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  • Betleem
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Elanan, uno dei principali guerrieri di Davide, era figlio di un uomo di Betleem (II Sam. 23:24), come lo erano Gioab, Abisai e Asael, nipoti di Davide. L’agile Asael fu sepolto a Betleem dopo esser stato ucciso dal potente Abner. — II Sam. 2:18-23, 32.

      Nonostante la sua ottima posizione su una grande strada di comunicazione e l’importanza militare (dovuta all’altitudine e al fatto di essere costruita su un punto dominante del crinale calcareo), e benché fosse la sua città natale, Davide non la scelse come sua capitale. Solo durante il regno di Roboamo figlio di Salomone si fa di nuovo menzione diretta di Betleem, inclusa fra le città fortificate da quel re. (II Cron. 11:5, 6), Presso Betleem fece sosta prima di scendere in Egitto il rimanente della popolazione lasciato in Giuda dopo la resa di Gerusalemme a Babilonia. (Ger. 41:17) Uomini di Betleem erano fra i rimpatriati dall’esilio in Babilonia. — Esd. 2:21; Nee. 7:26.

      Come si è già detto, Betleem non è menzionata fra le città di Giuda nella divisione delle tribù; anche se vari libri biblici la menzionano in relazione a certi personaggi, non sembra che fosse una città importante o molto popolata; quando Gesù era sulla terra era un “villaggio”. (Giov. 7:42) Perciò il profeta Michea nella sua profezia messianica riportata in Michea 5:2 poteva riferirsi a Betleem Efrata come a “quella troppo piccola per essere fra le migliaia di Giuda”. Eppure quella profezia indicava che la piccola Betleem avrebbe avuto il grande onore di essere il villaggio da cui sarebbe venuto il Messia. Il popolo ebraico comprese che questa profezia indicava che il Messia o Cristo sarebbe nato e sarebbe venuto da questa località (Giov. 7:40-42), convinzione espressa anche dai loro capi sacerdoti e scribi. — Matt. 2:3-6.

      Infatti, benché si trovasse a Nazaret di Galilea quando rimase incinta, Maria partorì Gesù a Betleem di Giudea, per adempiere la profezia divina. (Luca 1:26-38; 2:4-7) Questo richiese un viaggio che, sulle strade attuali, copre una distanza di 145 km circa fra le colline.

      Qualche tempo dopo la nascita di Gesù, quando i suoi genitori abitavano non più in una stalla, ma in una casa, giunsero a Betleem alcuni astrologi orientali in cerca del “fanciullino”. (Matt. 2:1-12) L’intervento divino impedì che la loro visita provocasse la morte del bambino Gesù, ma il villaggio di Betleem e il territorio circostante subirono la perdita di tutti i bambini maschi dai due anni in giù, assassinati per ordine del re Erode. (Matt. 2:12, 16) Lo scrittore ispirato citava a questo proposito la profezia di Geremia 31:15, come se Rachele, la cui tomba era presso Betleem e i cui figli discendenti di Beniamino erano stati leali sostenitori della dinastia davidica durante tutta la storia d’Israele, in effetti si levasse e piangesse su quei bambini trucidati. — Matt. 2:17, 18.

  • Betsabea
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    • Betsabea

      (Betsabèa) [ebr. Bath-Shèba, figlia di un giuramento; figlia di abbondanza].

      Figlia di Eliam (Ammiel, I Cron. 3:5); probabilmente nipote di Ahitofel. (II Sam. 11:3; 23:34) Già moglie di Uria l’Ittita, uno degli uomini potenti di Davide, sposò poi Davide dopo esser stata implicata in uno degli episodi più tristi della vita di Davide. — II Sam. 23:39.

