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  • Baal
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • alla prostituzione cerimoniale, si compivano anche sacrifici di bambini. (Confronta I Re 14:23, 24; Osea 4:13, 14; Isaia 57:5; Geremia 7:31; 19:5). L’adorazione di Baal era praticata anche sui tetti delle case, di dove spesso si vedeva elevarsi il fumo dei sacrifici offerti al loro dio. — Ger. 32:29; vedi PALO SACRO.

      Vi sono indicazioni che Baal e altri dèi e dee del pantheon cananeo fossero associati nella mente degli adoratori con certi corpi celesti. Per esempio, uno dei testi di Ras Shamra menziona un’offerta alla “regina Shapash (il Sole) e alle stelle”, e un altro allude a “l’esercito del sole e l’esercito del giorno”. Baal inoltre è stato considerato un dio–sole, come nota The International Standard Bible Encyclopædia (Vol. 1, p. 345): “Il Bel-Merodac babilonese era un dio–sole, e lo era anche il Baal cananeo il cui titolo per intero era Baal-Shemaim, ‘signore del cielo’”.

      È dunque degno di nota che la Bibbia faccia parecchi riferimenti ai corpi celesti in relazione all’adorazione di Baal. Descrivendo la condotta ribelle del regno d’Israele, le Scritture affermano: “Lasciavano tutti i comandamenti di Geova . . . , e si inchinavano a tutto l’esercito dei cieli e servivano Baal”. (II Re 17:16) Riguardo al regno di Giuda, si legge che perfino nel tempio di Geova si trovarono “utensili fatti per Baal e per il palo sacro e per tutto l’esercito dei cieli”. Inoltre in tutto il paese la popolazione di Giuda faceva “fumo di sacrificio a Baal, al sole e alla luna e alle costellazioni dello zodiaco e a tutto l’esercito dei cieli”. — II Re 23:4, 5; II Cron. 33:3; vedi anche Sofonia 1:4, 5.

      Ogni località aveva il proprio Baal o “signore” divino, e al Baal locale spesso si dava un nome che indicava la sua relazione con una particolare località. Per esempio, il Baal di Peor (Baal-Peor), adorato da moabiti e madianiti, prese nome dal monte Peor. (Num. 25:1-3, 6) I nomi di questi Baal locali furono poi trasferiti per traslato (metonimia) alle località stesse, per esempio, Baal-Ermon, Baal-Hazor, Baal-Zefon, Bamot-Baal. Ma anche se c’erano molti Baal locali, ufficialmente, presso i cananei, era beninteso che in effetti c’era un unico Baal.

  • Baal di Peor
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    • Baal di Peor

      (Bàal di Pèor).

      Il Baal adorato sia dai moabiti che dai madianiti, particolarmente presso il monte Peor. (Num. 25:1, 3, 6) Si pensa che il Baal di Peor fosse in effetti Chemos, dato che quest’ultimo era il principale dio dei moabiti. (Num. 21:29) Come nel baalismo in genere, riti di estrema licenziosità erano probabilmente connessi con l’adorazione del Baal di Peor. Gli israeliti, accampati a Sittim sulle alture di Moab, furono indotti a commettere immoralità e idolatria dalle adoratrici di questo dio. — Num. 25:1-18; Deut. 4:3; Sal. 106:28; Osea 9:10; Riv. 2:14.

      Il risultato del peccato d’Israele in relazione al Baal di Peor fu che Geova mandò un mortifero flagello che uccise migliaia di israeliti. A motivo di un’apparente discordanza fra Numeri 25:9 e I Corinti 10:8, qualcuno potrebbe chiedersi quale fosse effettivamente il numero degli uccisi dal flagello. Evidentemente 23.000 furono uccisi direttamente dal flagello, mentre mille “capi” o agitatori furono uccisi dai giudici d’Israele e poi impiccati. — Num. 25:4, 5.

  • Baale-Giuda
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    • Baale-Giuda

      Vedi CHIRIAT-IEARIM.

  • Baal-Perazim
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    • Baal-Perazim

      (Bàal-Perazìm) [signore o padrone delle brecce].

