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Rivolgere ai popoli una lingua puraLa Torre di Guardia 1951 | 1° maggio
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che fu originariamente impartita da Gesù Cristo e dai suoi apostoli e discepoli i quali scrissero sotto ispirazione del divino spirito di verità.
11. Come penetrò la corruzione anche nei testi originali della Bibbia?
11 Così la perversione degli insegnamenti della Bibbia raggiunse i più alti circoli religiosi. Tentò anche d’introdursi nel testo scritto delle Sacre Scritture. Gli scritti originali dei profeti ebrei e degli apostoli e dei loro collaboratori furono ispirati, ma fino al quindicesimo secolo d.C. questi scritti dovettero esser copiati a mano. Errori dovuti all’imperfezione umana s’introdussero di soppiatto nei lavori di copiatura. Poiché gli autografi originali degli scritti ispirati scomparvero o non furono più a disposizione, fu impossibile confrontare le copie con gli originali scritti in modo da fare delle copie perfette, correggere gli errori e togliere tutte le aggiunte e le interpolazioni di filosofia mondana e tradizioni religiose non ispirate. Una di queste aggiunte, inserita nel testo greco originale delle Scritture per appoggiare la dottrina della trinità, fu quella di 1 Giovanni 5:7, 8, cioè le parole “in cielo: il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo; e questi tre sono uno solo; e sono tre che rendono testimonianza in terra”. (Ti) Questa non ispirata, religiosa aggiunta apparve per la prima volta in una traduzione latina del quinto secolo. La Bibbia aveva minacciato una punizione avvertendo di non aggiungere nulla alla Parola di Dio e di non toglierne nulla. — Deut. 4:2; Prov. 30:5, 6; Apoc. 22:18, 19.
12. Come è stato possibile ricostruire qualche cosa di strettamente aderente al testo?
12 In genere tuttavia, vi fu un riverenziale rispetto per il testo delle Scritture e quindi una gran cura di conservarlo il più puro possibile dalla corruzione. Gli scritti dei discepoli di Cristo, ad eccezione della narrazione evangelica dell’apostolo Matteo, furono prima scritti nel greco comune parlato allora in tutte le regioni del Mare Mediterraneo. Di oltre 4.000 copie di manoscritti greci disponibili oggi non ve ne sono due esattamente uguali. Tuttavia per mezzo di un accurato studio e di un confronto di questi scritti, specialmente delle più antiche copie manoscritte e dei frammenti papiracei che sono stati scoperti e messi in luce in questi ultimi secoli, è stato possibile costruire un testo delle Scritture Greche Cristiane che rassomiglia strettamente agli scritti ispirati originali dei discepoli di Cristo. Questo testo espone la verità.
CORRUZIONE MEDIANTE LA TRADUZIONE
13. In quale campo fu maggiormente possibile colorire il messaggio? Perché in tal campo?
13 Ma fu nel campo delle traduzioni delle Scritture originali in lingue estere che il Diavolo ebbe la maggiore opportunità di pervertire o colorire i sacri insegnamenti della Parola di Dio. Non era il proposito divino che la buona novella della Parola di Dio fosse riservata a quelli che sapevano leggere gli originali ebraici, aramaici e greci della Sacra Bibbia. Geova è un Dio di salvezza per tutta l’umanità di ogni razza, colore, nazionalità e lingua. In adempimento della sacra profezia, Cristo Gesù fu un Giudeo e tutti i suoi apostoli furono Giudei. Tuttavia la salvezza mediante il sacrificio della sua carne di Giudeo non era riservata ai soli Giudei ma era per tutti gli appartenenti al genere umano che avrebbero creduto in lui. (Giov. 3:14-17) Perciò Gesù espose per esteso la completa visione della nostra opera cristiana quando disse ai suoi discepoli prima della sua dipartenza: “Andate dunque e fate discepoli delle persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io ho comandate”. (Matt. 28:19, 20, NM) Questo significava tradurre il messaggio di salvezza in tutte le lingue e i dialetti parlati da queste nazioni. Se il messaggio non fosse stato tradotto, essi non avrebbero potuto capirlo e non avrebbero potuto agire in modo conforme con fede e ubbidienza.
