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Sperate di andare in cielo alla vostra morte?Svegliatevi! 1973 | 22 ottobre
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scelto il numero completo. Per questo motivo oggi i cristiani testimoni di Geova annunciano in lungo e in largo la buona notizia della vita eterna in una terra paradisiaca per mezzo del regno di Dio. In considerazione del tempo in cui viviamo, è offerta la speranza che una “grande folla” di “altre pecore” non dovrà morire ma passerà da questo vecchio sistema al nuovo sistema di cose, in cui potranno vivere per sempre. Per rendere completamente vostra questa speranza, accettate di fare uno studio biblico con un testimone di Geova. — Giov. 10:16; Matt. 24:14.
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Le Bahama chiedono l’indipendenzaSvegliatevi! 1973 | 22 ottobre
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Le Bahama chiedono l’indipendenza
Dal corrispondente di “Svegliatevi!” nelle Bahama
DA OGNI parte si avverte lo spirito di indipendenza e autodeterminazione. Non solo i singoli individui vogliono essere liberi di decidere da sé ciò che è bene e ciò che è male, ma intere comunità e colonie di persone lottano per il diritto di governarsi. Il Commonwealth delle Bahama non è un’eccezione. Anche qui chiedono l’indipendenza.
Il dominio straniero ebbe inizio anni fa quando Cristoforo Colombo sbarcò erroneamente sull’isola di San Salvador (o isola Watlings), un’isola delle Bahama, pensando d’essere nelle Indie Orientali. Era l’ottobre del 1492. Da allora le Bahama sono state tutto fuorché indipendenti o autonome. Nel giro di vent’anni gli Indiani Arawak e Lucayan nativi furono dislocati; vennero tutti resi schiavi e spediti alle miniere di Cuba e Hispaniola. Per oltre cent’anni dopo la loro scoperta, le Bahama rimasero nelle mani degli Spagnoli.
Colonia britannica
Nel 1629 l’Inghilterra avanzò per la prima volta le sue formali rivendicazioni a queste isole. Il 30 ottobre di quell’anno Carlo I fece una concessione al suo procuratore generale, Sir Robert Heath, e le isole vennero a trovarsi sotto il giogo del colonialismo britannico. La colonia attrasse inglesi religiosi in cerca di libertà di adorazione, mentre servì contemporaneamente da rifugio ad altri, inclusi notori pirati come Edward Teach (“Barbanera”) e Anne Bonny.
Nel 1718 il capitano Woodes Rodgers, il primo governatore nominato dal re, ne cacciò i pirati. Durante la rivoluzione americana, Nassau, la capitale di queste isole, fu tenuta prigioniera per due settimane dalla Marina degli Stati Uniti di recente formazione. Nel 1782 le Bahama caddero di nuovo nelle mani della Spagna, ma un anno dopo vennero restituite agli Inglesi.
Per più di 300 anni, le Bahama sono state così una colonia britannica, salvo alcune brevi interruzioni di dominio. Dal 1729 in particolare il paese ha avuto un’assemblea rappresentativa con una costituzione, più vecchia di quella degli Stati Uniti. Questa costituzione è simile a quella redatta per le originali tredici colonie americane.
A differenza di altri stati indipendenti del Commonwealth britannico, come Giamaica, Barbados e Ceylon, le Bahama ricevono istruzioni dall’Inghilterra per (1) Affari Esteri, (2) Difesa e (3) Sicurezza Interna, o polizia. L’Inghilterra, naturalmente, non avrà più voce in capitolo a questo riguardo quando le Bahama diverranno indipendenti.
Partiti politici
I partiti politici sono stati importanti nelle Bahama nei passi verso l’indipendenza. Il Partito Liberale Progressista (PLP) fu formato nel 1953 sotto la direttiva di H. M. Taylor. Fino a quel tempo, e specialmente prima dell’applicazione universale dello scrutinio segreto, c’era stata molta corruzione nelle elezioni. In A History of the Bahamas, Michael Craton osservò: “Regali, intimidazione e l’esiguo elettorato resero le elezioni nelle Bahama simili a quelle in Inghilterra durante il diciottesimo secolo”.
Questo nuovo Partito Liberale Progressista si dedicò alle riforme. Ottenne sei seggi nella Camera bassa, e, con il suo fronte unito, causò nel 1958 la formazione del Partito Unito delle Bahama (UBP). Nel 1958 Il Partito Unito delle Bahama era quello della maggioranza, con diciannove membri alla Camera. A quel tempo, comunque, si parlava poco di indipendenza, se non per nulla.
La nuova costituzione
Nel 1962 i due partiti al governo, l’UBP e il PLP, erano entrambi favorevoli a un maggior grado di autonomia, e perciò l’inclusero nei loro programmi politici. Nel maggio del 1963 fu tenuta nel Ministero delle Colonie a Londra una conferenza costituzionale. Il risultato di questo dibattito fu che le Bahama avrebbero ricevuto una nuova costituzione.
Nel gennaio del 1964 andò pertanto in vigore la nuova costituzione. Sir Roland, primo ministro delle Bahama, dichiarò: “Ora abbiamo libertà interna . . . per muoverci con rapidità quando ci vuole un movimento rapido, per agire con decisione quando è necessaria un’azione decisa, e per modellare il nostro destino secondo il nostro miglior vantaggio”. La nuova costituzione rappresentò un passo significativo verso l’indipendenza.
Cambiamento di condizione
Il Partito Liberale Progressista, quello che asseriva di rappresentare soprattutto i votanti di colore, divenne il partito al governo nel 1967. L’anno successivo le elezioni generali gli diedero una grande maggioranza nella Camera bassa: ventinove membri del PLP, sette membri dell’UBP e un membro ciascuno per il Partito di Indipendenza e per il Partito Laburista.
In un discorso pronunciato alla Camera il 7 ottobre 1968, il primo ministro Lynden O. Pindling spiegò che il colloquio tenuto di recente a Londra non aveva avuto come mira l’indipendenza, non almeno l’indipendenza immediata. Piuttosto, il loro scopo era stato di “assicurare che le Bahama avessero più responsabilità di prima per governarsi internamente”. Questo obiettivo fu conseguito, come indica il cambiamento avvenuto nelle Bahama che da
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