      Luogo dove il re Davide conseguì una grande vittoria sull’esercito unito dei filistei, qualche tempo dopo la conquista della fortezza di Gerusalemme. (II Sam. 5:9, 17-21) La Bibbia afferma che, informato dell’avanzata dei filistei, Davide e i suoi uomini ‘scesero al luogo di difficile accesso’, mentre i filistei dilagavano nel bassopiano dei Refaim. Avendogli Geova assicurato il suo appoggio, Davide attaccò, e i filistei fuggirono lasciandosi dietro i loro idoli. Attribuendo la vittoria a Geova, Davide disse: “Il Signore [Geova] ha aperto una breccia tra i nemici davanti a me, come una breccia aperta dalle acque”. Per questa ragione “chiamò quel luogo Baal-Perazim” (CEI). In II Samuele 5:21 il racconto dice che Davide e i suoi uomini portarono via gli idoli abbandonati dai filistei; mentre in I Cronache 14:12 il racconto parallelo descrive l’azione finale: “Quindi Davide disse la parola, ed essi [gli idoli] furon dunque bruciati nel fuoco”.

      Il bassopiano dei Refaim si ritiene sia la pianura del Baqa‘ a SO di Gerusalemme, che scende per circa un chilometro e mezzo prima di formare una valle stretta, il Wadi el-Werd. Per questa ragione gran parte degli studiosi identificano Baal-Perazim con Sheikh Bedr, sul promontorio Ras en-Nadir, che sovrasta la “sorgente delle acque di Neftoa [la moderna Lifta]” (Gios. 15:8, 9) a NO di Gerusalemme.

      Il monte Perazim menzionato da Isaia si pensa sia la stessa località. Il fatto che compare in questa profezia ricorda la vittoria conseguita da Geova per mezzo di Davide a Baal-Perazim, citata come un esempio dell’opera strana che si deve compiere in cui, dice Geova, travolgerà i suoi nemici come un’improvvisa inondazione. — Isa. 28:21.

  • Baal-Zebub
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    • Baal-Zebub

      (Bàal-Zebùb) [proprietario (signore) delle mosche].

      Il Baal adorato dai filistei a Ecron. Ci sono indicazioni che gli ebrei avessero l’abitudine di cambiare i nomi dei falsi dèi in qualche cosa di simile ma spregevole. Quindi il termine “Zebub” potrebbe essere un’alterazione di uno dei titoli di Baal, menzionato nei testi di Ras Shamra come “[Principe o Eccelso] Zebul, Signore della terra”. Alcuni studiosi suggeriscono però che questo nome gli fu dato dai suoi adoratori che lo consideravano il produttore delle mosche e perciò in grado di controllare questa comune piaga del Medio Oriente. Poiché a Baal erano attribuiti oracoli, altri sono del parere che Baal-Zebub fosse un dio i cui oracoli erano rivelati dal volo o dal ronzio di una mosca. — II Re 1:2.

      Il nome “Beelzebub” (che può significare “signore dell’abitazione” o “signore del letame”), che compare nelle Scritture Greche Cristiane in riferimento al governante dei demoni, potrebbe essere un’alterazione di “Baal-Zebub”. — Matt. 12:24.

  • Baasa
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    • Baasa

      (Baàsa) [sfacciato; offensivo].

      Terzo re del regno delle dieci tribù d’Israele; figlio di Ahia della tribù di Issacar e di origine oscura. Usurpò il trono uccidendo il suo predecessore Nadab, dopo di che sterminò l’intera casa di Geroboamo, com’era stato profetizzato. (I Re 15:27-30; 14:10) Inoltre perpetuò l’adorazione dei vitelli introdotta da Geroboamo, e per questo fu predetto lo sterminio della sua stessa casa. (I Re 16:1-4) Quando Baasa mosse guerra contro Giuda, Asa persuase il re di Siria ad attaccarlo da N. Asa quindi rase al suolo la città fortificata di Rama che Baasa stava costruendo. (I Re 15:16-22; II Cron. 16:1-6) Dopo aver regnato per ventiquattro anni (975–952 a.E.V.), Baasa morì e fu sepolto a Tirza, la sua capitale. Gli successe il figlio Ela, ma due anni dopo Zimri si ribellò e annientò la casa di Baasa, adempiendo quanto Geova aveva decretato. — I Re 16:6-13.

