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Il congelamento nucleare può portare pace e sicurezza?Svegliatevi! 1983 | 8 giugno
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Il congelamento nucleare può portare pace e sicurezza?
Come un’onda dell’oceano che si gonfia e si solleva, il movimento per il congelamento degli armamenti nucleari è cresciuto di dimensioni e intensità fino ad avere un seguito di milioni di persone. Si è esteso rapidamente in Europa, in Giappone e negli Stati Uniti e ha già influenzato la politica e perfino modificato l’atteggiamento di alcune nazioni verso la guerra. Questo movimento è insolito sotto diversi aspetti.
I seri studiosi della Bibbia possono chiedersi se avrà in qualche modo una parte nell’adempiere le parole profetiche di “Pace e sicurezza!” contenute nella Bibbia oppure se svanirà come una moda passeggera. — I Tessalonicesi 5:3.
Che cos’è?
Il movimento per il congelamento nucleare vuole fermare, o congelare, la produzione, la sperimentazione e lo spiegamento di tutte le armi nucleari. Chiede che tutti gli arsenali di armi nucleari siano congelati al loro attuale livello. Non è un semplice movimento di protesta. Un eminente portavoce del movimento ha detto che il loro primo obiettivo “è quello di congelare le armi perché non brucino le persone”.
I primi sprazzi del movimento per il congelamento nucleare si notarono nell’Europa occidentale nel 1979. In Olanda alcuni cittadini preoccupati fecero pressione sul loro governo per indurlo a vietare le installazioni di missili nella loro nazione. Ci fu poi l’appoggio della Norvegia e della Danimarca, le quali precisarono che non si doveva neppure pensare di installare missili nucleari nei loro paesi. Nella primavera del 1980 l’onda cominciava a prendere forma in Inghilterra quando in quella nazione si prese coscienza del problema dei missili nucleari, e nell’autunno 80.000 dimostranti affluirono a Trafalgar Square.
Il movimento venne denominato END (European Nuclear Disarmament, Disarmo Nucleare Europeo) e l’onda si ingrossava mentre in Francia, Germania Occidentale, Grecia, Finlandia e Portogallo venivano costituiti forti comitati e nascevano attivi movimenti di sostegno in quasi tutti gli altri paesi europei. L’END chiede una zona denuclearizzata, libera cioè da tutte le armi nucleari, ed estesa dalla Polonia al Portogallo. Questo movimento è penetrato anche nell’Europa orientale dove gruppi clandestini si radunano per discutere. Alla fine del 1981 l’ondata dei partecipanti alle dimostrazioni per il congelamento nucleare nell’Europa occidentale si era via via ingrossata. Ecco i totali nei rispettivi paesi:
● Germania Occidentale: 100.000 ad Amburgo, giugno 1981.
● Sicilia: 30.000 a Comiso, ottobre 1981.
● Francia: 40.000 a Parigi, ottobre 1981.
● Inghilterra: 175.000 a Londra, ottobre 1981.
● Italia: 200.000 a Roma, ottobre 1981.
● Germania Occidentale: 300.000 a Bonn, ottobre 1981.
● Paesi Bassi: 400.000 ad Amsterdam, novembre 1981.
● Spagna: 400.000 a Madrid, novembre 1981.
Negli Stati Uniti i semi della proposta di un congelamento nucleare furono piantati nel 1979 e portarono frutto quando, nel 1980, si formarono gruppi di cittadini che si diedero da fare per sensibilizzare gli americani al pericolo e agli orrori della guerra nucleare. I sostenitori crebbero e il movimento si diffuse in altri paesi dove seguirono dimostrazioni:
● U.S.A.: 100.000 in 150 università, novembre 1981.
● Germania Orientale: 6.000 a Dresda, febbraio 1982.
● Giappone: 200.000 in tre manifestazioni a Tokyo, maggio 1982.
● U.S.A.: 700.000 a New York, giugno 1982.
