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  • Significato delle notizie
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
  • Sottotitoli
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  • Saranno sfamati tutti?
  • Colpi alla testa
  • Importanza della disciplina
  • Ho imparato a odiare ciò che un tempo amavo
    Svegliatevi! 1994
  • Domande dai lettori
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
  • La nostra mente meravigliosa
    Svegliatevi! 1975
  • Se un parente viene disassociato . . .
    La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1982
Altro
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1983
w83 1/8 p. 27

Significato delle notizie

Saranno sfamati tutti?

La terra può produrre cibo sufficiente per sfamare la popolazione attuale? Sì, e ne può sfamare molti altri milioni, risponde Jack Cahill in un articolo del “Toronto Star”: “Secondo la FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite) in tutto il mondo cresce già abbastanza grano da provvedere 3.000 calorie al giorno a ogni abitante della terra, che è più del consumo medio dell’America Settentrionale e circa il 50 per cento in più del livello minimo soddisfacente”. In quanto al futuro, Cahill spiega che ci può essere abbastanza cibo da soddisfare i bisogni di una popolazione mondiale doppia dell’attuale.

Questo può sembrare strano a chi è consapevole che sul nostro pianeta milioni muoiono di fame. Eppure l’articolo fa notare che “il problema è la fame, non la scarsità, e le ragioni sono miseria, politica, economia e ingiusta distribuzione”. Gli enti riconoscono che la semplice distribuzione di viveri non risolve in modo permanente il problema. È necessario aiuto “affinché la gente possa imparare a provvedere da sé alla propria alimentazione”.

Quale ente può sostituirsi alla politica, sorvegliare la distribuzione dei viveri e educare le masse? Solo il Regno di Dio. Fra i benefici che porterà il governo di Dio ci sono quelli indicati nel Salmo 146:7, dove il Creatore dell’uomo è descritto come “Colui che esegue il giudizio per i defraudati, Colui che dà pane agli affamati”.

Colpi alla testa

I recenti decessi di pugili professionisti in seguito a colpi ammessi sul ring fanno sorgere nella mente di molti serie domande su questo sport (il 1982 ha visto cinque decessi sul ring negli Stati Uniti). In un editoriale intitolato “Non si colpisce il cervello per sport”, “The New York Times” afferma: “Alcuni assistono a incontri di pugilato per vedere la bravura, altri solo per il sangue. Molto peggiore del sangue è il danno che non si vede. Distacco della retina, spappolamento dei reni e, dopo ripetuti colpi, il danno arrecato alla corteccia cerebrale che impedisce le più alte funzioni del cervello, provocando perdita della memoria e andatura incerta: caratteristiche del pugile stordito dai pugni. Può una società civile giustificare in modo plausibile il piacere che può derivare da uno sport del genere?”

Ancora più importante: può uno “sport che si prefigge di nuocere all’avversario”, come afferma l’editoriale, essere compatibile con i principi cristiani? La Bibbia esorta: “Amerai il prossimo tuo come te stesso. L’amore non fa nessun male al prossimo”. — Romani 13:9, 10, “La Bibbia di Gerusalemme”.

Importanza della disciplina

Alcuni hanno pensato che la disassociazione, o scomunica dei trasgressori, a cui ricorrono i testimoni di Geova, sia una misura troppo drastica. Dopo aver pubblicato un articolo sull’argomento, il “Times” di St. Petersburg (Florida, USA) riportò la risposta di un lettore rivolta a coloro che “pensano che le azioni dei testimoni siano un po’ eccessive”. Il lettore ammette: “Sono stato disassociato quest’anno [aprile 1981]. . . . Svolgevo attività che sapevo condannate dalla Bibbia, fra cui violazione della legge. Ho mentito su alcune di queste cose e non ho manifestato uno spirito contrito”.

Il lettore ha fatto notare a proposito del testimoni di Geova: “Uno viene disassociato perché non soddisfa le alte norme di Dio chiaramente esposte nella sua ‘Parola’. La colpa è sua”. Egli ammette che tale era il suo caso. “Se altre organizzazioni fossero altrettanto ‘rigide’ quanto lo sono loro in questo mondo ci sarebbero molto meno egoisti violatori della legge, e quindi assai meno sofferenza e problemi”.

Eppure poche organizzazioni religiose hanno il coraggio di agire nei confronti dei trasgressori impenitenti come comandato dalle Scritture: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (I Corinti 5:13) Questa azione evita che il nome di Dio sia vituperato, protegge i buoni rapporti fra i componenti della congregazione e, si spera, indurrà il trasgressore a emendarsi. E lungi dal fatto che l’“amore di Cristo” significhi essere sentimentalmente indulgenti con una persona del genere, come alcuni sostengono, Gesù stesso ordinò che l’impenitente doveva essere ‘scomunicato’. — Matteo 18:15-17, “The Living Bible”.

Viceversa il beneficio di una misura così ferma è illustrato nel caso summenzionato. Questa persona si è pentita ed è stata riammessa fra i testimoni di Geova.

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