  • Babele
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    • Babele

      (Babèle) [confusione].

      Una delle prime città costruite dopo il Diluvio, dove Dio “aveva confuso la lingua di tutta la terra”. (Gen. 11:9) Il nome deriva dal verbo balàl, che significa “mescolare, mischiare, confondere, turbare”. Gli abitanti del luogo, pensando che la loro città fosse sede del governo di Dio, asserivano che il nome fosse composto di Bab (Porta) e El (Dio), e volesse dire “Porta di Dio”. Fin dall’antichità “Bab” (“Porta”) è il nome dato nel Medio Oriente alla sede di un governo.

      Il regno del malvagio Nimrod, il “potente cacciatore in opposizione a Geova”, ebbe inizio qui a Babele, “nel paese di Sinar”, nella pianura formata dai depositi alluvionali dell’Eufrate e del Tigri. (Gen. 10:9, 10) Non c’erano pietre da costruzione, perciò i costruttori ricorsero ai grandi giacimenti d’argilla. “Facciamo dei mattoni e cuociamoli al fuoco”, dissero. In mancanza di calce, la calcina era a base di bitume, probabilmente trasportato lungo l’Eufrate dai depositi naturali di Hit, 225 km più a NO. — Gen. 11:3.

      Il principale edificio della progettata città di Babele, ideata contro il volere di Dio, era una torre religiosa “con la sua cima nei cieli”. Non era costruita per l’adorazione e la lode di Geova, ma era dedicata alla falsa religione di origine umana, allo scopo di rendere “celebre” il nome dei costruttori. — Gen. 11:4.

      L’epoca approssimativa della sua costruzione può dedursi dalle seguenti informazioni: Peleg visse dal 2269 al 2030 a.E.V. Il suo nome significava “divisione; parte”, infatti “ai suoi giorni la terra [cioè “la popolazione della terra”] fu divisa”; Geova “li disperse per tutta la superficie della terra”. (Gen. 10:25; 11:9) Un documento di Skarkalisharri, re di Agade (Accad) all’epoca dei patriarchi, menziona che restaurò una torre templare presso Babilonia, indicando che tale costruzione era precedente al suo regno.

  • Babilonia
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    • Babilonia

      BABILONIA (Babilònia) [confusione].

      1. Successivo nome di Babele. Famosa città sulle sponde dell’Eufrate nella pianura di Sinar (pure chiamata in seguito Babilonia) circa 870 km a E di Gerusalemme e 80 km a S della moderna Baghdad.

      Nimrod, che visse nell’ultima parte del III millennio a.E.V., fondò Babilonia, capitale del primo impero politico umano. La costruzione di questa città s’interruppe però all’improvviso per l’impossibilità di comunicare. (Gen. 11:9) Altre generazioni di costruttori si succedettero. Hammurabi ampliò e fortificò la città e ne fece la capitale dell’impero babilonese sotto la dominazione semitica.

      All’epoca della dominazione della potenza mondiale assira, Babilonia prese parte a varie lotte e rivolte. Poi col declino del secondo impero mondiale, nel 645 a.E.V. il caldeo Nabopolassar fondò una nuova dinastia babilonese. Suo figlio Nabucodonosor II, che completò la restaurazione e portò la città al suo massimo splendore, si vantò: “Non è questa Babilonia la Grande, che io stesso ho edificata?” (Dan. 4:30) In tutto il suo splendore continuò a essere la capitale della terza potenza mondiale sotto i successivi regni di Evil-Merodac (Amel-Marduk) figlio di Nabucodonosor, di Neriglissar genero di Evil-Merodac e di Labashi-Marduk figlio di Neriglissar, e infine col regno di Nabonedo genero di Nabucodonosor. Il figlio di quest’ultimo, Baldassarre, regnò insieme al padre fino alla notte del 5-6 ottobre 539 a.E.V. (calendario gregoriano), quando Babilonia fu invasa dagli eserciti dei medi, persiani ed elamiti al comando di Ciro il Grande.

      Quella fatidica notte Baldassarre tenne un banchetto a Babilonia per un migliaio dei suoi grandi. Nabonedo non era presente per vedere il sinistro scritto sull’intonaco della parete: “MENE, MENE,

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