Il 12 giugno 1982, mentre era in corso a New York la Seconda Sessione Straordinaria delle Nazioni Unite sul Disarmo, 700.000 fautori del congelamento nucleare sfilarono davanti alla sede dell’O.N.U., concludendo una settimana di dimostrazioni. Durante la stessa settimana in Europa quasi un milione di persone fecero dimostrazioni ad Amsterdam, Anversa, Berlino, Bonn, Copenaghen, Dublino, Londra, Madrid e Parigi.
Chi lo appoggia?
Il rapido sviluppo del movimento per il congelamento nucleare e la mobilitazione di sostenitori in una vasta parte del globo indicano che si tratta di un movimento fuori del comune. Ma chi lo sostiene?
Un gran numero di cittadini, non solo giovani, si sono uniti a questo movimento. I sostenitori provengono da tutti i ceti: casalinghe, operai di fabbrica, avvocati, educatori, uomini d’affari, gente di spettacolo, medici, ecclesiastici, scienziati e perfino militari d’ogni rango.
L’appoggio principale a questa marea così disparata di umanità proviene da tre settori della società, normalmente considerati conservatori e stabili: la comunità scientifica, quella medica e specialmente quella religiosa. U.S. News & World Report dice: “La forza principale della crociata americana contro la guerra è costituita dai capi di quasi tutte le chiese nazionali”. Lo stesso vale per l’Europa.
Il blocco di nazioni orientali sostiene attivamente il movimento per il congelamento nucleare non solo nel proprio paese ma anche in altri. Una partecipazione così aperta è insolita. Alcune dimostrazioni europee sono state indette da gruppi comunisti, e tra i promotori della manifestazione svoltasi a New York il 12 giugno 1982 c’era il partito comunista americano.
L’impegno di una così ampia varietà di persone provenienti da ambienti così numerosi e contrastanti e con occupazioni e opinioni differenti è un’altra cosa che fa capire che si tratta di un movimento insolito. Perché milioni di persone vi si sono unite così in fretta?
Perché è così popolare?
La gente è spaventata, letteralmente terrorizzata. Soffre di “fobia nucleare”, paura della guerra nucleare. All’improvviso la realtà di una distruzione nucleare forse anche totale li ha colpiti come un pugno in pieno viso.
I recenti avvenimenti hanno accresciuto i loro timori. Le principali norme internazionali che hanno mantenuto stabile la situazione fra le potenze nucleari negli scorsi venticinque anni sono ora contestate. In passato l’“equilibrio del terrore” ha tenuto a freno la minaccia di una guerra nucleare. Ogni nazione sapeva che se una attaccava, ci sarebbe stata una rappresaglia da parte dell’altra, con la completa distruzione di entrambe le nazioni, se non di tutte le nazioni.
Questo punto di vista è cambiato. Ecco cosa allarma la gente:
● A partire dall’estate del 1980, cominciò a trapelare che i capi del mondo approvavano progetti a lungo termine per combattere una guerra nucleare limitata. Tra i rappresentanti delle superpotenze si parlava apertamente di combattere e anche vincere una guerra nucleare limitata o prolungata, con la possibilità di sopravvivere.
● I progressi tecnologici permettono di lanciare missili nucleari con la massima precisione. Questa precisione dà ai missili la possibilità di distruggere quasi tutte le basi missilistiche nemiche prima che possano rispondere all’attacco, e questo rende più credibili i discorsi di combattere e vincere una guerra nucleare limitata.
● Il SALT II (Trattato per la Limitazione delle Armi Strategiche) del 1979 non è stato ratificato.
● Gli stanziamenti militari sono nettamente aumentati, mentre molti paesi si dibattono in una profonda recessione economica.
● Scienziati, medici ed ecclesiastici si danno da fare per mettere il pubblico a conoscenza degli effetti distruttivi che un attacco nucleare avrebbe sugli uomini, sull’ambiente e sulle future generazioni.
Quale obiettivo intende raggiungere il movimento per il congelamento nucleare una volta che avrà sensibilizzato la coscienza dei cittadini riguardo ai micidiali effetti della guerra nucleare?
Cosa spera di realizzare?
