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Parte I: Le prime voci (1870-1878)La Torre di Guardia 1955 | 15 agosto
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teologo luterano tedesco Bengel (1687-1751) aveva fissato il 1836 quale data per l’inizio del millennio di Apocalisse 20:6. In Scozia e Inghilterra altri, comunemente noti come “Irvinghiani”, levarono la voce per annunziare il 1835, 1838, 1864 e finalmente il 1866 per il ritorno di Cristo. Scrittori cristiani come Elliot e Cumming attendevano la fine nel 1866; Brewer e Decker predissero il 1867 e Seiss propendeva per il 1870. In Russia, Claas Epp, un capo dei Fratelli Mennoniti (Bruedergemeinde), ed il suo associato fissarono la data del 1889 per un grande avvenimento cosmico.a Ma tutte queste predizioni annunciate in lungo e in largo condussero a una completa delusione perché non erano basate su un’accurata conoscenza biblica delle profezie di Geova. Il ritorno di Cristo doveva essere non già una manifestazione fisica com’essi avevano supposto, ma invece, come le Scritture ora chiaramente indicano, una presenza invisibile in gloria e potenza tale da suscitare la più grande crisi che l’uomo abbia mai subìto sulla terra.
Furono udite ancora altre voci, ma queste cominciarono a proclamare un ritorno imminente e invisibile del Messia. Uno di questi gruppi era diretto da George Storrs di Brooklyn, New York. Dopo il 1870 egli ed i suoi associati diedero inizio alla pubblicazione di un periodico intitolato L’Esaminatore Biblico (in inglese), nel quale dichiaravano che secondo le loro vedute il ritorno di Cristo sarebbe stato invisibile. Un altro gruppo capeggiato da H. B. Rice di Oakland, California, pubblicò una rivista chiamata L’Ultima Tromba, che annunciava un ritorno invisibile da avverarsi nell’anno 1870. Un terzo gruppo attira la nostra attenzione, e questa volta i delusi sono i Secondi Avventisti, che abbandonarono il movimento perché il ritorno del Signore non aveva avuto luogo nel 1873 come gli Avventisti avevano predetto. Questo gruppo era diretto da N. H. Barbour. Esso diffuse le proprie attività da Rochester, New York, compiendo servizio di predicazione con l’invio di oratori a qualsiasi chiesa avesse accettato il loro servizio. Pubblicò anche mensilmente L’Araldo del Mattino (in inglese). Un membro di questo gruppo entrò in possesso della traduzione Diaglott del “Nuovo Testamento” di B. Wilson, nella quale rilevò che, in Matteo 24:27, 37, 39, la parola tradotta venuta nella Versione di Re Giacomo (inglese), è tradotta presenza. Questa fu la chiave che indusse questo gruppo a sostenere una presenza invisibile di Cristo, affermando che avesse inizio nell’autunno del 1874.b
Si ode ancora una quarta voce di proclamatori di una presenza invisibile di Cristo: un gruppo di sinceri studenti della Bibbia di Pittsburgh, Pennsylvania, U.S.A., col suo presidente, C. T. Russell. Charles Taze Russell nacque nell’Old Allegheny (ora quartiere di Pittsburgh) il 16 febbraio 1852; era uno dei tre figli di Joseph L. ed Eliza Birney Russell.c Entrambi i genitori erano presbiteriani di discendenza irlandese-scozzese. Il padre di Russell gestiva un negozio di stoffe. Sua madre morì quando egli aveva soltanto nove anni. Mentre era ancora ragazzo, scriveva col gesso testi biblici sui marciapiedi, e sebbene fosse stato allevato presbiteriano si iscrisse alla locale chiesa congregazionale, perché più liberale. All’età di quindici anni Russell era in società con suo padre in una rete sviluppantesi di negozi di abiti da uomo. Ma mentre nel commercio le cose andavano bene per il giovane Russell, la sua mente era turbata. Le dottrine della predestinazione e della punizione eterna lo rendevano particolarmente perplesso, e quando raggiunse i diciassette anni era divenuto uno scettico dichiarato, avendo scartato la Bibbia e le credenze delle chiese.
