BIBLIOTECA ONLINE Watchtower
BIBLIOTECA ONLINE
Watchtower
Italiano
  • BIBBIA
  • PUBBLICAZIONI
  • ADUNANZE
  • Cantico di Salomone, il
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • amore. Anni prima uno dei fratelli aveva detto di lei: “Abbiamo una piccola sorella che non ha mammelle. Che faremo per la nostra sorella il giorno che si parlerà di lei?” (8:8) Un altro fratello aveva risposto: “Se fosse un muro, edificheremmo su di lei un parapetto d’argento; ma se fosse una porta, la rafforzeremmo con una tavola di cedro”. (8:9) Ma dal momento che la Sulammita era riuscita a resistere a ogni allettamento, accontentandosi della sua vigna e rimanendo fedele nell’affetto per il suo innamorato (8:6, 7, 11, 12), essa poteva ben dire: “Io sono un muro, le mie mammelle sono come torri. In questo caso son divenuta ai suoi occhi come colei che trova pace”. — 8:10.

      Il cantico termina col desiderio di udire la sua voce espresso dal pastore innamorato (Cant. 8:13) mentre lei lo invita a raggiungerla saltando come una gazzella per superare i monti che li separavano. — 8:14.

      IMPORTANZA

      Il Cantico di Salomone illustra la bellezza di un amore durevole e costante. Tale immutabile amore si riflette in quello di Cristo Gesù e della sua sposa. (Efes. 5:25-32) Perciò Il Cantico di Salomone può incoraggiare coloro che professano di appartenere alla sposa di Cristo a rimanere fedeli al loro sposo celeste. — Confronta II Corinti 11:2.

      Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 114-116.

  • Canto, cantori
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Canto, cantori

      Vedi MUSICA.

  • Canto del gallo
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Canto del gallo

      [gr. alektorophonìa].

      Così era chiamata la terza vigilia o terzo turno di guardia notturna, secondo la divisione greca e romana. (Mar. 13:35) Corrispondeva all’intervallo di tempo fra la mezzanotte e le tre del mattino.

      Gesù menzionò il canto del gallo nel predire che Pietro l’avrebbe rinnegato tre volte. (Matt. 26:34, 74, 75; Mar. 14:30, 72; Luca 22:34; Giov. 13:38) Matteo, Luca e Giovanni menzionano un solo canto del gallo, mentre Marco cita queste parole di Gesù: “Veramente ti dico: Oggi, sì, questa notte, prima che il gallo canti due volte, tu mi rinnegherai tre volte”. E ripete queste parole nel riferire quanto accadde in seguito. — Mar. 14:30, 72.

      In questo caso evidentemente uno scrittore fornisce più particolari degli altri, senza che ci sia contraddizione. L’episodio riguarda Pietro, e dal momento che Marco era stato suo intimo compagno per diverso tempo e senza dubbio scrisse il suo Vangelo con l’aiuto di Pietro o in base alla sua testimonianza, è ragionevole che la narrazione di Marco fosse la più esplicita. Quindi, mentre secondo Marco Gesù disse che il gallo avrebbe cantato due volte, gli altri tre scrittori menzionano solo la seconda e ultima volta, che fece scoppiare in lacrime Pietro; ma con questo non negano che il gallo avesse già cantato prima.

      È opinione generale che il canto del gallo sia stato per molto tempo e sia tuttora un indicatore del tempo nei paesi a E del Mediterraneo, e che ci sia un primo canto del gallo verso mezzanotte e un altro verso l’alba; alcuni ritengono che ce ne sia un altro ancora fra questi due. Il Clarke’s Commentary, Vol. V, p. 620, col. 2, dice: “Gli ebrei, e alcuni altri popoli, dividevano il canto del gallo in una prima, seconda e terza volta”. Anche se non è possibile stabilire tempi precisi per tale periodico canto del gallo, basta sapere che esisteva e che prima del secondo canto del gallo Pietro aveva rinnegato tre volte Gesù.