Il movimento per il congelamento nucleare spera non solo di ottenere il favore della maggioranza, ma anche di cambiare effettivamente gli indirizzi attuali della politica riguardo alle armi nucleari. The New York Times fa questo commento circa l’obiettivo del movimento: “Credono che il punto in questione sia se riusciranno a trasformare la crescente preoccupazione dei cittadini per la corsa agli armamenti nucleari in voti al Congresso”.
Ci sono riusciti? Le pressioni politiche esercitate dai sostenitori del congelamento nucleare hanno spinto alcuni governi europei a rivedere la loro politica nei riguardi delle armi nucleari. Helmut Schmidt, allora cancelliere della Germania Occidentale, avvertì di non ignorare il movimento dicendo che i suoi sostenitori “inviano chiari segnali ai capi politici”.
Negli Stati Uniti i rappresentanti eletti ne sentono la pressione. Per esempio, lo scorso agosto una risoluzione presentata alla Camera dei Rappresentanti, in cui si chiedeva un immediato congelamento degli arsenali nucleari americani e sovietici, è stata respinta con lo stretto margine di 204 voti contro 202. Nondimeno, è servita a dimostrare quale forza abbia acquistato in così breve tempo questo movimento.
Anche la Russia capisce quanto è forte. Per la prima volta a memoria d’uomo, la Russia ha concesso a degli stranieri di fare una marcia per la pace. Lo scorso luglio, nel cuore di Mosca, un gruppo di 300 dimostranti scandinavi ha effettuato una marcia antinucleare lunga quasi un chilometro, chiamata Marcia per la Pace ’82. Portavano uno striscione con la scritta “No alle armi nucleari in tutto il mondo”.
Questo movimento spingerà i capi di governo ad agire per assicurare al mondo una certa pace? O si udrà questo grido solo dalla bocca delle masse? I governi eserciteranno il loro potere per soffocare questo grido mettendo a tacere uno dei principali istigatori del congelamento nucleare, il clero? Lo scorso agosto il presidente americano Ronald Reagan ha parlato a un gruppo internazionale di alti prelati della gerarchia cattolica riuniti a congresso col Consiglio Supremo dei Cavalieri di Colombo in occasione del centenario, e ha toccato proprio questo argomento. Egli ha invitato i cattolici romani a opporsi al congelamento nucleare.
In relazione a tali sforzi di stabilire la pace mondiale, l’apostolo Paolo scrisse in I Tessalonicesi 5:2, 3: “Quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro”. Quando Geova Dio stesso eseguirà il giudizio sui governi corrotti, la sua azione sarà rapida e decisiva. Ma il movimento per il congelamento nucleare sarà un passo avanti verso il grido di “Pace e sicurezza!” da parte delle nazioni? Si vedrà.
Comunque un fatto è chiaro: Il timore è lo stato d’animo che predomina nel movimento per il congelamento nucleare. Perché oggi c’è tanto timore nel mondo?
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Timore in tutto il mondo: un segno di che cosa?Svegliatevi! 1983 | 8 giugno
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Timore in tutto il mondo: un segno di che cosa?
IL TIMORE è incluso nel “segno” di ciò che la Bibbia chiama “tempo della fine”, “termine del sistema di cose” o “ultimi giorni”. (Daniele 12:4; Matteo 24:3; II Timoteo 3:1) Gesù disse che gli uomini sarebbero venuti “meno per il timore e per l’aspettazione delle cose che staranno per venire sulla terra abitata”. Dandoci ragione di sperare, comunque, disse che questo timore in tutto il mondo sarebbe stato una prova che ‘si avvicinava la liberazione’. — Luca 21:7, 25-28.
Esiste oggi questo timore che avrebbe significato imminente liberazione? Molti pensano di sì. Voi che ne dite?
Considerate i fatti
“Il mondo è più che mai pieno di timore”, dice il giornale tedesco Die Welt, che definisce il nostro secolo “il secolo del timore”. Questo è un paradosso se si considera che il nostro secolo ha visto straordinari progressi nella scienza, nella tecnologia, nella medicina e nella psicoterapia. Si sarebbe dovuto poter diminuire il timore; invece è avvenuto il contrario.
