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Un campo che ha prodotto grano e zizzanieLa Torre di Guardia 1982 | 15 dicembre
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Un campo che ha prodotto grano e zizzanie
“Spiegaci l’illustrazione delle zizzanie nel campo”. — Matteo 13:36.
1, 2. (a) Per quanto riguarda la semina, quali sono alcuni principi fondamentali? (b) Quale illustrazione si basa su questi due principi?
“SEMENTA e mietitura” costituiscono uno dei cicli che Geova Dio disse in cuor suo non sarebbero mai cessati “per tutti i giorni che la terra durerà”. (Genesi 8:21, 22) Un principio basilare attinente fu enunciato dall’apostolo Paolo quando scrisse: “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. — Galati 6:7.
2 In base a questi fatti fondamentali, un agricoltore che aveva lavorato duramente seminando buon grano all’epoca della semina aveva fiducia che a tempo debito ci sarebbe stata una mietitura. Logicamente l’una avrebbe fatto seguito all’altra. Perciò quando i suoi braccianti lo informarono qualche tempo dopo che il suo campo produceva non solo grano ma anche zizzanie, egli fu sicuro che qualcuno aveva agito scorrettamente. Sapeva di avere seminato grano, non zizzanie. Questo fatto nuovo richiedeva una decisione. I suoi dipendenti suggerirono un’azione immediata. Volevano sradicare subito le zizzanie, ma il saggio agricoltore frenò il loro zelo. Disse loro di aspettare, per timore di danneggiare il grano mentre sradicavano le zizzanie. Si lasciassero crescere insieme. Il tempo della mietitura sarebbe stato quello giusto per separare il grano vero da quello falso.
3. Quali importanti avvenimenti relativi al Regno illustrò Gesù, e di che cosa sarebbe stata un aspetto l’opera di separazione?
3 Questa illustrazione fu usata da Gesù Cristo per raffigurare certi sviluppi che si sarebbero verificati nell’opera da lui iniziata sulla terra. Quell’opera di semina doveva produrre la richiesta messe di veri cristiani che sarebbero stati uniti a lui nel governo celeste chiamato “regno dei cieli”. Egli predisse così che la sua buona semina sarebbe stata ostacolata dal nemico Satana il Diavolo. Il campo avrebbe prodotto non solo la desiderata messe di veri cristiani simili a grano ma anche una messe di cristiani finti simili a zizzanie. Entrambi sarebbero stati lasciati crescere insieme fino al tempo della mietitura, quando ci sarebbe stata l’opera di separazione. Inoltre, quest’opera di separazione sarebbe stata un ulteriore aspetto degli “ultimi giorni”, del “termine di un sistema di cose”. — Matteo 13:24-30, 36-43; confronta Matteo 24:3; II Timoteo 3:1.
4. Perché dovremmo interessarci di questa illustrazione?
4 Desiderate vedere la fine del presente sistema malvagio? Il risultato di quest’opera di mietitura influirà personalmente su di voi? E, fra parentesi, l’illustrazione di Gesù fornisce la chiave per capire la storia del cristianesimo nel corso dei secoli? Vediamo.
La parabola del grano e delle zizzanie
5, 6. (a) Perché l’espressione “regno dei cieli” contenuta in questa parabola non può riferirsi al celeste governo di Cristo? (b) A che cosa si riferiscono dunque le illustrazioni del regno e cosa illustrano?
5 Sulle rive del Mare di Galilea, non lontano dalla casa dove stava, Gesù introdusse questa parabola ai suoi discepoli e a una grande moltitudine di curiosi, dicendo: “Il regno dei cieli è divenuto simile a un uomo che seminò seme eccellente nel suo campo. Mentre gli uomini dormivano, il suo nemico venne e seminò zizzanie fra il grano, e se ne andò. Quando l’erba germogliò e produsse frutto, comparvero anche le zizzanie”. — Matteo 13:24-26.
6 Un rapido sguardo alle altre illustrazioni del regno contenute nel tredicesimo capitolo di Matteo ci aiuta a capire che l’espressione “il regno dei cieli” com’è usata in queste illustrazioni non può riferirsi al governo messianico o regno dei cieli al completo. Possiamo immaginare che a Cristo, nel suo regno celeste, siano associate “zizzanie”, “malizia” simile a lievito (versetto 33; I Corinti 5:8) o persone paragonate a “pesci” malvagi e inadatti? (Versetti 47-50) Difficilmente! Queste illustrazioni devono perciò riferirsi ad avvenimenti buoni e cattivi che si sarebbero verificati in relazione alla scelta dei futuri compagni di Cristo nel “regno dei cieli”. La parabola del grano e delle zizzanie illustra in particolare una condizione esistente sulla terra fra coloro che affermano d’essere chiamati per regnare con Cristo nel suo regno. Questa situazione sarebbe stata permessa per qualche tempo, prima che vi si ponesse fine nella simbolica “mietitura”.
