Una nuova casa Betel in Italia
LA PAROLA ebraica “Betel”, ossia “casa di Dio”, è il nome biblico dato dagli odierni testimoni di Geova alle loro sedi filiali che impartiscono la direttiva nella loro opera di evangelizzazione. I primi cristiani di Roma, che mostrarono lodevole ospitalità andando incontro all’apostolo Paolo alle Tre Taverne lungo la Via Appia, si sarebbero rallegrati se avessero potuto partecipare il 27 maggio 1972 all’inaugurazione di una nuova casa Betel nella loro città. Un gruppo di 273 testimoni di Geova, provenienti da città vicine e lontane, assistette a tale programma inaugurale e i discorsi riassunsero le tappe salienti dell’opera teocratica in Italia e lo scopo della nuova casa Betel.
Il primo discorso mise in risalto come nel 1908 in Italia solo pochi predicavano la buona notizia del regno di Dio. Per molti anni l’opera fu ostacolata, ma dopo il periodo del regime fascista l’attività riprese vigore. Fu stabilita una casa Betel a Milano che venne poi trasferita a Roma nel 1948. Il continuo aumento numerico delle congregazioni rese necessaria la costruzione di una nuova e più grande casa Betel. L’oratore principale, N. H. Knorr, presidente della Società Torre di Guardia, rimarcò che la nuova casa Betel è importante non tanto per la costruzione stessa quanto per le persone dedicate a Geova che vi abitano e vi lavorano. Esortò l’attento uditorio a continuare l’opera di predicazione con rinnovata energia, affinché gli abitanti dei dintorni conoscessero la buona notizia del regno e sapessero dove trovare rifugio prima dell’esecuzione del giudizio di Geova su questo malvagio sistema di cose.
La nuova costruzione rallegra particolarmente i testimoni di Geova che vi hanno contribuito con il lavoro materiale e in altri modi. Essa è situata in un appezzamento di terreno di due ettari in campagna, nell’immediata periferia di Roma. Cominciando dal basso, troviamo un vasto seminterrato adibito a deposito di pubblicazioni, confezione pacchi e ufficio spedizioni. Sopra il deposito vi sono tre piani e un attico con due terrazze. Ma prima di entrare nell’edificio stesso diamo uno sguardo intorno. Sul davanti un grande giardino con pini, ulivi e fiori variopinti soddisfa l’occhio del visitatore. Nella parte sul retro lo sguardo spazia su un vasto orto e frutteto, che produce verdura e frutta in abbondanza per i 23 componenti della famiglia Betel. L’acqua per irrigare il terreno proviene da uno strato acquifero tramite un pozzo. Un impianto depuratore l’ha resa perfettamente potabile. Una piccola piscina o riserva d’acqua antincendio può servire eventualmente come luogo d’immersione. Entriamo nella sala d’aspetto pavimentata di marmo azzurro e rivestita di mogano e cedro del Libano. Di qui si passa a una spaziosa Sala del Regno dove il predominante verde delle tende e delle poltroncine le conferisce un’atmosfera riposante, ideale per le adunanze bibliche che vi si tengono settimanalmente. Passando per un corridoio giungiamo a un salone uso ufficio, dove operano vari reparti. In una sala adiacente funziona il reparto delle riviste Torre di Guardia e Svegliatevi! Queste riviste vengono ora stampate da una tipografia commerciale, quindi sono portate al nostro reparto che provvede alla spedizione. Ma saliamo al piano superiore, dove ci sono una spaziosa sala da pranzo e la cucina. Vediamo anche la biblioteca provveduta di varie versioni della Bibbia in varie lingue, libri di consultazione e una copia di ogni pubblicazione stampata dai testimoni di Geova.
Percorrendo il corridoio di questo piano e di quello superiore contiamo venti camere da letto per i componenti della famiglia Betel. Al secondo piano c’è anche la lavanderia e stireria che dà su una spaziosa terrazza. Di qui e dalle altre due terrazze l’occhio può abbracciare un vasto orizzonte, che include case periferiche di Roma, montagne del Lazio, prati ondulati, campi coltivati, boschi e lontano il continuo andirivieni di auto sul trafficato raccordo anulare di congiunzione della capitale.
Questa breve visita alla nuova casa Betel di Roma fu fatta da parecchie migliaia di testimoni di Geova il giorno dopo l’inaugurazione. Erano convenuti in numero di 15.700 per ascoltare il discorso biblico “Una casa per istruzione spirituale”, pronunciato dal fratello Knorr allo Stadio Flaminio di Roma. Citando Deuteronomio 6:6-9, l’oratore spiegò che i genitori hanno il dovere di inculcare la verità nei figli nella propria casa, e tutto l’uditorio fu incoraggiato a dare il giusto posto alla Parola di Dio. Questa è anche la ragione per cui è sorta una nuova casa Betel dei testimoni di Geova in Italia.