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  • Zelo per la casa di Geova
    La Torre di Guardia 1980 | 1° gennaio
    • Insieme con altri credenti lodarono Geova e lo supplicarono rivolgendosi a lui come al “Sovrano Signore, . . . Colui che hai fatto il cielo e la terra e il mare e tutte le cose che sono in essi”. — Atti 4:18-24.

      12. Quale esemplare determinazione mostrarono gli apostoli di fronte alle persecuzioni, e con quale risultato?

      12 Quando un’ulteriore ondata di persecuzione si abbatté su di loro, quei seguaci di Cristo diedero una coraggiosa testimonianza dinanzi al Sinedrio religioso, dicendo:

      “Dobbiamo ubbidire a Dio quale governante anziché agli uomini. L’Iddio dei nostri antenati ha destato Gesù, che voi avete ucciso, appendendolo al legno. Dio lo ha esaltato come principale Agente e Salvatore alla sua destra, per dare a Israele pentimento e perdono dei peccati. E noi siamo testimoni di queste cose, e anche lo spirito santo, che Dio ha dato a quelli che gli ubbidiscono quale governante”. (Atti 5:29-32)

      Finché quegli apostoli fossero rimasti sostenitori incrollabili del Sovrano Signore Geova e del suo principale Agente, Gesù Cristo, avrebbero avuto l’aiuto dello spirito santo nella loro opera di predicazione e insegnamento.

      13. Come possono i cristiani mantenere anche oggi “gioia con spirito santo”?

      13 In quel periodo critico non c’era tempo per dispute sul cibo o su altre questioni insignificanti. Dovevano serrare le file e presentare un fronte unito contro il nemico all’esterno. Così facendo, provarono ciò di cui in seguito scrisse l’apostolo Paolo: “Il regno di Dio . . . significa giustizia e pace e gioia con spirito santo”. (Rom. 14:17) Fino a questo giorno i cristiani che proclamano con baldanza la sovranità e il regno di Geova, sostenendo nel contempo i giusti princìpi in unità con i loro fratelli, possono essere certi dell’aiuto dello spirito santo e di provare gioia nella loro opera. — Confronta Matteo 25:21.

      ‘CONTINUARE SENZA POSA’

      14. Sebbene fosse stato loro ordinato di ‘smettere di parlare’, in che modo quei discepoli continuarono ad assolvere il compito affidato loro da Dio?

      14 La “buona notizia” si diffondeva come un incendio. Nulla soffocava la gioia e lo zelo degli apostoli. Quando fu seguito il saggio consiglio del giurista Gamaliele di ‘lasciarli stare’, essi “se ne andarono perciò dalla presenza del Sinedrio, rallegrandosi perché erano stati ritenuti degni d’esser disonorati a favore del suo nome [il nome di Gesù]”. E come reagirono all’ordine del Sinedrio di “smetter di parlare basandosi sul nome di Gesù”? Il racconto ci narra che “ogni giorno, nel tempio e di casa in casa, continuavano senza posa a insegnare e a dichiarare la buona notizia intorno al Cristo, Gesù”. — Atti 5:38-42.

      15. Anche se alcuni aspetti della nostra opera sono diversi, quale basilare attività possiamo svolgere, secondo il modello apostolico?

      15 Come quegli apostoli, in quei luoghi dove ne abbiamo la libertà andiamo a cercare “di casa in casa” quelli che meritano di ricevere la “buona notizia”. Quando li troviamo, torniamo a visitarli e li aiutiamo tramite un gratuito studio biblico a domicilio. Ovviamente, certi aspetti della nostra opera sono oggi diversi, nel senso che non andiamo a predicare nei templi o nelle sinagoghe. Inoltre, oggi ci serviamo della stampa, di automobili e di altri mezzi di trasporto che facilitano la nostra opera. Le visite a domicilio sono un eccellente mezzo per distribuire il messaggio stampato e ritornare a insegnare la Parola di Dio a quelli che reagiscono favorevolmente alla “buona notizia”.

      ‘NON TRATTENETEVI’

      16. (a) Dov’è che Paolo dava testimonianza e insegnava? (b) Cosa indica che Paolo faceva visite a domicilio simili alla nostra attività di casa in casa?

