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Che sorta di Dio è Geova?La Torre di Guardia 1972 | 15 luglio
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la pena che investighiamo quel libro profetico. In tal caso, osserveremo come rimarchevoli parti d’essa hanno avuto un moderno adempimento. Molte persone di cuore onesto sono oggi ancora confuse circa l’Essere Supremo, l’Onnipotente Dio. Non possono fare altro che trarre beneficio dal trovare i suoi saggi e opportuni consigli per oggi. Perché essere costretti a conoscere che egli è Geova nel modo in cui vi fu costretto Faraone, l’antico governante d’Egitto? Noi che amiamo la vita e la felicità facciamo molto meglio ad accettare il suo benigno invito di conoscerLo ora in modo pacifico e amichevole.
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Gli uomini ‘afferrano il regno di Dio’ — Come?La Torre di Guardia 1972 | 15 luglio
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Gli uomini ‘afferrano il regno di Dio’ — Come?
NELLA primavera dell’anno 29 E.V. Giovanni Battista cominciò “a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: ‘Pentitevi, poiché il regno dei cieli si è avvicinato’”. (Matt. 3:1, 2) L’opera di Giovanni servì a preparare un popolo che accettasse il re di quel regno e avesse la prospettiva di divenirne membro. Così per la prima volta nella storia umana il “regno dei cieli” divenne una mèta verso cui potevano spingersi gli uomini.
Ma divenire membro di questo Regno celeste non sarebbe stata una cosa facile da conseguire. Ci volevano strenui sforzi. Alludendo a ciò, colui che era stato unto come Re, Gesù Cristo, dichiarò: “Dai
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Accettiamo pienamente la sfida del servizio di GeovaLa Torre di Guardia 1972 | 15 luglio
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Accettiamo pienamente la sfida del servizio di Geova
“‘Nascosi da te la mia faccia solo per un momento, ma con amorevole benignità a tempo indefinito avrò di sicuro misericordia su di te’, ha detto il tuo Ricompratore, Geova”. — Isa. 54:8.
1, 2. Quali avvenimenti nell’antica Betleem conducevano a una sfida che avrebbe avuto effetti di vasta portata?
A BETLEEM stava spuntando l’alba. Si poteva già scorgere debolmente un po’ di movimento per le strade mentre la pallida luce del nuovo giorno rivelava alcune indistinte figure che si affrettavano a sbrigare qualche faccenda di buon mattino. L’aggraziata figura di una giovane donna si avvicina alla città e attraversa rapida e silenziosa lo spiazzo che è all’ingresso della porta. Dal suo viso traspare un’espressione di gioia e si muove con passo elastico nonostante il fagotto avvolto nel mantello. Ella gira ed entra in una casa modesta dov’è salutata brevemente da una donna molto più vecchia, quindi entrambe si siedono, aspettando vivamente, la più giovane con una speranza per il futuro, la più vecchia con la speranza di realizzare il desiderio di tutta una vita.
2 La mente di entrambe le donne va alla porta della città e agli avvenimenti che cominciano a verificarsi mentre i primi raggi del sole nascente illuminano la cittadina appollaiata sull’altura collinosa. Più persone si muovono nelle strade. Il sole sale più in alto. Benché non sia ancora estate, il periodo semestrale d’asciutto è inoltrato e anche in queste prime ore del giorno il sole comincia a far sentire il suo calore. Ora c’è gente dappertutto e lo spiazzo davanti alla porta della città è teatro di considerevole attività. Ma all’ingresso della porta è seduto da solo un uomo anziano, il cui portamento e abito lo distinguono come un uomo di mezzi e di una certa importanza nella comunità. Questa mattina ha un contegno grave mentre i suoi occhi scrutano ogni nuovo viso che appare nella piazza. Ovviamente, cerca qualcuno. All’improvviso grida: “Vieni, siedi qui, ‘Tal dei tali’”. Un altro uomo di età matura si ferma, si gira e si siede accanto al primo. Con questo saluto e questa risposta, dovevano cominciare avvenimenti che avrebbero cambiato non solo la vita delle due donne che attendevano pazientemente nella casetta di Betleem, ma anche la vita di molti nelle generazioni avvenire. Doveva essere presentata al “Tal dei tali” una sfida che avrebbe avuto effetti di vasta portata, perfino nel nostro giorno.
3. Chi furono i principali personaggi del dramma di Naomi e Rut, e a quali domande si deve rispondere circa la loro parentela?
3 Il nome della giovane donna che entrò nella città in quel giorno significativo era Rut e la donna più anziana che la salutò quando ella entrò in casa era sua suocera, Naomi, vedova di Elimelec. Rut non era Giudea naturale di nascita benché Naomi lo fosse. Rut era Moabita. Ma come fece a divenire nuora di Naomi, e abitare a Betleem così lontano dal suo paese e dal suo popolo? Qual era la sua parentela con Boaz, l’uomo anziano così intento a discutere una cosa con il “Tal dei tali”? E che cos’era questa cosa tanto importante che la sua sfida poteva influire sulla nostra vita oggi, oltre trenta secoli dopo?
4. Chi o che cosa raffigurano i personaggi principali?
4 Il dramma che stava per cominciare nell’antico Israele, narrato nel libro di Rut, profetizzava avvenimenti dei tempi moderni che presentano una sfida e hanno effetti di vasta portata come quelli di allora. (1 Cor. 10:11; Rom. 15:4) E ciascun personaggio dell’antico dramma è pure figurativo. Il nome Elimelec significa “Dio è re”. Pertanto egli raffigura il Signore Gesù Cristo. Lo stesso può dirsi di Boaz, stretto parente di Naomi, il cui nome significa possibilmente “con forza”. C’era dunque da aspettarsi che Naomi, il cui nome significa “mia piacevolezza”, raffigurasse quelli sposati a Gesù, quelli che formano la sua sposa, particolarmente quelli che sono sulla terra in questo “tempo della fine” quando il dramma ha il suo rimarchevole adempimento. Rut, il cui nome significa forse “amicizia”, divenne nuora di Naomi ed ebbe così la prospettiva di produrre una progenie per Naomi. Pertanto anch’ella rappresenterebbe quelli della sposa di Cristo, da un punto di vista leggermente diverso e in diverse circostanze. Chi raffigura dunque quello chiamato “Tal dei tali”, che fu pure stretto parente di Naomi? Lasceremo che il corso degli avvenimenti nel giorno moderno ne renda chiara l’identità.
UNA DONNA ABBANDONATA
5. (a) Che cosa accadde a Betleem nel giorno di Naomi, e che cosa fece come risultato suo marito Elimelec? (b) Che cosa raffigura questo nell’adempimento moderno?
