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  • Galilea
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • Popolazione. Gli ebrei della Galilea avevano caratteristiche diverse da quelli della Giudea. Secondo la testimonianza di antichi scritti rabbinici, i galilei tenevano molto alla reputazione, mentre i giudei davano più importanza al denaro che a un buon nome. I galilei in genere non erano così ligi alla tradizione come i giudei. Nel Talmud (Meghillah 75a) i primi sono infatti accusati di trascurare la tradizione. A questo riguardo si noti che venivano da Gerusalemme e non dalla Galilea i farisei e gli scribi che obiettarono perché i discepoli di Gesù non si sottoponevano alle abluzioni tradizionali. — Mr 7:1, 5.

      Dal momento che il Sinedrio e il tempio erano a Gerusalemme, senza dubbio lì si trovava un maggior numero di insegnanti della Legge; di qui il proverbio ebraico: “A nord [in Galilea] la ricchezza, a sud [in Giudea] la sapienza”. Ma questo non significa che i galilei fossero degli ignoranti. In tutte le città e i villaggi della Galilea c’erano insegnanti della Legge e sinagoghe. Queste ultime erano veri e propri centri culturali. (Lu 5:17) Ma evidentemente i capi sacerdoti e i farisei di Gerusalemme si ritenevano superiori ai comuni galilei che consideravano ignoranti in fatto di Legge. Per esempio, quando Nicodemo prese la parola in difesa di Gesù Cristo, i farisei replicarono: “Non sei anche tu della Galilea, vero? Scruta e vedi che nessun profeta dev’essere suscitato dalla Galilea”. (Gv 7:45-52) In tal modo ignoravano l’adempimento della profezia di Isaia relativa alla predicazione del Messia. — Isa 9:1, 2; Mt 4:13-17.

      Alcuni attribuiscono lo spiccato accento galileo a qualche influenza straniera. Non è affatto strano che i galilei fossero facilmente riconosciuti per il loro modo di parlare (Mt 26:73), dato che la regione della Samaria separava la Galilea dalla Giudea. Tuttora, in molte parti della terra, è facile identificare la gente dal suo accento regionale. Anche secoli prima esistevano differenze di pronuncia fra le tribù d’Israele. Ne è un notevole esempio l’incapacità degli efraimiti dei giorni di Iefte di pronunciare correttamente la parola d’ordine “Scibbolet”. — Gdc 12:5, 6.

  • Galilea
    Perspicacia nello studio delle Scritture, volume 1
    • Anche se i Vangeli sinottici parlano più che altro del ministero di Gesù in Galilea, il Figlio di Dio non trascurò la Giudea, come alcuni hanno erroneamente concluso. Va notato che i galilei cominciarono a interessarsi di Gesù a motivo di quello che gli videro fare a Gerusalemme. (Gv 4:45) Ma probabilmente viene dedicato più spazio alla sua attività in Galilea perché i galilei risposero con maggiore prontezza dei giudei. Questo è confermato dal fatto che i circa 120 discepoli, i primi a ricevere lo spirito santo di Dio, erano galilei. (At 1:15; 2:1-7) L’autorità e l’influenza dei capi religiosi non dovevano essere così forti fra i galilei come lo erano fra i giudei. (Cfr. Lu 11:52; Gv 7:47-52; 12:42, 43). Secondo alcuni la folla che chiese a gran voce la morte di Gesù sarebbe stata composta in gran parte da giudei (Mt 27:20-23), mentre coloro che precedentemente l’avevano acclamato re sarebbero stati principalmente galilei. (Mt 21:6-11) La presenza di molti galilei e altri non giudei durante il periodo pasquale può pure avere contribuito al timore manifestato dai capi di Gerusalemme di arrestare Gesù in pieno giorno ‘affinché non ci fosse un tumulto’. — Mt 26:3-5.

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