizia cresca?
L’importanza dello studio
Per essere amici di qualcuno bisogna comunicare, e la comunicazione è una strada a doppio senso: prevede cioè che si parli e che si ascolti. Nell’amicizia con Dio si applica lo stesso principio. Leggere e studiare la Bibbia è il modo in cui ascoltiamo quello che Dio ci dice. — Salmo 1:2, 3.
È vero che magari studiare non è proprio la cosa che fai più volentieri. Molti ragazzi preferiscono guardare la TV, giocare o anche solo andare in giro con gli amici. Ma se vuoi coltivare l’amicizia con Dio non ci sono scorciatoie: devi ascoltarlo studiando la sua Parola.
Non preoccuparti, però. Non devi vivere lo studio della Bibbia come un peso. Puoi imparare ad amarlo, anche se non ti senti molto portato. Innanzi tutto devi riservare del tempo per studiare la Bibbia. “Ho un programma”, dice una ragazza che si chiama Lais. “La prima cosa che faccio ogni mattina è leggere un capitolo della Bibbia”. Maria, che ha 15 anni, ha un programma diverso: “La leggo un po’ ogni sera prima di andare a dormire”.
Per dare l’avvio al tuo programma di studio, guarda il riquadro a pagina 292. Poi scrivi il momento della giornata in cui potresti dedicare una mezz’ora a studiare la Parola di Dio.
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Riservare del tempo per lo studio è solo l’inizio. Una volta che hai cominciato, potresti renderti conto che la Bibbia non è sempre così facile da leggere. Forse concordi con Jezreel, un ragazzino di 11 anni, che ammette: “Certe parti della Bibbia sono pesanti e non molto avvincenti”. Se anche tu la pensi così, non ti arrendere. Considera sempre lo studio della Bibbia come un modo per dedicare del tempo ad ascoltare il tuo amico Geova Dio. Alla fine, la misura in cui lo studio della Bibbia si rivelerà appassionante e soddisfacente dipenderà da te.
La preghiera è fondamentale
La preghiera è il mezzo con cui noi comunichiamo con Dio. Pensa che dono straordinario! Puoi rivolgerti a Geova Dio a qualunque ora del giorno o della notte. Egli è sempre disponibile. Inoltre desidera sentire quello che tu hai da dire. Ecco perché la Bibbia ci dà questa esortazione: “In ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”. — Filippesi 4:6.
Come indica questa scrittura, ci sono molte cose di cui puoi parlare a Geova. Per esempio potresti confidargli i tuoi problemi e le tue inquietudini. Potresti anche menzionare cose per le quali ti senti grato. Dopo tutto, non ringrazi forse i tuoi amici per le cose belle che fanno per te? Puoi agire nello stesso modo con Geova, che ha fatto per te più di quanto qualsiasi altro amico possa mai riuscire a fare. — Salmo 106:1.
Elenca alcune delle cose per le quali sei grato a Geova.
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Senz’altro ogni tanto ti capiterà di essere assalito da paure e ansie, perciò ricorda le parole di Salmo 55:22, che dice: “Getta su Geova stesso il tuo peso, ed egli stesso ti sosterrà. Non permetterà mai che il giusto vacilli”.
Nelle righe seguenti, scrivi quali sono alcune cose che ti preoccupano e di cui vorresti parlargli in preghiera.
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Vivilo in prima persona
C’è un altro aspetto dell’amicizia con Dio da non trascurare. Il salmista Davide scrisse: “Gustate e vedete che Geova è buono”. (Salmo 34:8) Quando compose il 34º Salmo, Davide aveva appena passato un’esperienza terrificante. Stava fuggendo dal re Saul, che cercava di ucciderlo. La situazione era già abbastanza tragica, ma come se non bastasse Davide dovette rifugiarsi tra i suoi nemici, i filistei. Di fronte a quella che sembrava morte certa, escogitò un modo astuto per scampare: si finse pazzo. — 1 Samuele 21:10-15.
Davide non pensò di essere riuscito a salvarsi grazie alla sua scaltrezza. Attribuì il merito a Geova. Poco prima del verso menzionato in precedenza, Davide aveva scritto: “Interrogai Geova, ed egli mi rispose, e mi liberò da tutti i miei spaventi”. (Salmo 34:4) Fu grazie a quello che aveva vissuto in prima persona, quindi, che Davide poté esortare altri a ‘gustare e vedere che Geova è buono’.a
Ti viene in mente un episodio della tua vita in cui hai avuto una prova tangibile di quanto Geova si interessi di te? Allora scrivilo qui. Tieni presente che non deve essere necessariamente un’esperienza sensazionale. Sforzati di riflettere sulle benedizioni di tutti i giorni, che a volte è facile sottovalutare.
