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  • Studio numero 5: Il testo ebraico delle Sacre Scritture
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • Traduzione del Nuovo Mondo è quindi il risultato dell’erudizione e della ricerca biblica sviluppatesi nel corso dei secoli. Si basa su un testo estremamente fedele, prezioso risultato di un’accurata trasmissione del testo. Con il suo stile scorrevole e avvincente, offre una traduzione che è al tempo stesso onesta e accurata per uno studio serio della Bibbia. Siano rese grazie a Geova, l’Iddio comunicativo, per il fatto che la Sua Parola è tuttora viva ed esercita potenza! (Ebr. 4:12) Le persone sincere continuino a edificare la fede mediante lo studio della preziosa Parola di Dio e si sentano stimolate a fare la volontà di Geova in questi giorni memorabili. — 2 Piet. 1:12, 13.

  • Studio numero 6: Il testo greco cristiano delle Sacre Scritture
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • Studi sulle Scritture ispirate e informazioni relative

      Studio numero 6: Il testo greco cristiano delle Sacre Scritture

      Copiatura del testo delle Scritture Greche; come è stato tramandato in greco e in altre lingue fino a oggi; attendibilità del testo attuale.

      1. Come ebbe inizio il programma cristiano di istruzione?

      I PRIMI cristiani insegnarono e proclamarono la scritta ‘parola di Geova’ in tutto il mondo. Presero seriamente le parole che Gesù pronunciò prima dell’ascensione: “Riceverete potenza quando lo spirito santo sarà arrivato su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e la Samaria e fino alla più distante parte della terra”. (Isa. 40:8; Atti 1:8) Come Gesù aveva predetto, i primi 120 discepoli ricevettero lo spirito santo, che infuse loro energia. Questo avvenne il giorno di Pentecoste del 33 E.V. Quello stesso giorno Pietro diede inizio al nuovo programma di istruzione rendendo completa testimonianza, col risultato che molti accolsero di cuore il messaggio e circa 3.000 persone si aggiunsero alla congregazione cristiana appena fondata. — Atti 2:14-42.

      2. Quale buona notizia si proclamava, e di che cosa quell’opera di testimonianza fu una dimostrazione?

      2 Stimolati ad agire come nessun altro gruppo lo era mai stato in tutta la storia, quei discepoli di Gesù Cristo diedero inizio a un programma di insegnamento che alla fine raggiunse ogni angolo del mondo allora conosciuto. (Col. 1:23) Sì, quei devoti testimoni di Geova erano ansiosi di usare i loro piedi per andare di casa in casa, di città in città e di paese in paese a dichiarare la “buona notizia di cose buone”. (Rom. 10:15) Questa buona notizia annunciava il provvedimento del riscatto di Cristo, la speranza della risurrezione e il promesso Regno di Dio. (1 Cor. 15:1-3, 20-22, 50; Giac. 2:5) Mai prima di allora era stata presentata al genere umano una simile testimonianza di cose non viste. Essa divenne un’“evidente dimostrazione di realtà benché non vedute”, una manifestazione di fede, per i molti che ora riconoscevano Geova come loro Sovrano Signore in base al sacrificio di Gesù. — Ebr. 11:1; Atti 4:24; 1 Tim. 1:14-17.

      3. Cosa caratterizzò i ministri cristiani del I secolo?

      3 Quei ministri cristiani, uomini e donne, erano illuminati servitori di Dio. Sapevano leggere e scrivere. Conoscevano bene le Sacre Scritture. Erano al corrente degli avvenimenti mondiali. Erano abituati a viaggiare. Erano come locuste in quanto non permettevano che alcun ostacolo impedisse loro di avanzare per divulgare la buona notizia. (Atti 2:7-11, 41; Gioe. 2:7-11, 25) Allora, nel I secolo dell’era volgare, operavano fra persone che sotto molti aspetti erano assai simili a quelle dei nostri giorni.

      4. Sotto l’ispirazione e la guida di Geova, che cosa fu messo per iscritto ai giorni della primitiva congregazione cristiana?

      4 Come predicatori della “parola della vita” decisi a fare progresso, i primi cristiani facevano buon uso di ogni rotolo della Bibbia che riuscivano a procurarsi. (Filip. 2:15, 16; 2 Tim. 4:13) Quattro di loro, cioè Matteo, Marco, Luca e Giovanni, furono ispirati da Geova a mettere per iscritto la “buona notizia intorno a Gesù Cristo”. (Mar. 1:1; Matt. 1:1) Alcuni di essi, come Pietro, Paolo, Giovanni, Giacomo e Giuda, scrissero lettere sotto ispirazione. (2 Piet. 3:15, 16) Altri fecero copie di questi messaggi ispirati, e le congregazioni, sempre più numerose, se le scambiavano con beneficio reciproco. (Col. 4:16) Inoltre, sotto la guida dello spirito di Dio, ‘gli apostoli e gli anziani di Gerusalemme’ presero decisioni in materia dottrinale che furono messe per iscritto per uso futuro. Questo corpo direttivo centrale mandò anche lettere contenenti istruzioni alle congregazioni in luoghi lontani. (Atti 5:29-32; 15:2, 6, 22-29; 16:4) E dovette provvedere anche a farle recapitare.

      5. (a) Cos’è un codice? (b) Fino a che punto i primi cristiani usarono il codice, e quali vantaggi aveva?

      5 Per accelerare la diffusione delle Scritture, e anche per provvederle in una forma facile da consultare, i primi cristiani cominciarono subito a usare il manoscritto in forma di codice al posto dei rotoli. Il codice era simile ai libri attuali, le cui pagine si possono voltare con facilità per cercare un determinato argomento, mentre un rotolo, per essere consultato, spesso andava srotolato considerevolmente. Inoltre il codice permise di rilegare insieme gli scritti canonici, mentre quelli in forma di rotolo di solito rimanevano separati. I primi cristiani furono dei pionieri nell’uso del codice. Potrebbero anche esserne stati gli inventori. Benché il codice venisse adottato solo un po’ alla volta dagli scrittori non cristiani, la grande maggioranza

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