Nel corso di pochi mesi successivi Russell continuò a riflettere sulla religione, incapace di accettarla, e tuttavia riluttante ad abbandonarla. Finalmente un giorno, nel 1870, entrò in una piccola sala seminterrata, scura e polverosa, vicina al suo negozio situato in Federal Street (via Federale) —
“per vedere se quel pugno di persone che vi si radunava avesse da offrire qualche cosa di più ragionevole delle credenze delle grandi chiese. Qui per la prima volta sentii parlare delle vedute dei Secondi Avventisti; il predicatore era il signor Jones Wendell . . . Benché la sua esposizione scritturale non fosse completamente chiara, ed egli fosse lontanissimo da ciò di cui ora ci rallegriamo, fu sufficiente, grazie a Dio, a ristabilire la mia fede vacillante nella divina ispirazione della Bibbia, e a dimostrare che gli scritti degli apostoli e dei profeti sono indissolubilmente concatenati”.d
Poco tempo dopo, Russell e circa altri cinque cominciarono a radunarsi regolarmente, tra il 1870 e il 1875, per uno studio metodico della Bibbia. Notate la seguente descrizione sulla trasformazione del suo modo di pensare, frutto di questi cinque anni di studio biblico in comune.
“Ben presto cominciammo a vedere che eravamo alquanto vicini alla fine del tempo del Vangelo, e vicini al tempo in cui, come il Signore aveva dichiarato, quelli tra i suoi figli che fossero saggi e vigilanti avrebbero dovuto pervenire a una chiara conoscenza del suo piano. . . . Giungemmo a comprendere qualche cosa dell’amore di Dio, di come egli aveva preso un provvedimento per tutto il genere umano, come tutti dovessero essere risuscitati dai morti affinché il piano amorevole di Dio potesse esser loro testificato, e come tutti coloro che esercitano fede nell’opera di redenzione di Cristo e rendono ubbidienza in armonia con la conoscenza della volontà di Dio che allora acquisteranno potranno quindi (mediante il merito di Cristo) essere ricondotti in piena armonia con Dio e ricevere la vita eterna. . . . Giungemmo a riconoscere la differenza fra nostro Signore come ‘l’uomo che diede se stesso’, e il Signore che doveva ritornare, un essere spirituale. Comprendemmo che gli esseri spirituali possono essere presenti e tuttavia invisibili agli uomini. . . . Fummo profondamente addolorati per l’errore dei Secondi Avventisti, che aspettavano Cristo nella carne, e insegnavano che il mondo e tutto ciò che è in esso, ad eccezione dei Secondi Avventisti, sarebbe stato bruciato nel 1873 o 1874, le quali date fissate e delusioni e grossolane idee circa lo scopo e il modo della sua venuta recavano più o meno biasimo su noi e su tutti coloro che bramavano e proclamavano il suo prossimo Regno. Queste erronee vedute così comunemente accolte sia intorno allo scopo che al modo del ritorno del Signore mi indussero a scrivere un opuscolo — Scopo e Modo del Ritorno del Nostro Signore, del quale sono state stampate 50.000 copie”.e
Nel gennaio del 1876 Charles Russell ricevette per la prima volta una copia della rivista mensile L’Araldo del Mattino, pubblicata dal gruppo di Rochester diretto da Nelson H. Barbour. Ben presto ebbe luogo un incontro tra Russell e Barbour, dopo che risultò che le loro vedute coincidevano riguardo all’invisibilità della seconda venuta di Cristo. In seguito il gruppo biblico di Pittsburgh di circa trenta persone decise di unirsi al gruppo di Rochester di numero leggermente maggiore. Russell e Barbour divennero editori associati de L’Araldo del Mattino. Per iniziativa di Russell il gruppo di Pittsburgh accettò di finanziare una piccola stamperia a Rochester per le mutue iniziative tipografiche. Fu pure deciso di pubblicare un libro sulle loro comuni vedute, e tale opera fu completata nel 1877. La pubblicazione, di 194 pagine, era intitolata “I Tre Mondi o il Piano di Redenzione” (in lingua inglese), opera degli editori associati Barbour e Russell. Nel frattempo Russell, all’età di venticinque anni, cominciò a liquidare i suoi interessi commerciali dedicandosi interamente all’opera di predicazione, recandosi da una città all’altra per tenere discorsi in diverse riunioni pubbliche, nelle vie e, di domenica, nelle chiese protestanti, quando gli era possibile organizzare tal cosa col clero.