      Mentre una sera di primavera Betsabea faceva il bagno, un vicino, il re Davide, dalla terrazza del suo palazzo, scorse questa bella donna “di ottimo aspetto”. Appreso che suo marito era lontano a combattere, il re divorato dalla passione fece condurre Betsabea al palazzo, dove ebbe rapporti con lei. “In seguito ella tornò a casa sua”, e dopo alcune settimane informò Davide che era rimasta incinta. Allora Davide pensò di far dormire Uria con la moglie per nascondere l’adulterio, ma quando questo progetto fallì, il re fece in modo che Uria fosse ucciso in battaglia. Terminato per lei il periodo di lutto — probabilmente una settimana (I Sam. 31:13) — Betsabea divenne moglie di Davide e diede alla luce il figlio. — II Sam. 11:1-27.

      ‘Ma la cosa parve cattiva agli occhi di Geova”. Il suo profeta Natan rimproverò il re facendo un’illustrazione in cui rappresentò Betsabea come “un’agnella” di un uomo povero, Uria, che un ricco, Davide, aveva presa per imbandirla a un visitatore. Con gran dolore Davide si pentì (Sal. 51), ma per decreto di Dio il figlio adulterino, rimasto senza nome, morì. Anni dopo Davide fu punito per il suo peccato: suo figlio Absalom abusò delle sue stesse concubine. — II Sam. 11:27–12:23; 16:21, 22.

      Betsabea trovò conforto nel marito pentito, chiamandolo più volte “mio signore”, come aveva fatto Sara (I Re 1:15-21; I Piet. 3:6), e a suo tempo gli diede un figlio chiamato Salomone, che Geova amò e benedisse. (II Sam. 12:24, 25) Essa ebbe anche altri tre figli, Simea, Sobab e Natan, e quest’ultimo fu un antenato di Maria madre di Gesù. Poiché Giuseppe era discendente di Salomone, entrambi i genitori terreni di Gesù discendevano sia da Betsabea che da Davide. — I Cron. 3:5; Matt. 1:6, 16; Luca 3:23, 31.

      Betsabea torna alla ribalta verso la fine dei quarant’anni del regno di Davide. Davide le aveva giurato: “Salomone tuo figlio è colui che regnerà dopo di me”. Perciò, quando Adonia fratellastro maggiore di Salomone tentò di usurpare il trono poco prima della morte di Davide, Betsabea, dietro suggerimento del profeta Natan, ricordò a Davide il suo giuramento. Immediatamente Davide pose Salomone sul trono e Betsabea divenne così la regina madre. — I Re 1:5-37.

      Dopo che il trono di Salomone fu saldamente stabilito, Betsabea comparve dinanzi a lui in veste di influente intermediaria a favore di Adonia. Subito Salomone “si levò per andarle incontro e le si inchinò”, ordinando che si disponesse un trono per sua madre, “affinché ella sedesse alla sua destra”. — I Re 2:13-25.

  • Betsaida
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    • Betsaida

      (Betsàida) [casa o luogo di pesca].

      Città della Galilea (Giov. 12:21) da cui provenivano Filippo, Andrea e Pietro (Giov. 1:44), anche se pare che all’epoca del ministero di Gesù Simon Pietro e Andrea abitassero a Capernaum. (Matt. 8:5, 14; Mar. 1:21, 29) Dopo la morte di Giovanni Battista, Gesù si ritirò a Betsaida coi discepoli e, su un isolato spiazzo erboso nelle vicinanze, provvide miracolosamente cibo per cinquemila uomini, oltre alle donne e ai bambini, che si erano radunati per ascoltarlo. (Luca 9:10-17; confronta Matteo 14:13-21; Giovanni 6:10). Fuori Betsaida Gesù restituì poi la vista a un cieco. (Mar. 8:22) Poiché tali opere potenti furono compiute nella zona, la popolazione di Betsaida, insieme alla popolazione di Corazin, ricevette un meritato rimprovero per il suo atteggiamento impenitente. — Luca 10:13.