5 Torniamo ora al tempo in cui la felice famiglia di Elimelec era ancora intatta, sua moglie, Naomi, e i loro due figli, Malon e Chilion, abitanti nel territorio di Giuda, a Betleem o Efrata. Betleem significa “casa del pane”, mentre Efrata significa “fruttuosità” o “fertilità”. Entrambi i nomi hanno a che fare con l’abbondanza, con l’assenza della fame o della carestia, ma in questo tredicesimo secolo avanti la nostra èra volgare, si abbatte effettivamente su Betleem e sull’intero territorio della tribù di Giuda la carestia, la mancanza di pane, raffigurando la scarsità che in modo spirituale colpì l’organizzazione di Geova durante la prima guerra mondiale. Sia che altri abitanti di Betleem lasciassero o no la città, Elimelec se ne va con la sua famiglia. Attraversa il fiume Giordano e si stabilisce nel paese o nel campo di Moab per risiedervi temporaneamente come residente forestiero, così come oggi i servitori di Geova sono residenti temporanei nel sistema di cose di Satana. (Giov. 17:16; 1 Giov. 5:19) Così facendo, Elimelec lascia nel paese un possedimento ereditario. — Rut 1:1, 2.
6. Quali avvenimenti accaddero ai parenti di Naomi in Moab?
6 Col passar del tempo l’attempato Elimelec muore, lasciando Naomi vedova. Naomi ritiene quindi opportuno fare sposare i suoi due figli lì nel paese di Moab, e Malon, evidentemente il maggiore, sposa Rut la Moabita, mentre Chilion sposa Orpa, pure Moabita. Infine, comunque, anche Malon e Chilion muoiono, lasciando una madre vedova, Naomi, e mogli vedove, Rut e Orpa. (Rut 1:3-5) Sono vedove senza figli, e non hanno dato nessuna progenie a Naomi. Essendo ella stessa troppo vecchia per avere dei figli, Naomi deve sopportare un amaro biasimo. La morte di Malon (che significa “malaticcio, invalido”) e Chilion (che significa “fragilità”) raffigura la morte spirituale di alcuni associati all’organizzazione di Dio in questo difficile periodo. Fu un tempo di grande dolore per il popolo di Geova.
7. Come considerò Naomi la sua condizione, e quale condizione profetizzò Isaia secoli dopo?
7 Naomi si vide come una donna abbandonata, senza seme o senza la facoltà riproduttiva di produrre seme. Era come “una moglie lasciata interamente e afflitta di spirito, e come una moglie del tempo della giovinezza che fu quindi rigettata”. Nei giorni in cui il frutto del seno si poteva considerare come una benedizione da Geova e la sterilità come una maledizione, Naomi si sentì giustificata a dire: “Geova mi ha umiliata”. (Rut 1:21) Secoli dopo il profeta Isaia fu ispirato a scrivere di una simile umiliazione, in questo caso come diretto risultato del dispiacere di Geova. Per capire pienamente la sfida che si presentò a Naomi, dobbiamo comprendere la profezia d’Isaia e la sua applicazione ad avvenimenti che si sono verificati in adempimento nei tempi moderni. “‘Poiché Geova ti chiamò come se tu fossi una moglie lasciata interamente e afflitta di spirito, e come una moglie del tempo della giovinezza che fu quindi rigettata’, ha detto il tuo Dio: ‘Per breve momento ti lasciai interamente, ma con grande misericordia ti radunerò. Con una marea d’indignazione nascosi da te la mia faccia solo per un momento, ma con amorevole benignità a tempo indefinito avrò di sicuro misericordia su di te’, ha detto il tuo Ricompratore, Geova”. — Isa. 54:6-8
GEOVA, UN PROPRIETARIO MARITALE
8, 9. (a) A chi sono rivolte le parole di Isaia 54:6-8, e com’è questo mostrato nel contesto della profezia? (b) Quale gruppo vi è incluso che è pure raffigurato da Naomi?
8 Questa profezia farebbe pensare che Geova, l’Iddio di tutta la creazione, abbia una moglie. È possibile? Sì, simbolicamente parlando. In Isaia 54:5 le viene detto: “Poiché il suo grande Fattore è il tuo proprietario maritale, essendo il suo nome Geova degli eserciti; e il Santo d’Israele è il tuo Ricompratore”. Queste parole sono rivolte non a Naomi, che al giorno d’Isaia era morta da cinque secoli, né ad alcuna donna letterale ma a un’organizzazione, la celeste Sion, l’organizzazione universale di spirituali figli di Dio in cielo. Negli scorsi millenovecento anni questi figli spirituali dell’organizzazione universale di Dio non sono stati limitati agli invisibili angeli spirituali del cielo che sono ancora santi e leali a Geova Dio. Questa organizzazione universale di Geova ha incluso figli di Dio generati dallo spirito sulla terra che raggiungono infine il numero totale di 144.000. (Riv. 14:1) Tutti questi sono seguaci delle orme del principale dell’organizzazione universale di Dio, cioè il Signore Gesù Cristo.
9 Questi 144.000 seguaci delle orme di Gesù Cristo sono fidanzati per sposarlo in cielo e di conseguenza sono la futura sposa di Cristo, come li chiama Rivelazione 21:9, “la sposa, la moglie dell’Agnello”. I membri di questa classe della sposa sono stati scelti nel corso dei passati millenovecento anni. Per questa ragione oggi sulla terra poteva essercene tutt’al più solo un rimanente. Quelli che sopravvissero alla prima guerra mondiale, essendosi dedicati a Dio e battezzati prima dell’anno 1919 del nostro ventesimo secolo, sono raffigurati nel dramma da Naomi. Come vennero dunque a trovarsi nella condizione di Naomi nel paese di Moab, senza figli e abbandonata?
10. Quale interdipendenza c’è fra il rimanente e l’universale organizzazione di Dio, e in quale periodo il più grande Elimelec “morì” rispetto alla classe di Naomi?
10 Per capire questo aspetto del dramma di Naomi e di Rut è necessario capire un altro aspetto della relazione del rimanente sulla terra con altri membri dell’organizzazione universale di Dio, quelli che sono in cielo. Poiché quelli del rimanente sono membri dell’organizzazione universale di Dio, qualsiasi cosa tocchi il rimanente della sposa, ancora nella carne benché figli spirituali di Dio, tocca similmente la donna di Dio, la celeste Sion od organizzazione universale. Questo si capisce molto chiaramente considerando la profezia di Isaia 54:6-8 alla luce di avvenimenti che riguardarono l’attività della classe di Naomi durante la prima guerra mondiale. Poiché fu in quel periodo, dal 1918 fino al 1919, che il più grande Elimelec “morì” rispetto alla classe di Naomi, che divenne abbandonata, come se fosse senza un proprietario maritale. Fu un’esperienza di umiliazione quando Geova, il marito di quell’organizzazione universale, rigettò la sua donna, rappresentata dai membri generati dallo spirito qui sulla terra, per adempiere Isaia 54:6-8.
GEOVA È DISPIACIUTO DELLA SUA DONNA
11. Quando e per quale ragione Geova provò dispiacere verso il rimanente, e come si manifestò, influendo sull’intera organizzazione universale?
