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  • Il Salvador e i paesi dello Honduras
    La Torre di Guardia 1951 | 15 aprile
    • considerato le condizioni del paese e le prospettive per il futuro, si pensò che sarebbe stato bene accrescere il numero dei missionari nelle case esistenti e aprire il più presto possibile una nuova casa in un’altra città. Ci sono moltissimi piccoli villaggi con un numero di abitanti da duemila a cinquemila i quali dovranno pure essere visitati da giovani missionari intraprendenti che sapranno affrontare i disagi. Si spera che per la fine dell’anno sarà compiuta la penetrazione col messaggio del Regno in altre parti del paese.

      Benché la casa missionaria di Tegucigalpa sia un posto bello e comodissimo, pare che si trovi in una zona cittadina inadatta perché sia compiuto un maggior progresso in questo territorio. Al servitore della Filiale fu dato quindi istruzione di trasferire la casa missionaria al centro di Tegucigalpa. Attualmente si trova alla periferia della città. Una piccola Sala del Regno in quel quartiere potrà accogliere gli interessati che saranno trovati nelle vicinanze della casa. La pubblica riunione d’una settimana prima dimostrò che ci sono molti interessati nella città, e miglior cura può esser presa per questi interessati se la casa e la Sala del Regno sono a una distanza più conveniente per le persone.

      Dopo aver partecipato allo studio inglese de La Torre di Guardia e a quello spagnolo de La Atalaya la domenica, e dopo aver parlato coi missionari su vari problemi, il piacevolissimo soggiorno del fratello Knorr presso questo gruppo ebbe termine. Il lunedì era in viaggio verso San Pedro Sula per visitare altri quattro diplomati di Galaad e discutere con loro sul loro lavoro. Ripartito alle ore 8,30 del mattino del giorno 26, l’aeroplano atterrò a Progresso, a poche miglia da San Pedro Sula. In pochi minuti si levò nuovamente, sfiorando le cime delle piantagioni di banane e la minuscola e pulita città di La Lima in direzione di San Pedro Sula, dove atterrò cinque minuti dopo. Passò la giornata coi missionari nella loro casa, e nel pomeriggio alle ore 3,30 numerosi proclamatori di gruppo di San Pedro Sula e di La Lima vennero all’aeroporto per veder partire il fratello Knorr per lo Honduras Britannico. Più di trenta fratelli vennero a salutarlo, rammaricandosi moltissimo ch’egli non si fosse potuto trovare al loro congresso in Tegucigalpa.

      BELIZE, HONDURAS BRITANNICO

      Il fratello Knorr ricevette la stessa accoglienza che era stata fatta al fratello Morgan quando giunse a Belize, Honduras Britannico. Due autocarri pieni di fratelli eran venuti a salutare i visitatori provenienti dalla sede centrale della Società. Nel caso del fratello Morgan l’aeroplano giunse con due ore di ritardo e l’atterraggio ebbe luogo di notte; mentre l’aeroplano del fratello Knorr era in orario, e infatti arrivò prima che un autocarro carico di fratelli giungesse all’aeroporto. Fu invero un piacere per entrambi vedere quei 65 zelanti fratelli di Belize che davano ai visitatori il benvenuto nella loro città costiera.

      Il fratello Morgan, dopo aver sbrigato le modalità doganali, si arrampicò su uno degli autocarri col resto dei fratelli e tornò nella città di Belize. Quella sera fece loro una relazione su quanto gli era accaduto nel suo viaggio fino a quel momento. La mattina del giovedì fu dedicata alla verifica delle registrazioni della Filiale e dei rapporti della casa missionaria. Nel pomeriggio i fratelli ascoltarono il discorso sul tema dell’“Amore”, e alle ore 7 di sera 100 persone vennero ad ascoltare la conferenza pubblica. La maggioranza rimase per ascoltare il discorso di un’ora che fu pronunziato dopo il discorso pubblico, sulla responsabilità dei testimoni di Geova nel celebrare il nome di Geova.

