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  • Silvestro I, l’uomo che era assente
    La Torre di Guardia 1957 | 15 settembre
    • indica direttamente Costantino. Fu Costantino, non Silvestro, a convocare il Concilio; fu Costantino, non Silvestro, a presiedere ad esso; fu Costantino, non Silvestro, ad emanare i decreti. Infatti, Silvestro non era neanche presente. Ed è degno di nota che al tempo della sua azione Costantino aveva il titolo che in seguito è stato riservato ai papi, cioè, il titolo di “Pontefice Massimo”.i

      Quindi tenendo conto della sua origine, tutti quelli che si professano cristiani farebbero bene a considerare il Credo di Nicea con circospezione. Ciò diviene ancor più evidente quando senza preconcetti esaminiamo i suoi insegnamenti alla luce dell’ispirata Parola di Dio, la Bibbia. Tale scrupolosa indagine convincerà tutti coloro che cercano la verità che il Credo di Nicea è qualche cosa di diverso dalla buona notizia dichiarata dagli apostoli di Gesù, compreso Pietro, e quindi è soggetto alla maledizione o “anatema” pronunciato da Paolo in Galati 1:8 (NM): “Ma, anche se noi o un angelo dal cielo vi dichiarasse come buona notizia qualche cosa oltre a ciò che noi vi abbiamo dichiarato come buona notizia, sia maledetto”.

  • Atmosfera nella chiesa
    La Torre di Guardia 1957 | 15 settembre
    • Atmosfera nella chiesa

      ● I ristoranti fanno molto uso di atmosfera per attirare gli avventori. Non molto tempo fa la Chiesa Cristiana di Broadway a Wichita, Kansas (Stati Uniti), decise di migliorare i regolari trattenimenti dopo le funzioni adattando anche l’ambiente. Venne stabilita una funzione domenicale “all’antica” e i parrocchiani intervennero abbigliati secondo la moda di un tempo. Per creare l’ambiente si fece uso di lampade a olio, luce di lanterne, musica di un organo a mantice e uomini e donne occupavano banchi separati nella chiesa. “Questo viene fatto”, spiegò il pastore, “non per divertire, ma nel tentativo di ritrovare l’atmosfera e lo spirito dei nostri padri”. In vista della carestia di conoscenza spirituale nel mondo, le chiese della Cristianità avrebbero più bisogno di verità bibliche che di rinnovar l’atmosfera, poiché ‘la scena di questo mondo cambierà’ per sempre ad Armaghedon. — 1 Cor. 7:31, NM.

  • Ospedali, attenzione!
    La Torre di Guardia 1957 | 15 settembre
    • Ospedali, attenzione!

      ● Una dichiarazione personale di una testimone di Geova diceva: “Per un’emorragia in seguito alla nascita del mio bambino avevo perso sangue per sei ore ed ero praticamente inconscia quando mi trasportarono d’urgenza all’ospedale di Abington, Pennsylvania (Stati Uniti). Il dottore disse che avevo perso due terzi del mio sangue e che senza trasfusioni di sangue non avrei avuto alcuna speranza di sopravvivere. Mio marito, di propria iniziativa, mandò a prendere alcune bottiglie di Dextran e insistette perché mi fosse somministrato. Vista la sua insistenza i dottori decisero di usarmi come caso sperimentale. Io reagii così bene al Dextran che il medico che mi assisteva osservò: ‘Quella è una sostanza meravigliosa. Venne assorbita immediatamente e la paziente mostra un magnifico miglioramento’. La mia guarigione fu molto più rapida di quanto i dottori si aspettassero e non risentii in seguito alcuna conseguenza. Oggi, dopo due anni e mezzo, godo ancora buona salute. Quella fu la prima volta che i medici dell’ospedale di Abington sperimentarono il Dextran. Oggi ne sono provvisti per simili casi di emergenza. Con la speranza che questo possa interessare altri, vi saluto. [firmato] Signora C. C. H”.

  • Il mio scopo nella vita
    La Torre di Guardia 1957 | 15 settembre
    • Il mio scopo nella vita

      Narrato da Vittoria Dougaluk

      IN QUESTI ultimi anni, studiando nelle case di persone di buona volontà o trovandomi insieme ad altri servitori di Geova, mi è stato spesso detto: “Con tutte le tue esperienze dovresti scrivere un libro sulla tua vita missionaria”. Dato che ero fuori nel servizio ogni giorno e svolgevo un’attività così intensa, questo era naturalmente quasi impossibile. Tuttavia, recentemente mi fu suggerito di scrivere, non un libro, ma alcuni punti salienti degli anni in cui ho seguito il mio scopo nella vita come missionaria. In confidenza, penso che sarebbe più semplice scrivere un libro, dato che c’è tanto da dire.

      Risaliamo all’anno 1939, quando mia madre, che abitava a Chippawa, Ontario, nel Canada, dopo aver frequentato tutte le chiese del distretto cercando la verità, finalmente trovò nella Bibbia, con l’aiuto delle pubblicazioni della Torre di Guardia, ciò che la soddisfece e continua a soddisfarla. Nonostante la sua pazienza nel mostrarci la differenza fra la vera e la falsa religione, io continuai a frequentare la Chiesa Cattolica Romana, dove ero membro del coro, dell’organizzazione giovanile e della classe di catechismo. Ricordo come cercava con tatto d’insegnarmi a leggere l’ucraino, sua lingua nativa, mentre nello stesso tempo sceglieva scritture sulle promesse benedizioni del Regno per farmele leggere. La sua pazienza fu ricompensata quando una domenica, di mia propria volontà, lasciai la chiesa e aspettai fuori finché finisse la messa per tornare a casa con mia sorella. In quel momento passarono il servitore di congregazione e altri fratelli che conducevano mia madre nell’opera di casa in casa. Vedendomi sui gradini della chiesa così presto, si fermarono e mi chiesero se volevo andare con loro. Io fui molto felice di farlo. Vi era anche una ragazzina della mia età nell’automobile, che mi incoraggiò moltissimo e mi disse che avevo fatto bene ad andar via, dato che non potevo partecipare a due mense.

      Avevo allora dodici anni, e da quel giorno ho sempre apprezzato l’energia, la pazienza e il tempo che quei fratelli dedicarono ad addestrarmi, non pensando mai che fossi troppo piccola per ricevere la loro attenzione. Nel settembre del 1940, insieme a mia madre e ad una sorella minore, mi dedicai a Geova.

      Poco tempo dopo un pioniere di Terranova fece visita al nostro servitore di congregazione. Fu accompagnato a casa nostra, perché potessimo ascoltare alcune delle sue esperienze. Ricordo come ascoltavo incantata e dicevo fra me di voler essere un giorno una missionaria. Le incoraggianti parole di questo fratello mi rimasero impresse nella mente e furono messe ancor più in risalto quando, nel 1942, partecipai alla mia prima assemblea a Cleveland, Ohio (Stati Uniti). Quivi incontrai molti ministri a pieno tempo e tutti sembravano così felici. Perciò li interrogai sulle loro attività e risolsi che al più presto avrei fatto domanda per il servizio continuo di pioniere.

      Nell’ottobre del 1943, all’età di sedici anni, cominciai a conseguire il mio scopo nella vita, la mia nuova carriera. Dopo aver lavorato per breve tempo da sola percorrendo le zone rurali in bicicletta fui assegnata alla città di Toronto, nel Canada,

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