7, 8. (a) Chi è il “Figlio dell’uomo”? (b) In quale altra profezia sono menzionati il “figlio d’uomo” e quelli che sono simboleggiati dal “seme eccellente?”
7 Gesù stesso spiegò in seguito il significato simbolico del “padrone di casa”, o “uomo che seminò”, del “suo campo”, del “seme eccellente”, del “suo nemico” e delle “zizzanie”. Il racconto dice: “Dopo aver congedato le folle, entrò quindi nella casa. E i suoi discepoli vennero da lui, dicendo: ‘Spiegaci l’illustrazione delle zizzanie nel campo’. Rispondendo, egli disse: ‘Il seminatore del seme eccellente è il Figlio dell’uomo; il campo è il mondo; in quanto al seme eccellente, questi sono i figli del regno; ma le zizzanie sono i figli del malvagio, e il nemico che le seminò è il Diavolo’”. — Matteo 13:36-39.
8 Gesù si identificò come “Figlio dell’uomo”. (Matteo 8:20; 25:31; 26:64) Fatto degno di nota, fu in relazione al Regno che Gesù fu profeticamente chiamato “figlio d’uomo” in una visione avuta da Daniele. Quella profezia dichiara: “Gli furono dati [al “figlio d’uomo”] dominio e dignità e regno, affinché tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue servissero proprio lui. Il suo dominio è un dominio di durata indefinita che non passerà, e il suo regno un regno che non sarà ridotto in rovina”. A indicare che altri avrebbero regnato insieme al Figlio dell’uomo, la visione profetica dice anche: “E il regno e il dominio e la grandezza dei regni sotto tutti i cieli furono dati al popolo che sono i santi del Supremo. Il loro regno è un regno di durata indefinita, e tutti i domini serviranno e ubbidiranno pure a loro”. — Daniele 7:13, 14, 27.
La semina del “seme eccellente”
9. Cos’è il “campo”; e perché Gesù vi ha seminato “seme eccellente”?
9 È al fine di raccogliere dal mondo il richiesto numero di “santi” o di “figli del regno” che Gesù, il “padrone di casa” della parabola, semina “seme eccellente nel suo campo”. Questo “campo”, come viene spiegato, è “il mondo [greco, kòsmos]”, il mondo del genere umano. Dal tempo del ministero terreno di Gesù in poi, l’umanità è stata un ‘campo coltivato’, un campo di opportunità religiose per seminare e coltivare il “seme eccellente” o i “figli del regno”. (I Corinti 3:9) Gesù preparò con zelo la parte ebraica del “campo” nei tre anni e mezzo del suo ministero terreno. (Matteo 9:35-38) In seguito, dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi, piantò “seme eccellente”, prima tra i giudei, e infine in tutto il mondo o “campo”. — Atti 1:8.
10. Come progrediva l’opera di semina fra giudei e proseliti?
10 Spiegando cos’era il “seme eccellente”, Gesù disse: “Questi sono i figli del regno”. I primi di questi unti “figli del regno” generati dallo spirito furono i fedeli apostoli di Gesù e il centinaio di altri discepoli, uomini e donne, che ricevettero il dono dello spirito santo alla Pentecoste del 33 E.V. a Gerusalemme. (Atti 1:13-15; 2:1-4) Quello stesso giorno, circa 3.000 altri, giudei e proseliti, si aggiunsero alla congregazione cristiana fondata da poco. (Atti 2:5-11, 41) Geova benediceva quest’opera di semina e “continuava a unire loro ogni giorno quelli che eran salvati”, così che presto “il numero degli uomini [forse senza contare le donne] crebbe a circa cinquemila”. Il racconto aggiunge che, poco più avanti, “si aggiungevano i credenti nel Signore, moltitudini di uomini e donne”. (Atti 2:47; 4:4; 5:14) L’opera di semina progrediva rapidamente fra giudei e proseliti.
11. Come progredì la semina fra samaritani e non giudei?
11 Dopo avere disposto che il seme fosse seminato tra i samaritani (Atti, cap. 8), il Seminatore Gesù, per mezzo dello spirito santo, estese l’opera di semina agli incirconcisi non giudei o gentili. (Atti, cap. 10; 13:1-5, 46, 47) Entro pochi decenni furono stabilite congregazioni cristiane dall’Africa del Nord al Mar Nero e da Babilonia all’Italia, se non anche più a ovest. (Atti 2:5-11; I Pietro 5:13; Romani 15:24; Colossesi 1:5, 6, 23) Grazie alla zelante opera di semina, ‘l’erba germogliava e produceva frutto’. — Matteo 13:26.
Semina delle zizzanie
12, 13. Chi è il “nemico”, e come seminò zizzanie “mentre gli uomini dormivano”?