  • Canto funebre
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Canto funebre

      Composizione lirica o musicale che esprime profondo dolore, come il dispiacere provocato dalla morte di un amico o di un congiunto; elegia. (II Sam. 1:17-27; Ger. 7:29; 9:19, 20; Ezec. 27:32; Amos 8:10) Alcuni canti funebri riportati nella Bibbia sono profetici e descrivono una calamità futura come se fosse già accaduta. Canti funebri profetici furono innalzati contro Tiro e il suo re (Ezec. 26:17; 27:1, 2; 28:11-19), e anche contro Faraone e l’Egitto. (Ezec. 32:2-16) Un canto funebre su Giuda e Gerusalemme è menzionato in relazione alla loro desolazione. — Ger. 9:9-11.

  • Capacità di pensare
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Capacità di pensare

      Il termine ebraico mezimmàh) che rende il pensiero di “capacità di pensare” o “idea” è stato tradotto “proposito, prudenza, astuzia”. Mezimmàh indica le ‘idee’ chiare di Geova Dio o del suo “cuore” (Giob. 42:2; Ger. 23:20; 30:24; 51:11), la “capacità di pensare” o il saggio e premuroso riguardo dovuto all’approfondita conoscenza di una cosa (Prov. 5:2; 8:12), o le macchinazioni, astuzie e idee stolte dei malvagi. — Sal. 10:2, 4; 21:11; 37:7; 139:19, 20; Prov. 12:2; 24:8; Ger. 11:15.

      Uno degli obiettivi dei proverbi è dare al giovane conoscenza e capacità di pensare. (Prov. 1:1-4) Le informazioni contenute nei proverbi gli permettono di formulare idee e pensieri sani che danno senso alla sua vita. La capacità di pensare gli impedisce di seguire una condotta sbagliata e di associarsi a persone che lo trascinerebbero al male, poiché lo aiuta a capire a che cosa porterebbe una determinata azione. Ne derivano benedizioni. Sapienza e capacità di pensare impediscono di partecipare ad attività che portano alla calamità e perciò sono vita per l’anima. Permettono di sentirsi sicuri, senza dover temere di esser raggiunti dalla giustizia per aver commesso qualche errore. — Prov. 3:21-25.

      Ma chi si vale veramente della propria capacità di pensare può anche diventare oggetto di odio. Questo potrebbe essere il pensiero espresso in Proverbi 14:17: “L’uomo che ha capacità di pensare è odiato”. Spesso le persone poco riflessive non vedono di buon occhio coloro che fanno uso delle proprie facoltà mentali. Inoltre coloro che usano la propria mente per fare la volontà di Dio sono odiati, come disse Gesù Cristo: “Poiché non fate parte del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo motivo il mondo vi odia”. (Giov. 15:19) Naturalmente, il termine tradotto “capacità di pensare” in Proverbi 14:17 può includere anche pensieri maliziosi. Perciò il versetto potrebbe anche significare che chi escogita cose cattive è odiato, e alcune versioni infatti lo traducono: “L’uomo malizioso è odiato”. — Di.

  • Capanna
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Capanna

      [ebr. sukkàh].

      Riparo a tettoia fatto di foglie e rami di alberi, a volte rialzato da terra da un pavimento di legno. Durante l’annuale Festa delle capanne a Gerusalemme si costruivano capanne sulle terrazze, nei cortili, nelle pubbliche piazze, perfino nell’area del tempio e lungo le strade nei pressi della città. Si usavano rami di alberi di pioppo, olivo e ricino, e foglie di palma e mirto odoroso. Ciò doveva ricordare a Israele che Geova li aveva fatti dimorare in capanne quando li aveva tratti fuori d’Egitto. — Lev. 23:34, 40-43; Nee. 8:15; vedi FESTA DELLE CAPANNE.

