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Libro biblico numero 26: Ezechiele“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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distruzione del tempio di Salomone, e quelli fra gli esiliati che si sono pentiti hanno bisogno di incoraggiamento e speranza. In una visione Geova trasporta Ezechiele nel paese di Israele e lo pone su un monte altissimo. Qui, in visione, egli vede un tempio e “la struttura di una città verso il sud”. Un angelo gli comanda: “Riferisci tutto ciò che vedi alla casa d’Israele”. (40:2, 4) Egli mostra quindi a Ezechiele tutti i particolari del tempio e i suoi cortili, misurando le mura, le porte, le camere della guardia, le stanze da pranzo e il tempio stesso, compresi il Santo e il Santissimo. Conduce quindi Ezechiele alla porta orientale. “Ed ecco, la gloria dell’Iddio d’Israele veniva dalla direzione dell’oriente, e la sua voce era simile alla voce di vaste acque; e la terra stessa splendé della sua gloria”. (43:2) L’angelo dà a Ezechiele istruzioni precise riguardo alla Casa (o tempio), all’altare e ai sacrifici, ai diritti e doveri dei sacerdoti, dei leviti e del capo principale e alla ripartizione del paese.
28. Che cosa mostra la visione di Ezechiele circa il corso d’acqua che esce dalla Casa, e cosa viene rivelato riguardo alla città e al suo nome?
28 L’angelo riporta Ezechiele all’ingresso della Casa, dove il profeta vede uscire acqua dalla soglia della Casa verso oriente, a sud dell’altare. All’inizio è un rivolo, ma si ingrossa sempre più finché diventa un torrente. Quindi si getta nel Mar Morto, dove il pesce riceve vita e la pesca prospera. Su entrambe le sponde del torrente, ci sono alberi che provvedono cibo e guarigione al popolo. La visione mostra quindi l’eredità delle 12 tribù, senza trascurare il residente forestiero e il capo principale, e descrive la città santa a sud, con le sue 12 porte chiamate con i nomi delle tribù. La città sarà chiamata con il più glorioso dei nomi: “Geova stesso è lì”. — 48:35.
PERCHÉ È UTILE
29. In che modo i giudei esiliati trassero beneficio dalla profezia di Ezechiele?
29 Le dichiarazioni, le visioni e le promesse che Geova diede a Ezechiele furono tutte fedelmente riferite ai giudei in esilio. Anche se molti schernirono e derisero il profeta, alcuni credettero. Questi ne trassero grande beneficio. Furono rafforzati dalle promesse di restaurazione. A differenza di altre nazioni portate in cattività, conservarono la loro identità nazionale, e, nel 537 a.E.V., Geova ristabilì un rimanente, come aveva predetto. (Ezec. 28:25, 26; 39:21-28; Esd. 2:1; 3:1) Questi ricostruirono la casa di Geova e vi ripristinarono la vera adorazione.
30. Quali princìpi esposti in Ezechiele sono di inestimabile valore per noi?
30 I princìpi esposti in Ezechiele sono di valore inestimabile anche per noi. L’apostasia e l’idolatria, insieme alla ribellione, possono solo condurre al disfavore di Geova. (Ezec. 6:1-7; 12:2-4, 11-16) Ciascuno risponderà dei propri peccati, ma Geova perdonerà chi si ritrae dall’errore. Questi otterrà misericordia e continuerà a vivere. (18:20-22) I servitori di Dio devono essere sentinelle fedeli come Ezechiele, anche davanti a difficoltà, derisione e biasimo. Non dobbiamo lasciar morire i malvagi senza averli avvertiti, perché il loro sangue ricadrebbe sulla nostra testa. (3:17; 33:1-9) I pastori del popolo di Dio hanno la seria responsabilità di aver cura del gregge. — 34:2-10.
31. Quali profezie di Ezechiele predicono la venuta del Messia?
31 Notevoli nel libro di Ezechiele sono le profezie riguardanti il Messia. Si parla di lui come di “colui che ha il diritto legale” al trono di Davide e al quale questo dev’essere dato. In due occasioni viene definito “il mio servitore Davide”, ed è anche chiamato “pastore”, “re” e “capo principale”. (21:27; 34:23, 24; 37:24, 25) Poiché Davide era morto da molto tempo, Ezechiele si riferiva a Colui che sarebbe stato sia Figlio che Signore di Davide. (Sal. 110:1; Matt. 22:42-45) Ezechiele, come Isaia, parla di un ramoscello tenero che sarà piantato e posto in alto da Geova. — Ezec. 17:22-24; Isa. 11:1-3.
32. Cosa si nota paragonando la visione del tempio di Ezechiele con la visione di Rivelazione circa “la città santa”?
32 È interessante paragonare la visione del tempio di Ezechiele con la visione di Rivelazione circa “la città santa, Gerusalemme”. (Riv. 21:10) Ci sono delle differenze: per esempio, il tempio di Ezechiele è separato dalla città e a nord d’essa, mentre Geova stesso è il tempio della città di Rivelazione. In ciascun caso però ci sono il fiume di vita che scorre, gli alberi che portano frutto ogni mese e le foglie per la guarigione, nonché la presenza della gloria di Geova. Entrambe le visioni contribuiscono a far apprezzare la regalità di Geova e il suo provvedimento per la salvezza di quelli che gli rendono sacro servizio. — Ezec. 43:4, 5—Riv. 21:11; Ezec. 47:1, 8, 9, 12—Riv. 22:1-3.