11 Notate che nella profezia di Isaia Geova descrive la sua donna come abbandonata, afflitta di spirito, avendole egli nascosto la faccia. Ciò indica un periodo di dispiacere verso di lei. Per questo motivo nell’undicesimo versetto di Isaia 54, si rivolge a lei dicendo: “O donna afflitta, agitata dalla tempesta, sconfortata”. Il rimanente rappresentato da Naomi venne a trovarsi in una condizione come questa, particolarmente nell’anno 1918, quando, in un certo senso, fu esiliato dal favore di Geova Dio. Quell’anno Geova Dio venne all’improvviso nel suo tempio, accompagnato dal messaggero del patto, il Signore Gesù Cristo. Egli esaminò il rimanente lì sulla terra; ne fu dispiaciuto. (Mal. 3:1, 2) Per qualche tempo esso non aveva pienamente accettato la sfida del servizio del Regno di Geova che gli era stata presentata. Si trattenevano, per il timore dell’uomo e non si mantenevano giustamente “puri dal mondo”. (Giac. 1:27, La Bibbia concordata) Perciò Geova lasciò che divenissero schiavi di Babilonia la Grande e dei suoi associati politici. In questo tempo si abbatterono su di loro molta persecuzione e molti oltraggi che culminarono nel 1918 nell’arresto e nell’imprigionamento dei rappresentanti della sede centrale della Società, dietro la falsa accusa di spionaggio.a Questo significò che tutta l’universale organizzazione di Dio, la donna di Dio, sarebbe stata colpita dal suo dispiacere, e la profezia predice che l’intera organizzazione sarebbe stata come “una moglie lasciata interamente”.
12. In che modo il fatto che Geova nasconda la sua faccia alla sua donna corrisponde alla morte di Elimelec se Elimelec rappresenta il Signore Gesù Cristo?
12 Ma che Geova nasconda la sua faccia alla sua donna come corrisponde alla morte di Elimelec se Elimelec rappresenta il Signore Gesù Cristo? Come muore in effetti il celeste Gesù Cristo verso la classe di Naomi sulla terra? Durante il suo ministero terreno Gesù dimostrò chiaramente la norma d’azione: ‘Io faccio quello che vedo fare dal Padre mio’. Se, dunque, durante il periodo di divino disfavore verso il rimanente, Geova abbandonò la sua donna, le nascose la sua faccia, quindi il Figlio dovette fare la stessa cosa, particolarmente verso quella parte dell’organizzazione universale di Dio, il rimanente spirituale qui sulla terra, che forma i membri della sua sposa. Pertanto Gesù Cristo, in effetti, “morì” rispetto a quelli abbandonati da Geova.
SUSCITATA UNA SERIA SFIDA
13. Che cosa decide ora di fare Naomi, e come presenta questo una sfida a Rut e a Orpa?
13 A questo punto, nell’antico dramma, sono passati dieci anni e ora Naomi ode che a Betleem c’è stato un cambiamento. Geova ha di nuovo rivolto l’attenzione al suo popolo dandogli pane. Naomi decide di tornare. Ma c’è una ragione anche più impellente. Laggiù a Betleem di Giuda Naomi aveva un possedimento ereditario e ha bisogno di tornarvi per entrarne in possesso. Questo pone una seria sfida a Rut e Orpa, le sue due “figlie”. Che cosa faranno? Evidentemente senza discutere si avviano con Naomi per la strada che conduce a Betleem. (Rut 1:6, 7) Quindi, in qualche punto lungo la strada, Naomi tenta di dissuaderle. “‘Andate, tornate, ciascuna alla casa di sua madre. . . . Geova vi faccia dono, e davvero trovate ciascuna un luogo di riposo nella casa di suo marito’. Quindi le baciò, ed esse alzavano la voce e piangevano. E le dicevano: ‘No, ma torneremo con te al tuo popolo’. Ma Naomi disse: ‘Tornate, figlie mie. Perché dovreste venire con me? Ho io ancora dei figli nelle mie parti interiori, e dovranno essi divenire vostri mariti? Tornate, figlie mie, andate, poiché io mi son fatta troppo vecchia per appartenere a un marito. . . . No, figlie mie, poiché a causa di voi mi è molto amaro, che la mano di Geova sia uscita contro di me’”. — Rut 1:8-13.
14. Quale decisione prende Orpa, e quale simile condotta è seguìta oggi da quelli che essa raffigura?
14 “Allora esse alzarono la voce e piansero ancora un po’, dopo di che Orpa baciò la suocera. In quanto a Rut, si attaccò a lei. Dunque disse: ‘Ecco, la tua cognata vedova è tornata al suo popolo e ai suoi dèi. Torna con la tua cognata vedova’”. (Rut 1:14, 15) Orpa raffigura alcuni che vengono a contatto con la fedele classe di Naomi e che manifestano un po’ di interesse e zelo per un certo tempo ma che tornano indietro mentre sono ancora nella loro giovinezza cristiana. L’interesse e i desideri personali impediscono loro di accettare la sfida di Geova di ‘metterlo alla prova’ se egli “non vi [aprirà] le cateratte dei cieli e in effetti non [vuoterà] su di voi una benedizione finché non ci sia più bisogno”. — Mal. 3:10; Ebr. 10:38, 39; 2 Piet. 2:22.
15, 16. Come risponde Rut alla sfida?
15 La classe di Rut, d’altra parte, sacrifica ogni vantaggio personale per partecipare con la classe di Naomi all’adempimento del proposito di Geova per loro. “E Rut diceva: ‘Non mi far premura di abbandonarti, di volgermi dall’accompagnarti; poiché dove andrai tu andrò io, e dove passerai la notte passerò la notte. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio. Dove tu morrai io morrò, e li sarò sepolta. Geova mi faccia così e vi aggiunga se altro che la morte opererà una separazione fra me e te’”. — Rut 1:16, 17.
16 Con queste parole: “Geova mi faccia così e mi aggiunga”, Rut giurava, faceva un giuramento a Geova che avrebbe fatto queste cose. Ella accettava pienamente questa sfida di servire l’Iddio di Naomi, accompagnando Naomi nel suo servizio anche fino alla morte. Il fatto che Orpa non l’accettasse non indebolì la determinazione di Rut ne raffreddò il suo zelo. L’influenza di Naomi aveva operato la conversione di Rut, e ora il profondo desiderio del cuore di Naomi era che Rut accettasse fedelmente l’ulteriore sfida che entrambe le donne dovevano affrontare al ritorno in Betleem.
