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Le traduzioni della Bibbia sono accurate?Svegliatevi! 1984 | 8 marzo
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Le traduzioni della Bibbia sono accurate?
Taluni per ignoranza dicono che, dal momento che i manoscritti originali della Bibbia non esistono più, le odierne traduzioni della Bibbia non sono attendibili. Perciò è interessante notare la seguente opinione espressa da un riconosciuto esperto in materia. Nella sua opera Auf Den Spuren Jesu (Sulle orme di Gesù), Gerhard Kroll dice quanto segue:
“Due dei principali critici testuali inglesi, B. F. Westcott e J. A. Hort, calcolano che il numero delle varianti testuali si aggiri sulle 250.000; questo significa che ogni due parole del testo originale ci sono tre varianti testuali. Questo fatto può atterrire solo i laici. In base ai risultati della critica testuale, sette ottavi del testo neotestamentario sono incontestabili; questo significa che non siamo in grado con alcun mezzo scientifico di fornire la lezione originale del rimanente ottavo del testo. Ma molte varianti di questa ottava parte sono insignificanti, perché sono semplici discrepanze ortografiche o trasposizioni di parole che non influiscono minimamente sul senso. Mettendo da parte queste, rimane solo un sessantesimo del testo che si potrebbe definire ambiguo. Ma la maggior parte di questo sessantesimo potrebbe considerarsi irrilevante per quanto concerne il contenuto, per cui si potrebbe dire che solo un millesimo dell’intero testo contenga differenze di qualche entità. Ad ogni modo, di questa millesima parte solo alcuni passi sono importanti per quanto concerne la dottrina. E neppure questi sono tanto importanti dal momento che la testimonianza biblica di questi rispettivi insegnamenti dogmatici non dipende solo da questo particolare passo incerto”.
La conclusione definitiva di questo esperto di critica testuale, Kroll, è pertanto la seguente: “In linea di massima è stato confermato il convincimento degli studiosi che, in sostanza, il testo è stato preservato senza errore”.
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‘Perché la domenica mattina i miei figli vanno a giocare’Svegliatevi! 1984 | 8 marzo
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‘Perché la domenica mattina i miei figli vanno a giocare’
Rispondendo a un lettore che si era espresso in termini favorevoli sulla scuola domenicale, un altro lettore ha scritto al Toronto Star, spiegando perché i suoi figli non frequentano tali lezioni: “Per vari anni siamo andati alla ricerca di istruzione religiosa in varie scuole domenicali nelle chiese di diverse religioni. Abbiamo atteso, invano, che fosse insegnato ai ragazzi qualcosa circa la Bibbia, i Dieci Comandamenti, una guida morale, ecc. Invece hanno imparato a dipingere con le dita, modellare iglù, disegnare capanne indiane, ecc. Più tardi, hanno ricevuto lezioni di relativismo, etica della situazione, ecc.”.
Descrivendo la propria esperienza nella chiesa, egli ha detto: “E al piano di sopra le cose non andavano molto meglio. Un ministro, nel corso del sermone, ha annunciato che se si fosse risposato, prima sarebbe andato a convivere con la donna. Inoltre, ha ammesso che alle giovani coppie che andavano da lui a prendere accordi per il matrimonio egli consigliava di convivere prima. Abbiamo lasciato la sua ‘chiesa’ quel giorno . . . non abbiamo avuto né il tempo né la forza di continuare a cercare”. Così, egli conclude, “questa è la ragione per cui i miei figli la domenica mattina vanno fuori a giocare”. La vera soluzione è di studiare la Bibbia con loro.
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