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  • Disastro a Darwin
    Svegliatevi! 1975 | 8 settembre
    • e a passare sotto le travi coi chiodi sporgenti, finché furono tutti in salvo nel capannone.

      “Poiché a questo punto non riuscivo a controllare i brividi, la mia figlia maggiore se ne venne fuori con un consiglio sorprendente: ‘Rilassati e smetterai di avere i brividi’. Con mio grande stupore fu così. Ma dopo alcuni secondi, i brividi ricominciarono e dovetti rifare la stessa cosa.

      “Poi udimmo la voce di un vicino che ci invitava a rifugiarci nella sua casa, rimasta essenzialmente intatta. Lì ci riprendemmo gradualmente dallo stato di shock”.

      “Come Hiroshima”

      Usciti dai loro nascondigli, gli abitanti storditi di Darwin quasi non credevano ai propri occhi. Non un solo semaforo era rimasto in piedi. Pali del telefono d’acciaio a forma d’H erano piegati e contorti come bastoncini di liquirizia. I venti violenti avevano smerigliato parti di automobili fino al nudo metallo. Alcuni trovarono le loro auto, trasportate dal vento, a un chilometro dalle loro case o immerse nella piscina di qualcuno. Molti veicoli erano stati sbattuti contro le case, demolendole. E l’ospedale era stato scoperchiato mentre venivano alla luce quindici bambini, benché fossero tutti salvi. Anche la prigione era distrutta, e circa metà dei detenuti ricevettero l’amnistia.

      “Se avete visto fotografie di Hiroshima dopo la bomba atomica, . . . allora sapete come appare Darwin”, fu il commento di un pilota che il giorno dopo fece il primo volo per recare soccorso a Darwin. Il primo ministro in carica dichiarò la città zona disastrata. Cinquemila profughi cercarono subito riparo in una scuola superiore costruita per 1.100 studenti.

      Anche i rischi per la salute erano considerevoli, con circa 43.000 persone prive di fognature, elettricità e acqua potabile. Il problema fu aggravato dal mancato funzionamento dei frigoriferi, poiché di solito a Darwin le temperature superano i 38 °C. In meno di una settimana cibi conservati in magazzini refrigerati o nei supermercati divennero così fetidi che gli uomini andati a rimuoverli dovettero mettersi qualche apparecchio per respirare.

      Necessaria l’evacuazione in massa

      Poco dopo la tempesta, la gente cominciò ad affluire agli aeroporti. I feriti in grado di camminare furono portati via per primi, poi quelli che avevano bisogno di cure ospedaliere ma che potevano essere ricoverati altrove. Così si liberò il posto nell’ospedale di Darwin per i casi urgenti. Quindi furono portate via le donne incinte, le coppie di anziani e le famiglie (solo le mogli e i bambini).

      Nel giro di sei giorni, col ponte aereo furono portate via da Darwin circa 22.000 persone. Ogni aeroplano era pieno fino al limite. Un jumbo jet, adibito al trasporto di circa 420 passeggeri, portò a Sydney più di 690 donne e bambini. Nel viaggio di ritorno ogni aereo trasportò qualche tipo di materiale di soccorso. Si calcola che 6.000 persone lasciarono Darwin per strada.

      I testimoni di Geova stanno bene

      A Darwin vi erano circa 160 testimoni di Geova. Dopo la tempesta, non appena fu possibile, si fece un controllo per vedere se tutti gli associati alla congregazione stavano bene. I testimoni che conducono studi biblici di gruppo ricevettero il compito di trovare ogni componente del loro gruppo. Infine furono rintracciati tutti.

      I Testimoni dell’area di Sydney disposero immediatamente per l’acquisto di provviste da mandare ai loro fratelli cristiani di Darwin. La filiale della Società Torre di Guardia a Sydney ricevette oltre L. 74.000.000 da altri Testimoni di tutta l’Australia da impiegare a tal fine.

      La domenica 29 dicembre, solo cinque giorni dopo l’uragano, fu predisposta una regolare adunanza di congregazione per lo studio biblico. Come furono tutti felici quando, solo pochi minuti prima dell’inizio del programma, arrivarono due autocarri dalla città di Mount Isa, distante 1.600 chilometri. La Società Torre di Guardia aveva ottenuto un permesso speciale che aveva consentito di oltrepassare il posto di blocco della polizia all’ingresso della città. Dopo l’adunanza, tutti i presenti aiutarono a sgombrare la sala dalle sedie e a scaricare tende, attrezzi da cucina, viveri e altre cose. Dopo di che i fratelli in visita diedero una mano per aiutare a riparare i tetti di case rimaste gravemente danneggiate.

      Motivo di riflettere seriamente

      Il disastro di Darwin ebbe un profondo effetto sugli abitanti. In modo interessante, avvicinò persone che da qualche tempo non riuscivano ad andare d’accordo. Un testimone oculare narra: “Vicini che per tanto tempo si erano trattati freddamente divennero intimi amici in un giorno. Coppie di sposi che stavano per dividersi si riconciliarono”. Non sembra strano che debba esserci un disastro prima che molti comincino a trattarsi con benignità umana?

      È pure degno di nota che alcuni di quelli che furono intervistati dai giornalisti della radio e della televisione dissero: “Non credevo potesse accadere una cosa simile”. Evidentemente nella maggioranza dei casi quindici distinti avvertimenti caddero su orecchi sordi. Com’è stolto ignorare gli avvertimenti che vengono da una fonte competente!

      Da oltre sessant’anni i testimoni di Geova fanno notare ai loro simili che entro questa generazione dovrà aver luogo una “grande tribolazione” in tutta la terra. Essa spazzerà via l’attuale sistema di cose e preparerà il terreno a un paradisiaco nuovo sistema di pace e giustizia. (Matt. 24:21, 34; Riv. 7:14; 21:1, 4, 5) Perché non lasciare che il racconto del disastro di Darwin vi spinga a prendere sul serio l’avvertimento di questa imminente distruzione che Dio recherà? Così facendo opererete per sopravvivere ad essa. — Prov. 2:21, 22.

  • Minuscolo ingegnere
    Svegliatevi! 1975 | 8 settembre
    • Minuscolo ingegnere

      FRA gli ingegneri, gli architetti, gli inventori e gli artefici terrestri troverete in prima fila l’umile ragno della famiglia degli Ctenizidi. Nativo delle zone più calde del mondo, la femmina di questo ragno è in una classe a sé, a motivo della sua eccellente capacità di scavare gallerie. E ci riferiamo appositamente alla femmina, poiché il maschio conduce vita nomade, non intervenendo affatto nella costruzione della dimora di lei e vivendo fuori in qualsiasi buco o fessura riesca a trovare. Anche al tempo del corteggiamento deve agire con prudenza in presenza della femmina, poiché non è impossibile che essa lo attacchi e lo divori.

      La sopravvivenza è una delle principali preoccupazioni del ragno. Uno scrittore dice: “I ragni d’ogni sorta hanno molti nemici che possiedono enormi vantaggi su di loro sia rispetto a forza che agilità, o entrambe; nemici con le ali, veloci nel movimento . . . nemici con pungiglioni letali come la terribile freccia avvelenata col curaro, vigili, spietati, pronti ad attaccare; nemici provvisti di un’impenetrabile corazza contro cui le armi del ragno sono impotenti, mentre il corpo stesso del ragno è tenero e vulnerabile”.

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