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Dio è stato buono e misericordioso con meLa Torre di Guardia 1967 | 15 novembre
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che crebbe costantemente. Facevamo un profondo studio della Bibbia e imparammo ad amare e apprezzare tanto le cose imparate che dopo il regolare studio facevamo un altro studio non ufficiale su vari soggetti. Non sprecavamo il tempo. Sembrava che non imparassimo abbastanza in fretta. Parlavamo ripetutamente della bontà del nostro Dio.
La misericordia e la bontà che Geova mi mostrò fecero una tale impressione su di me e suscitarono in me tale amore per i fratelli che pregai Dio e gli chiesi di permettere che avessi altre delusioni, ma non di permettere che mancassi ad alcuna adunanza coi fratelli. Geova mi concesse fedelmente questo, poiché in questi quarantacinque anni durante i quali ho gustato la sua misericordia e la sua bontà, ho frequentato regolarmente le adunanze.
Per me, radunarmi coi fratelli è uno dei più grandi piaceri della vita e fonte di incoraggiamento. Amo essere alla Sala del Regno fra i primi, e uscire fra gli ultimi, se possibile. Provo un’intima gioia quando parlo col popolo di Dio. Quando sono fra loro mi sento a casa con la mia famiglia, in un paradiso spirituale. Inoltre, alle adunanze sento lo spirito di Geova in misura maggiore. E non appena l’adunanza è finita mi piace parlare coi nuovi interessati. Come la bussola segna sempre il nord, così il mio più intimo pensiero e desiderio è di assistere alle adunanze. Comprendo pienamente l’ispirata dichiarazione del salmista: ‘Ciò che cerco è dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita’. — Sal. 27:4.
SERVIZIO ALLA BETEL
La buona volontà di Dio mi fu ulteriormente mostrata quando, un giorno del 1928, ricevetti una lettera dalla Società Torre di Guardia che mi chiedeva di venire alla sede della Betel a Brooklyn, New York, per fare servizio come traduttore. Non potevo quasi crederlo: Io, traduttore? Allora lavoravo nei ristoranti! Ma ricordai che Noè non era stato costruttore di barche. E Mosè sapeva erigere tabernacoli? Impararono entrambi. Io avrei fatto altrettanto.
Alla Betel gustai in maggiore misura la misericordia e la bontà di Geova. Che gioia trovarmi in mezzo a circa 200 (ora più di 800) fratelli e sorelle nella fede! Che letizia e piacere provai, e provo ancora, quando mi siedo per prendere i pasti tre volte al giorno, e ogni mattina per considerare parte della Bibbia!
Alla Betel fui aiutato a maturare e sviluppare i frutti dello spirito di Dio. Ricordo la volta che feci il mio primo discorso di sei minuti. Non ero sicuro di me così lo misi per iscritto. Ma quando mi alzai per pronunciarlo, il timore dell’uditorio si impossessò di me e cominciai a balbettare e borbottare, dimenticando i pensieri. Pensai allora di leggere dal manoscritto. Ma le mani mi tremavano tanto che le righe mi ballavano sotto gli occhi! Il Diavolo cercò di scoraggiarmi mettendomi nella mente il pensiero che non ero capace, che facevo meglio a smettere. Cercò di dissuadermi con ogni mezzo per parecchi giorni. Io lottai, e Geova, che è misericordioso, mi aiutò a sventare gli attacchi di Satana. Da allora imparai la lezione; mai, mai smettere.
Qualsiasi cosa io dica della Betel non basta per esprimere ciò che sento per essa nel mio cuore. L’apprezzamento per essa aumenta di anno in anno, e di giorno in giorno ringrazio Geova per avermi tollerato in tutti questi anni. La Betel per me è il centro della visibile organizzazione di Geova all’opera. Il pensiero di essere impiegato alla sede centrale di questa visibile organizzazione mi riempie il cuore di gioia e gratitudine. Alla Betel mi associo a fratelli e a sorelle che sono stati e sono ancora un esempio per me con la loro devozione e dedicazione a Geova. Durante questi lunghi anni ho visto giovani fratelli che non sapevano molto quando arrivarono, ma che dopo sette od otto anni di fedele servizio furono fatti sorveglianti e in seguito furono impiegati come servitori di circoscrizione e di distretto. Se fosse possibile, griderei ad alta voce a tutti i fratelli giovani: Venite alla Betel e gustate l’amorevole benignità e bontà di Geova! Con tutta l’esperienza che mi sono fatta nei miei trentotto anni di servizio alla Betel, posso dire veracemente che essa è il miglior luogo sulla terra per migliorare le proprie capacità di ministri alla lode di Geova.