12 Ma si stava preparando un inganno. Nella parabola Gesù avvertì: “Mentre gli uomini dormivano, il suo nemico [cioè nemico del Seminatore] venne e seminò zizzanie fra il grano, e se ne andò. Quando l’erba germogliò e produsse frutto, comparvero anche le zizzanie”. (Matteo 13:25, 26) Gesù indicò che “il suo nemico” era “il Diavolo”, che avrebbe compiuto il sabotaggio “mentre gli uomini dormivano”. Nella Bibbia il ‘sonno’ può rappresentare la morte o la sonnolenza spirituale. (Matteo 9:24; Romani 13:11; I Tessalonicesi 5:6) Dopo aver parlato di ‘finire il suo corso’, Paolo disse agli anziani della congregazione cristiana di Efeso: “So che dopo la mia partenza entreranno fra voi oppressivi lupi e non tratteranno il gregge con tenerezza, e che fra voi stessi sorgeranno uomini che diranno cose storte per trarsi dietro i discepoli. Perciò siate svegli”. — Atti 20:24-31.
13 I fatti storici mostrano che fu “mentre gli uomini dormivano” che Satana “venne e seminò zizzanie fra il grano”. Quando gli apostoli, che collettivamente ‘agivano da restrizione’ contro l’apostasia, cominciarono ad addormentarsi nella morte, molti anziani cristiani smisero di ‘essere svegli’. (II Tessalonicesi 2:3, 6-8) Essendo spiritualmente sonnolenti, non protessero i “figli del regno” dagli “oppressivi lupi” che cominciarono a entrare fra loro. Questi erano “zizzanie” seminate fra il “seme eccellente”. Riferendosi alla fine del periodo apostolico, Giovanni, l’ultimo degli apostoli a morire, scrisse: “È l’ultima ora, e, come avete udito che viene l’anticristo, così ora vi sono molti anticristi; da cui acquistiamo la conoscenza che è l’ultima ora. Sono usciti da noi, ma non erano della nostra sorta; poiché se fossero stati della nostra sorta, sarebbero rimasti con noi. Ma essi sono usciti affinché sia mostrato che non tutti sono della nostra sorta”. — I Giovanni 2:18, 19.
14. Quali informazioni abbiamo sul tipo di zizzanie menzionate nella parabola di Gesù?
14 Gesù dichiarò: “Le zizzanie sono i figli del malvagio”. (Matteo 13:38) In un libro (Natural History of the Bible, di H. B. Tristram) troviamo alcuni commenti sul tipo di zizzanie menzionate in questa parabola. L’autore scrive: “La zizzania (zizania) corrisponde all’arabo zawân, da cui deriva il nome greco, a Lolium temulentum, ovvero al loglio propriamente detto. . . . È l’unica specie della famiglia delle graminacee i cui semi sono velenosi. Zawân deriva da zân, ‘vomitare’; infatti il loglio produce in chi lo mangia violenta nausea, convulsioni e diarrea, a cui spesso fa seguito la morte. La pianta, che ha una foglia più larga della maggioranza delle graminacee selvatiche, è interamente simile a quella del grano finché non compare la spiga”.
15. (a) Le “zizzanie” sono forse “grano” degenerato? (b) Perciò, di che cosa non ha dunque colpa il “Figlio dell’uomo”?
15 È il caso di notare che le “zizzanie” non sono una forma degenerata di grano, come credevano un tempo alcuni talmudistia ebrei e altri. Il seme di grano non produce mai zizzanie. Questo sarebbe contrario all’immutabile legge di Geova: “La terra faccia spuntare erba, vegetazione che faccia seme, alberi fruttiferi che portino frutto secondo le loro specie”. (Genesi 1:11, 12) Questo fatto scientifico libera il “Figlio dell’uomo”, Cristo Gesù, il “seminatore del seme eccellente”, da qualsiasi responsabilità per ciò che è accaduto nel “suo campo”. Il “seme eccellente” che seminò non avrebbe mai prodotto una messe di zizzanie. Poteva produrre solo “grano” o veri “figli del regno”. Ciò che in seguito accadde nel suo “campo” fu il diretto risultato della deliberata e iniqua semina di “zizzanie” o “figli del malvagio” da parte del nemico.
16. Quale interesse ha dal punto di vista storico la parabola del “grano” e delle “zizzanie”?
16 L’illustrazione di Gesù sul “grano” e sulle “zizzanie” è molto utile per spiegare la storia del cristianesimo nel corso dei secoli. I fatti della storia mostrano che dopo la morte degli apostoli Satana introdusse nelle congregazioni dei veri cristiani molte “zizzanie”, “oppressivi lupi” e “anticristi”, come avevano predetto Gesù, Paolo, Pietro, Giovanni e Giuda. (Atti 20:29; II Pietro 2:1-3; I Giovanni 2:18; Giuda 4) È accaduto proprio quello che aveva detto Gesù: “Quando l’erba germogliò e produsse frutto, comparvero anche le zizzanie”. — Matteo 13:26.