Il timore è stato paragonato a “uno spettro vagante”, a una malattia “che si propaga come un’epidemia”. Infatti la rivista tedesca Hörzu dichiara: “Mai l’umanità è stata così spaventata come al presente”. Additando alcune cause, la rivista aggiunge: “Brutalità e terrore, egoismo e indifferenza, ingiustizia sociale, guerre, influenze straniere, droga, invidia, energia atomica, delinquenza minorile, insuccessi nel lavoro: oggi il timore ha mille nomi”.
Sempre più persone convengono che questa non è un’esagerazione. Che dire di voi? Sono queste alcune delle cose che spaventano anche voi?
A livello internazionale
Non sono gli abitanti di un solo paese a vivere nel timore. Si noti come la rivista Time descrive la situazione esistente negli Stati Uniti:
“L’aria è satura di un timore troppo esteso per poterlo afferrare”. Di che si tratta? Del timore della guerra atomica.
Neppure i giovani sono liberi da questo timore di un disastro termonucleare. Secondo un recente studio dell’Ordine degli Psichiatri Americani, la guerra nucleare sta avendo un impatto psicologico sui bambini. E The New York Times cita il dottor R. J. Lifton, professore di psichiatria presso la Facoltà di Medicina della Yale University, attribuendogli questa osservazione sui bambini che crescono sotto la minaccia della guerra nucleare:
“Hanno un’altra formazione mentale che include la possibilità che tutto, se stessi e i loro genitori e tutto ciò che hanno conosciuto o toccato, venga improvvisamente annientato”.
Una ragazzina di dodici anni ha detto: “Sono molto spaventata al pensiero che il mondo salti in aria”.
Il timore della guerra nucleare ha contagiato anche quei paesi che non sono i principali obiettivi dei missili nucleari. Il motivo? La pioggia radioattiva che cadrebbe in tutto il mondo. Dopo una guerra nucleare micidiali particelle radioattive penetrerebbero nella stratosfera e potrebbero ricadere in qualsiasi parte della terra, contaminando ogni cosa su di essa.
A questo si aggiungono altri timori. Il timore di un attentato terroristico. Il timore di una catastrofe ambientale. Il timore della delinquenza.
Ovunque abitiate, vi chiediamo: Avete letto simili dichiarazioni nei giornali e nelle riviste del vostro paese? Notate che parole come “timore”, “ansia”, “terrore” o “incertezza” saltano fuori con allarmante regolarità nelle conversazioni, sia private che pubbliche? In tal caso, vi siete mai chiesti cosa significa?
Il timore è qualcosa di nuovo?
Giustamente molti fanno notare che il timore è vecchio quanto l’uomo. Un articolo di fondo del Suddeutsche Zeitung lo ammette, dicendo: “Il timore della morte, del dolore e delle malattie, delle perdite materiali o d’altro genere ha sempre fatto parte della natura umana”. Indicando però il fatto che il timore ha assunto una nuova dimensione nella nostra generazione, il giornale aggiunge: “Nuovo, d’altra parte, è il tipo di pericolo potenziale creato dall’uomo, come nuova è la sua portata; e nuova sarebbe senz’altro la gravità delle conseguenze se le catastrofi immaginabili dovessero effettivamente verificarsi”.
Per far parte di un segno credibile sul “termine del sistema di cose”, profetizzato da Gesù, doveva esserci (1) un sensibile aumento del numero delle cose che avrebbero causato timore e (2) un aumento dell’intensità del timore dovuto a eventuali conseguenze. (Matteo 24:3; Luca 21:10, 11, 26) Questo è proprio il punto indicato dalle citazioni fatte finora. Inoltre, il timore della guerra nucleare è una cosa nuova. L’uomo non era mai stato in grado di liberare le forze potenti dell’atomo: non fino al XX secolo. Per la prima volta le persone temono la completa estinzione della razza umana, anzi, l’annientamento di ogni vita sulla terra.
Ma ricordate che quando vedete i segni odierni dell’accresciuto timore in effetti vedete molto di più. Vedete che la “liberazione s’avvicina”, secondo la promessa di Gesù. — Luca 21:28.
