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  • Perché non credono
    Svegliatevi! 1980 | 8 marzo
    • Perché non credono

      “Dio non esiste”

      Non c’è creatore

      Evoluzione

      Sofferenza umana

      “VIVIAMO in una società secolare in cui Dio non ha nessun ruolo di rilievo nella vita, nel pensiero o nelle azioni degli uomini; oggi gli uomini sanno che dal lato pratico, emotivo e intellettuale possono andare avanti senza tener conto di Dio”.

      Queste sono le parole di un filosofo che studia il problema della miscredenza, citate nel libro Religion in a Secular Age. Condividete il suo pensiero?

      In tal caso, vi considerate senz’altro atei e siete convinti che Dio non esista. O probabilmente siete agnostici e pensate che forse Dio esiste e forse no; ma dato che non abbiamo modo di saperlo, non fa troppa differenza. Oppure può darsi seguiate ciò che il Dizionario Enciclopedico Italiano (G. Treccani) definisce “ateismo pratico”: forse credete in Dio, ma in pratica vivete come se Dio non esistesse.

      Comunque vi definiate, perché non vi soffermate a riflettere per un momento? Se c’è un Dio, e questo Dio ha un proposito riguardo a voi, non è una cosa seria negarne l’esistenza? Non sarebbe come abitare in un paese e rifiutare di riconoscere l’esistenza del governo di quel paese? Vi mettereste ben presto nei guai col governo. E non sareste in grado di valervi dei servizi, della protezione o dell’assistenza economica offerta da quel governo.

      Avete quindi bisogno di sapere come stanno esattamente le cose. E vi esortiamo a considerare seriamente ciò che pensate al riguardo. Se non credete in Dio, perché non ci credete? È una vostra decisione personale? È il risultato della vostra educazione? O è a causa dell’influenza di coloro che vi circondano? Quali sono alcune delle ragioni più comuni per cui la gente non crede in Dio?

      Nei paesi dell’Est

      Per chi abita nell’Unione Sovietica, la ragione più probabile per cui non crede in Dio è che gli è stato insegnato così. In quel paese la politica del governo è di scoraggiare la religione, e l’ateismo è insegnato ufficialmente nelle scuole.

      Per chi abita ancora più a est, può darsi che la colpa sia dell’educazione religiosa. Dell’educazione religiosa? Sì, perché sebbene molti orientali siano profondamente religiosi, spesso la loro religione non insegna a credere in un Dio Onnipotente che ha creato tutte le cose.

      Per esempio, una delle religioni più diffuse in Oriente è il buddismo. Secondo una fonte, questa religione ha condizionato il pensiero di “forse un quarto di tutti gli esseri umani vissuti nei 2.500 anni dalla morte di Budda”. È un bel po’ di gente! Di questo uomo influente, leggiamo: “Predicò una religione pratica sprovvista di riti, ed eliminò la speculazione filosofica, lasciando anche indefinita la questione dell’esistenza di Dio”. (Il corsivo è nostro) Quindi, anche se i buddisti di alcuni paesi adorano presso i santuari dei loro antenati, spesso non afferrano il concetto di un Dio Onnipotente Creatore di tutto.

      Alcune altre religioni orientali sono simili. Anche parlando dell’induismo, con i suoi milioni di dèi e dee, la stessa fonte dice: “Un uomo può non credere in Dio eppure definirsi indù”.

      In Occidente

      Se abitate in Occidente, capirete senz’altro cosa significa l’espressione “Onnipotente Dio”. La maggioranza delle religioni dell’Occidente asseriscono di adorare Dio e insegnano che egli creò tutte le cose. Ma l’Occidente è in testa anche nel movimento del modernismo e del progresso scientifico. Tali correnti spingono a considerare la religione superata e incoraggiano a rivolgersi agli uomini per la soluzione dei problemi. Quindi molti praticanti vedono una contraddizione fra ciò che sentono in chiesa e ciò che odono da altre fonti. I risultati possono essere spesso sorprendenti.

