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  • Studio numero 4: La Bibbia e il suo canone
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • due lettere minori”. In quanto all’apparente assenza di qualsiasi accenno alla prima lettera di Pietro, quest’opera aggiunge: “L’ipotesi più probabile è quella che manchino alcune parole, forse un rigo, in cui I Pietro e l’Apocalisse di Giovanni erano menzionati fra i libri riconosciuti”. Perciò, sempre parlando del Frammento Muratoriano, questa enciclopedia conclude: “Il Nuovo Testamento viene ritenuto inequivocabilmente costituito dai quattro Vangeli, dagli Atti, dalle tredici epistole di Paolo, dall’Apocalisse di Giovanni, probabilmente dalle sue tre epistole, da Giuda, e probabilmente da I Pietro, mentre l’opposizione a un altro scritto di Pietro non era ancora stata messa a tacere”. — The New Schaff-Herzog Encyclopedia of Religious Knowledge, 1956, vol. VIII, pp. 55-6.

      21. (a) Perché i commenti di Origene sugli scritti ispirati sono interessanti? (b) Cosa accettarono scrittori successivi?

      21 Origene, verso il 230 E.V., accettava fra le Scritture ispirate i libri di Ebrei e Giacomo, entrambi mancanti nel Frammento Muratoriano. Sebbene egli indichi che alcuni dubitavano della loro canonicità, questo in effetti conferma che a quel tempo la canonicità della maggior parte delle Scritture Greche era riconosciuta, e solo qualcuno dubitava delle epistole meno note. In seguito, Atanasio, Girolamo e Agostino accettarono le conclusioni degli elenchi precedenti, includendo nel canone gli stessi 27 libri che abbiamo ora.d

      22, 23. (a) Come furono preparati gli elenchi dei cataloghi indicati nella tabella? (b) Perché a quanto pare non c’era nessun elenco del genere prima del Frammento Muratoriano?

      22 La maggioranza dei cataloghi inclusi nella tabella sono elenchi specifici che mostrano quali libri erano ritenuti canonici. Quelli di Ireneo, Clemente Alessandrino, Tertulliano e Origene sono completati dalle loro citazioni, dalle quali si comprende come erano considerati gli scritti citati. Questi cataloghi sono ulteriormente integrati da ciò che scrive Eusebio, antico storico ecclesiastico. Comunque, il fatto che questi scrittori non menzionino certi scritti canonici non ne esclude la canonicità. Semplicemente nei loro scritti non vi fecero riferimento, o perché preferirono non farlo, o a motivo degli argomenti che stavano trattando. Ma perché non troviamo elenchi specifici anteriori al Frammento Muratoriano?

      23 Solo quando, verso la metà del II secolo E.V., sorsero uomini come Marcione si pose il problema di quali libri i cristiani dovessero accettare. Marcione stabilì un canone a sostegno delle sue dottrine, prendendo solo certe lettere dell’apostolo Paolo e un testo espurgato del Vangelo di Luca. Questo, insieme alla massa di scritti apocrifi che si andava diffondendo in tutto il mondo, fu ciò che spinse i catalogatori a elencare i libri che ritenevano canonici.

      24. (a) Cosa caratterizza gli Apocrifi del “Nuovo Testamento”? (b) Cosa dicono di questi scritti alcuni studiosi?

      24 Gli scritti apocrifi. Prove interne confermano la netta divisione che fu fatta tra gli scritti cristiani ispirati e le opere spurie o non ispirate. Gli scritti apocrifi sono di qualità decisamente inferiore e spesso sono fantasiosi e infantili. Il più delle volte non sono accurati.e Notate le seguenti dichiarazioni di alcuni studiosi riguardo a questi libri non canonici:

      “Il problema non è chi li abbia esclusi dal Nuovo Testamento: si sono esclusi da sé”. — M. R. James, The Apocryphal New Testament, pp. xi, xii.

      “Basta solo paragonare l’insieme dei libri del Nuovo Testamento con altra letteratura del genere per comprendere quanto è grande il baratro che li separa. Spesso si è detto che la prova migliore a favore dei vangeli canonici sono in effetti quelli non canonici”. — G. Milligan, The New Testament Documents, p. 228.

      “All’infuori del Nuovo Testamento, di nessuno scritto che ci sia pervenuto dal primo periodo della Chiesa si può dire che potrebbe essere appropriatamente aggiunto oggi al Canone”. — K. Aland, The Problem of the New Testament Canon, p. 24.

      25. Quali fatti inerenti ai singoli scrittori delle Scritture Greche Cristiane sostengono l’ispirazione dei loro scritti?

      25 Gli scrittori ispirati. C’è un altro aspetto degno di nota. In un modo o nell’altro tutti gli scrittori delle Scritture Greche Cristiane furono strettamente associati con l’originale corpo direttivo della congregazione cristiana, che includeva apostoli scelti personalmente da Gesù. Matteo, Giovanni e Pietro facevano parte dei dodici apostoli originali, e Paolo fu scelto in seguito come apostolo pur non essendo annoverato fra i dodici.f Sebbene Paolo non fosse presente allo speciale versamento dello spirito alla Pentecoste, Matteo, Giovanni e Pietro c’erano, come pure Giacomo, Giuda e probabilmente Marco. (Atti 1:13, 14) Pietro include specificamente le lettere di Paolo insieme al “resto delle Scritture”. (2 Piet. 3:15, 16) Marco e Luca furono stretti collaboratori e compagni di viaggio di Paolo e Pietro. (Atti 12:25; 1 Piet. 5:13; Col. 4:14; 2 Tim. 4:11) Tutti questi scrittori furono dotati di capacità miracolose dallo spirito santo, che ricevettero in circostanze particolari come alla Pentecoste e alla conversione di Paolo (Atti 9:17, 18) o, come avvenne senza dubbio nel caso di Luca, per imposizione delle mani da parte degli apostoli. (Atti 8:14-17) La stesura delle Scritture Greche Cristiane fu interamente eseguita nel tempo in cui erano operanti gli speciali doni dello spirito.