      Una capanna o baracca veniva spesso costruita nei vigneti o al centro dei campi perché il guardiano potesse ripararsi dal sole cocente mentre faceva la guardia contro ladri o animali. (Isa. 1:8) Lì all’ombra i mietitori prendevano i pasti a mezzogiorno evitando di perdere tempo per andare e venire dal campo. Uno spesso strato di foglie riparava anche dalla pioggia. (Isa. 4:6) Giona si era fatto una capanna del genere per proteggersi dal sole in attesa di vedere cosa sarebbe accaduto a Ninive, contro cui aveva profetizzato. — Giona 4:5.

      USI FIGURATIVI

      Isaia illustra la desolazione di Giuda e Gerusalemme agli occhi di Geova, paragonando la città a una semplice baracca, in contrasto con una città popolosa, densa di edifici. (Isa. 1:8) Geova si raffigura come se dimorasse in una capanna di nubi quando scende temporaneamente dal cielo alla terra. Lì si nasconde la maestosa onnipotenza, e di lì proviene il fragore del tuono. (Sal. 18:9, 11; II Sam. 22:10, 12; Giob. 36:29) Davide paragona a una “capanna” di Geova il nascondiglio di quelli che confidano in Lui. — Sal. 31:20.

      Amos menziona la ricostruzione della “capanna di Davide che è caduta”. (Amos 9:11) Davide ebbe da Geova la promessa che il suo regno sarebbe rimasto saldo a tempo indefinito. A proposito della caduta del regno di Giuda e di Sedechia, ultimo re della discendenza di Davide, Ezechiele fu ispirato a profetizzare: “Una rovina, una rovina, una rovina ne farò. Anche in quanto a questo, per certo non diverrà di nessuno finché venga colui che ha il diritto legale, e a lui lo devo dare”. (Ezec. 21:27) Da quel momento in poi nessun re della discendenza di Davide occupò il “trono di Geova” in Gerusalemme. Ma il giorno di Pentecoste del 33 E.V. Pietro spiegò che Gesù Cristo era della discendenza di Davide ed era di lui che Dio aveva parlato come del Re permanente. Pietro informò gli ebrei radunati a Gerusalemme che Geova aveva risuscitato Gesù e l’aveva fatto Signore e Cristo. (Atti 2:29-36) Più tardi il discepolo Giacomo applicò la profezia di Amos al radunamento dei discepoli di Cristo (eredi del Regno) sia dagli ebrei che dalle nazioni gentili. — Atti 15:14-18; Rom. 8:17.

  • Caparbietà
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Caparbietà

      Il termine greco tradotto “caparbio” (Tito 1:7; II Piet. 2:10) significa letteralmente “che si compiace di se stesso” e “denota chi è dominato dall’egoismo, e, incurante degli altri, impone con arroganza la sua volontà”. (W. E. Vine, An Expository Dictionary of New Testament Words, Vol. III, p. 342) La caparbietà non è dunque consona allo spirito del cristianesimo, e non dovrebbe certo essere manifestata dai sorveglianti cristiani. (Tito 1:5, 7) L’apostolo Pietro descrivendo alcuni che si erano allontanati dalla giusta condotta cristiana disse che erano “audaci” e “caparbi”. — II Piet. 2:10.

  • Capelli
    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Capelli

      Nel corso della storia, uomini e donne hanno considerato i capelli un ornamento che poteva renderli più attraenti e, in molti casi, un segno di vigore e gioventù. Perciò hanno sempre avuto molta cura dei propri capelli.

      PRESSO GLI EBREI

      Fin dall’inizio gli uomini ebrei usavano lasciarsi crescere la barba, che però era ben curata; e tenevano i capelli di lunghezza moderata. Ne è un esempio Absalom, benché i suoi capelli crescessero così tanto che quando li tagliava una volta all’anno pesavano duecento sicli, 2 kg circa, (senza dubbio resi più pesanti dall’uso di olio o unguenti). (II Sam. 14:25, 26) La legge di Dio ordinava agli israeliti di non tagliarsi le basette né l’estremità della barba. Ciò non vietava di regolare i capelli o la barba, ma voleva evidentemente impedire che si seguissero usanze pagane. (Lev. 19:27; Ger. 9:25, 26; 25:23; 49:32) Trascurare i capelli o la barba, probabilmente lasciandoli spettinati e scomposti, era segno di lutto. (II Sam. 19:24) Nelle istruzioni date ai sacerdoti per mezzo del profeta Ezechiele, Dio comandò loro di tagliarsi i capelli, ma senza radersi la testa, e di non portare i capelli sciolti quando prestavano servizio nel tempio. — Ezec. 44:15, 20.