      Un recente sondaggio condotto in Australia ha rilevato che circa un terzo dei membri delle denominazioni protestanti locali — e uno su cinque ecclesiastici — hanno dubbi sull’esistenza di Dio. Questa situazione non esiste solo in Australia. E se questo può dirsi di chi va in chiesa, lo si può dire ancor più di chi non ci va.

      Forse non credete per ragioni personali

      Quasi tutti quelli menzionati sopra non credono in Dio a causa dell’influenza della società in cui vivono. Ma può darsi che voi non ci crediate per una ragione più personale. Forse avete avuto una tragedia o avete riflettuto sulla grande sofferenza che c’è nel mondo. Può darsi abbiate concluso che Dio non esiste perché, se esistesse, avrebbe fatto qualcosa in merito.

      O forse avete preso una decisione basata sul ragionamento? Pensate che, dopo tutto ciò che l’uomo ha appreso sull’universo, e particolarmente a motivo dell’insegnamento dell’evoluzione, non sia più possibile credere in un Creatore Supremo?

      Se il vostro modo di pensare corrisponde a uno di quelli descritti sopra, vi incoraggiamo a leggere gli articoli che seguono.

  • Hanno ragioni valide?
    Svegliatevi! 1980 | 8 marzo
    • Hanno ragioni valide?

      CREDETE che l’uomo possa andare avanti senza tener conto di Dio? Forse cerca di andare avanti in questo modo. Ma ci riesce?

      Quello che accade oggi nel mondo è il risultato dei tentativi dell’uomo di fare a meno di Dio. È vero che alcuni capi del mondo si dichiarano credenti; ma il filosofo francese Voltaire una volta osservò correttamente: “Quasi tutti i grandi uomini di questo mondo si comportano come se fossero atei. . . . La conoscenza di un Dio, della sua presenza e della sua giustizia non ha la minima influenza sulle guerre, sui trattati, sulle ambizioni, sugli interessi o sui piaceri che li tengono interamente occupati”.

      Qual è stato il frutto di questo ‘comportarsi come se fossero atei’? Fame, oppressione, delitti, malattie e infelicità. L’esistenza umana è resa misera dall’inquinamento e dalla sovrappopolazione. Un articolo di giornale in data 6 marzo 1979 elencava alcuni paesi con popolazioni equivalenti complessivamente a un quarto dell’umanità che, in quel particolare giorno, erano coinvolti in attività terroristiche, insurrezioni civili o vera e propria guerra.

      La Bibbia insiste che l’uomo non può governarsi bene senza Dio. Infatti Geremia 10:23 dichiara: “L’uomo non è padrone della sua via, non è in potere di chi cammina il dirigere i suoi passi”. (Versione della C.E.I.) Gli avvenimenti odierni confermano la veracità di queste parole. Tuttavia, la Bibbia ci dice che chi desidera veramente la guida di Dio può trovarla nella sua Parola.

      Abbiamo un bisogno emotivo di Dio?

      Gli atei ritengono che l’uomo possa “dal lato . . . emotivo . . . andare avanti senza tener conto di Dio”. È proprio così?

      I fatti mostrano che l’uomo è religioso per natura. Ogni civiltà della storia ha escogitato qualche sistema di adorazione.

      E cosa accade quando si resiste a ciò che è definito “bisogno di credere”? Si comincia ad adorare il denaro, il potere, la scienza, i dogmi politici o se stessi. Anche l’ateismo può diventare una religione. Lo psichiatra Stafford-Clark dice dei sostenitori dell’ateismo: “La passione con cui lo difendono . . . è un’ulteriore viva prova della necessità emotiva di credere”.

      E intellettualmente?

      Non è forse vero che l’uomo può spiegare l’esistenza delle cose senza tener conto di Dio? Questo è quello che cerca di fare. Si vuole sempre più relegare Dio nell’ombra.

      Condividete questo punto di vista? In tal caso, riflettete per un momento. Fino a che punto è dovuto al vostro modo di pensare? E quanto è dovuto all’influenza del “clima intellettuale” esistente nel mondo odierno?