17. Quando le “zizzanie” divennero particolarmente evidenti?
17 Queste “zizzanie” divennero particolarmente evidenti nel secondo e terzo secolo, quando cominciarono a essere insegnate dai cosiddetti padri della chiesa dottrine non scritturali come immortalità innata dell’anima, inferno di fuoco e trinità. Molti di quegli uomini erano più filosofi che veri sorveglianti cristiani fedeli agli insegnamenti della Bibbia. Il culmine si ebbe al principio del quarto secolo, quando l’imperatore pagano Costantino fuse questo cristianesimo apostata con la religione pagana di Roma. Tale falso cristianesimo, nelle varietà cattolica romana, russo-ortodossa, greco-ortodossa e protestante, ha prodotto un’eccezionale messe di “zizzanie” nel corso dei secoli e fino ai nostri giorni.
‘Lasciate che crescano insieme’
18. Secondo la parabola di Gesù, quali altre cose dovevano accadere?
18 Questa situazione avrebbe inevitabilmente turbato gli “schiavi” del “Figlio dell’uomo”. La parabola di Gesù continua: “E gli schiavi del padrone di casa vennero a dirgli: ‘Signore, non hai tu seminato seme eccellente nel tuo campo? Come mai ha dunque le zizzanie?’ Egli disse loro: ‘Un nemico, un uomo, ha fatto questo’. Essi gli dissero: ‘Vuoi dunque che andiamo a raccoglierle?’ Egli disse: ‘No; affinché, raccogliendo le zizzanie, non sradichiate con esse anche il grano. Lasciate che l’uno e le altre crescano insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Prima raccogliete le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle, quindi andate a radunare il grano nel mio deposito’”. — Matteo 13:27-30.
19. Perché gli “schiavi del padrone di casa” erano afflitti?
19 Gesù non spiega se questi “schiavi” preoccupati (versetto 27) siano gli stessi “mietitori”. (Versetto 30) Se lo sono, questo significherebbe che gli angeli furono afflitti dall’abbondante sviluppo delle “zizzanie” nel campo del Signore. (Matteo 13:39) Questi “schiavi” chiesero se dovevano immediatamente sradicare il loglio, che simboleggia i “figli del malvagio”. (Matteo 13:38) Temevano che questi finti cristiani, o “zizzanie”, seminati malvagiamente dal “nemico”, il Diavolo, soffocassero il vero “grano”, gli autentici “figli del regno”.
20. Quale risposta diede il “padrone di casa” ai suoi “schiavi”, e com’è stato confermato questo dalla storia?
20 Ma il “padrone di casa”, il “Figlio dell’uomo”, non autorizzò i suoi “schiavi” ad andare a raccogliere le “zizzanie”, o pseudocristiani, separandoli dal “grano”, i veri cristiani. Egli disse: “Lasciate che l’uno e le altre crescano insieme fino alla mietitura”. Ed è stato così che cristianesimo vero e cristianesimo falso sono cresciuti insieme nel “campo” o “mondo” del genere umano. Comunque doveva venire il “tempo della mietitura”. Quando? E in che modo questo vi riguarda?
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Mietitura nel “tempo della fine”La Torre di Guardia 1982 | 15 dicembre
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Mietitura nel “tempo della fine”
“La mietitura è il termine di un sistema di cose”— Matteo 13:39.
1. Perché la “mietitura” predetta da Gesù fornisce un duplice motivo per rallegrarsi?
UN BUON raccolto dà sempre motivo di rallegrarsi e rendere grazie. Quello della mietitura è il tempo di raccogliere i frutti di lunghe e dure ore di fatica. La mietitura predetta nella parabola di Cristo sul “grano” e sulle “zizzanie” avrebbe fornito a tutta l’umanità un duplice motivo per rallegrarsi. Perché? Non solo perché avrebbe significato il radunamento del richiesto numero di “figli del regno” o “santi” che devono essere uniti a Cristo nel suo “dominio di durata indefinita”, assicurando così alla terra un buon governo, ma anche perché questa “mietitura” sarebbe stata di per se stessa la prova che viviamo al “termine di un sistema di cose”. — Daniele 7:14, 27; Matteo 13:38, 39; II Pietro 3:13.
“Syntèleia” e “tèlos”
2. Perché è meglio tradurre la parola greca syntèleia “termine” invece che “fine”, e quindi a quale periodo menzionato da Daniele corrisponde syntèleia?