      Il suo itinerario richiedeva che partisse venerdì mattina presto, e i missionari lo accompagnarono all’aeroporto. Il tempo era cattivo e la visibilità scarsa. Sorvolando il golfo di Honduras l’aeroplano s’imbattè in alcune forti folate di vento con fitta pioggia. Fu necessario tenere agganciate le cinture di sicurezza per tutto il percorso, e pareva che l’apparecchio balzasse e scivolasse qua e là nell’aria e non potesse fare gran che per vincere la forza degli elementi ora infuriati. La destinazione era San Pedro nell’Honduras, ma la tempesta e la nebbia eran troppo intense perché si potesse atterrare là, benché ne fosse stato fatto un tentativo. Dopo aver girato attorno al campo per qualche tempo, tentando d’entrarvi, il pilota cambiò rotta e infine atterrò in un piccolo campo a Puerto Cortez. Questo significava che il fratello Morgan non poteva rivedere a San Pedro Sula i missionari che lo attendevano in quel campo. Dopo che l’aeroplano ebbe fatto rifornimento si diresse a Tegucigalpa. Era veramente un bene sfuggire a quella pioggia inzuppante e uscire da quel campo fangoso e vedere splendere il sole giungendo a Tegucigalpa. Fu qui che il fratello Morgan passò la notte e all’indomani mattina incontrò il fratello Knorr all’aeroporto in viaggio per il Nicaragua.

      L’intervallo di tempo tra le visite del fratello Morgan e quelle del fratello Knorr si andava accorciando. Era solo questione di giorni, e ai fratelli sembrava come se fosse un continuo congresso con un breve periodo di riposo in mezzo. A Belize il fratello Knorr fu portato in città in autocarro, godendo la compagnia dei fratelli e il magnifico scenario lungo il fiume Belize, che è realmente una regione della giungla. Alcuni missionari han fatto ritorno nell’Honduras Britannico dove venivano tagliati gli alberi di mogano e il legname galleggiava lungo il fiume. Sei piccoli gruppi sono stati organizzati in varie parti dello Honduras Britannico e c’è stato un continuo aumento nel numero dei proclamatori in questo paese. Nel 1946, quando il primo diplomato di Galaad vi giunse, c’erano solo trenta proclamatori e l’unico gruppo era a Belize. Ora ci sono cinquantacinque proclamatori e sei gruppi in diverse parti del paese. Quando i due autocarri carichi di fratelli arrivarono a Belize andarono direttamente alla Sala del Regno. Il fratello Knorr non ebbe l’opportunità di parlar loro all’aeroporto, perciò si radunarono nella Sala del Regno per pochi minuti e il fratello Knorr parlò loro nel tardo pomeriggio. Fu un gran piacere salutare alcuni che erano già stati là alla sua prima visita, e anche vedere tanti visi nuovi, e far loro auguri di bene.

      La serata fu spesa nella casa missionaria parlando intorno a molti problemi. Uno dei maggiori è quello d’imprimere nella mente dei proclamatori le proprie responsabilità. Molti nuovi proclamatori vogliono servire il Signore, ma non apprezzano la consacrazione e la necessità di simbolizzarla. I missionari devono avere grande pazienza per aver cura dei nuovi interessati. Ma il Signore è paziente con tutto il suo popolo in questi ultimi giorni di questo vecchio mondo. E noi pure dobbiamo esser pazienti. In certi paesi le persone apprezzano il loro privilegio di servizio più presto che in altri. Poi, anche, molte persone sono imbevute delle consuetudini di questo vecchio mondo e delle sue concezioni religiose ed è difficile per loro cambiare in sì breve tempo. I fratelli non erano scoraggiati ma avevano bisogno di consiglio e volevano sapere come i missionari affrontano la stessa situazione negli altri paesi. Pazienza e amore verso il popolo del paese nel quale lavorate è la soluzione del problema. Dobbiamo sempre riconoscere che le persone hanno il loro proprio modo di vivere e han formato delle abitudini durante secoli, e alcune delle cose che fanno e la loro maniera di pensare sono connaturate con loro. Gli abitanti dello Honduras Britannico son lenti ad accettare idee nuove, e ci vuole vera e propria pazienza per convincerli. Tuttavia, i fratelli hanno ottenuto buoni risultati e ci sono più persone ora che proclamano il messaggio del Regno nello Honduras Britannico che mai nel passato.