      16 Anche l’apostolo Paolo diede un ottimo esempio in quanto alla predicazione pubblica. Nelle sinagoghe, nei luoghi di mercato, presso un fiume — dovunque potesse trovare ebrei o altri a cui parlare — Paolo dava testimonianza. Per due anni, in un’aula scolastica a Efeso, pronunciò ogni giorno discorsi per i nuovi “discepoli”. (Atti 16:13; 18:4; 19:9) In seguito, a quelli che erano divenuti anziani nella congregazione di Efeso Paolo disse: “Dal primo giorno che misi piede nel distretto dell’Asia . . . non mi sono trattenuto dal dirvi alcuna delle cose che erano profittevoli né dall’insegnarvi pubblicamente e di casa in casa. Ma ho completamente reso testimonianza”. A chi? Solo a quelli che erano infine divenuti anziani? No, perché Paolo aggiunge che aveva reso testimonianza “a Giudei e Greci intorno al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. Perciò, fra quelli ai quali Paolo aveva insegnato “pubblicamente e di casa in casa” sin dall’inizio del suo servizio missionario a Efeso, c’erano persone nuove che avevano bisogno di conoscere gli insegnamenti elementari sul pentimento e sulla fede. — Atti 20:18-21; 18:19; 19:1-7; confronta Ebrei 6:1.

      17. (a) Perché molte traduzioni della Bibbia rendono il greco kat oikous “di casa in casa”? (b) Il fatto che Paolo desse “completa testimonianza” indica che l’attività cristiana di testimonianza include che cosa?

      17 L’espressione “di casa in casa” è tradotta dal greco kat oikous. Sebbene sia tradotta anche in altri modi, molte versioni conosciute della Bibbia traducono così: “di casa in casa”.b Questo perché la preposizione greca kata è usata con valore “distributivo”. (Confronta un simile uso di kata in Luca 8:1: “Di città in città”, “di villaggio in villaggio”; e in Atti 15:21: “Di città in città”). Si potrebbe quindi dire che la “completa testimonianza” data da Paolo era distribuita di casa in casa. Lo studioso biblico dott. A. T. Robertson fa i seguenti commenti su Atti 20:20:

      “Per (secondo le) case. Vale la pena notare che il più grande di tutti i predicatori predicava di casa in casa, e non andava a trovare la gente semplicemente per parlare del più e del meno”.

      Come Paolo diede “completa testimonianza”, così i cristiani oggi cercano di casa in casa persone dall’inclinazione spirituale, tornano a far visita a quelle famiglie e studiano con chi mostra interesse. In seguito, secondo la necessità, sorveglianti fedeli fanno visite pastorali.c

      18. Perché Paolo e i suoi compagni non si trattenevano dal predicare e dall’insegnare di casa in casa?

      18 Paolo e gli altri cristiani del suo giorno avevano tutte le ragioni per non ‘trattenersi’ nell’opera di predicazione e insegnamento di casa in casa. Quelli erano giorni critici. Il sistema di cose giudaico si avvicinava rapidamente alla distruzione. Gli imperatori romani incoraggiavano l’idolatria. C’era urgente necessità che ‘persone dedite al timore delle deità’ cercassero “l’Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso”, Colui che ‘diceva al genere umano che tutti, in ogni luogo, dovevano pentirsi’. — Atti 17:22-31.

      19. (a) Perché oggi è necessario dare testimonianza con la massima urgenza di casa in casa, come pure in altri modi? (b) Quale sarà il risultato se rimarremo zelantemente nella fede?

      19 La necessità di dare “completa testimonianza” — di casa in casa, in modo occasionale, nei luoghi di mercato, con visite ulteriori, conducendo regolari studi biblici a domicilio — è urgente anche oggi. È vero che, come ai tempi dell’apostolo Paolo, la “buona notizia” è stata “predicata in tutta la creazione che è sotto il cielo”. Ma c’è bisogno di un ulteriore sforzo intensificato prima che scoppi la “grande tribolazione”. Come disse l’apostolo Paolo ai cristiani di Colosse, è necessario che tutti noi ‘rimaniamo nella fede, stabiliti sul fondamento e saldi e non essendo smossi dalla speranza di quella buona notizia’. — Col. 1:23; Matt. 24:21.