      Il filosofo Leslie Dewart, citato nel libro Religion in a Secular Age, dice che “gli uomini contemporanei . . . sono plasmati dalla cultura scientifica dell’epoca, come gli uomini del medioevo furono plasmati dalla cultura teologica di quell’epoca”. Nel medioevo, quasi tutti credevano in Dio. Era la società che esisteva allora. Inoltre, spesso era pericoloso non crederci! Però molte loro credenze erano irragionevoli e superstiziose. Talvolta la “cultura teologica” di quei giorni tendeva a ostacolare il progresso della scienza. Quindi, allorché Galileo espose le sue scoperte rivoluzionarie, i capi religiosi dell’epoca cercarono di farlo “ritrattare” (anche se, in effetti, ciò che aveva scoperto non contraddiceva in alcun modo quello che dice la Bibbia).

      Di questi tempi, la situazione si è capovolta. C’è quasi tanta pressione a non credere in Dio quanta ce n’era a credere in lui. Perfino gli ecclesiastici rinnegano parti della Bibbia per accettare teorie moderne come quella dell’evoluzione. Alcuni respingono addirittura le norme bibliche sulla moralità e approvano omosessualità e fornicazione.

      Si può dire che queste due situazioni, quella medievale e quella moderna, siano corrette? Il fatto che il superstizioso concetto medievale fosse sbagliato non rende giusto il materialistico concetto moderno. Per esempio, il dott. Wernher von Braun, rinomato esperto americano di missilistica, disse: “Mi è difficile capire lo scienziato che non riconosce la presenza di una razionalità superiore dietro l’esistenza dell’universo, come mi è difficile comprendere il teologo che nega i progressi della scienza”.

      L’evoluzione può sostituire la credenza in Dio?

      Prima che Darwin divulgasse la teoria dell’evoluzione, la maggioranza supponeva che doveva esserci un Dio, dato che non c’era altro modo di spiegare l’esistenza delle cose. Ma accettando la teoria dell’evoluzione, molti pensarono evidentemente che non c’era più bisogno di credere in Dio.

      Ma se credete nell’evoluzione, vi interesserà conoscere i commenti pubblicati in un recente numero della rivista Harper’s su ciò che modellò il pensiero darwiniano. Era veramente basato su un’obiettiva analisi degli organismi viventi e della testimonianza dei fossili? Stephen J. Gould, professore di biologia presso l’Harvard University, avrebbe detto: “Il gradualismo filogenetico fu un concetto aprioristico sin dall’inizio: non fu mai ‘visto’ nelle rocce; espresse i pregiudizi culturali e politici del liberalismo del diciannovesimo secolo”. In altre parole, il pensiero di Darwin fu condizionato dalla società in cui viveva. Karl Marx avrebbe detto: “È sorprendente come Darwin riconosce fra gli animali e le piante la sua società inglese con le sue divisioni della classe operaia, la competizione [ecc.]”.

      Oggi molti scienziati dubitano seriamente della validità delle teorie enunciate a sostegno dell’evoluzione. Perché allora si incoraggia ancora a credere nell’insegnamento di Darwin? L’articolo prosegue dicendo: “Alcuni sostengono che l’abbandono del meccanismo evoluzionistico porterebbe inevitabilmente a dubitare che l’evoluzione sia avvenuta. Questa è senz’altro la ragione per cui Darwin è ancora difeso così risolutamente . . . perché [i suoi sostenitori] sono materialisti”.

      Ma la loro riluttanza a considerare un’alternativa non significa che l’evoluzione debba esser giusta, non vi pare?a Non più di quanto l’ostinazione dei capi religiosi al tempo di Galileo significasse che egli aveva torto. Sentimenti e pregiudizi possono accecare gli scienziati con la stessa facilità con cui possono accecare i capi religiosi.

      Il fatto è che, nonostante tutte le pressioni del “modernismo”, che mira a far smettere di credere in Dio, o almeno a relegarlo nell’ombra, molti sono fermamente convinti dell’esistenza di Dio. E l’accresciuta conoscenza scientifica del nostro tempo non fa che rafforzare la loro convinzione.

      [Nota in calce]

      a Per avere ulteriori informazioni su questo soggetto, si veda il libro L’uomo è venuto per mezzo dell’evoluzione o per mezzo della creazione?

