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    Svegliatevi! 1977 | 22 ottobre
    • disposizione secondo la quale ogni copia prodotta serve a due abbonati, e ciascun abbonato può tenere per sé una copia sì e una copia no della rivista.

      Inoltre, la Watch Tower Society produce molti libri e opuscoli in braille di secondo grado. Questi vengono dati in prestito gratuitamente. In inglese sono disponibili i seguenti libri in braille: La Verità che conduce alla Vita Eterna; Vera pace e sicurezza, da quale fonte?; È questa vita tutto quello che c’è?; Ascoltate il grande Insegnante!; È la Bibbia realmente la Parola di Dio?; Lo spirito santo: La forza del Nuovo Ordine avvenire!; e il libretto di cantici ‘Cantate e accompagnatevi con musica nei vostri cuori’ (solo le parole). Inoltre sono disponibili in inglese, in braille di secondo grado, gli opuscoli La vita offre molto di più!; Un futuro sicuro: Come puoi trovarlo e C’è un Dio che ha cura di voi? Inoltre la Watch Tower Society ha prodotto l’opuscolo “Questa buona notizia del regno” e il volantino Vita nel Nuovo Ordine di Dio in braille spagnolo di primo grado.

      Queste pubblicazioni in braille hanno aiutato molti non vedenti ad acquistare accurata conoscenza del loro Creatore, Geova Dio. Così hanno potuto dedicare la propria vita a Dio e trasmettere ad altri quello che avevano imparato. Hanno fatto questo pur essendo handicappati. Una testimone di Geova nel Puerto Rico tiene regolarmente studi biblici con altri per mezzo di pubblicazioni in braille. Essa scrive: “Dovreste vedere quanto sono felice quando riempio la mia borsa di libri voluminosi e mi incammino con la guida del mio cane. Geova è un Dio amorevole e glorioso, anche così misericordioso, quando ci impiega per servirlo per quanto handicappati possiamo essere”.

      Grazie alle pubblicazioni cristiane in braille, non vedenti ricoprono posizioni di responsabilità nella congregazione cristiana. Pur essendo privi della vista, dirigono le adunanze della congregazione, o leggono i paragrafi allo studio settimanale della Torre di Guardia. Alcuni pronunciano anche discorsi pubblici, servendosi di appunti in braille.

      È davvero straordinario che dall’indomito desiderio di un adolescente di comunicare col mondo intorno a lui sia scaturito il versatile sistema che oggi conosciamo come braille. Nuovi mondi dello scibile sono stati aperti ai non vedenti che hanno imparato a leggere con questo sistema. Che giorno meraviglioso e felice sarà quello in cui si adempiranno in modo letterale le parole di Isaia 35:5! Allora “gli occhi dei ciechi saranno aperti”. Ma finché ciò non avverrà i non vedenti hanno la benedizione di poter leggere con le loro dita queste preziose promesse.

  • Di fronte al disastro
    Svegliatevi! 1977 | 22 ottobre
    • Di fronte al disastro

      Dal corrispondente di “Svegliatevi!” in Australia

      ERANO le 8,40 di martedì, 18 gennaio 1977. Mia moglie e io ci stavamo recando in macchina alla nostra prossima assegnazione in una congregazione di Sydney, in Australia. Improvvisamente, una pattuglia del soccorso stradale, a sirene spiegate, ci raggiunse e sorpassò in volata. Nel giro di pochi minuti ambulanze e vigili del fuoco sbucavano praticamente da ogni strada unendosi al coro delle sirene mentre si precipitavano verso la scena del peggiore disastro ferroviario nella storia dell’Australia.

      Un treno, con circa 600 pendolari, era uscito dai binari in curva nello stesso momento in cui passava sotto un cavalcavia presso Granville Station. Andò a sbattere contro i tralicci d’acciaio che sostenevano il ponte. In pochi secondi, una sezione di 200 tonnellate si schiantò su due degli affollati vagoni sottostanti. Si abbatté con un fragore terrificante, schiacciando i due vagoni e i passeggeri in uno spazio di poco più di mezzo metro. Accrescendo l’estrema confusione e carneficina, tre automobili precipitarono insieme al ponte.

      Uniti come un sol uomo

      La tragedia unì i cittadini come non mai. Gli sbigottiti cronisti erano senza fiato, sopraffatti dall’emozione. Alcuni piangevano nell’osservare la scena. Il dott. Louis Kline, del Royal Prince Henry Hospital di Sidney, disse: ‘Era un caos . . . un vero caos! Tutti lavoravano febbrilmente. Ci dirigemmo immediatamente verso il rottame . . . Sotto di esso si presentò una delle scene più orribili che abbia mai viste’.

      Sul posto, i passeggeri cercavano con le mani di liberare i feriti dalla morsa delle lamiere. Si somministravano calmanti, ossigeno e trasfusioni di sangue, e si facevano amputazioni lì per lì. I soccorritori si introdussero coraggiosamente sotto il lastrone di cemento crollato per prestare soccorso, ove fosse possibile, e conforto ai morenti. Per alcuni, i soccorsi giunsero in tempo; per altri no. La morte era sopraggiunta così fulminea che avevano ancora il giornale in mano.

      Il piano d’emergenza cittadino, stabilito per simili occasioni, funzionò con rapidità e precisione. Molte ditte offrirono generi alimentari e di soccorso. Centinaia di persone offrirono alloggio e mezzi di trasporto per i parenti delle vittime, secondo il bisogno. Motel, fino a oltre 3.000 chilometri di distanza, offrirono vacanze ai parenti delle vittime o ai feriti. Darwin, la città devastata da un ciclone il 25 dicembre 1974, e distante quasi 5.000 chilometri, aprì una sottoscrizione per le vittime e le loro famiglie.

      Nelle grandi città, spesso mancano cooperazione e desiderio di prodigarsi. Ma quel giorno, a Sydney, non prevaleva certo uno spirito d’apatia. La terribile opera di ricupero continuò per trentun ore finché l’ultimo cadavere fu estratto dal relitto. Si contarono ottantadue morti e oltre novanta feriti, alcuni dei quali molto gravi.

      Ripercussioni sulla nostra opera di predicazione

      Essendo un sorvegliante viaggiante dei Testimoni di Geova, ero ansioso di dedicarmi alla normale attività di testimonianza di porta in porta. La gente aveva bisogno del “conforto delle Scritture”. (Rom. 15:4) Perciò, mia moglie e io ci unimmo al gruppetto di Testimoni radunati quella mattina per visitare le persone della zona. Fino a quel momento gli abitanti del luogo erano stati indifferenti al messaggio biblico del Regno, che promette tempi migliori, con l’abolizione della morte e l’eliminazione della sofferenza. Comunque, fu molto diverso durante la settimana della nostra permanenza.

      Gli abitanti di Sydney erano in uno stato di shock per l’orrore di ciò che era accaduto. Benché la maggioranza cercasse conforto nell’idea che “quando viene la tua ora, devi andartene”, la realtà della morte e la precarietà della vita erano argomenti di immediato interesse per molti. Domande su questi soggetti presero il posto della precedente apatia e indifferenza.

      Parlando del messaggio biblico di casa in casa, citavamo queste parole di Ecclesiaste 9:11, 12: “Il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti loro. Poiché neanche l’uomo conosce il suo tempo. . . . così sono accalappiati gli stessi figli degli uomini in un tempo calamitoso, quando cade su di loro all’improvviso”. Ma mettemmo pure in risalto la promessa della Bibbia che è vicino il tempo in cui “la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena”. (Riv. 21:4) Queste dichiarazioni scritturali suscitarono

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