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  • “Sia fatta la tua volontà in terra”
    La Torre di Guardia 1959 | 1° settembre
    • terra”. Giunto alla fine della sua vita, rallegrandosi per le generose contribuzioni che uomini preminenti d’Israele avevano fatte affinché suo figlio Salomone costruisse il santuario di Geova, Davide benedisse Dio dicendo: “Tua, o Geova, è la grandezza, la potenza, la bellezza, l’eccellenza e la maestà, poiché tutto, in cielo e in terra, è tuo. Tuo è il regno, o Geova, che ti elevi sovrano sopra tutti”. (1 Cron. 29:10, 11) Ma Davide disse anche: “Geova . . . ha scelto Salomone, mio figlio, perché sieda sul trono del regno di Geova sopra Israele”. — 1 Cron. 28:5; 2 Cron. 9:8.

      18 Quindi si poteva dire che il successore di Davide rappresentava Geova sul trono d’Israele: “Salomone si assise sul trono di Geova come re invece di Davide suo padre e prosperò”. (1 Cron. 29:23) Similmente tutti gli altri discendenti di Davide che gli succedettero, secondo il patto di Geova per il regno, sedettero sul “trono di Geova”. Il regno apparteneva a Lui; era un tipico regno di Dio sulla terra, e la casa di Davide provvide i re visibili.

      19 Che accadde dunque dell’eterno patto del regno quando Nabucodonosor, re di Babilonia, distrusse la capitale, Gerusalemme, e il suo santuario, e detronizzò il re Sedechia portandolo in esilio a Babilonia dove morì? Il patto del regno fu dunque abolito? No, il patto del regno doveva rimanere in vigore finché sarebbe venuta la Progenie della donna di Dio, di cui Geova aveva detto: “Lo renderò saldo nella mia casa e nel mio regno per sempre, e il suo trono sarà un trono perpetuo”. Solo il tipico regno di Dio sulla terra fu abbattuto e cessò di esistere. I figli del re Sedechia furono uccisi dal re di Babilonia; ma vi erano altri eredi del re Davide da cui poteva venire l’erede legale e naturale del trono di Davide. Geova lo confermò quando, nel condannare il re Sedechia, disse:

      20 “E tu, o empio, dannato alla spada, o principe d’Israele, il cui giorno è giunto al tempo del colmo dell’iniquità; così parla il Signore, l’Eterno: La tiara sarà tolta, il diadema sarà levato; tutto sarà mutato; ciò ch’è in basso sarà innalzato; ciò ch’è in alto sarà abbassato. Ruina! ruina! ruina! Questo farò di lei; anch’essa non sarà più, finché non venga colui a cui appartiene il giudizio, e al quale lo rimetterò”. — Ezech. 21:30-32, VR.

      21 I discendenti di Davide non salirono su un trono terreno a Gerusalemme dopo la prima distruzione nel 607 a.C. Tuttavia potevano trasmetterne il diritto ereditario in armonia col patto del regno, finché fosse venuto colui che aveva definitivamente diritto al trono e alla corona. Allora Dio avrebbe intronizzato e incoronato tale legittimo erede, che, quale preannunciata Progenie della donna di Dio, sarebbe stato autorizzato a schiacciare la testa dell’“originale serpente”, Satana il Diavolo.

      22 Quanto tempo sarebbe dunque trascorso prima che fosse restaurato il regno abbattuto e il regno di Dio fosse dato alla Progenie della donna di Dio, che ne aveva il diritto? Il tipico regno di Dio nella dinastia di Davide non fu ristabilito quando il rimanente di Giudei pentiti fu ricondotto in patria, dopo che questa era rimasta desolata di uomini e animali domestici per settant’anni. I Giudei erano soggetti ad un sovrano non giudeo, il re persiano Ciro. Avevano solo un governatore locale, della casa reale di Davide, per amministrare le cose pubbliche. Nel 167 a.C. ebbe luogo la rivolta contro il re siriano Antioco IV Epifane, e i Maccabei stabilirono un governo proprio. Nel 104 a.C. Giuda Ircano Aristobulo assunse il titolo di “Re dei Giudei”. Ma si trattava del regno di un sacerdote levita, non della restaurazione del regno di Dio nella dinastia del re Davide, della regale tribù di Giuda. — Gen. 49:8-10.