2 Gesù non disse che la “mietitura” sia “la fine del mondo”, come vorrebbero farci credere alcune traduzioni della Bibbia. (Garofalo; CEI; La Bibbia Concordata) Tali traduzioni non fanno distinzione fra le due parole greche syntèleia e tèlos. Spiegando il termine syntèleia, un dizionario biblico (Expository Dictionary of New Testament Words di W. E. Vine) afferma: “La parola non indica una conclusione, ma la maturazione di avvenimenti fino al culmine stabilito”. Pertanto, allorché Gesù disse “la mietitura è il termine [syntèleia] di un sistema di cose”, parlava di un periodo di attività che avrebbe avuto un inizio e una fine. Secondo Matteo 13:30, Gesù si riferì al “tempo della mietitura”, indicando ovviamente un periodo di tempo, il periodo che il profeta Daniele chiamò “tempo della fine”. (Daniele 12:4) Fatto degno di nota, quando i traduttori della Settanta greca tradussero questo versetto di Daniele, usarono la parola syntèleia.
3. Con che cosa ha relazione il “tempo della mietitura”, e la parola greca tèlos contenuta in Matteo 24:14 che cosa significa e a che cosa si riferisce?
3 Questa stessa parola è usata in Matteo 24:3, dove i discepoli chiedono a Gesù: “Dicci: Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua presenza e del termine [syntèleia] del sistema di cose?” Perciò il “tempo della mietitura” ha relazione con l’invisibile presenza di Cristo come Mietitore. Rispondendo alla domanda dei suoi discepoli, Gesù enumerò guerre internazionali, penurie di viveri, pestilenze, grandi terremoti, illegalità e un generale clima di paura. (Confronta i racconti paralleli di Matteo 24, Marco 13 e Luca 21). Poi, mostrando che il “tempo della mietitura” avrebbe avuto fine, aggiunse: “E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine [tèlos]”. (Matteo 24:14) La parola tèlos significa “fine”, “nel senso di conclusione, cessazione. . . l’ultima parte, compimento, termine specialmente delle ultime cose, l’atto finale del dramma cosmico”.a
4. Quando cominciò il “termine” o il “tempo della fine”, quindi che cosa si può dire della “mietitura”?
4 I fatti della storia moderna che si sono verificati dal 1914, in adempimento della profezia biblica, mostrano che l’attuale sistema di cose è piuttosto avanti nel suo “tempo della fine” o “termine” (syntèleia). Per citare di nuovo W. E. Vine, stiamo assistendo alla “maturazione di avvenimenti fino al culmine stabilito” o fine (tèlos). Perciò, la “mietitura” dell’illustrazione di Gesù dev’essere in corso; anzi, dev’essere vicina al culmine. Gli avvenimenti predetti dal resto della parabola sono stati visibili dal 1914?
“La messe della terra è completamente matura”
5. Al tempo della mietitura, il “Figlio dell’uomo” che cosa avrebbe ordinato ai suoi angeli di fare?
5 Continuando la spiegazione dell’“illustrazione delle zizzanie nel campo” Gesù disse: “La mietitura è il termine di un sistema di cose, e i mietitori sono gli angeli. Perciò, come le zizzanie sono raccolte e bruciate col fuoco, così avverrà al termine del sistema di cose. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno fuori del suo regno tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità, e le lanceranno nella fornace ardente. Ivi saranno il loro pianto e lo stridor dei loro denti”. — Matteo 13:39-42.
6. In mezzo a chi fu lasciato crescere il “grano”?
6 I “mietitori”, o angeli, sarebbero stati mandati dal “Figlio dell’uomo” al “termine del sistema di cose” per sradicare di fra i veri “figli del regno” “tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità”. Come mostra l’articolo precedente, la semina delle “zizzanie” da parte del Diavolo durante la notte ha prodotto l’apostasia organizzata, un falso cristianesimo sotto una gerarchia di oppressivi capi religiosi che formano il composito “uomo dell’illegalità”, predetto dall’apostolo Paolo. (II Tessalonicesi 2:3-12) Il vero “grano” fu lasciato crescere in mezzo a tali “zizzanie” sino al “tempo della fine”. Allora il “Figlio dell’uomo” avrebbe ordinato ai suoi “mietitori” di separare i “figli del regno” dai “figli del malvagio”.
7. Quale profezia parallela ci aiuta a stabilire il tempo della mietitura?
7 Quando cominciò quest’opera di separazione? Un’interessante profezia parallela non lascia dubbi sul tempo in cui sarebbe cominciata. Essa dice: “E vidi, ed ecco, una nube bianca, e seduto sulla nube uno simile a un figlio d’uomo, con una corona d’oro sulla sua testa e nella sua mano una falce affilata. E un altro angelo emerse dal santuario del tempio, gridando ad alta voce a colui che sedeva sulla nube: ‘Metti dentro la tua falce e mieti, perché è venuta l’ora di mietere, perché la messe della terra è completamente matura’. E colui che sedeva sulla nube mise dentro la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta”. — Rivelazione 14:14-16.
8. Com’è raffigurato il “Figlio dell’uomo” in Rivelazione 14:14, quindi dopo quale avvenimento deve avere avuto inizio la mietitura?