      [Riquadro a pagina 5]

      “Nel medioevo, quasi tutti credevano in Dio. Era la società che esisteva allora. . . . Di questi tempi, la situazione si è capovolta”.

      [Riquadro a pagina 6]

      GLI SCIENZIATI SOLLEVANO DUBBI

      Gli scienziati accettano l’evoluzione all’unanimità? Questo è ciò che molti sono stati indotti a credere. Tuttavia, solo negli Stati Uniti letteralmente migliaia di rispettabili scienziati non credono all’evoluzione o la mettono in dubbio per motivi scientifici, e gli stessi scienziati evoluzionisti ammettono spesso che la teoria ha grandi lacune. Notate le osservazioni di alcuni di essi:

      “Negli ultimi decenni le interpretazioni sulle possibili origini dell’uomo sono cambiate tanto che bisogna andare cauti a dire da dove venne l’uomo e quando. Un mucchio di scienziati riflettono semplicemente la linea del partito. Ma ci sono sufficienti motivi per mettere in dubbio l’evoluzione senza alcun presupposto religioso”. — Wayne F. Friar, biologo del King’s College.

      “È dogmatismo, non scienza. Non ha senso se ci basiamo sull’odierna conoscenza scientifica”. — John N. Moore, professore di scienze naturali presso l’Università statale del Michigan.

      “Devo rammentare al lettore che alcune delle più vecchie e più sconcertanti domande sull’evoluzione dell’uomo restano senza risposta. . . . Come in passato, gli attuali propugnatori di varie ipotesi potrebbero sbagliarsi proprio sui punti in cui sono più che mai sicuri d’aver ragione. . . . tutte le idee sull’evoluzione umana sono costruite su fatti apparenti il cui grado di attendibilità varia notevolmente”. — Sherwood L. Washburn, professore di antropologia fisica presso l’Università californiana di Berkeley.

      Una qualsiasi forma microscopica di vita che apparentemente si evolve da qualcosa di inanimato potrebbe riprodursi?

      “È particolarmente appropriato precisare che l’eminente fisico teorico Eugene P. Wigner, in una pubblicazione poco conosciuta, ha fornito un’eccellente e accurata prova basata sulla teoria dei gruppi, che la probabilità che un’unità di qualsiasi specie che si riproduce possa venire all’esistenza spontaneamente è zero”. — Edward A. Boudreaux, professore aggregato di chimica presso l’Università di New Orleans.

  • Perché si dovrebbe credere?
    Svegliatevi! 1980 | 8 marzo
    • Perché si dovrebbe credere?

      CHE tipo di ragionamento porta a credere nell’esistenza di Dio? La Bibbia ci fornisce una guida, poiché dice: ‘Le invisibili qualità di Dio si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose fatte’. — Rom. 1:20.

      Considerando le “cose fatte”, la creazione stessa, molti sono stati indotti a capire che dev’esserci qualcosa o qualcuno dietro tutto ciò. Einstein, le cui teorie hanno influenzato tanto il pensiero scientifico moderno, disse: “Chiunque sia seriamente impegnato nella ricerca scientifica si convince che nelle leggi dell’Universo è manifesto uno spirito, uno spirito immensamente superiore a quello dell’uomo, davanti al quale noi con le nostre modeste facoltà dobbiamo sentirci umili”.

      Esaminate voi stessi

      La Bibbia dice: “I cieli dichiarano la gloria di Dio; e la distesa annuncia l’opera delle sue mani”. (Sal. 19:1) E con quanta eloquenza!

      Tuttavia, non dobbiamo guardare i vasti cieli stellati per vedere dimostrazioni della potenza e delle qualità di Dio. Pensate solo a voi stessi.

      Guardatevi le mani. Reggono la rivista che state leggendo? In tal caso, il braccio è senz’altro piegato per tenere la rivista alla giusta distanza dagli occhi. Ogni dito esercita solo la pressione sufficiente per impedire che la rivista cada, ma non tanta da strappare la carta. Avete pensato a tutto questo prima di mettervi

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