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La vita attiva dello scoiattoloSvegliatevi! 1977 | 22 maggio
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lo scoiattolo può approfittarne per fuggire. Inseguito da un nemico, lo scoiattolo si lascia cadere deliberatamente e si mette in salvo nel sottobosco.
Queste creature dalla coda folta hanno anche altri modi di opporsi agli intrusi. Inizialmente l’animale farà rumorosi rimbrotti. Se questi non hanno effetto, si porterà rapidamente dall’altra parte del tronco o del ramo, mettendo così il tronco o il ramo dell’albero fra sé e il visitatore sgradito. Se questo non basta, lo scoiattolo se la svigna in fretta più in alto. Gli è pure utile mimetizzarsi. Restando immobile, lo scoiattolo grigio darà l’impressione d’essere tutt’uno con il tronco o il ramo. Nell’eventualità che un uccello da preda minacci i suoi piccoli, mamma scoiattolo si solleverà sulle zampe posteriori colpendo l’assalitore.
Gli scoiattoli sono famosi accaparratori. Trasportando una nocciolina in bocca, lo scoiattolo scaverà con le zampe anteriori una buca, depositandovi la nocciola e ricoprendola di terra. Secondo una stima, uno scoiattolo grigio impiega sette minuti a sotterrare dieci nocciole. Un solo scoiattolo nasconderà circa 10.000 nocciole in tre mesi. Molte nocciole che in seguito non vengono dissotterrate e mangiate vengono in tal modo piantate. Così gli scoiattoli contribuiscono notevolmente alla propagazione degli alberi.
Anche quando il suolo è coperto da trenta centimetri di neve, apparentemente gli scoiattoli non hanno difficoltà a ritrovare le noci seppellite. Cosa glielo permette? Si crede che il fattore principale sia un acuto senso dell’odorato.
Gli scoiattoli rossi si danno da fare per ammucchiare pigne. Uno di questi scoiattoli riesce a far cadere più di cento pigne in un’ora. Quindi l’animale le ammucchia e le copre di foglie o le nasconde in un tronco cavo.
Oltre che per la loro bellezza, gli scoiattoli si distinguono per la loro alacrità. La prossima volta che vedete una di queste deliziose e saltellanti creature, ricordate l’utile servizio che rendono nella propagazione degli alberi.
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Imparano a cantareSvegliatevi! 1977 | 22 maggio
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Imparano a cantare
● Forse udendo il canto melodioso di un uccello, vi meravigliate per quella che sembra una capacità innata. Ma gli uccelli cantano solo per istinto? Forse non del tutto.
Gli esperimenti fatti con un passero (Zonotrichia leucophrys) mostrano che questo uccello deve imparare il canto della sua specie. Se cresce lontano dagli adulti della sua specie essendo così nell’impossibilità di sentirli cantare, questo passero canta ma impara a cantare in modo anormale. D’altra parte, se dai dieci ai cinquanta giorni d’età ode anche solo delle registrazioni dei canti normali della sua specie, imparerà a cantare normalmente. E in effetti imiterà la particolare forma di canto che ode.
Ma imparerebbe a cantare qualsiasi canto oda? No. Se, nello stesso periodo, gli si fanno ascoltare registrazioni di un’altra specie di uccelli, non imparerà quel canto. Pare che il passero abbia bisogno di esercitarsi per imparare il suo canto normale, ma che abbia pure delle norme interne che gli permettono di concentrarsi sul particolare canto della sua specie e che gli fanno respingere gli altri canti. Questo, in effetti, assicura che il passero non imparerà il canto di un’altra specie.
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