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Forse sono stati i tuoi genitori a insegnarti le verità bibliche, e questa è senz’altro una benedizione. Tuttavia, devi coltivare un’amicizia personale con Dio. Se non l’hai ancora fatto, puoi usare le informazioni di questo capitolo come punto di partenza. Geova benedirà i tuoi sforzi. La Bibbia dice: “Continuate a chiedere, e vi sarà dato; continuate a cercare, e troverete”. — Matteo 7:7.
SCOPRI DI PIÙ SU QUESTO ARGOMENTO NEL VOLUME 1, CAPITOLI 38 E 39
Ti è difficile parlare ad altri di Dio? Scopri come puoi difendere quello in cui credi.
[Nota in calce]
a Alcune traduzioni della Bibbia rendono l’espressione “gustate e vedete” con “provate e vedrete”, “scoprite personalmente” o “capirete per esperienza”. — Nuova Riveduta, Today’s English Version e The Bible in Basic English.
SCRITTURA CHIAVE
“Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale”. — Matteo 5:3.
UN SUGGERIMENTO
Se leggi solo quattro pagine della Bibbia al giorno, nel giro di un anno l’avrai letta per intero.
SAPEVI CHE...?
Il fatto che tu stia leggendo questo libro e sia ricettivo ai suoi consigli basati sulla Bibbia dimostra che Geova si interessa personalmente di te. — Giovanni 6:44.
I MIEI PROSSIMI OBIETTIVI
Perché lo studio personale della Bibbia mi dia qualcosa in più, dovrei ․․․․․
Per essere più regolare nel pregare, dovrei ․․․․․
Ecco cosa vorrei chiedere ai miei genitori sull’argomento: ․․․․․
CHE NE PENSI?
● Come puoi rendere più piacevole lo studio personale della Bibbia?
● Perché Geova desidera ascoltare le preghiere di esseri umani imperfetti?
● Come puoi migliorare la qualità delle tue preghiere?
[Testo in evidenza a pagina 291]
“Quand’ero più piccola, le mie preghiere erano ripetitive. Ora cerco di pregare sia riguardo alle cose positive sia a quelle negative che sono successe durante il giorno. Dato che non esiste una giornata uguale all’altra, riesco a non ripetere sempre le stesse cose.” — Eve
[Riquadro/Immagine a pagina 292]
“Esplora” la Bibbia
1. Scegli un brano della Bibbia che vorresti leggere. Prega per avere la sapienza necessaria a capire il materiale.
2. Leggi attentamente il brano. Prenditi tutto il tempo che ti serve. Durante la lettura cerca di immedesimarti. Sfrutta al meglio i tuoi sensi: cerca di vedere l’azione che si svolge, di udire le voci dei personaggi, di annusare l’aria, di sentire il sapore del cibo, e così via. Fa vivere il brano nella tua mente.
3. Rifletti su quello che hai appena letto. Fatti alcune domande, del tipo:
● Perché Geova ha fatto scrivere questo brano nella sua Parola?
● Quali personaggi meritano di essere imitati e quali invece sono esempi ammonitori?
● Quali lezioni pratiche posso trarre dal brano letto?
● Cosa mi insegna questo brano su Geova e sul suo modo di agire?
4. Fa una breve preghiera a Geova. Digli cos’hai imparato studiando questo brano della Bibbia e come pensi di metterne in pratica gli insegnamenti nella tua vita. Ringrazia sempre Geova per il dono che ti ha fatto: la sua Parola, la Sacra Bibbia.
[Immagine]
“La tua parola è una lampada al mio piede, e una luce al mio cammino”. — Salmo 119:105.
[Riquadro/Immagine a pagina 294]
Prima le cose più importanti
Sei troppo occupato per pregare? Non hai tempo per studiare la Bibbia? Spesso tutto dipende da cosa decidi di mettere al primo posto.
Un esperimento: Prendi un secchio e mettici dentro diverse pietre piuttosto grosse. Poi riempilo di sabbia, fino all’orlo. Ora il secchio è pieno di pietre e di sabbia.
Svuota il secchio. Adesso con la stessa sabbia e le stesse pietre, prova a fare l’inverso: riempi il secchio di sabbia e poi cerca di mettere dentro le pietre. Non c’è abbastanza spazio? È perché questa volta hai messo prima la sabbia.
Qual è il punto? La Bibbia dice: ‘Accertatevi delle cose più importanti’. (Filippesi 1:10) Se metti al primo posto cose di minore importanza, come lo svago, ti sembrerà di non avere mai abbastanza tempo per le cose importanti della vita, ovvero le attività spirituali. Se invece segui l’esortazione che dà la Bibbia scoprirai di avere tempo sia per gli interessi del Regno sia per un po’ di svago. Tutto dipende da cosa metterai prima nel “secchio”!