PRESENTATA UN’ULTERIORE SFIDA
17. Che cosa rispose Naomi al saluto delle vicine al suo ritorno a Betleem?
17 L’amarezza e la delusione che Naomi aveva espresso a Rut e a Orpa circa le loro prospettive a Betleem non sono alleviate dal ritorno a casa di Naomi. Tornata a casa, il suo senso di perdita non fa altro che acuirsi, e la viva consapevolezza della sua impotenza non fa altro che accrescere la sua amarezza e il suo dolore. Tutta la città si eccita per il loro ritorno, specialmente le donne, che non possono credere ai loro occhi. Ma dov’è Elimelec? Dove sono Malon e Chilion? E chi è questa Moabita? “E le donne dicevano: È questa Naomi?’ ed ella diceva alle donne: ‘Non mi chiamate Naomi [che significa “mia piacevolezza”]. Chiamatemi Mara [che significa “amara”], poiché l’Onnipotente me l’ha reso molto amaro. Quando andai ero piena, e Geova mi ha fatto tornare a mani vuote. Perché dovreste chiamarmi Naomi, quando Geova mi ha umiliata e l’Onnipotente mi ha causato calamità?’” — Rut 1:18-22.
18. Perché la donna di Dio, rappresentata dal rimanente raffigurato da Naomi sulla terra, doveva essere redenta?
18 Veramente la classe di Naomi poteva dire in questo tempo di afflizione: “Chiamatemi Mara, l’amara”. Pure Isaia 12:1 fa riferimento a questa severa disciplina quando dice, mentre il profeta parla a Geova Dio: “Sebbene tu ti adirassi con me, la tua ira gradualmente si stornò”. Quindi Isaia 52:3 dice: “Poiché Geova ha detto questo: ‘Fu per nulla che foste venduti, e sarà senza denaro che sarete ricomprati’”. In altre parole, il popolo che fece prigionieri i dedicati servitori di Dio qui sulla terra non li pagò, li ebbe per nulla. I versetti cinque e sei aggiungono: “‘E ora, che interesse ho qui io?” è l’espressione di Geova. ‘Poiché il mio popolo fu preso per nulla. . . . Per tale ragione il mio popolo conoscerà il mio nome, pure per tale ragione in quel giorno, perché io sono Colui che parlo’”. Dio lasciò dunque che il suo popolo fosse preso per nulla; lasciò che il nemico se ne impossessasse senza acquistarlo. Perciò, la donna di Dio, rappresentata dal rimanente raffigurato da Naomi qui sulla terra, doveva essere redenta, riacquistata, fuori di Babilonia la Grande.
19. Di quale promessa fatta da Giacobbe a Giuda sarebbe stata Naomi particolarmente consapevole nella sua condizione di abbandonata?
19 Questa fu la sfida che si presentò a Naomi di Betleem della tribù di Giuda, senza figli e vedova, come abbandonata, castigata da Geova. Tuttavia nel profondo del suo cuore ardeva il desiderio di partecipare al proposito di Geova per le donne d’Israele, particolarmente per alcune favorite della tribù di Giuda, per quelle di questa tribù che avevano la prospettiva della promessa di Giacobbe, il padre di Giuda. Poco prima di morire in Egitto nell’anno 1711 a.E.V., Giacobbe benedisse Giuda con queste parole: “Lo scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone del comandante di fra i suoi piedi, finché venga Silo; e a lui apparterrà l’ubbidienza del popolo”. (Gen. 49:10) Questo Silo, il cui nome significa “Colui del quale è” o “Colui al quale appartiene”, dev’essere il Comandante che tiene il bastone. Dev’essere Colui che afferra lo scettro reale. Dev’essere il Messia, il vero Seme di Abraamo, mediante il quale tutte le famiglie della terra si sarebbero benedette. (Gen. 22:17, 18) Di chi sarebbe stato figlio nella linea di discendenza di Giuda, il pronipote di Abraamo? Quale madre di Giuda sarebbe stata significativamente onorata da portarlo al seno? Non Naomi, poteva ben ragionare ella nel suo cuore, essendo senza figli e avendo superato l’età della gravidanza. Non c’è da meravigliarsi che Naomi, nella sua desolata condizione, gridasse: “Chiamatemi Mara”.
GEOVA APRE LA VIA
20. Quale promessa di Geova fu fatta secoli dopo per mezzo di Isaia?
20 Ma Geova non avrebbe abbandonato questa donna fedele il cui grido era giunto ai suoi orecchi. Appropriatamente il profeta avrebbe potuto dirle ciò che disse, parlando secoli dopo per conto di Geova alla donna che essa raffigurava: “‘Nascosi da te la mia faccia solo per un momento, ma con amorevole benignità a tempo indefinito avrò di sicuro misericordia su di te’, ha detto il tuo Ricompratore, Geova”. (Isa. 54:8) Come doveva avvenire ciò nel caso di Naomi? Se fosse morta senza un discendente naturale, non avrebbe avuto nessun erede a cui lasciare la proprietà del marito morto. Inoltre, se il proposito di Geova di far venire Silo dalla tribù di Giuda doveva adempiersi per mezzo di lei, aveva bisogno di un erede maschio. Che cosa doveva fare?
21. Quale provvedimento era preso nella legge d’Israele per la vedova che si trovava nella situazione di Naomi, e come questo presentò una sfida a Rut?
21 Di nuovo la legge d’Israele prendeva provvedimento per chi era nella situazione di Naomi. Secondo la medesima promessa di Geova nessuna fedele donna dell’antico Israele doveva rimanere sterile. Egli aveva detto: “Perché continui a ubbidire alla voce di Geova tuo Dio: . . . Benedetto sarà il frutto del tuo ventre”. (Deut. 28:2-4) Né un uomo doveva rimanere senza qualcuno che tramandasse il suo nome. La legge d’Israele dichiarava: “Nel caso in cui dei fratelli dimorino insieme e uno d’essi sia morto senza aver figli, la moglie del morto non dovrebbe divenire di un uomo estraneo di fuori. Suo cognato vada da lei, e la deve prendere in moglie e compiere con lei il matrimonio del cognato. E deve accadere che il primogenito ch’ella partorirà dovrebbe succedere al nome del suo fratello morto affinché il suo nome non sia cancellato da Israele”. (Deut. 25:5, 6) Questa legge, insieme alla legge della ricompra, era l’unica speranza di Naomi. Se si riusciva a trovare un fratello o un parente prossimo, allora Naomi poteva confidare in questo provvedimento della legge per cercare una soluzione. Ma Naomi stessa non poteva avere un figlio neanche se si trovava il parente. La sua unica probabilità dipendeva quindi da sua nuora Rut, che poteva prendere il suo posto in questa disposizione e provvedere un seme a Elimelec. Come avrebbe Rut considerato questa opportunità? Sarebbe stata disposta a rinunciare a qualunque speranza avesse di trovare un giovane che le desse qualche cosa per se stessa? O avrebbe riconosciuto in questa sfida l’occasione di ricercare il proposito di Geova e di farne il suo modo di vivere?
22. Nel dramma profetico chi altro avrebbe sentito l’effetto di questa sfida, e che effetto dovrebbe avere oggi su di noi il suo esito?