14. Fu la prima traduzione dei Cristiani ispirata? In che modo?
14 La prima traduzione del messaggio di salvezza ad opera dei discepoli di Cristo fu ispirata dallo spirito di Dio. Questo avvenne a Gerusalemme il primo giorno della Pentecoste dopo che Gesù fu asceso al cielo ed egli sparse il suo spirito sui suoi 120 discepoli ivi radunati. Così essi “cominciarono a parlare in diverse lingue, come lo spirito era loro dato perché si esprimessero”. Le gran folla, rappresentante quindici paesi o più, che si radunò per assistere a questa strana manifestazione dello spirito di Dio diceva: “Li udiamo parlare nelle nostre lingue intorno alle cose magnifiche di Dio”. (Atti 2:1-11, NM) Esiste la testimonianza storica che l’apostolo Matteo scrisse il suo “libro della storia di Gesù Cristo” in ebraico per i lettori giudei, ma che in seguito egli stesso fece la sua traduzione di questa narrazione evangelica nel greco comune affinché pervenisse ad un maggior pubblico di lettori. In tal modo egli poté trasferire la sua ispirazione nella sua traduzione in greco, cosicché la sua traduzione scritta fu ispirata. (Matt. 1:1, NM) Ma gli altri discepoli scrissero direttamente nel greco comune; quindi i loro scritti dovettero essere tradotti in aramaico, ebraico, latino, ecc.
15. Perché nessuna traduzione fatta in seguito dovrebbe esser venerata come lo sono alcune?
15 Eccetto la traduzione di Matteo in greco, nessuna traduzione scritta delle Scritture fino a questo giorno è ispirata. Inoltre, essendo fatte da copie imperfette delle Scritture originali, le traduzioni in lingue estere sono rese sovente più incapaci di presentare perfettamente il pensiero o significato originario. Quindi nessuna delle presenti traduzioni delle Sacre Scritture dev’essere venerata come ispirata, neppure la più popolare traduzione inglese della Bibbia, la Versione del Re Giacomo, né la Volgata latina o la versione di Martin Lutero.
16. Come possono i traduttori essere impediti di parlare la lingua pura?
16 Verso il principio dell’anno 1950 le Scritture erano state tradotte, al completo o in parte, in 1.118 lingue e dialetti. Nuove traduzioni vengono prodotte con una media di circa una al mese. Nella massima parte sono fatte da ecclesiastici religiosi e missionari delle sette della Cristianità. Naturalmente queste traduzioni fatte da tali uomini e donne religiose saranno influenzate, colorite, fatte con parole e frasi secondo le filosofie pagane e le tradizioni antiscritturali che i loro sistemi religiosi hanno ereditato dal passato. La loro onestà, la loro sincerità e il loro zelo religioso li infiammerà tanto da far loro intrecciare queste cose nella loro traduzione quanto più è possibile. E quando fanno le loro traduzioni, non dall’originale ebraico, aramaico o greco, ma da altre traduzioni che già contengono il loro proprio colore religioso, esse hanno ancor più la tendenza a corrompere la traduzione. Questo impedisce a quelli che si servono di tali traduzioni di parlare la pura lingua del messaggio di salvezza di Dio.
17. Come può salvaguardarsi il lettore contro le traduzioni colorite?
17 Precisamente come gli studiosi della Bibbia dell’antica Berea, Grecia, esaminavano giornalmente le Scritture per vedere se le cose predicate nientemeno dall’apostolo Paolo erano scritturali e perciò vere, così il lettore di una traduzione moderna può salvaguardarsi contro le colorazioni religiose di una traduzione. In che modo? Passando sopra alle tradizioni religiose e attingendo alle sorgenti originali mediante tutte le pubblicazioni moderne che ha a disposizione, come dizionari delle lingue antiche, concordanze bibliche, le più recenti grammatiche delle lingue antiche, ecc. Egli può eliminare gli errori confrontando versetto della Scrittura con versetto della Scrittura per notare ogni inconsistenza nella traduzione e quindi investigando i testi originali, se possibile.