8 Qui vediamo il “Figlio dell’uomo”, Gesù Cristo, non in veste di seminatore che semina “seme eccellente nel suo campo”, ma come un re incoronato che passa all’azione per mietere la “messe della terra”. Che sia seduto su una nube simboleggia la sua invisibile presenza. (Atti 1:9-11; Rivelazione 1:7) La mietitura della “messe” deve perciò aver luogo durante la presenza di Cristo, dopo che è stato incoronato e ha ricevuto “dominio e dignità e regno” da Geova, l’“Antico dei Giorni”. (Daniele 7:13, 14) Pertanto la mietitura cominciò qualche tempo dopo il 1914, l’anno che contrassegnò l’inizio del “tempo della fine” o del “termine del sistema di cose”.
9. Quando ebbe inizio l’opera di separazione?
9 Quando fu che, dopo il 1914, il Figlio dell’uomo ‘mandò i suoi angeli’ a separare i “figli del regno” dai “figli del malvagio”, il finto “grano”, cioè “le persone che fanno illegalità” e che includono “l’uomo dell’illegalità”, i capi religiosi del cristianesimo contraffatto? La risposta dev’essere in armonia con i fatti, e questi mostrano che fu nel 1919 che gli unti “figli del regno” generati dallo spirito, simboleggiati dal “grano”, cominciarono a essere liberati dalle “zizzanie” o falsi cristiani che avevano invaso il campo religioso dell’umanità. La “messe della terra” era matura ed era venuto il tempo che il “Figlio dell’uomo” vi mettesse dentro la sua falce e la mietesse. La parabola rivela che fece questo usando i suoi “mietitori”, gli angeli.
Raccolte le zizzanie per essere bruciate
10. Perché è stato difficile riconoscere il vero “grano” nel corso dei secoli, ma da quando è stato possibile distinguere chiaramente il “grano” dalle “zizzanie”?
10 Nella sua “illustrazione delle zizzanie nel campo”, Gesù disse: “Al tempo della mietitura dirò ai mietitori: Prima raccogliete le zizzanie e legatele in fasci per bruciarle”. (Matteo 13:30) Per secoli la chiara identità del “grano”, o veri “figli del regno”, era stata oscurata dalle “zizzanie”, o cristiani apostati che si erano riprodotti in gran quantità e che affermavano d’avere la speranza celeste come eredi del Regno. Solo dopo il 1919, quando i cristiani veramente generati dallo spirito furono liberati da Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione del Diavolo, si vide una chiara differenza tra il “grano” e le “zizzanie”.
11. Chi è incluso nelle “zizzanie”, e in che senso sono state legate in fasci?
11 Le simboliche “zizzanie” includono tutti i finti cristiani, non esclusi i moderni apostati che insegnano “cose che causano inciampo” nonché “le persone che fanno illegalità”. Questo includerebbe anche lo “schiavo malvagio”, le ‘vergini stolte’ e lo “schiavo malvagio e pigro”. (Matteo 24:48-51; 25:1-12, 14-30) Che siano ‘legati in fasci’ pronti per essere bruciati non rappresenta il fatto che sono raggruppati nelle varie chiese e sette della cristianità, poiché non si può dire che gli angeli siano responsabili di tali apostati sistemi religiosi. Inoltre essi sono legati in fasci durante il “tempo della mietitura”, nel “tempo della fine”, mentre molte religioni del falso cristianesimo esistono da secoli. Che le “zizzanie” siano legate in fasci significa che dal 1919 la separazione tra i veri e i falsi cristiani è divenuta sempre più chiara, sia nella mente delle persone che mediante l’effettiva separazione. Le “zizzanie” o “figli del malvagio” sono ‘legate’ in quanto gli angeli fanno in modo che non tornino fra il “grano”, o veri “figli del regno”.
12. Che cosa simboleggia la “fornace ardente”, e quando vi saranno lanciate le “zizzanie”?
12 Parlando di ciò che gli angeli avrebbero fatto delle “zizzanie” dopo averle legate, Gesù aggiunse: “Le lanceranno nella fornace ardente. Ivi saranno il loro pianto e lo stridor dei loro denti”. (Matteo 13:42) Rammentiamo che stiamo studiando una parabola. Se il “grano” e le “zizzanie” sono simbolici, lo sono anche la “fornace ardente”, il “pianto” e lo ‘stridor dei denti’. Matteo 25:41, 46 mostra che il “fuoco eterno” simboleggia lo “stroncamento eterno”, e Rivelazione (20:14; 21:8) dice che il “lago di fuoco” significa la “seconda morte”, la distruzione senza alcuna speranza di risurrezione. Le “zizzanie” sono pertanto destinate alla distruzione.
13. Quando e come hanno pianto e digrignato i denti quelli che sono simboleggiati dalle zizzanie, ma quando si lamenteranno ancora di più?