Tale “liberazione” verrà mediante il movimento per il congelamento nucleare? Molti pensano di sì. Ma in che cosa consiste una manifestazione per il congelamento nucleare? E offre qualche speranza di “liberazione”?
In che consistono tali manifestazioni?
Parole ripetute a cantilena, musica rock, grida di slogan e canto di inni fanno a gara per richiamare la vostra attenzione: a tutto ciò fa da sfondo il frastuono di migliaia di voci. Ai vostri occhi si presenta un caleidoscopio di immagini: striscioni con slogan dai vivaci colori, molti piuttosto comuni, alcuni originali per l’umorismo o l’orrore che esprimono; dimostranti vestiti in modo bizzarro con maschere spaventevoli; effigi di cartapesta; uomini elegantemente vestiti; pastori anglicani; frati con la tonaca marrone; monaci buddisti dall’abito color zafferano, giovani, vecchi, madri coi bambini in braccio, e un cane con un cartello appeso al collo, con su scritta una sola parola: “Pace”.
Settecentomila persone sfilano per le strade di New York, tutte con un solo scopo: impedire che scoppi una guerra nucleare.
Quella è stata la più grande marcia per il disarmo che gli Stati Uniti abbiano mai visto. Gli organizzatori scelsero il 12 giugno perché quel giorno si teneva la Seconda Sessione Straordinaria delle Nazioni Unite sul Disarmo, fornendo così una grande occasione per costringere l’O.N.U. a prendere in considerazione il problema del congelamento nucleare.
C’era un’atmosfera carnevalesca. Tuttavia il tema della devastazione nucleare continuava a riaffiorare negli slogan e nello spettacolo offerto dalla folla. Era una dimostrazione pacifica, e anche se la stragrande maggioranza erano americani, erano rappresentati vari altri paesi. Una cosa che diede alla manifestazione un sapore internazionale fu una delegazione giapponese di giovani e vecchi che mettevano al collo di tutti quelli che incontravano collane fatte con colombe di carta, distribuendo contemporaneamente cartoncini colorati con su scritti messaggi personali di pace in caratteri giapponesi.
“Perché voi signore siete qui?” Una donna sui sessant’anni risponde: “Vogliamo rendere il mondo sicuro per i nostri nipoti”. Un’altra dice: “Vogliamo lasciare un mondo ai nostri nipoti”.
Uno scienziato nucleare che lavora in un centro di ricerche (Argonne National Laboratory) gestito per conto del Dipartimento americano per l’Energia e situato nei pressi di Chicago, dice perché ha partecipato alla manifestazione. “Per la stessa ragione per cui vi hanno partecipato gli altri, a causa della corsa agli armamenti. Penso che il pericolo che una guerra nucleare scoppi per disgrazia esista davvero e io rimarrei ucciso. Non mi va l’idea che degli esseri umani siano uccisi, siano essi russi o americani”.
Qui c’è il capo della sezione di medicina nucleare di uno dei principali ospedali di New York. Perché partecipa alla dimostrazione? Risponde con una parola: “Atterrito!” Vuole che l’energia nucleare sia usata pacificamente in medicina, non in guerra.
Il pastore di un college del Kentucky partecipa alla marcia perché pensa che le dimostrazioni per il congelamento nucleare “obbligheranno i capi di governo a portare la pace”.
Cosa sorprendente, il comune cittadino sfila accanto a gruppi organizzati di professionisti e di membri di sindacati. Dappertutto si notano ecclesiastici. La lunga fila di dimostranti è costellata di gruppi religiosi. Dapprima sembrano un corpo unito. Ma un esame più attento rivela che l’appoggio è frammentato. Paragonando gli slogan sugli striscioni e ascoltando le loro ideologie, si nota diversità di opinione sulla forma finale che dovrebbe assumere il congelamento nucleare. E un numero notevole di dimostranti promuovono attraverso la questione del congelamento nucleare i loro personali rancori o meschine cause politiche.
