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  • Orfano
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • 24:17) Questi poveretti potevano spigolare nei campi, raccogliere quello che era rimasto sugli olivi e sulle viti. (Deut. 24:19-21) Ogni anno veniva esteso loro uno speciale invito alla festa delle capanne (o festa della raccolta), durante la quale potevano partecipare al lauto banchetto che ne accompagnava la celebrazione. (Deut. 16:9-14) Ogni tre anni la speciale decima che gli israeliti normalmente consumavano a Gerusalemme veniva depositata dentro le porte delle loro rispettive città. Al ragazzo senza padre spettava per legge una parte di questa decima. — Deut. 14:28, 29; 26:12, 13.

      Poiché era facile dimenticarsi di questi orfani indifesi, per indicare fino a che punto Israele praticasse la giustizia o se ne fosse allontanato, Geova usava come termine di paragone il “ragazzo senza padre”. Quando la nazione godeva di buona salute spirituale, si aveva cura degli orfani. Quando nel paese veniva pervertita la giustizia, l’orfano sicuramente era trascurato, e questo era un sintomo di un declino nazionale. (Sal. 82:3; 94:6; Isa. 1:17, 23; Ger. 7:5-7; 22:3; Ezec. 22:7; Zacc. 7:9-11; Mal. 3:5) La maledizione di Geova era su coloro che opprimevano il ragazzo senza padre. (Deut. 27:19; Isa. 10:1, 2) Geova dichiara di essere il loro Redentore (Prov. 23:10, 11), Soccorritore (Sal. 10:14) e Padre. (Sal. 68:5) Sarà Lui a far loro giustizia (Deut. 10:17, 18), a mostrare loro misericordia (Osea 14:3), a dar loro sollievo (Sal. 146:9) e a conservarli in vita. — Ger. 49:11.

      Un segno che identifica il vero cristianesimo è la considerazione mostrata a chi ha perso il marito o i genitori. — Giac. 1:27.

  • Orgoglio
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    • Orgoglio

      Eccessiva stima di sé; irragionevole sentimento di superiorità dovuto a talento, bellezza, ricchezza, rango, ecc.; comportamento o trattamento sprezzante; contegno insolente o arrogante; presunzione. Più raramente l’orgoglio può anche avere un lato positivo nel senso di piacere o euforia derivante da qualche azione o possedimento. Alcuni sinonimi di orgoglio sono egotismo, arroganza, alterigia.

      Forme della radice verbale ebraica gaʼàh, tradotte “orgoglio”, possono essere rese anche “alterigia”, “autoesaltazione” e, sia in senso buono che in senso cattivo, “eminenza”, “eminente”, “esaltante” e con altri termini che abbiano fondamentalmente lo stesso significato di gaʼàh, cioè “sorgere, essere alto o esaltato”.

      Il verbo greco kaukhàomai, che significa “vantarsi, lodarsi, gloriarsi, esultare, rallegrarsi”, viene pure usato sia in senso buono che in senso cattivo, senso che può essere determinato dal contesto.

      L’ORGOGLIO È INGANNEVOLE E DELETERIO

      Chi è orgoglioso può non riconoscere di esserlo e attribuire le proprie azioni ad altre cause evitando di ammettere il proprio orgoglio. Dovrebbe esaminare attentamente se stesso e i suoi motivi per determinare se ha questa cattiva qualità. L’apostolo Paolo indica la necessità di avere il giusto motivo e di conoscersi sotto questo aspetto, quando dice: “Se do tutti i miei averi per nutrire altri, e se consegno il mio corpo, per potermi vantare [kaukhèsomai], ma non ho amore, non ne ho alcun profitto”. — I Cor. 13:3.

      Per il proprio bene si dovrebbe dunque eliminare l’orgoglio dalla propria personalità. E, cosa ancora più importante, lo si deve eliminare se si vuole piacere a Dio.

      Chi non si libera dell’orgoglio soffrirà. “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima dell’inciampo” (Prov. 16:18), e “Geova demolisce la casa di chi si esalta”. (Prov. 15:25) Ci sono numerosissimi esempi del crollo subito a causa dell’orgoglio da individui, dinastie e nazioni. — Lev. 26:18, 19; II Cron. 26:16; Isa. 13:19; Ger. 13:9; Ezec. 30:6, 18; 32:12; Dan. 5:22, 23, 30.