      Il fatto che Betsaida viene definita ora un “villaggio” (Mar. 8:22, 23) ora una ‘città” (Luca 9:10) È stato oggetto di qualche disputa. I riferimenti scritturali indicano una località sulla riva N del Mar di Galilea. Giuseppe Flavio ne collega il nome con un popoloso villaggio poco a E del punto in cui il Giordano entra nel Mar di Galilea. Questo villaggio fu elevato alla posizione di città durante la dominazione del tetrarca Erode Filippo col nome di Giulia in onore della figlia di Cesare Augusto. (Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, Libro XVIII, cap. II, 1) Le antiche rovine di Giulia si trovano a et-Tell, a 3 km circa dal mare; ma i resti di un piccolo insediamento di pescatori si trovano a el-ʽAraj proprio sulla riva. Qui c’era un porto naturale usato fino a poco tempo fa da pescatori, perciò la configurazione geografica corrisponde al significato del nome Betsaida.

  • Bet-Sean
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    • Bet-Sean

      (Bet-Sèan), anche BET-SAN [casa di sicurezza o luogo di quiete].

      Inizialmente era un’importante città fortificata dei cananei, situata in un punto strategico che dominava l’accesso alla valle di Izreel dalla valle del Giordano. Il nome è conservato in quello della moderna Beisan, mentre la località antica si trovava nei pressi di Tell el-Husn. La zona di Bet-Sean è a 122 m sotto il livello del mare e a E scende rapidamente fino a 239 m sotto il livello del mare presso le rive del Giordano, distante quasi 5 km. Costruita su una vasta collina all’orlo di questo declivio, Bet-Sean si trovava in un’eccellente posizione da un punto di vista militare. A O di Bet-Sean l’ampia valle pianeggiante, in cui scorre il fiume Harod, ben irrigata e fertile, si eleva gradatamente fino a raggiungere Izreel, distante 18 km circa.

      Bet-Sean era anche un importante centro sulla strada più frequentata che dalla costa del Mediterraneo, attraverso la valle del Giordano, portava a Damasco e in Arabia.

      Scavi archeologici presso Bet-Sean hanno rivelato numerosi strati o livelli di antiche rovine, le più antiche evidentemente anteriori all’epoca di Abraamo. Verso la metà del II millennio a.E.V. pare che Bet-Sean sia passata sotto la dominazione egiziana in seguito alla vittoria di Tutmosi III a Meghiddo. Prove archeologiche indicano che era un avamposto egiziano durante il regno di diversi faraoni, e gli scavi hanno riportato alla luce tre stele o monumenti in pietra che si riferiscono a Seti I e Ramsete II, e anche una statua di Ramsete III. Nel settimo strato degli scavi, che. risale al regno di Amenofi III, si sono trovate le rovine di quella che poteva essere la residenza del comandante, dotata di un gabinetto e di una spaziosa cucina, con a fianco un silo capace di contenere circa 40.000 litri di grano.

      All’epoca della conquista di Canaan da parte degli israeliti (1473–1467 a.E.V.), Bet-Sean venne a trovarsi nel territorio di Issacar ma fu assegnata come possedimento alla tribù di Manasse. (Gios. 17:11; I Cron. 7:29) Gli uomini di Manasse non scacciarono i cananei da Bet-Sean e dagli altri villaggi della valle, adducendo la ragione della superiorità militare dei cananei che avevano carri da guerra muniti di falci di ferro, ragione che però non soddisfece Giosuè loro comandante. Pur non venendo spodestati, i cananei finirono tuttavia per essere soggiogati al punto di compiere lavori forzati. — Gios. 17:12, 13, 16-18; Giud. 1:27, 28.

      Bet-Sean si trovava sotto la dominazione filistea all’epoca del regno di Saul (1117–1077 a.E.V.), e dopo la sconfitta di Saul presso l’adiacente monte Ghilboa i filistei vittoriosi misero l’armatura di Saul “nella casa delle immagini di Astoret” e la sua testa nella casa di Dagon e appesero i cadaveri di Saul e dei suoi figli alle mura di Bet-San (Bet-Sean), evidentemente dalla parte interna prospiciente la pubblica piazza della città. Coraggiosi e intrepidi israeliti di Iabes-Galaad, distante circa 16 km sull’altra riva del Giordano, ricuperarono i corpi forse penetrando nottetempo nella città. — I Sam. 31:8-13; II Sam. 21:12; I Cron. 10:8-12.