Enormi e bianche, le spazzatrici aspettano che i dimostranti concludano la marcia. Man mano che i manifestanti si allontanano, questi mostri meccanici vanno alla carica, divorando i rifiuti di carta e spazzando le strade. Resta da vedere se il movimento per il congelamento nucleare finirà nel nulla e sarà cancellato dalla mente dei politici o se tali dimostrazioni avranno qualche effetto, come ad esempio quello di esercitare crescenti pressioni sui governi per indurli a fare proclamazioni di pace.
Ma se non possiamo guardare con fiducia a movimenti umani come quello per il congelamento nucleare, dove possiamo rivolgerci per avere una speranza di pace e sicurezza durature?
[Testo in evidenza a pagina 9]
“L’aria è satura di un timore troppo esteso per poterlo afferrare”
[Immagine a pagina 8]
Il timore pervade il mondo
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Vera pace e sicurezza: mediante il congelamento nucleare o il Regno di Dio?Svegliatevi! 1983 | 8 giugno
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Vera pace e sicurezza: mediante il congelamento nucleare o il Regno di Dio?
CONGELARE gli arsenali nucleari ai loro attuali livelli equivale a fermare a quaranta gradi la temperatura di un malato. Non basta! Armi e febbri sono soltanto sintomi di un male più profondo. Per ottenere la guarigione bisogna eliminare la causa del problema. Per esempio, oggi la riserva nucleare mondiale ha una potenza esplosiva pari a oltre tre tonnellate di tritolo per ogni uomo, donna e bambino vivente sulla terra, vale a dire 13.000.000.000 di tonnellate! Vi sentite sicuri vivendo sotto questa minaccia?
Dato che non basta il congelamento delle armi nucleari, che dire di eliminare tutte le armi nucleari? Il disarmo totale non è un’idea nuova. Fu proposto dal famoso fisico Albert Einstein. E dal 1945 si sono uditi gli appelli di una folta schiera di altre importanti personalità che hanno chiesto il disarmo nucleare totale. Tuttavia negli ultimi dieci anni il numero complessivo delle testate nucleari in dotazione agli U.S.A. e all’Unione Sovietica è più che raddoppiato. Credete veramente che ora siamo più vicini al disarmo nucleare che 38 anni fa?
Le guerre non cesseranno solo facendo sparire dalla terra le armi nucleari. Da che fu usata per l’ultima volta la bomba atomica trent’anni fa, sono state combattute 130 guerre. Quindi ci sarebbero vera pace e sicurezza se tutte le armi belliche sparissero?
L’eliminazione di tutte le macchine belliche sarebbe un gigantesco passo avanti verso la pace e la sicurezza ma non basta. Bisogna toccare, educare e cambiare il cuore delle persone. Nessun movimento umano può riuscire in questo. Ma Dio sì. L’Onnipotente Dio Geova può leggere e sanare i cuori. (Geremia 17:10; Salmo 51:10) Ma farà di più. Il regno di Dio, quel governo celeste per cui si prega da tanto tempo, porterà pace e sicurezza sulla terra. (Matteo 6:10) Pensate che questa soluzione sia realistica?
Il libro contro la guerra nucleare intitolato The Fate of the Earth (Il destino della terra) vede il governo mondiale come l’unico mezzo sicuro per impedire un olocausto nucleare, e fa questa ulteriore proposta: “In breve, si tratta niente meno che di reinventare la politica: di reinventare il mondo”. Ed è proprio quello che Geova si propone di fare. In tutta sincerità, credete che le nazioni rinunceranno spontaneamente alla loro sovranità?
Per quanto riguarda coloro che sono contrari al giusto dominio, Dio userà il potere del suo Regno in modo controllato, distruggendo tutte le nazioni che si oppongono al suo movimento per la pace. (Daniele 2:44) E mediante il sistema educativo del Regno di Dio, ogni sincero amante della pace sarà ammaestrato nelle vie che porteranno veramente al disarmo così che le ‘spade diverranno vomeri’. — Isaia 2:4; Salmo 46:8, 9.