22 E che dire di Boaz e del “Tal dei tali”? Avrebbero sostenuto questa sfida di provvedere un erede a Naomi per il nome del suo marito morto, Elimelec? L’avrebbero riconosciuta come un’opportunità di partecipare più pienamente al servizio di Geova? E che effetto ha oggi su di noi questa sfida e il suo esito? Il modo in cui Naomi doveva essere ristorata nello spirito, il modo in cui il suo sogno di tutta una vita sarebbe divenuto realtà, e le parti che avrebbero avuto Rut, Boaz e il “Tal dei tali” nell’affrontare questa sfida, fanno tutti parte di questo commovente dramma che spinge anche oggi a fare del proposito di Geova il nostro modo di vivere. L’articolo che segue ne rivelerà l’esito.
[Nota in calce]
a Si veda il libro I Testimoni di Geova nel proposito divino (inglese), pagg. 79-83.
“Osserva, o figlio mio, il comandamento di tuo padre, e non abbandonare la legge di tua madre. Legateli di continuo al cuore; attaccateli alla gola. Quando cammini, ti condurrà; quando giaci, farà la guardia su di te; e quando ti sei svegliato, essa stessa si occuperà di te. Poiché il comandamento è una lampada, e una luce è la legge, e le riprensioni della disciplina sono la via della vita”. — Prov. 6:20-23.
[Immagine a pagina 429]
“Sta tranquilla, figlia mia, finché tu sappia come la cosa andrà a finire, poiché l’uomo non avrà riposo a meno che egli non porti oggi a termine la cosa”.
[Immagine a pagina 433]
Rut accettò la sfida di servire Geova, dichiarando a Naomi: “Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il mio Dio”
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Fate del proposito di Geova il vostro modo di vivereLa Torre di Guardia 1972 | 15 luglio
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Fate del proposito di Geova il vostro modo di vivere
1. (a) Quale attitudine di mente e di cuore affligge oggi il genere umano? (b) Quale sfida che si presentò sia a Rut che a Naomi ci dà una lezione di zelo e devozione?
LA FEDE non è posseduta da tutti”. Così disse l’apostolo Paolo. (2 Tess. 3:2) Tra le numerose ragioni di ciò una rimarchevole è lo spirito di autodeterminazione divenuto così forte nel nostro ventesimo secolo. Questo desiderio di piacere personale è divenuto una religione, mentre l’amore verso il Creatore è stato accantonato e l’indifferenza verso il suo proposito sovverte il cuore e la mente. Come deve ristorare Geova, e quale esempio è per noi, osservare quelli che hanno altruisticamente accettato la sfida del servizio di Geova e hanno fatto del suo proposito il loro modo di vivere. Un notevole esempio è quello di Rut dei tempi antichi che lasciò il suo popolo e la sua casa a Moab e accompagnò la suocera vedova Naomi a Betleem. Ella pure vedova, avrebbe potuto benissimo interessarsi di trovare marito a Moab e di stabilirsi in un ambiente noto per allevare una famiglia. Ma l’amore di Rut per Naomi e per l’adorazione di Geova la spinse ad abbandonare tutto e ad accompagnare Naomi che tornava in Israele. In questo ambiente sconosciuto il suo altruistico amore fu provato sino al limite, ma il suo sincero desiderio di fare del proposito di Geova il suo modo di vivere la sostenne e la spinse ad affrontare questa sfida senza un attimo di esitazione. L’esito che ne ebbero Rut e Naomi, nonché gli avvenimenti stessi che portarono a esso, ci danno un’incoraggiante lezione di zelo e devozione.
2, 3. Il ritorno di Naomi nel suo paese natale insieme a Rut a che cosa si riferisce nei tempi moderni?
2 È il tempo della raccolta dell’orzo il che significherebbe che è dopo la celebrazione della Pasqua. È primavera, le piogge invernali sono finite, e ora c’è qualche cosa da mietere in Betleem–Giuda. È di nuovo il luogo del pane dopo dieci lunghi anni di carestia. Naomi aveva trascorso quegli anni in Moab, dove aveva perso il marito Elimelec e i suoi due figli, uno dei quali era Malon, marito di Rut. Ora Naomi è di nuovo a casa, con Rut, e ha il favore divino. Sono tornate nel suo paese natale, sono di nuovo nel possedimento ereditario di Naomi. (Rut 1:22) A che cosa si riferisce questo nei tempi moderni? Nell’antitipo storico d’oggi questo richiamerebbe l’attenzione sulle parole di Gesù riguardo al radunamento di tutti gli eletti, il rimanente dei suoi unti discepoli, per mezzo degli angeli. Quando? Dopo la caduta di Babilonia la Grande (l’impero mondiale della falsa religione) ad opera dell’antitipico Ciro il Grande. Allora era il tempo che doveva adempiersi la profezia di Gesù riguardo alla fine del sistema di cose. — Matt. 24:29-31.
3 Isaia 12:1, 2 parla della gioia che ci fu a quel tempo in cui il rimanente fu radunato fuori di Babilonia la Grande. “E in quel giorno di sicuro dirai: ‘Ti ringrazierò, o Geova, poiché sebbene tu ti adirassi con me, la tua ira gradualmente si stornò, e mi confortavi. Ecco, Dio è la mia salvezza. Io confiderò e non avrò nessun terrore; poiché Iah Geova è la mia forza e la mia potenza, e di me è stato la salvezza’”. Queste parole sono ripetute dal rimanente raffigurato da Naomi, a cominciare dal 1919 con la sua restaurazione nel favore divino e con il ristabilimento nel servizio di Dio secondo il suo proposito per loro.
LO ZELO NELLA MIETITURA DÀ FRUTTO
4. In base a quale disposizione d’Israele Rut cerca di contribuire al mantenimento di Naomi, e com’è ricompensa la sua amorevole fatica?
4 Ora, nel dramma tipico, era in corso la mietitura dell’orzo. Rut abitava con la suocera, ma non voleva esserle di peso. Voleva contribuire al mantenimento di Naomi. Con il consenso di Naomi, si valse dunque della legge d’Israele sulla mietitura (Lev. 19:9, 10) e “andò ed entrò e spigolava nel campo dietro i mietitori. Così capitò per caso nel tratto di campo che apparteneva a Boaz, il quale era della famiglia di Elimelec”. (Rut 2:1-3) Boaz era un vero adoratore di Geova e rispettava la legge di Geova. (Rut 2:4-7) Quando apprende l’identità di Rut dispone che Rut continui a lavorare nei suoi campi, sia per tutta la mietitura dell’orzo che per la mietitura del grano che sarebbe seguìta e sarebbe durata fino alla festa di Pentecoste nel mese di maggio. Così facendo dice a Rut: “Mi è stato pienamente riferito tutto ciò che hai fatto a tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come lasciavi tuo padre e tua madre e il paese dei tuoi parenti e venivi a un popolo che in precedenza non avevi conosciuto. Geova ricompensi il tuo modo di agire, e vi sia per te un perfetto salario da Geova l’Iddio d’Israele, sotto le cui ali ti sei venuta a rifugiare”. (Rut 2:8-13) Favorendo Rut con questa disposizione, egli pensa alla suocera di lei, l’anziana Naomi, per recare beneficio anche a lei.