33. Che cosa mette in risalto Ezechiele, e che futuro attende quelli che ora santificano Geova nella loro vita?
33 Il libro di Ezechiele mette in risalto che Geova è santo. Fa conoscere che la santificazione del nome di Geova è più importante di qualsiasi altra cosa. “‘Certamente santificherò il mio grande nome, . . . e le nazioni dovranno conoscere che io sono Geova’, è l’espressione del Sovrano Signore Geova”. Come mostra la profezia, egli santificherà il suo nome distruggendo tutti coloro che lo profanano, incluso Gog di Magog. Saggi sono tutti quelli che ora santificano Geova nella loro vita, osservando le sue norme relative all’adorazione. Questi troveranno guarigione e vita eterna presso il fiume che esce dal suo tempio. Eccelsa in gloria e di squisita bellezza è la città che si chiama “Geova stesso è lì”! — Ezec. 36:23; 38:16; 48:35.
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Libro biblico numero 27: Daniele“Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
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Libro biblico numero 27: Daniele
Scrittore: Daniele
Dove fu scritto: Babilonia
Quando fu completato: ca. 536 a.E.V.
Tempo a cui si riferisce: 618–ca. 536 a.E.V.
1. Che tipo di storia è contenuta in Daniele, e a che cosa dà risalto?
IN QUESTO tempo in cui tutte le nazioni della terra sono sull’orlo del disastro, il libro di Daniele richiama l’attenzione su messaggi profetici di capitale importanza. Mentre i libri biblici di Samuele, Re e Cronache si basano su racconti di testimoni oculari della storia del regno tipico di Dio (la dinastia davidica), Daniele si occupa delle nazioni del mondo e fornisce visioni anticipate della lotta per il potere fra le grandi dinastie dal tempo di Daniele sino al “tempo della fine”. Questa è storia mondiale scritta in anticipo. Ci porta a un avvincente culmine, mostrando ciò che accade “nella parte finale dei giorni”. Come Nabucodonosor, le nazioni devono imparare a proprie spese “che l’Altissimo domina sul regno del genere umano” e che alla fine lo dà a uno “simile a un figlio dell’uomo”, il Messia e Condottiero, Cristo Gesù. (Dan. 12:4; 10:14; 4:25; 7:13, 14; 9:25; Giov. 3:13-16) Prestando molta attenzione all’adempimento delle profezie contenute nell’ispirato libro di Daniele comprenderemo meglio la capacità di Geova di fare profezie e le sue assicurazioni di proteggere e benedire il suo popolo. — 2 Piet. 1:19.
2. Cosa conferma che Daniele fu un personaggio storico, e in quale importante periodo profetizzò?
2 Il libro prende nome dal suo scrittore. “Daniele” (ebraico: Daniyèʼl) significa “il mio giudice è Dio”. Ezechiele, che visse nello stesso periodo, conferma che Daniele fu un personaggio storico, nominandolo insieme a Noè e Giobbe. (Ezec. 14:14, 20; 28:3) Daniele fa iniziare il suo libro nel “terzo anno del regno di Ioiachim re di Giuda”. Questo era il 618 a.E.V., terzo anno di Ioiachim quale re tributario di Nabucodonosor.a Le visioni profetiche di Daniele continuarono fino al terzo anno di Ciro, verso il 536 a.E.V. (Dan. 1:1; 2:1; 10:1, 4) Come fu densa di avvenimenti la vita di Daniele! Egli trascorse i suoi primi anni sotto il regno di Dio in Giuda. Quindi, come principe adolescente, fu portato a Babilonia insieme ai suoi nobili compagni giudei, e lì vide l’ascesa e la caduta di quella terza potenza mondiale della storia biblica. Daniele sopravvisse e divenne funzionario governativo della quarta potenza mondiale, la Media-Persia. Daniele deve essere vissuto quasi cento anni.
3. Che cosa prova la canonicità e l’autenticità del libro di Daniele?
3 Il libro di Daniele è sempre stato incluso nel catalogo ebraico delle Scritture ispirate. Frammenti di Daniele sono stati trovati fra quelli degli altri libri canonici nei Rotoli del Mar Morto, alcuni dei quali risalgono alla prima metà del I secolo a.E.V. Comunque, una prova ancora più importante dell’autenticità del libro è costituita dai riferimenti ad esso che si trovano nelle Scritture Greche Cristiane. Gesù nomina specificamente Daniele nella profezia sul “termine del sistema di cose”, dove parecchie volte ne cita il libro. — Matt. 24:3; vedi anche Dan. 9:27; 11:31; 12:11—Matt. 24:15 e Mar. 13:14; Dan. 12:1—Matt. 24:21; Dan. 7:13, 14—Matt. 24:30.
4, 5. In che modo l’archeologia ha smentito le asserzioni dei critici della Bibbia riguardo a Daniele?
4 Nonostante i critici della Bibbia abbiano messo in dubbio la storicità del libro di Daniele, nel corso degli anni i ritrovamenti archeologici hanno completamente smentito le loro asserzioni. Per esempio, questi critici contestavano la dichiarazione di Daniele secondo cui Baldassarre era re a Babilonia all’epoca in cui si riteneva che il regnante fosse Nabonedo. (Dan. 5:1) L’archeologia ha ora stabilito senza ombra di dubbio che Baldassarre esisté veramente e che regnò insieme a Nabonedo negli ultimi anni dell’impero babilonese. Per esempio, un’antica iscrizione cuneiforme, chiamata “Storia in versi di Nabonedo”, conferma chiaramente che Baldassarre esercitava l’autorità regale a Babilonia e spiega in che modo era divenuto coreggente di Nabonedo.b Altre testimonianze di testi cuneiformi sostengono la tesi che Baldassarre esercitava funzioni regali. Una tavoletta, datata al 12º anno di Nabonedo, contiene un giuramento fatto nel nome di Nabonedo, il re, e di Baldassarre, il figlio del re, mostrando così che Baldassarre era
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