Qui alla Betel ho imparato anche a parlare spagnolo. Quando vidi che il territorio assegnatomi per predicare era essenzialmente spagnolo, mi procurai un libro di grammatica e, con l’aiuto della nostra letteratura ed ascoltando parlare gli Spagnoli per imparare come pronunciavano le parole, imparai lo spagnolo! Ho tenuto molti studi nelle case di queste umili persone.
Sin dall’infanzia avevo un complesso d’inferiorità. Non potevo affrontare le persone e parlare con loro. Ma che differenza ora! Con l’aiuto di Geova riesco a parlare per un’ora davanti a grandi uditori. Questo cambiamento è stato possibile mediante lo studio delle Scritture e con l’aiuto dello spirito di Dio.
La bontà di Dio, che mi ha aiutato a cambiare la mia precedente personalità, mi spinge ora ovunque io sia a divulgare la conoscenza che Egli mi ha data, affinché anche altri possano vedere che Geova è buono. La Parola di Dio contiene parole di vita eterna. (Giov. 6:68) Amo la vita e voglio che anche i miei fratelli ottengano la vita. Considero, insieme all’apostolo Paolo, che tutte le altre cose sono “perdita a motivo dell’eccellente valore della conoscenza di Cristo Gesù”. (Filip. 3:8) Sì, tutte le altre cose saranno presto distrutte, ad eccezione del regno di Dio e dei suoi interessi. — Ebr. 12:27, 28.
Quando ripenso a questi quarantacinque anni in cui ho servito Geova per sua immeritata benignità, sono pienamente d’accordo con le parole che Mosè rivolse ad Israele: “Geova tuo Dio è un Dio misericordioso”. (Deut. 4:31) E anche con le parole dell’ispirato salmista: “Tu, o Geova, sei buono e pronto a perdonare”. (Sal. 86:5) Sì, Geova è stato buono e misericordioso con me.
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“Come sarebbe il mondo se fossero tutti testimoni di Geova?”La Torre di Guardia 1967 | 15 novembre
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“Come sarebbe il mondo se fossero tutti testimoni di Geova?”
Spesso le persone ci chiedono: “Come sarebbe il mondo se fossero tutti testimoni di Geova?” Un’eccellente risposta a questa domanda si può trovare in un piccolo, isolato villaggio di Palawan dove tutti gli abitanti sono Testimoni dedicati o persone interessate. I fratelli formarono il villaggio circa due anni fa, e da allora hanno costruito una strada, una scuola e la Sala del Regno senza alcuna assistenza governativa. Sebbene il villaggio sia registrato presso le autorità municipali, è il solo che non ha un capo eletto del distretto né consiglieri, e tuttavia è ben organizzato e più pacifico di altri villaggi. È assegnata un’insegnante alla scuola dall’esterno, e recentemente le è stato offerto il trasferimento in un posto migliore nella scuola centrale. Comunque, ella ha rifiutato il trasferimento, spiegando: “Mi piace la mia assegnazione”. Quando le è stato chiesto perché, ha detto: “Non è il posto, né la condizione, né il lavoro che mi piace. Sono le persone con cui vivo. Mi sento al sicuro vivendo con loro, proprio come se vivessi con la mia famiglia. Non ci sono ubriaconi, né giocatori d’azzardo, né criminali, né delinquenti minorili. Cooperano tutti con me, e i ragazzi vanno a fare le mie commissioni e sono rispettosi e ubbidienti”. Quando le è stata chiesta la sua opinione circa la ragione per cui queste persone sono così diverse, ha commentato: “Penso che sia la loro religione. Sono quasi tutti testimoni di Geova, e non ho mai visto un gruppo disciplinato così bene come questo”. — Annuario dei Testimoni di Geova del 1967 (inglese), Isole Filippine, pagg. 248, 249.
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