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IrriprovevolePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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IRRIPROVEVOLE
Una parola ebraica tradotta “irriprovevole” è tam. È adoperata a proposito della rettitudine di Giobbe e dell’immacolata bellezza della Sulamita. (Gb 1:1
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IrriprovevolePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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I termini ebraici tam e tamìm derivano dal verbo tamàm, che significa “essere completo, completato; giungere alla perfezione; giungere alla fine”. (Sl 19:13; 1Re 6:22; Isa 18:5; Ger 24:10; cfr. 1Sa 16:11, dove la frase resa “Sono questi tutti i ragazzi?” significa alla lettera “I ragazzi sono completati?”). Nella Settanta greca, l’ebraico tam è tradotto a volte àmemptos. (Gb 1:1
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IrriprovevolePerspicacia nello studio delle Scritture, volume 2
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Quando si riferisce all’uomo, “irriprovevole” non può mai intendersi in senso assoluto, ma solo relativo. Il sofferente Giobbe trasse conclusioni errate sul conto di Geova, incluso il modo in cui l’Onnipotente considerava gli irriprovevoli. (Gb 9:20-22) Zaccaria, padre di Giovanni il Battezzatore, non mostrò molta fede nella dichiarazione di Geova trasmessagli dall’angelo Gabriele. (Lu 1:18-20) Nondimeno sia Giobbe che Zaccaria sono chiamati irriprovevoli, perché furono all’altezza di ciò che Geova si aspettava da uomini che, per quanto fedeli, erano comunque imperfetti. — Gb 1:1; Lu 1:6.
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