      Le donne ebree avevano cura dei capelli considerandoli un segno di bellezza (Cant. 7:5), e li portavano lunghi. (Giov. 11:2) Per una donna tagliarsi i capelli era segno di lutto o afflizione. (Isa. 3:24) Quando un soldato israelita catturava una vergine di una città nemica e desiderava sposarla, essa doveva prima radersi i capelli e tagliarsi le unghie e poi piangere per un mese i genitori uccisi nella conquista della città. — Deut. 21:10-13; 20:10-14.

      PRESSO I CRISTIANI

      Sia l’apostolo Pietro che l’apostolo Paolo si sentirono in dovere di consigliare alle donne cristiane di non prestare eccessiva attenzione all’adornamento e all’acconciatura dei capelli, come si usava in quell’epoca. Erano invece esortate ad adornarsi della veste incorruttibile di uno spirito quieto e mite. — I Piet. 3:3, 4; I Tim. 2:9, 10.

      L’apostolo Paolo richiamò l’attenzione anche sulla situazione e le usanze prevalenti fra coloro a cui scriveva e spiegò che era naturale per un uomo avere i capelli più corti di una donna. Era un disonore per una donna essere rapata. Dio le aveva dato i capelli lunghi “in luogo di copricapo”, ma, ragionava Paolo, la donna non poteva approfittare di questo manto naturale, che era per lei una gloria, come scusa per non coprirsi il capo in “segno di autorità” quando pregava o profetizzava nella congregazione cristiana. Riconoscendo questo fatto e coprendosi il capo in tali circostanze, la donna cristiana riconosce l’autorità teocratica e manifesta sottomissione cristiana. Così rende gloria sia al suo marito e capo che a Geova Dio, il Capo di tutti. — I Cor. 11:3-16.

      USO FIGURATIVO

      Giobbe si tagliò i capelli come simbolo della condizione disperata in cui si trovava, avendo perso i figli e ogni possedimento. — Giob. 1:20.

      Ezechiele ebbe ordine di tagliarsi i capelli e la barba, dividerli in tre parti e disfarsene in modi che avrebbero profeticamente descritto quello che doveva accadere agli abitanti di Gerusalemme nell’esecuzione dei giudizi di Dio contro la città. (Ezec. 5:1-13) Dolore e afflizione erano espressi anche strappandosi i capelli o tagliandoli. (Esd. 9:3; Ger. 7:29; 48:37; Mic. 1:16) Si poteva esprimere vergogna, disprezzo o biasimo per qualcuno strappandogli i capelli o la barba. — Nee. 13:25; Isa. 50:6.

      Il numero dei capelli (che pare siano in media 120.000 circa) è stato usato per rappresentare qualche cosa di molto numeroso o innumerevole. (Sal. 40:12; 69:4) Ed essendo molto sottile un capello era usato in senso figurativo per indicare qualcosa li molto piccolo. (Giud. 20:16) ‘Nemmeno un capello della vostra testa perirà (o cadrà)’ è una promessa che garantisce piena e completa protezione e sicurezza. (Luca 21:18; I Sam. 14:45; II Sam. 14:11; I Re 1:52; Atti 27:34) Significato simile hanno le parole di Gesù Cristo ai discepoli circa la cura che Dio si sarebbe preso di loro: “Gli stessi capelli della

Pubblicazioni in italiano (1950-2025)
Disconnetti
Accedi
  • Italiano
  • Condividi
  • Impostazioni
  • Copyright © 2025 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania
  • Condizioni d’uso
  • Informativa sulla privacy
  • Impostazioni privacy
  • JW.ORG
  • Accedi
Condividi