      20. In che modo predicare di casa in casa con tutta l’anima costituisce oggi una protezione?

      20 Come ai giorni in cui l’impero romano era all’apice del suo splendore, così oggi il mondo fa pressione sui cristiani perché si abbandonino ai piaceri, ai cosiddetti “svaghi”, e all’immoralità di gente empia — ‘quelli che non conoscono Dio e quelli che non ubbidiscono alla buona notizia intorno al nostro Signore Gesù’ — gli stessi che stanno per ‘subire la punizione giudiziaria della distruzione eterna’. (2 Tess. 1:6-9) La nostra protezione consiste nell’operare come fecero Paolo e tutti gli altri zelanti cristiani del suo tempo, “avendo sempre molto da fare nell’opera del Signore”, impegnandoci “con tutta l’anima come a Geova, e non agli uomini”. (1 Cor. 15:58; Col. 3:23) Si provano grande gioia e soddisfazione operando secondo il modello dell’apostolo Paolo e di altri della congregazione del primo secolo, predicando pubblicamente e “di casa in casa”, e dando “completa testimonianza” affinché altri possano imparare intorno “al pentimento verso Dio e alla fede nel nostro Signore Gesù”. (Atti 20:20, 21) Mentre prestiamo servizio in questo modo, possa sempre dirsi di ciascuno di noi, come fu detto del nostro Signore: ‘Lo zelo per la casa d’adorazione di Geova mi ha divorato’. — Giov. 2:17.

  • Predicazione in un mondo illegale
    La Torre di Guardia 1980 | 1° gennaio
    • Predicazione in un mondo illegale

      “A causa dell’aumento dell’illegalità l’amore della maggioranza si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine”. — Matt. 24:12-14.

      1. Fino a che punto l’illegalità si sta diffondendo nel mondo d’oggi? (2 Tim. 3:1-5)

      RISCONTRATE che l’illegalità è in aumento? In molte parti della terra il disprezzo per la legge e l’ordine sta assumendo proporzioni allarmanti. La criminalità dilaga nella maggioranza delle grandi città. Camminare per strada ormai non è più sicuro. In anni recenti molti governi sono stati rovesciati da rivoluzioni, e altri si stanno armando fino ai denti per difendersi dalle insurrezioni interne e dalle minacce esterne. Anche il mondo comunista ha i suoi problemi, poiché il nazionalismo sta avendo la meglio sull’“unità” socialista.

      2. Perché possiamo dire che l’illegalità ha permeato molte delle sette della cristianità?

      2 Che dire della cristianità? Come profetizzò Gesù circa il nostro tempo, “l’aumento dell’illegalità” ha avuto un effetto devastatore su molte delle sue sette. La Bibbia, che insegna ad avere giusto rispetto per la legge e l’ordine, viene ora considerata da molti “sorpassata”. Molte chiese si sono adeguate all’odierna società permissiva, chiudendo un occhio su immoralità, omosessualità e corruzione, e producendo così un raccolto di finti cristiani, persone che non “erediteranno il regno di Dio”. — Matt. 24:12; 1 Cor. 6:9, 10.

      3. In che modo individui illegali hanno cercato d’infiltrarsi nella congregazione cristiana, e cosa dice di loro Gesù?

      3 Individui illegali hanno anche cercato di infiltrarsi nella vera congregazione cristiana, sostenendo che la “promessa presenza” del nostro Signore non ha luogo nel nostro giorno. Scherniscono gli anziani e mettono in dubbio che il Signore abbia costituito lo “schiavo fedele e discreto” per aver cura degli interessi terreni del suo regno. (2 Piet. 3:3, 4; Matt. 24:45-47) Persone del genere sono incluse nell’avvertimento di Gesù riportato in Matteo 7:15-23: “Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in manto da pecore, ma dentro son lupi rapaci. . . . [In quel giorno] io confesserò quindi loro: “Non vi ho mai conosciuti! Andatevene da me, operatori d’illegalità”.

      4. Che qualità siamo incoraggiati a coltivare, e come possiamo dimostrarla?

      4 Ma riguardo a quelli veramente simili a pecore, Gesù disse: “Chi avrà perseverato

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
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