      26. (a) Che cosa accettiamo come Parola di Dio, e perché? (b) Come dimostreremo di apprezzare la Bibbia?

      26 Avendo fede che l’Iddio Onnipotente è Colui che ha ispirato e preservato la sua Parola, possiamo confidare che egli abbia guidato anche la raccolta delle varie parti. Perciò riconosciamo che i 27 libri delle Scritture Greche Cristiane insieme ai 39 delle Scritture Ebraiche formano la sola Bibbia, opera del solo Autore, Geova Dio. La sua Parola composta di 66 libri è la nostra guida, e l’armonia e l’equilibrio dell’insieme ne attestano la completezza. Ogni lode sia resa a Geova Dio, il Creatore di questo incomparabile libro! Esso può renderci del tutto preparati e può indirizzarci nella via della vita. Usiamolo saggiamente a ogni opportunità.

  • Studio numero 5: Il testo ebraico delle Sacre Scritture
    “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”
    • Studi sulle Scritture ispirate e informazioni relative

      Studio numero 5: Il testo ebraico delle Sacre Scritture

      Come le Scritture Ebraiche, in quanto parte dell’ispirata Parola di Dio, furono copiate, preservate nella loro integrità testuale e tramandate fino ai nostri giorni.

      1. (a) In che modo le ‘parole di Geova’ differiscono da altri tesori del passato? (b) Quali domande sorgono sulla preservazione della Parola di Dio?

      LE ‘PAROLE di Geova’ che sono state messe per iscritto possono paragonarsi ad acque di verità raccolte in una straordinaria riserva di documenti ispirati. Come possiamo essere grati che, in tutto il periodo in cui furono trasmessi questi messaggi celesti, Geova abbia fatto raccogliere queste “acque” affinché divenissero un’inesauribile fonte di informazioni vivificanti! Altri tesori del passato, come corone regali, cimeli di famiglia e monumenti fatti dall’uomo, con il passare del tempo si sono anneriti, corrosi o rovinati, ma le preziose parole del nostro Dio dureranno a tempo indefinito. (Isa. 40:8) Comunque, molti si chiedono se queste acque di verità, una volta raccolte, siano state inquinate. Sono rimaste pure? Fino a che punto sono state tradotte fedelmente dalle lingue originali? Le traduzioni oggi disponibili a persone di ogni lingua sulla terra sono attendibili? Troveremo entusiasmante esaminare la parte di questa riserva nota come testo ebraico e osservare con quanta cura ne sia stata preservata l’accuratezza e quali meravigliosi provvedimenti siano stati presi per tramandarla e renderla disponibile a tutte le nazioni della terra mediante versioni e nuove traduzioni.

      2. Come furono preservati fino al tempo di Esdra gli scritti ispirati?

      2 I documenti originali in ebraico e in aramaico furono redatti da segretari umani di Dio, a cominciare da Mosè nel 1513 a.E.V. fino a poco dopo il 443 a.E.V. Per quanto si sa, oggi non esiste nessuno di quegli scritti originali. Comunque, sin dall’inizio gli scritti ispirati, incluse le copie autorizzate, furono preservati con grande cura. Verso il 642 a.E.V., al tempo del re Giosia, fu rinvenuto nella casa di Geova “il medesimo libro della legge” di Mosè, senza dubbio il testo originale. Fino a quel momento era stato fedelmente conservato per 871 anni. Lo scrittore biblico Geremia manifestò un interesse tale per questa scoperta che la descrisse in 2 Re 22:8-10, e verso il 460 a.E.V. Esdra menzionò di nuovo lo stesso avvenimento. (2 Cron. 34:14-18) Egli si interessava di queste cose, perché “era un esperto copista della legge di Mosè, che Geova l’Iddio d’Israele aveva dato”. (Esd. 7:6) Senza dubbio Esdra aveva accesso ad altri rotoli delle Scritture Ebraiche anteriori al suo tempo, compresi forse gli originali di alcuni scritti ispirati. In effetti sembra che ai suoi giorni Esdra fosse il custode degli scritti divini. — Nee. 8:1, 2.

      L’ERA DELLA COPIATURA DEI MANOSCRITTI

      3. Perché occorrevano ulteriori copie delle Scritture, e come venne soddisfatto questo bisogno?

      3 Dal tempo di Esdra in poi, la richiesta di copie delle Scritture Ebraiche aumentò. Non tutti gli ebrei tornarono a Gerusalemme e in Palestina all’epoca della restaurazione nel 537 a.E.V. o in seguito. Migliaia rimasero in Babilonia, mentre altri emigrarono per motivi d’affari o per altre ragioni, con il risultato che vennero a trovarsi

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