      23 Il regno di Dio non fu stabilito di nuovo dal legittimo erede del re Davide nella primavera del 33 (d.C.), quando Gesù entrò trionfalmente in Gerusalemme cavalcando un’asina, come molti secoli prima aveva fatto Salomone alla sua incoronazione. Dopo la risurrezione di Gesù dai morti e poco prima che ascendesse al cielo per sedere alla destra del Padre suo, i discepoli chiesero apertamente a Gesù: “Signore, restituirai il regno ad Israele in questo tempo?” Gesù rispose effettivamente di no, dicendo: “Non spetta a voi acquistar conoscenza dei tempi o delle stagioni che il Padre ha stabiliti nella sua propria autorità; ma riceverete potenza quando lo spirito santo sarà venuto su di voi, e mi sarete testimoni a Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più lontana parte della terra”. (Atti 1:6-8) Dieci giorni dopo, nel giorno della festa di Pentecoste, lo spirito santo di Dio fu sparso su di loro e ricevettero potenza. Ma il regno d’Israele non fu stabilito di nuovo nella capitale d’Israele, Gerusalemme.

      (Continua)

  • Trovammo la felicità nell’aiutare i bisognosi
    La Torre di Guardia 1959 | 1° settembre
    • Trovammo la felicità nell’aiutare i bisognosi

      Esperienza di due proclamatori del Regno in Brasile

      UNA devota felicità è la sorte di coloro che mettono l’amore per Geova e per le sue pecore al primo posto nella loro vita. Noi sappiamo che questo è vero, perché poco più di tre anni fa le nostre condizioni ci costrinsero ad abbandonare il servizio continuo di missionari: stavamo per formarci una famiglia. L’improvviso cambiamento dalla vita missionaria era una prova da affrontare. Eravamo disorganizzati e molto preoccupati per il futuro. In quel periodo fummo proprio messi ad una vera prova spirituale.

      ● Per un po’ di tempo le condizioni materiali furono abbastanza buone. Che gioia provammo quando nacque Marco, nostro figlio! Ma ci accorgemmo di essere così occupati nel soddisfare le nostre necessità materiali che l’opera di ministero stava per essere soffocata. Ci rendemmo conto che dovevamo fare qualche cosa al riguardo.

      ● Dopo un’entusiasmante assemblea di circoscrizione tenuta in una città dell’interno, decidemmo che se anche non potevamo fare i pionieri non c’era ancora nulla che ci impedisse di trasferire la famiglia in questa città per curare i nuovi interessati. Con i nostri ultimi fondi comprammo una piccola fattoria abbandonata. Divenne la nostra casa. Ora, dopo due anni di lavoro, vi è una nuova e fiorente congregazione che è stata infine organizzata con trentaquattro proclamatori. Abbiamo una bella Sala del Regno nel centro della città dove in media più di cinquanta persone assistono allo studio Torre di Guardia settimanale. I fratelli progrediscono rapidamente. Il rapporto mensile indica che vengono tenuti ventinove studi biblici a domicilio e che vengono fatte in media quindici ore e cinque visite ulteriori per proclamatore. Potete immaginare la nostra gioia!

      ● Questo ci ha incoraggiato e ci ha dimostrato che Geova non manca mai di benedire se noi ci sforziamo! Siamo stati indicibilmente benedetti servendo dove il bisogno è grande. Anche se non possiamo dedicare tutto il nostro tempo al servizio, abbiamo tuttavia avuto grande gioia prestando aiuto come proclamatori in questa città dell’interno dove ci siamo trasferiti, organizzando l’opera e rimanendo con questi fratelli. Forse voi potete far qualche cosa del genere. Perché non provate? Ne avrete una grande gioia se lo farete.

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