5, 6. Che cosa è raffigurato da Rut che si unisce a Naomi nell’attività di mietitura?
5 I drammatici avvenimenti del giorno in adempimento di ciò sono in armonia con quanto disse Gesù: “Il campo è il mondo . . . La mietitura è il termine di un sistema di cose, e i mietitori sono gli angeli”. (Matt. 13:38, 39) I membri della sposa di Cristo non erano ancora completi nell’anno 1919. Ne dovevano essere radunati altri e, come Rut si unì a Naomi, lavorando diligentemente con lei nell’attività di mietitura, lealmente anche fino alla morte, così dal 1919 in poi cominciò ad apparire una più nuova aggiunta alla classe del rimanente. Questa classe addizionale fu raffigurata da Rut.
6 Quell’anno, il sabato pomeriggio, 6 settembre 1919, fu tenuto nel lago Erie un battesimo collettivo, al tempo del congresso generale di Cedar Point, nell’Ohio, e ci furono più di 200 battezzati. Questi si aggiunsero al precedente, originario rimanente, raffigurato da Naomi, della sposa di Cristo. Fra gli spettatori c’erano i funzionari della Società liberati dalla prigione federale di Atlanta il martedì 25 marzo di quell’anno. Ora godevano di una nuova libertà e operavano ancora a favore degli interessi del Regno del teocratico governo di Geova Dio. Tre anni dopo, nel 1922, fu tenuta a Cedar Point, nell’Ohio, un’altra assemblea generale. Il sabato 9 settembre 1922, ci furono 361 battezzati. Col passar del tempo continuava ad aggiungersi la classe di Rut. Ora, come Rut la Moabita, la moderna classe di Rut determinò di lavorare con zelo insieme alla classe di Naomi sino alla fine della mietitura di Dio sulla terra, sia della mietitura dell’orzo che della mietitura del grano, come raffigura il dramma profetico. E come accadde a Rut, che Boaz dichiarò una donna eccellente, così accadde a questa nuova aggiunta al rimanente. Essa fu un’eccellente donna antitipica di esclusiva devozione a Geova Dio.
LA SPERANZA DI NAOMI METTE ALLA PROVA LA DEVOZIONE DI RUT
7. (a) Solo in che modo Naomi può conservare il possedimento ereditario nel nome di Elimelec e apportare anche un tributo alla discendenza reale che porta al promesso Silo? (b) In che modo questo presenta una sfida a Rut?
7 Ora, come risultato dell’industriosità di Rut e della generosità di Boaz, Naomi e Rut hanno da mangiare. Tuttavia, Naomi è un’anziana vedova che ha superato l’età di partorire figli e ha questo possedimento ereditario che fu di suo marito Elimelec. Ora non ha nessun aiuto se Rut non agisse quale sua rappresentante o in sostituzione di lei. Naomi vede la soluzione. Decide di vendere questo possedimento, pensando particolarmente ai vantaggi per Rut, che deve impiegare in questa trattativa. Per di più, essendo vedove, Naomi e sua nuora Rut non potrebbero apportare nessun contributo alla discendenza reale della tribù di Giuda che porta al promesso Silo. Naomi deve avere un figlio; deve avere un figlio adottato, un figlio di Rut nella tribù di Giuda, perché quel possedimento ereditario non potrebbe uscire dalla tribù di Giuda. Perciò Rut deve sposare un uomo nella tribù di Giuda e conservarvi la proprietà. Ma prima, Rut deve accettare questo modo di vivere per sé, rinunciando a qualsiasi desiderio di un uomo più giovane che non l’attempato Boaz. Come accoglierà la proposta?
8. In che modo Naomi propone a Rut di mettere in atto questa soluzione del loro problema, e come risponde Rut?
8 Naomi le presenta la sfida molto chiaramente. Ella le dice: “Figlia mia, non dovrei cercarti un luogo di riposo, affinché ti vada bene? Ed ora, non è Boaz, con le giovani del quale sei stata, nostro congiunto? Ecco, egli questa sera ventila l’orzo nell’aia. E tu devi lavarti e spalmarti d’olio e metterti addosso i mantelli e scendere all’aia. Non farti conoscere dall’uomo finché non abbia finito di mangiare e di bere. E dovrebbe accadere che quando si mette a giacere, tu devi pure prendere nota del luogo dove giace; e devi andare e scoprirlo ai piedi e metterti a giacere; ed egli, da parte sua, ti dichiarerà ciò che dovresti fare”. Come rispose Rut? “Allora ella le disse: ‘Farò tutto ciò che mi dici’. Ed ella scendeva all’aia e faceva secondo tutto ciò che sua suocera le aveva comandato”. — Rut 3:1-6.
9. In che modo Naomi è come Paolo nel seguire questa condotta?
9 Naomi è come l’apostolo Paolo. Nella sua relazione con la chiesa o congregazione, Paolo dice: “Vi ho personalmente promessi in matrimonio a un solo marito onde vi presenti come casta vergine al Cristo”. (2 Cor. 11:2) Similmente, Naomi dispone per il matrimonio di Rut con l’uomo appropriato. Rut va dunque nel campo e si mette a giacere ai piedi di Boaz. Quando egli si sveglia nel cuore della notte ella gli propone di prenderla in moglie per suscitare un seme al morto Elimelec. — Rut 3:7-9.
SI FRAPPONE UN ALTRO “GO’ELʹ”
10. Perché questa non fu un’azione immorale da parte di Naomi e di Rut, e in che modo Boaz considerò la proposta del matrimonio per levirato da parte di Rut?
10 Questa non fu un’azione immorale da parte di Naomi e di Rut. Manifestò semplicemente fiducia nell’onore di colui che era nella posizione di ricompratore, di go’elʹ. Che Boaz non fraintendesse il suo motivo o non interpretasse erroneamente la sua proposta di matrimonio per levirato come un’impudica offerta si capisce dalla sua risposta. “Allora [Boaz] disse: ‘Sii benedetta da Geova, figlia mia. Hai espresso la tua amorevole benignità meglio in questo ultimo caso che nel primo, non andando dietro ai giovani, miseri o ricchi. Ed ora, figlia mia, non temere. Tutto ciò che dici io ti farò, poiché ognuno alla porta del mio popolo è consapevole che sei una donna eccellente. Ed ora mentre io sono infatti un ricompratore, c’è anche un ricompratore che è parente più stretto di me. Passa qui la notte, e in mattinata deve accadere che se egli ti ricompra, bene! Faccia la ricompra. Ma se non prova diletto nel ricomprarti, per certo ti ricomprerò io, io stesso, com’è sicuro che Geova vive’”. — Rut 3:10-13.