      A conferma di quanto detto sopra, negli scavi li Tell el-Husn sono state scoperte le rovine di due templi, uno dei quali si pensa sia il tempio di Astoret mentre l’altro, molto più a S, è ritenuto la alcuni il tempio di Dagon. Sembra che il tempio di Astoret continuasse a essere usato fin verso il ( secolo a.E.V. C’è evidenza di una precedente adorazione di un dio Baal menzionato in una stele ,come “Mekal il signore [Baal] di Bet-San”.

      La città fu poi conquistata dagli israeliti senza subbio durante il regno di Davide, e sotto il regno di Salomone Bet-Sean fu inclusa in uno dei dodici distretti che provvedevano al sostentamento del re. (I Re 4:12) Dopo la divisione del regno il faraone Sisac (chiamato Sheshonk dagli egiziani) invase la ‘Palestina nel quinto anno (993 a.E.V.) del regno li Roboamo. (I Re 14:25) Il bassorilievo su una parete di Karnak in Egitto raffigura la vittoriosa campagna di Sisac e la conquista di numerose, città inclusa Bet-Sean.

      All’epoca dei Maccabei il nome di Bet-Sean venne cambiato in Scitopoli, ed è menzionata dallo storico ebreo Giuseppe Flavio come una delle più grandi città della Decapoli, l’unica a O del Giordano.

  • Bet-Semes
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    • Bet-Semes

      (Bet-Sèmes) [casa del sole].

      Città al confine settentrionale di Giuda, fra Chesalon e Timna. (Gios. 15:10) Evidentemente è chiamata Ir-Semes (città del sole) in Giosuè 19:41, dove compare come città di confine della tribù di Dan, confinante a S con Giuda. In seguito Giuda diede Bet-Semes in eredità ai leviti come città sacerdotale. — Gios. 21:13, 16; I Cron. 6:59.

      Bet-Semes è identificata con Tell er-Rumeileh presso l’attuale ʽAin Shems, località che conserva in parte il nome antico. Bet-Semes si trovava dunque 26 km circa a O di Gerusalemme, sulla strada principale che collegava quella città con le città filistee di Asdod e Ascalon. Era evidentemente una località d’importanza strategica perché sorvegliava ‘l’alta valle del Sorec e una delle principali vie d’accesso dalla pianura costiera alla regione della Sefela e ai monti di Giuda. Gli scavi compiutivi indicano che la città ha una storia antica ed è evidente l’influenza filistea.

      Quando i filistei, colpiti da una malattia, rimandarono l’arca di Geova in Israele, le mucche che tiravano il carro si diressero per proprio conto verso la città levita di Bet-Semes Tuttavia l’azione sconsiderata di alcuni abitanti di Bet-Semes provocò la morte di settanta di loro. (I Sam. 6:9-20) L’espressione “cinquantamila uomini”, che ricorre in I Samuele 6:19, nell’ebraico non è collegata da nessuna congiunzione con i “settanta uomini” e secondo alcuni questo indica che si tratta di un’interpolazione. Giuseppe pe Flavio (Antichità giudaiche, Libro VI, cap. I, 4) a proposito di questo brano biblico menziona solo settanta uccisi, omettendo ogni riferimento ai cinquantamila.

      Bet-Semes era una delle città incluse nella disposizione amministrativa di Salomone per provvedere i viveri alla mensa reale. (I Re 4:7, 9) Sono state scoperte lunghe stanze strette che si ritiene servissero come granai, e anche un immenso silo rivestito internamente di pietra del diametro di 7 m circa e profondo quasi 6 m. Gli scavi hanno riportato alla luce numerose presse per uva e olive,

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