      L’orgoglio è ingannevole. L’apostolo Paolo consiglia: “Se qualcuno pensa d’essere qualche cosa quando non è niente, egli inganna la propria mente”. (Gal. 6:3) All’orgoglioso sembra di fare la cosa più vantaggiosa o rimunerativa, ma non tiene conto di Dio. (Confronta Geremia 49:16; Rivelazione 3:17). La Bibbia dice: “È meglio essere modesto di spirito coi mansueti che dividere le spoglie con chi si esalta”. — Prov. 16:19.

      VANTO

      Il verbo greco kaukhàomai, “vantarsi”, è usato spesso per indicare orgoglio egoistico. La Bibbia spiega che nessuno ha alcun motivo di vantarsi di se stesso o dei suoi successi. Nella congregazione cristiana di Corinto alcuni erano orgogliosi di sé o di altri uomini, e questo causava divisioni nella congregazione. Pensavano in modo carnale, seguivano uomini invece di seguire Cristo. (I Cor. 1:10-13; 3:3, 4) Costoro non si interessavano del benessere spirituale della congregazione, ma volevano vantarsi dell’aspetto esteriore, anziché cercare di aiutare i compagni di fede ad avere un cuore buono agli occhi di Dio. (II Cor. 5:12) Perciò l’apostolo Paolo riprese severamente la congregazione, spiegando che non avevano ragione di vantarsi di nessuno se non di Geova Dio e di quello che aveva fatto per loro. (I Cor. 1:28, 29; 4:6, 7) La regola era: “Chi si vanta, si vanti in Geova”. — I Cor. 1:31; II Cor. 10:17.

      Giacomo fratellastro di Gesù fu ancora più chiaro nel condannare quelli che si vantavano di certe imprese mondane che intendevano compiere: “Voi provate orgoglio delle vostre ostentazioni. Tutto questo inorgoglirsi è malvagio”. — Giac. 4:13-16; confronta Proverbi 27:1.

      LATO BUONO

      Sia il verbo ebraico gaʼàh che quello greco kaukhàomai possono anche indicare in senso buono l’orgoglio o la soddisfazione che si prova per aver compiuto un’azione o per una cosa che si possiede. Il salmista definì Israele “l’orgoglio di Giacobbe, che [Geova] ha amato”. (Sal. 47:4) In una profezia di restaurazione Isaia disse che il frutto del paese sarebbe stato “qualche cosa di cui essere orgogliosi”. (Isa. 4:2) Per la fede, l’amore e la perseveranza che mostravano, l’apostolo scrisse ai cristiani di Tessalonica: “Noi stessi proviamo orgoglio di voi fra le congregazioni di Dio”. (II Tess. 1:3, 4) I cristiani sono orgogliosi di avere Geova come loro Dio, di avere acquistato conoscenza di lui e che egli li abbia riconosciuti. E seguono il principio: “Chi si vanta si vanti a causa di questa medesima cosa, l’aver perspicacia e l’aver conoscenza di me, ch’io sono Geova, Colui che esercito amorevole benignità, diritto e giustizia sulla terra”. — Ger. 9:24; confronta Luca 10:20.

  • Orientali
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    • Orientali

      [ebr. lett. “figli dell’est”].

      Popolazione dei paesi che gli scrittori ebrei consideravano l’“Oriente”. Questa zona si estendeva oltre i confini di Israele non solo a E ma anche a N, e a S fino all’Arabia. (Gen. 25:6; Ger. 49:28) Infatti quando Giacobbe andò in casa di Labano a Haran, si recò nel “paese degli Orientali”, a NE di Canaan. — Gen. 29:1.

      Giobbe è chiamato “il più grande di tutti gli Orientali”. (Giob. 1:3) Gli eserciti che opprimevano Israele prima che sorgesse Gedeone e li sgominasse includevano amalechiti e madianiti oltre che “gli Orientali” non altrimenti

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