[Immagine a pagina 290]
Come una pianta, l’amicizia con Geova ha bisogno di cure per crescere
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Come posso difendere la mia fede in Dio?I giovani chiedono... Risposte pratiche alle loro domande, volume 2
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CAPITOLO 36
Come posso difendere la mia fede in Dio?
Qual è la cosa che potrebbe trattenerti dal parlare della tua fede a un compagno di classe?
□ Non conosco abbastanza bene la Bibbia
□ Ho paura di essere preso/a in giro
□ Non saprei come iniziare la conversazione
Qual è il metodo che trovi più facile per parlare della tua fede?
□ Parlare con uno studente alla volta
□ Parlare davanti all’intera classe
□ Parlarne in un compito
Se tu sapessi come intavolare la conversazione, quale dei tuoi compagni potrebbe essere interessato a parlare della Bibbia? ․․․․․
CON tutta probabilità, fra i tuoi compagni di scuola Dio non è l’argomento più gettonato. Sport, vestiti, ragazzi o ragazze: se parli di una qualunque di queste cose darai vita a una vivace conversazione. Ma prova a menzionare Dio, e seguiranno momenti di imbarazzante silenzio.
Forse i tuoi compagni credono in Dio, come del resto molti ragazzi. Non è questo il punto. Il fatto è che alcuni si sentono in imbarazzo ad affrontare il discorso. ‘Non è un argomento intrigante’, pensano.
E tu?
È comprensibile che tu sia riluttante a parlare di Dio con i tuoi compagni. A nessuno piace essere respinto, ancor meno essere preso in giro. E se tu ne parlassi potrebbe capitarti. Potrebbe anche succedere, però, che i tuoi compagni ti sorprendano. Molti di loro vogliono sapere cosa ci riserva il futuro e perché ci sono tanti problemi, e hanno altre domande simili. Probabilmente preferirebbero parlare di queste cose con una persona della loro età invece che con un adulto.
Ciò nonostante, parlare di religione forse ti sembra un’impresa ardua. Bada, non è che devi dare l’impressione di essere un invasato e non ti devi nemmeno preoccupare di dire esattamente la cosa giusta. Parlare della tua fede è un po’ come suonare uno strumento. È probabile che all’inizio ti sembrerà difficile, ma con un po’ di esercizio lo sarà meno e alla fine i tuoi sforzi saranno premiati. Ma come si fa a iniziare la conversazione?
Di solito puoi cominciare con qualcosa di poco impegnativo. Per esempio, se in classe si sta parlando di un fatto d’attualità potresti indicare il punto di vista scritturale. O magari potresti provare a parlare solo con un compagno di classe. Potresti anche fare come alcuni ragazzi cristiani che semplicemente mettono in vista sul banco una pubblicazione biblica in modo da attirare l’attenzione. Spesso riescono a incuriosire qualcuno e ne nasce una conversazione.
Quale di questi metodi potrebbe fare al caso tuo? ․․․․․
Ti viene in mente un altro modo in cui potresti parlare della tua fede a un compagno di classe? Allora, scrivilo qui.
․․․․․
A volte un argomento del programma scolastico può offrire un valido spunto per dare testimonianza. Cosa faresti per esempio se in classe si cominciasse a parlare di evoluzione? Come puoi difendere le tue convinzioni sulla creazione?
Difendi la creazione
“Quando in classe si è parlato dell’evoluzione è stato messo in discussione tutto quello che mi era stato insegnato”, dice un ragazzo che si chiama Ryan. “È stata presentata come un fatto, e mi sono sentito a disagio”. Una ragazza di nome Raquel è dello stesso avviso. “Quando la professoressa di sociologia ha detto che nella lezione successiva avremmo parlato dell’evoluzione, mi ha preso il panico”, dice. “Sapevo che avrei dovuto spiegare alla classe la mia posizione su quell’argomento controverso”.
E tu? Come ti senti quando in classe si affronta l’argomento dell’evoluzione? Tu credi che Dio ‘creò tutte le cose’. (Rivelazione 4:11) Tutt’intorno a te scorgi le prove di un progetto intelligente. I libri di testo, però, dicono che ci siamo evoluti, e l’insegnante sostiene la stessa cosa. Chi sei tu per mettere in discussione quello che dicono gli “esperti”?
Puoi star certo che non sei il solo a pensarla così a proposito della teoria dell’evoluzione. Anzi, perfino diversi scienziati non l’accettano, e lo stesso vale per molti insegnanti e studenti.
Tuttavia, per difendere le tue convinzioni sulla creazione devi sapere cosa insegna realmente la Bibbia al riguardo. Non c’è bisogno di sollevare una questione su cose di cui la Bibbia non parla direttamente. Consideriamo alcuni esempi.