      Oltre ai problemi dei missionari ci sono altre difficoltà con le quali si deve combattere. Belize non ha un serbatoio cittadino di acqua per la fornitura d’acqua corrente nelle case. Ogni casa deve avere la sua propria botte o cisterna di cemento, e nella stagione delle piogge deve incanalare l’acqua del tetto e conservarla per l’ulteriore uso. Ma questi problemi vengono risolti, insieme a quello di fare la spesa e della maniera di viaggiare, che sono differenti da quelli ai quali erano abituati negli Stati Uniti. Per svolgere un servizio proficuo e fare una vita piacevole è importante abituarsi alle condizioni, come devono fare tutti i missionari nei paesi loro assegnati. Fu un vero piacere vedere il buon numero di presenti all’adunanza serale. I missionari invitarono le loro persone di buona volontà e, con loro sorpresa, 111 persone vennero ad ascoltare il discorso del fratello Knorr “Predica la Parola”. La responsabilità d’essere un ministro fu qui chiaramente esposta alla congregazione adunata. Le leggi di Dio si applicano a tutti i popoli, indipendemente dalla nazione, l’educazione o i costumi. Le leggi di Dio non mutano mai. Ogni persona deve conformarsi a queste leggi e regolare la propria esistenza in modo d’essere in armonia con i propositi di Geova.

      Si ritiene che la visita dei fratelli a Belize abbia aiutato i proclamatori e i nuovi interessati, come negli altri paesi. Fu un piacere stare insieme a questi fratelli e ci dispiacque che la visita non poté essere più lunga perché l’orario dell’aeroplano esigeva che ci alzassimo presto la mattina seguente. Con una vettura pubblica tutti i missionari assieme al fratello Knorr andarono all’aeroporto. Egli si riprometteva di vedere i diplomati di Galaad a San Pedro Sula e a Tegucigalpa nel suo viaggio per Managua. Dopo aver salutato il piccolo gruppo il presidente della Società non fece la stessa specie di viaggio del suo segretario in quanto al cattivo tempo andando a San Pedro Sula, ma come il suo segretario non poté atterrare a San Pedro Sula perché non c’erano passeggeri che scendessero o che salissero. Questo gli fu comunicato dalla hostess dell’aeroplano un quarto d’ora circa dopo aver lasciato Belize. Gli dispiacque di non poter rivedere questi missionari, ma si consolò pensando che il gruppo di Tegucigalpa si sarebbe trovato all’aeroporto per salutarlo. Ma mezz’ora dopo la hostess disse che l’aeroplano non avrebbe atterrato neppure a Teguecigalpa perché non c’era nessuno che scendesse o che salisse, e che invece avrebbe proseguito per San Salvador.

      Ai fratelli di San Salvador era stato detto che il fratello Knorr non avrebbe atterrato là nel suo viaggio verso Managua, ma avrebbe atterrato a Tegucigalpa; perciò tanto i due gruppi di San Pedro Sula e di Tegucigalpa quanto il fratello Knorr furon delusi di non vedersi. Ora atterrò a San Salvador alle ore 10 antimeridiane, e quindi si rivolse agli ufficiali della dogana del Salvador, chiedendo il permesso per andare in città durante le tre ore di sosta. Ma gli fu comunicato che ai passeggeri di transito non era permesso di lasciare l’aeroporto. Con l’aiuto di un gentile impiegato della Pan American, telefonò a un’impresa di vetture pubbliche di San Salvador chiedendo che fosse inviato qualcuno all’indirizzo della casa missionaria e dicesse alle persone ivi dimoranti che il signor Knorr era all’aeroporto e che esse sarebbero dovute venire immediatamente con la stessa vettura. Avvenne che sei fratelli si trovavano in casa a fare il bucato e la pulizia. Essi dunque corsero a cambiarsi gli abiti, e si ebbe una piacevolissima visita di due ore, compreso un pranzo in compagnia all’aeroporto. Il tempo fu bene impiegato. I viaggi aerei sono alquanto incerti. Non siete mai sicuri dove andrete ad atterrare. Ma alla fine andate dove siete diretti.

      Poco prima dell’1 pomeridiana l’aeroplano si accostò e, dopo averli salutati, il fratello Knorr partì per Tegucigalpa, dove tutti i missionari erano andati a riceverlo, sapendo che sarebbe arrivato su quell’apparecchio. Così il presidente della Società ebbe il piacere di parlare con loro per quindici minuti prima di andare a Managua.

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    La Torre di Guardia 1951 | 15 aprile
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