13 Dal momento che la “fornace ardente” simboleggia la distruzione totale, il ‘pianto e lo stridor dei denti’ da parte delle “zizzanie” devono aver luogo prima che siano distrutte. Da decenni, i falsi cristiani, e in particolare “l’uomo dell’illegalità”— il clero della cristianità — si lamentano perché i “figli del regno”, gli unti testimoni di Geova, li colpiscono insistentemente con penetranti verità scritturali, mettendo in evidenza quello che sono veramente: “figli del malvagio”. (Matteo 13:38; Rivelazione, capp. 8, 9b) Il clero apostata ha digrignato i denti contro i testimoni di Geova per la loro intrepida proclamazione non solo dell’“anno di buona volontà” da parte di Geova, ma anche del suo “giorno di vendetta”. (Isaia 61:1, 2) Ad ogni modo, tutte queste “zizzanie” si lamenteranno e digrigneranno i denti ancor più quando il “Figlio dell’uomo” verrà tra breve a distruggerle insieme al resto del mondo di Satana. — Matteo 24:30.
‘I giusti risplendono così fulgidamente come il sole’
14. Dov’è radunato il “grano”, e cosa fanno tali “giusti”?
14 Dopo avere ordinato ai “mietitori” di legare in fasci le “zizzanie” per distruggerle, il “Figlio dell’uomo” dà ai suoi angeli questo ulteriore comando: “Quindi andate a radunare il grano nel mio deposito”. (Matteo 13:30) Gesù concluse quindi la sua spiegazione della parabola dicendo: “In quel tempo i giusti risplenderanno così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi ascolti”. — Matteo 13:43.
15, 16. (a) Perché non è in cielo che i “giusti” risplendono? (b) Dove e come risplendono i “giusti”, e dove sono radunati?
15 Rivelazione 21:23 dice riguardo al celeste governo reale, la Nuova Gerusalemme: “E la città non ha bisogno del sole né della luna che risplendano su di essa, poiché la gloria di Dio la illuminò, e la sua lampada era l’Agnello”. Quindi quel regno celeste non ha bisogno della luce dei risuscitati “figli del regno”. È circondato di gloriosa luce divina. Com’è diversa la situazione fra le nazioni della terra! (Efesini 4:17, 18; 5:8) Spiegando ciò che Geova fa per i “figli del regno” mentre sono ancora sulla terra, Paolo scrive: “Egli ci ha liberati dall’autorità delle tenebre e ci ha trapiantati nel regno del Figlio del suo amore”. — Colossesi 1:13.
16 Quindi che i “giusti” risplendano “così fulgidamente come il sole nel regno del Padre loro” si riferisce alla condizione illuminata e al glorioso servizio di questi unti cristiani sulla terra, dove ‘risplendono come illuminatori nel mondo’. (Filippesi 2:15; Matteo 5:14) Il “deposito” in cui sono stati radunati dal 1919 può dirsi sia il “regno del Padre loro”, in quanto la congregazione cristiana è un’organizzazione teocratica, che riconosce la sovranità universale di Geova. È un’organizzazione pura, poiché gli angeli raccolgono fuori di essa “tutte le cose che causano inciampo e le persone che fanno illegalità”. — Matteo 13:30, 41, 43.
La mietitura della “messe della terra” continua
17. Quanti “figli del regno” sono mietuti, ma perché l’opera di radunamento continua?
17 In che modo tutto questo vi riguarda? Rammentate che Gesù concluse questa illustrazione con le parole: “Chi ha orecchi ascolti”. (Matteo 13:43) È vero che questa parabola illustra il radunamento del numero totale dei “figli del regno” richiesto per formare il celeste governo di Cristo. Lo stesso capitolo (14) di Rivelazione che parla della “messe della terra” rivela il numero di quelli che sono così mietuti per regnare con l’“Agnello” sul celeste “monte Sion”, cioè 144.000. Ma quel capitolo aggiunge: “Questi furono comprati di fra il genere umano come primizie a Dio e all’Agnello”. (Rivelazione 14:1-4) Il fatto che si parli di “primizie” indica che in seguito ci sarebbero stati altri frutti da raccogliere, com’era simboleggiato dalla raccolta degli altri frutti del campo al termine dell’anno agricolo. Così il radunamento continua, e questo vi riguarda senz’altro.
18. Oltre alla mietitura dei “figli del regno”, quale altra opera di separazione ha luogo?
18 La mietitura dei “figli del regno” proseguì velocemente dal 1919 fino al principio degli anni trenta. Questi fedeli unti cristiani hanno ‘fatto risplendere la loro luce’ per cui molti altri che avevano orecchi disposti ad ascoltare si sono fatti separare dalle “zizzanie”, o finti cristiani che sono nelle chiese e nelle sette della cristianità. (Matteo 5:16) Quest’opera di separazione fu predetta anche da Gesù nella sua profezia sul “termine del sistema di cose”. (Matteo, capp. 24, 25) Egli disse: “Quando il Figlio dell’uomo sarà venuto nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà quindi sul suo glorioso trono. E tutte le nazioni saranno radunate dinanzi a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. E metterà le pecore alla sua destra, ma i capri alla sua sinistra. E questi [i capri] andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna”. — Matteo 25:31-33, 46.