Il mio libro di scienze dice che la terra e il sistema solare esistono da miliardi di anni. La Bibbia dice che la terra e il resto dell’universo esistevano già prima dell’inizio del primo giorno creativo. Perciò, è senz’altro possibile che la terra e il sistema solare abbiano miliardi di anni. — Genesi 1:1.
Il mio insegnante dice che la terra non può essere stata creata in soli sei giorni. La Bibbia non dice che i sei giorni creativi fossero periodi di 24 ore letterali.
In classe abbiamo trattato diversi esempi di come uomini e animali sono cambiati nel corso del tempo. La Bibbia dice che Dio creò gli esseri viventi “secondo le loro specie”. (Genesi 1:20, 21) Non sostiene l’idea che la vita sia sorta dalla materia inanimata né che Dio abbia dato inizio al processo evolutivo partendo da un’unica cellula. Tuttavia, ciascuna “specie” ha il potenziale per riprodursi con una grande varietà. Per cui la Bibbia non esclude che possano avvenire cambiamenti all’interno di ciascuna “specie” (termine che nella Bibbia ha un significato più ampio che nel linguaggio scientifico).
Alla luce di quanto esaminato in questo capitolo, pensa a come replicheresti se un insegnante o un compagno di classe dicesse...
“La scienza ha dimostrato che siamo il risultato dell’evoluzione”. ․․․․․
“Non credo in Dio perché non lo vedo”. ․․․․․
Non vergognarti delle tue convinzioni
Se sei cresciuto in una famiglia cristiana potresti credere nella creazione solo perché è quello che ti è stato insegnato. Ma ora che sei più grande vorrai adorare Dio con le tue “facoltà di ragionare”, in modo che le tue convinzioni poggino su un fondamento solido. (Romani 12:1) Pertanto chiediti: ‘Che cosa mi convince personalmente che esiste un Creatore?’ Sam, che ha 14 anni, si sofferma sul corpo umano. “È così complesso”, dice, “e tutte le sue parti collaborano così bene fra loro! Non è possibile che il corpo umano si sia evoluto!” Holly, che ha 16 anni, è d’accordo. “Da quando mi è stato diagnosticato il diabete”, spiega, “ho imparato un sacco di cose su come funziona l’organismo. È sorprendente per esempio l’enorme lavoro che fa il pancreas, un piccolo organo nascosto dietro lo stomaco, per mantenere in efficienza il sangue e gli altri organi”.
Elenca tre cose che ti convincono dell’esistenza di un Creatore.
1. ․․․․․
2. ․․․․․
3. ․․․․․
Non c’è motivo di provare imbarazzo o vergogna per il fatto che credi in Dio e nella creazione. Alla luce delle prove esistenti è assolutamente logico credere che siamo il risultato di un progetto intelligente.
In ultima analisi è l’evoluzione, non la creazione, a richiedere una grossa dose di fede cieca e a pretendere che si creda nei miracoli senza nessuno che li faccia. Dopo aver approfondito la questione usando le tue facoltà di ragionare, ti sentirai più sicuro nel difendere la tua fede in Dio.
Vedi alcuni tuoi coetanei che si battezzano. Tu sei pronto per questo passo?
SCRITTURA CHIAVE
“Non mi vergogno della buona notizia; essa è, infatti, potenza di Dio per la salvezza di ognuno che ha fede”. — Romani 1:16.
UN SUGGERIMENTO
Quando parli di quello in cui credi, fa attenzione all’impressione che dai. Se sembra che ti vergogni potresti attirarti gli scherni dei tuoi compagni. Se invece parli con convinzione, esattamente come farebbero loro nell’esprimere le proprie opinioni, è più probabile che ti rispettino.
SAPEVI CHE...?
A volte, quando agli insegnanti viene chiesto di dimostrare l’evoluzione, si accorgono di non poterlo fare e si rendono conto che accettano questa teoria solo perché è quanto è stato loro insegnato.
I MIEI PROSSIMI OBIETTIVI
Per intavolare una conversazione sulla Bibbia con un compagno di classe, potrei ․․․․․
Se mi venisse chiesto perché credo in un Creatore, direi ․․․․․
Ecco cosa vorrei chiedere ai miei genitori sull’argomento: ․․․․․
CHE NE PENSI?
● Perché è importante che parli ad altri di quello in cui credi?
● Quali sono alcuni modi in cui a scuola puoi facilmente esprimere le tue convinzioni sulla creazione?
● Come puoi mostrare gratitudine a Colui che ha creato tutte le cose? — Atti 17:26, 27.
[Testo in evidenza a pagina 299]
“La scuola è un territorio in cui solo noi possiamo predicare.” — Iraida
[Immagine a pagina 298]
Proprio come per suonare uno strumento, per parlare della propria fede ci vuole abilità, e per diventare abile devi esercitarti
[Immagine alle pagine 300 e 301]
Puoi vincere la paura di difendere le tue convinzioni
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