18. Quindi di che cosa ha bisogno il traduttore per servire Iddio in vista della salvezza?
18 Dunque a un traduttore della Bibbia occorre qualche cosa di più del semplice fervore religioso e dell’onestà. Gli occorre la libertà dalle tradizioni religiose di influenti, popolari organizzazioni e dalle generalmente accettate filosofie pagane di questo mondo. Bisogna che prenda gli scritti originali degli scrittori ispirati per quello che dicono, cercando di trovare, non la prova dei moderni insegnamenti religiosi, ma “la fede che fu una volta per sempre tramandata ai santi”. Deve ricordare specialmente che le Scritture originali furono ispirate dalla forza attiva o spirito di Dio. Egli deve pertanto pregare lo stesso spirito, non perché lo ispiri, ma perché lo aiuti e lo guidi nella traduzione. Infatti quello spirito è “lo spirito della verità”,! e Iddio è disposto a concederlo ai suoi figliuoli spirituali più di quanto un padre terreno sia disposto di dar buoni doni ai suoi figli naturali. (Giov. 16:13, NM; Luca 11:13) Il traduttore non dovrebbe pensare di farsi un nome facendo riportare il suo nome sulla sua traduzione. Egli dovrebbe essere assorbito dal desiderio di presentare la “lingua pura” della verità divina affinché i lettori della sua traduzione possano invocare il nome di Dio, il cui nome è Geova, e possano unirsi a persone che parlano altre lingue e dialetti nel servizio dell’unico vero Dio di comune accordo. In questo modo il traduttore serve il proposito di Dio e opera per la propria salvezza e per quella di coloro che adoperano la sua traduzione.
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Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche CristianeLa Torre di Guardia 1951 | 1° maggio
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Traduzione del Nuovo Mondo delle Scritture Greche Cristiane
1. Come fu eseguita la prima traduzione scritta delle Scritture?
LA PRIMA traduzione scritta delle Sacre Scritture fu fatta dal canone ebraico nel greco comune e prese il nome di Versione greca dei Settanta (LXX).a I discepoli di Cristo, che scrissero in greco, citarono questa versione nei loro scritti ispirati. La Versione greca dei Settanta ebbe inizio al principio del terzo secolo avanti Cristo ad Alessandria, Egitto, nella quale gli abitanti erano in buona parte Giudei di lingua greca. Gli Ebrei di Gerusalemme avevano un pregiudizio contro le traduzioni scritte del sacro canone delle Scritture, ritenendole troppo sacre perché subissero una falsa interpretazione che era naturalmente da attendersi in una traduzione straniera. Tuttavia, malgrado questo pregiudizio ebraico, la traduzione fu continuata durante tre secoli, evidentemente da Giudei alessandrini, e non palestinesi, e col patrocinio dei governanti egiziani, su rotoli ebraici probabilmente importati dalla Palestina. Quantunque una tradizione religiosa sostenga che la Versione dei Settanta è ispirata, non c’è nessuna prova interiore o esteriore di tale pretesa. Quella traduzione formò ciò che si può chiamare le Scritture Greche precedenti a quelle cristiane. Essa si dimostrò molto utile per le congregazioni dei Cristiani di lingua greca del primo secolo e per gli stessi traduttori delle Scritture Ebraiche. Questa traduzione greca, e non la stessa Bibbia Ebraica, fu la collezione di Scritture adoperata nella marcia dell’opera missionaria cristiana verso occidente attraverso l’Europa.
2. Quando fu completato il canone della Bibbia? Quando e come ne furono raccolti e pubblicati i libri?
2 Con la fine del primo secolo d.C. il catalogo ufficiale o canone degli scritti ispirati dei discepoli di Cristo fu terminato. Poiché questi erano scritti in greco, essi formano ciò che può esser giustamente chiamato Scritture Greche Cristiane. Esse stanno alla pari con le Scritture Ebraiche (aramaiche) in quanto all’ispirazione, e completano quegli antichi scritti, per formare la Bibbia completa. Così il canone o la collezione ufficiale dei libri ispirati della Sacra Bibbia fu completato alla fine del
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