11. (a) Perché Boaz non accettò immediatamente la proposta di Rut agendo verso di lei come ricompratore? (b) Come si applica questo nell’antitipo?
11 Boaz è un uomo onorato, un uomo di grande padronanza di sé, e rammenta a Rut che nella relazione familiare c’è un uomo più prossimo a Naomi di lui. Egli stesso è nipote di Naomi, mentre questo parente più stretto è cognato di Naomi. È colui che dovrebbe avere la prima opportunità di comprare questo possedimento ereditario di Naomi, di agire quale ricompratore, il go’elʹ. Ciò non significa che Boaz, dopo essere stato per così lungo tempo un vecchio scapolo senza responsabilità familiari, non sia disposto a fare il suo dovere, anche se significa diventare padre di famiglia. È disposto ad apportare il suo contributo alla discendenza reale che conduce al promesso Silo della tribù di Giuda, a cui appartiene Boaz. Nell’antitipo questo si applica al Signore Gesù Cristo quale celeste go’elʹ, il Ricompratore o Redentore. Ma prima di tutto lascia la classe di Naomi e la classe di Rut alla mercé di chiunque sia raffigurato dal “Tal dei tali”, cognato di Naomi. Questo mette alla prova la suddivisione di Naomi e di Rut dell’odierno rimanente. Chi vince? Chi perde? Il racconto ce lo dice.
12. Come reagiscono Rut e Naomi all’atteggiamento assunto da Boaz?
12 Rut se ne va da sua suocera avanti che i primi raggi del sole mattutino illuminino la città. È piena di gioia mentre porta avvolte nel mantello le sei misure d’orzo che Boaz le ha dato come pegno della sua promessa. È salutata dall’anziana Naomi con le parole: “Chi sei tu, figlia mia?” Riconoscendo il significato dell’espressione di Naomi, ella spiega che non è ancora la moglie di Boaz, ma narra tutto ciò che è accaduto e che Boaz le ha detto. Quindi Naomi dice: “Sta tranquilla, figlia mia, finché tu sappia come la cosa andrà a finire, poiché l’uomo non avrà riposo a meno che egli non porti oggi a termine la cosa”. Rut attende ansiosamente, con una luminosa speranza per il futuro; Naomi attende con la speranza di realizzare il desiderio di tutta la sua vita. — Rut 3:14-18.
AL RICOMPRATORE SI PRESENTA UNA SFIDA
13. Quale azione compì Boaz per portare a termine la cosa?
13 Ora si sta rapidamente per giungere al culmine degli avvenimenti di questa significativa giornata. “In quanto a Boaz, salì alla porta e lì sedeva. Ed ecco, passava il ricompratore, che Boaz aveva menzionato. Quindi disse: ‘Vieni, siedi qui, “Tal dei tali”’. Per cui egli venne e sedette. . . . Disse ora al ricompratore: ‘Il tratto del campo che appartenne al nostro fratello Elimelec, Naomi, che è tornata dal campo di Moab, deve venderlo. In quanto a me, ho pensato di dovertelo rivelare, dicendo: “Compralo di fronte agli abitanti e agli anziani del mio popolo. Se tu lo ricompri, ricompralo; ma se tu non lo ricompri, dichiaramelo, affinché io lo sappia, poiché non c’è nessun altro che te a fare la ricompra, e io vengo dopo di te”’. Allora egli disse: ‘Sarò io a ricomprare’”. — Rut 4:1-4.
14. Come reagì il “Tal dei tali” alla sfida di divenire il ricompratore?
14 Ah, sì, il “Tal dei tali” è disposto a comprare la proprietà; così accrescerà i possedimenti che ha a Betleem. E in quanto a questa donna anziana, Naomi, ha perso la sua facoltà di riproduzione, per cui non c’è pericolo di avere un figlio da lei a cui trasmettere la proprietà; quindi egli avrà l’intera proprietà di Naomi per sé, oltre a quella che ha già. “Quindi Boaz disse: ‘Il giorno che tu acquisti il campo dalla mano di Naomi, lo devi pure acquistare da Rut la Moabita, moglie del morto, in modo da suscitare il nome del morto sulla sua eredità’”. Ah, ora la cosa è diversa. Comporta troppa responsabilità: le cose potrebbero complicarsi. Di fronte a questa inaspettata sfida, il ricompratore risponde a Boaz: “Non sono in grado di ricomprarlo per me stesso, onde io non rovini la mia propria eredità. Ricompralo tu per te stesso con il mio diritto di ricompra, perché io non sono in grado di fare la ricompra”. Si toglie dunque un sandalo e lo dà a Boaz come attestazione dell’accordo. — Rut 4:5-8.
15. Quale condotta seguì Boaz?
15 Il “Tal dei tali” ha mancato di sostenere la sfida. Ma non Boaz. Egli accetta la disposizione; è felice di accettarla. E dice al parente più stretto e a tutto il popolo: “Voi siete oggi testimoni che in effetti io acquisto tutto ciò che appartenne a Elimelec e tutto ciò che appartenne a Chilion e a Malon dalla mano di Naomi. E acquisto in effetti per me stesso come moglie pure Rut la Moabita, moglie di Malon, per suscitare il nome del morto sulla sua eredità e affinché il nome del morto non sia stroncato di fra i suoi fratelli e dalla porta del suo luogo. Voi siete oggi testimoni”. Pertanto Boaz adempie il proposito di Geova riguardo alla responsabilità verso un fratello, mentre il “Tal dei tali” è disonorato agli occhi di tutto il popolo che è alla porta. — Rut 4:9-12.
16. Chi rappresenta il “Tal dei tali” nei tempi moderni?
16 Ma, chi rappresenta il “Tal dei tali” nei tempi moderni? E che effetto ha su di noi questa sfida, circa trenta secoli dopo? Giacché il “Tal dei tali” ostacolò per un po’ Boaz, egli rappresenta una classe qui sulla terra che ostacola Gesù Cristo lo sposo a cui sia quelli della classe di Naomi che quelli della classe di Rut sono spiritualmente fidanzati. Questo “Tal dei tali”, che era cognato di Naomi e che avrebbe potuto prendere il posto di Elimelec e suscitargli un seme, raffigura uno che viene meno al suo dovere, uno che semplicemente simula d’essere Cristo, un falso profeta, di cui il Signore Gesù Cristo avvertì i suoi seguaci, dicendo: “Poiché [nel tempo della fine] sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno grandi segni e prodigi da sviare, se possibile, anche gli eletti”, cioè la classe di Naomi e la classe di Rut. (Matt. 24:24) Così avviene con questa odierna classe del falso Cristo. Oh, essi vogliono impadronirsi della congregazione, del rimanente sposato al Signore Gesù Cristo, e vogliono il suo patrocinio e appoggio, ma non vogliono la responsabilità di far produrre alla classe di Naomi e alla classe di Rut i frutti degli interessi del Regno; comporterebbe troppo lavoro. Diminuisce troppo i loro egoistici interessi. Essi non si interessano del regno di Dio. Preferiscono la Lega delle Nazioni e ora le Nazioni Unite del tempo attuale. Non vogliono avere niente a che fare con la stirpe reale di Silo, il Re Gesù Cristo. Questa attitudine mentale e questa linea d’azione potrebbero corrispondere solo al clero religioso della cristianità. Esso non ha accettato la sfida del servizio di Geova e non ha fatto del suo proposito il proprio modo di vivere. Gesù avvertì di fuggire da costoro! — 2 Tim. 3:5; Riv. 18:4.