Perciò non vi ingannate pensando che i movimenti umani possano dare la salvezza, poiché la Bibbia avverte: “Quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro come il dolore di afflizione a donna incinta; e non sfuggiranno affatto”. (I Tessalonicesi 5:3) Ma a chi è di cuore sincero è offerta una speranza sicura. Egli ha fiducia — e potete averla anche voi — che presto Dio stabilirà vera pace e sicurezza, ed esse dureranno in eterno. — Salmo 72:7, 8; Isaia 9:6, 7.
[Grafico/Immagine a pagina 12]
(Per la corretta impaginazione, vedi l’edizione stampata)
Secondo le previsioni, in questo decennio le testate nucleari che sono negli arsenali del mondo continueranno ad aumentare
75.000 testate nel 1990
50.000 testate nel 1972
[Immagine a pagina 12]
TRASFORMEREMO LE NOSTRE SPADE [I NOSTRI MISSILI] IN VOMERI
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Disarmo o illusione?Svegliatevi! 1983 | 8 giugno
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Disarmo o illusione?
“Eliminare la minaccia di una guerra mondiale — di una guerra nucleare — è il più pressante e urgente bisogno del nostro tempo. L’umanità si trova davanti a una scelta: dobbiamo fermare la corsa agli armamenti e procedere al disarmo o andremo incontro all’annientamento”. — Documento finale della Prima Sessione Straordinaria delle Nazioni Unite sul Disarmo, 1978.
Sono stati fatti passi avanti nell’“eliminare la minaccia di una guerra nucleare”? Per rispondere a questa domanda e fare un passo avanti verso il disarmo totale, dal 7 giugno al 9 luglio 1982 si tenne la Seconda Sessione Straordinaria sul Disarmo. Si notino i commenti fatti da capi di stato e capi del mondo in occasione di quella Seconda Sessione Straordinaria:
● Primo ministro del Giappone, Zenko Suzuki: “In questi quattro anni la corsa agli armamenti ha aggravato la minaccia alla pace, intensificando le ansie dei popoli e ponendo pesi più onerosi su ciascuna nazione a spese del suo sviluppo economico e sociale”.
● Messaggio del papa pronunciato dal cardinale Agostino Casaroli, segretario di Stato della Santa Sede: “Pare vi sia pochissimo miglioramento. Anzi, alcuni credono che ci sia stato un peggioramento, almeno nel senso che le speranze nate in quel periodo possono ora definirsi semplici illusioni”.
● Primo Ministro della Repubblica Finlandese, Kalevi Sorsa: “Statisti devoti e sinceri, molti dei quali presenti in questa sala, hanno fatto tutto il possibile per fermare questa corsa agli armamenti. Eppure essa continua. È come se la corsa agli armamenti fosse sfuggita al controllo razionale dell’uomo”.
● Primo Ministro dell’Uganda, M. Otema Allimadi: “La situazione è davvero triste. . . . Negli scorsi quattro anni le speranze che erano state suscitate . . . sono svanite e si è quasi alla disperazione”.
● Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan: “Le Nazioni Unite sono dedite alla pace mondiale e il loro statuto vieta chiaramente l’uso internazionale della forza. Eppure l’ondata di belligeranza continua a salire. L’influenza dello statuto è diminuita anche nei quattro anni trascorsi dalla prima sessione straordinaria sul disarmo”.
● Primo Ministro del Canada, Pierre Elliot Trudeau: “Credo dobbiamo accettare il fatto che la sicurezza assoluta in tutti i paesi è diventata un obiettivo irraggiungibile nel mondo d’oggi”.
● Primo Ministro del Regno Unito, Margaret Thatcher: “Dobbiamo cercare un sistema per impedire che la guerra sia migliore della deterrenza nucleare. Ma sarebbe rischioso affermare che al presente un tale sistema fra Oriente e Occidente sia realizzabile”.
La Seconda Sessione Straordinaria ha avuto più successo della prima? Kittani, presidente dell’Assemblea Generale dell’O.N.U., risponde: “Malgrado tutti i nostri preparativi e i nostri sforzi, questa sessione non ha avuto successo. Le nostre speranze e aspirazioni, insieme a quelle di innumerevoli milioni di persone, si sono tutt’altro che realizzate”.
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