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  • Sei il nemico di te stesso?
    La Torre di Guardia 1980 | 1° agosto
    • ma la gelosia è marciume alle ossa”. (Prov. 14:30) Mentre uno spirito calmo ha un benefico effetto sul cuore, la gelosia può distruggere la salute fisica.

      Poiché certi fattori emotivi possono essere dannosi, è necessario tenerli sotto controllo. Vivere in armonia con le Scritture è di aiuto. In che senso?

  • Aiuto sicuro dalla Parola di Dio
    La Torre di Guardia 1980 | 1° agosto
    • Aiuto sicuro dalla Parola di Dio

      PER non cedere a emozioni dannose ci vuole una valida motivazione. La Bibbia la fornisce, e in tal modo aiuta a far fronte con successo a sentimenti di colpa, gelosia, ansietà e a un’infinità di altri fattori emotivi che potrebbero risultare nocivi alla salute.

      SENTIMENTI DI COLPA

      Spesso certi disturbi sono causati o aggravati da sentimenti di colpa. Una persona può provare rimorsi di coscienza per il suo comportamento. Questo capitò a Davide, un re israelita vissuto circa 3.000 anni fa. Descrivendo l’effetto dei suoi sentimenti di colpa, Davide scrisse: “Le mie ossa si stancarono per i miei gemiti di tutto il giorno. . . . L’umore della mia vita si è cambiato come all’arido calore dell’estate”. (Sal. 32:3, 4) Da queste parole si può dedurre che Davide si sentiva spossato per lo sforzo di mettere a tacere una coscienza turbata. Come un albero privato dell’umore vitale durante un periodo di siccità o in un’estate secca e caldissima, Davide si sentiva fiaccato o svigorito. Come trovò sollievo?

      Confessò completamente i suoi peccati a Dio e, con fede, accettò il perdono divino. Ecco perché Davide poté scrivere: “Felice è colui la cui rivolta è perdonata, il cui peccato è coperto. Felice è l’uomo al quale Geova non attribuisce errore”. — Sal. 32:1, 2.

      La Bibbia rivela che chiunque si rivolge sinceramente pentito a Dio può ricevere il perdono dei peccati in base al sacrificio espiatorio di Gesù Cristo. L’apostolo Giovanni scrisse: “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni ingiustizia. . . . [Gesù Cristo] è un sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, e non solo per i nostri ma anche per quelli di tutto il mondo”. — I Giov. 1:9; 2:2.

      Ovviamente, se la persona non crede che Dio abbia perdonato i suoi peccati, continuerà a provare i dannosi effetti di una coscienza turbata. È dunque essenziale che la persona rafforzi la sua fede nella disponibilità di Dio a perdonare i peccati. Può farlo ricordando ciò che la Bibbia dice riguardo al perdono di Dio e alle persone le cui trasgressioni furono perdonate.

      Per esempio, agli israeliti fu detto: “Benché i vostri peccati siano come lo scarlatto, saranno resi bianchi proprio come la neve; benché siano rossi come il panno cremisi, diverranno pure come la lana”. (Isa. 1:18) Poiché l’Altissimo era disposto a perdonare le terribili azioni degli israeliti infedeli, possiamo essere certi che concederà in modo simile il suo perdono a chi oggi si pente sinceramente. La Bibbia ci dice: “Io sono Geova; non sono cambiato”. — Mal. 3:6.

      Considerate un altro esempio. Il re Manasse “fece in grandi proporzioni ciò che era male agli occhi di Geova, per offenderlo. E Manasse sparse anche sangue innocente in grandissima quantità, finché ebbe riempito Gerusalemme da un’estremità all’altra”. (II Re 21:6, 16) In seguito fu preso prigioniero e portato a Babilonia. Quell’amara esperienza spinse Manasse a umiliarsi davanti a Dio. L’Altissimo perdonò il re pentito e “lo restituì a Gerusalemme al suo regno”. (II Cron. 33:11-13) Poche persone hanno peccato quanto Manasse. Eppure, essendosi pentito, egli fu perdonato. Quale incoraggiamento può dare questo a chi è tormentato da sentimenti di colpa!

      Un caso attinente è quello dell’uomo che poi divenne l’apostolo Paolo. Prima della sua conversione al cristianesimo, egli era “bestemmiatore e persecutore e insolente”. (I Tim. 1:13) “Tuttavia”, scrisse Paolo, “la ragione per cui mi fu mostrata misericordia fu affinché per mezzo di me quale caso principale Cristo Gesù dimostrasse tutta la sua longanimità a modello di coloro che riporranno la loro fede in lui per la vita eterna”. (I Tim. 1:16) Come rafforza la fede riflettere su ciò che Dio, tramite Cristo, fece in relazione a Paolo! Sebbene avesse spietatamente perseguitato i seguaci di Cristo, si fosse comportato con arroganza nei loro confronti e avesse inconsapevolmente bestemmiato Dio, Paolo, pentitosi, fu perdonato. In seguito fu impiegato in modo eccezionale per aiutare altri a diventare cristiani e per rafforzare i compagni di fede. Ebbe inoltre l’inestimabile privilegio di partecipare più di qualsiasi altro uomo alla stesura delle ispirate Scritture Cristiane.

      A volte ci si può sentire condannati nel cuore, pensando che i propri peccati siano troppo grandi per essere perdonati. Tuttavia ciò che la Bibbia dice costituisce una solida base per confidare nel perdono di Dio. La seguente dichiarazione dell’apostolo Giovanni lo esprime in modo molto chiaro: “Assicureremo i nostri cuori dinanzi a lui circa qualsiasi cosa di cui il nostro cuore ci condanni, perché Dio è maggiore del nostro cuore e conosce ogni cosa”. (I Giov. 3:19, 20) Chi ripone fiducia in queste ispirate parole può essere veramente sollevato dai sentimenti di colpa!

      GELOSIA

      Come i sentimenti di colpa, anche l’accesa gelosia può causare o aggravare un malessere fisico. La gelosia può privare del sonno, provocare tensione e dolori muscolari e causare disturbi digestivi

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