ACCETTANDO LA VIA DI GEOVA SI È BENEDETTI
17. Come sono benedetti Boaz e Rut per aver accettato la sfida presentata loro, e in che modo gli interessi di Naomi vi sono collegati?
17 D’altra parte, Boaz, mantenendo la sua promessa, prende Rut in moglie secondo la disposizione del levirato. (Rut 4:13-15) Il loro matrimonio non produsse un re o il Silo; il tempo del Regno d’Israele non era ancora cominciato. Ma produssero uno che divenne nonno del re Davide, l’undicesimo nella linea di Giuda e col quale Geova fece un patto per un Regno eterno (Matt. 1:3-6; 2 Sam. 7:12, 13), uno la cui discendenza porta infine al Signore Gesù Cristo, il permanente erede del re Davide. (Luca 3:23-31; 20:41-44) Gli interessi di Rut e gli interessi di Naomi sono tutti collegati. Rut è la madre, ma Naomi adotta il bambino e gli fa da balia, come se fosse figlio del suo proprio defunto marito Elimelec, colui che riceverà il possedimento ereditario di Elimelec. Conformemente le vicine dicono: “‘È nato un figlio a Naomi’. E gli davano nome Obed [che significa “servitore” o “chi serve”]”. (Rut 4:16, 17) Pertanto, accettando la sfida presentata loro, e avendo a cuore gli interessi del proposito di Geova, Boaz e Rut dedicano altruisticamente la loro vita all’adempimento di quel proposito e Geova li benedice permettendo loro di produrre uno che ha realmente prospettive reali nella discendenza del promesso Silo, il cui “scettro non si allontanerà da Giuda, né il bastone del comandante di fra i suoi piedi, . . . e a [cui] apparterrà l’ubbidienza del popolo”. — Gen. 49:10.
18. Quale relazione c’è fra la parte di Naomi e la parte di Rut dell’odierno rimanente, e che cosa viene prodotto?
18 Infine, ora, nel nostro stesso giorno la classe di Naomi e la classe di Rut del rimanente spirituale hanno la prospettiva di divenire la sposa di Cristo, il Silo della profezia di Giacobbe. Ma non producono l’unto re del messianico Regno di Dio, non più di quanto lo producessero Boaz e Rut. Producono però una classe che serve Dio. Come il bambino che nacque a Rut in Betleem ricevette il nome di Obed, che significa “chi serve” o “servitore”, così le moderne classi di Rut e di Naomi producono o formano una classe descritta nella profezia di Gesù in Matteo, capitolo 24, come la classe dello “schiavo fedele e discreto”. Ed entrambe le parti del rimanente spirituale d’oggi, la parte di Rut e la parte di Naomi, hanno intenso amore l’una per l’altra come l’incrollabile amore di Rut verso l’anziana vedova Naomi, per la quale Rut “è meglio di sette figli”. Nulla eccetto la morte può produrre una separazione fra loro due.
TEMPO DI ZELO E DEVOZIONE
19. Quale esempio di altruistico amore danno Naomi e Rut a quelli sui quali è sopraggiunta la fine di questo sistema?
19 Quale lezione di zelo e devozione si trova nel drammatico eppur commovente libro biblico di Rut! E quale esempio forniscono le moderne classi di Naomi e di Rut a quelli che vivono ora nel tempo della fine di questo malvagio sistema di cose! Questo non è il tempo di volgersi a una condotta di autodeterminazione, preferendo una via di propria scelta a motivo di egoistici interessi od occupazioni. Ne è il tempo di mostrare indifferenza verso il proposito di Dio che ora si approssima al culmine per questo sistema di cose. Naomi si rese sicuramente conto che avrebbe potuto non sapere mai se era stata effettivamente impiegata nella discendenza di Silo, tuttavia fu disposta a dedicare tutta la sua vita per renderlo possibile. E Rut, che era una giovane donna, avrebbe potuto sposare qualsiasi giovanotto, un ricco se l’avesse voluto o un povero se lo avesse amato, ma fu invece disposta a sposare un vecchio solo perché suo figlio potesse divenire il figlio di Naomi. Ma lo fecero entrambe perché amavano Geova e volevano partecipare all’adempimento del proposito di Geova. Che esempio di altruistico amore! Eppure sia Naomi che Rut, nel loro tempo e fra i loro vicini, poterono essere considerate solo persone “comuni”.
20. Quale avvertimento diede Paolo, e come possiamo ricevere oggi la benedizione della ricompensa di Geova?
20 Oggi viviamo nel “tempo della fine”, nel tempo in cui tutte queste profezie hanno un così meraviglioso adempimento. Paolo scrisse questo avvertimento per noi: “Inoltre, dico questo, fratelli, che il tempo rimasto è ridotto. Da ora in poi quelli . . . che fanno uso del mondo [siano] come quelli che non ne usano appieno; poiché la scena di questo mondo cambia”. (1 Cor. 7:29-31) Se pensiamo di poter vivere come la gente di questo sistema, impiegando il nostro tempo solo nelle occupazioni della vita, allora avremo un brusco risveglio perché, come fa pensare Paolo, questo mondo sta rapidamente per scomparire e presto non ci sarà in esso nessuna vita. Oggi, c’è tanto per cui vivere in vista delle prospettive delle benedizioni del Regno messianico che presto saranno elargite in tutta la terra, ed è rimasto così poco tempo per vivere in questo presente sistema malvagio. Anche se rinunciassimo a tutto ciò che questo sistema ha per noi, ‘facendo uso del mondo’, come disse Paolo, “come quelli che non ne usano appieno”, come potrebbe questo paragonarsi alla condotta seguìta da Rut, e dalla classe di Rut che ha già trascorso anni nell’adempimento del proposito di Geova? Tuttavia come Geova ha benedetto con i frutti del Regno sia la parte di Naomi che la parte di Rut dell’unto rimanente, così benedirà chiunque accetta ora pienamente la sfida del servizio di Geova e fa del proposito di Geova il proprio modo di vivere. Quale ricompensa migliore di questa si potrebbe ricevere?
[Immagine a pagina 441]
Rut presentò altruisticamente il suo bambino a Naomi, che lo adottò come se fosse il proprio figlio; il bambino divenne antenato del Messia.
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