19. Al tempo fissato da Dio, cosa accadrà ai rimanenti della classe del “grano” e alla “grande folla”?
19 Mentre la mietitura della classe di unti cristiani, o “grano”, volge al termine, il radunamento delle pecore continua. Al tempo fissato da Dio i rimanenti della classe del “grano” termineranno il loro corso di vita terrena e si uniranno al “Figlio dell’uomo”, per partecipare al suo celeste Regno o governo. “Riceveranno il regno” insieme al resto dei 144.000 “santi”. (Daniele 7:18, 22, 27) In quanto alla “grande folla” di “pecore” che sono ora radunate, sopravvivranno alla “grande tribolazione” che contrassegnerà la fine (tèlos) dell’attuale sistema di cose satanico e faranno parte di “tutti i popoli, i gruppi nazionali e le lingue” che serviranno il “Figlio dell’uomo” sulla terra, sotto il suo “dominio di durata indefinita” o regno celeste. — Rivelazione 7:4, 9, 10, 14; Daniele 7:13, 14.
20. Cosa dimostra il fatto che la mietitura è molto avanti? Che cosa dovreste dunque fare, e perché?
20 Da che parte state in quanto all’adempimento dell’illustrazione del “grano” e delle “zizzanie”? Il fatto che la “mietitura” dei “figli del regno” è molto avanti dimostra che il “termine [syntèleia] del sistema di cose” è prossimo alla fine (tèlos). Ciò che pensate degli unti “fratelli” di Cristo, o “grano”, e il trattamento che accordate loro saranno il fattore determinante per stabilire se andrete allo “stroncamento eterno” o se riceverete la “vita eterna”. (Matteo 25: 34-46) Dimostrate d’essere leali compagni dell’unta classe del “grano”, lo “schiavo fedele e discreto” che Cristo ha costituito per provvedere lo spirituale “cibo a suo tempo”! (Matteo 24:45) Mantenetevi attivi nell’opera di radunamento, poiché, rammentate, “questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine [tèlos]”, e “chi avrà perseverato sino alla fine [tèlos] sarà salvato”. — Matteo 24:13, 14.
[Note in calce]
a A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature, W. Bauer, traduzione inglese di W. F. Arndt e F. W. Gingrich.
b Vedi i capitoli 16 e 17 del libro “Quindi è finito il mistero di Dio”, pubblicato in italiano nel 1971 dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc.
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La religione: ‘una minaccia per la vita’?La Torre di Guardia 1982 | 15 dicembre
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La religione: ‘una minaccia per la vita’?
“Dovremmo renderci conto”, scrive C. L. Sulzberger sull’International Herald Tribune, “che in aggiunta ad altre cause — imperialismo, razzismo, militarismo — la religione diventa una minaccia sempre più grave per la vita umana”. Additando i conflitti armati in Medio Oriente, Irlanda del Nord e Vietnam, egli afferma: “La religione è sacra e quindi nelle discussioni politiche se ne parla sempre con molta prudenza. Ma l’umanità non potrà mai dimenticare l’Olocausto nazista, l’Inquisizione spagnola, le guerre fra sette buddiste, le crociate e la Guerra dei Trent’anni fra cattolici e protestanti del XVII secolo, le cui ultime battaglie si combattono ancora nell’Ulster”. Notando gli stretti legami fra religione e politica che in molti paesi portano a simili spargimenti di sangue, Sulzberger aggiunge: “Vari partiti comunisti e socialisti atei, pur essendo divisi fra loro, si sono dimostrati molto meno accaniti e litigiosi”.
Il problema non è costituito dalla vera religione, ma da quelli circa i quali Dio dice che ‘lo onorano con le labbra, ma il cui cuore è lontano da lui’. (Marco 7:6) Il consiglio della Bibbia non è quello di scannarsi gli uni gli altri per divergenze religiose, ma di ‘perseguire la pace con tutti’. — Ebrei 12:14.
Cosa si dovrebbe fare quando si è deliberatamente provocati? “Non rendete a nessuno male per male. . . . Se possibile, per quanto dipende da voi, siate pacifici con tutti”, raccomanda la Parola di Dio. E, lungi dal dire di vendicarsi facendosi giustizia da sé, la Bibbia aggiunge: “Non vi vendicate, diletti, ma fate posto all’ira; poiché è scritto: ‘La vendetta è mia; io ricompenserò, dice Geova’”. (Romani 12:17-19) Perciò i veri cristiani confidano che Dio, mediante il suo regno, ponga rimedio a tutte le ingiustizie, certi che ha il potere di farlo. Il loro atteggiamento di stretta neutralità verso i conflitti del mondo non rappresenta quindi alcuna ‘minaccia per la vita’.
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