Questo libro spiegava la loro credenza che la seconda presenza di Cristo fosse cominciata invisibilmente nell’autunno del 1874 e che pertanto fosse cominciato un periodo di raccolta di quarant’anni. Indicava poi, in modo notevolmente preciso, l’anno 1914 come la fine dei tempi dei Gentili. — Luca 21:24.
“Dunque, fu nel 606 a.C. che il regno di Dio finì, il diadema fu tolto, e tutta la terra fu ceduta ai Gentili. I 2.520 anni dopo il 606 a.C. finiranno nel 1914 d.C., ossia quarant’anni dopo il 1874; e questi quarant’anni nei quali siamo ora entrati devono essere ‘un tempo di afflizione qual mai non fu da che esistono nazioni’. E durante questi quarant’anni, il regno di Dio dev’essere istituito (ma non nella carne, ‘prima ciò che è naturale e poi ciò che è spirituale’), i Giudei devono essere restaurati, i regni dei Gentili frantumati ‘come il vaso di un vasaio’, e i regni di questo mondo divenuti i regni di nostro Signore e del suo Cristo, e l’età del giudizio introdotta”. — I Tre Mondi o il Piano di Redenzione, pagine 83, 189.f
Dopo due anni di associazione sopraggiunse una prova che provocò la separazione delle loro vie. Nel 1878 Barbour cominciò a divenir vittima dell’alta critica. Pubblicò un articolo nell’Araldo —
“negando che la morte di Cristo fosse il prezzo della redenzione . . . dicendo che la morte di Cristo non costituiva un saldo per la punizione dei peccati dell’uomo più che la puntura di uno spillo nel corpo di una mosca, facendola soffrire e morire, non potesse essere considerata da un genitore terreno un giusto saldo per il cattivo comportamento del figliuolo”.g
Questo aperto diniego della dottrina biblica fondamentale sorprese il gruppo di Pittsburgh e Russell. Fecero seguito mesi di discussioni con la pubblicazione nell’Araldo di articoli contrastanti inerenti la redenzione. Finalmente il gruppo biblico di Pittsburgh si staccò dal gruppo di Barbour per intraprendere un’opera editoriale biblica separata. Molti del gruppo di Rochester si schierarono con Russell e i suoi associati sulla questione della redenzione e passarono pure all’associazione di Pittsburgh. Questa separazione fu fatale al gruppo di Rochester, poiché dopo pochi anni la pubblicazione dell’Araldo cessò e non s’è saputo mai più nulla di questa prima voce annunziante la “seconda venuta”. Nell’articolo successivo vedremo quale di queste prime voci ricevesse finalmente da Geova il segnale per avanzare e per rappresentarlo come Suoi testimoni per la futura opera di ministero.
(Continua)
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La speranza per i viventi e per i mortiLa Torre di Guardia 1955 | 15 agosto
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La speranza per i viventi e per i morti
VI SIETE mai chiesto dove sono i morti? Se sono in cielo o nell’inferno o confinati in qualche altro posto come il limbo o il purgatorio? Oppure qual è veramente la condizione dei morti? Vi siete mai chiesto perché l’uomo muore? Che cosa accade alla morte? È soltanto il corpo che muore e non l’anima, o muoiono entrambi? Che cos’è un’anima? Molte persone ragionevoli si rivolgono queste domande.
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