-
L’allattamento materno è miglioreSvegliatevi! 1976 | 22 ottobre
-
-
comincia dal seno sinistro. Dopo che ha vuotato quella mammella passalo alla destra. Alla successiva poppata, comincia dalla mammella destra. Per ricordare da quale seno avrei dovuto cominciare la successiva poppata, io usavo una piccola spilla di sicurezza. Semplicemente appuntala alla sottoveste.
Quando il tuo bambino ha circa sei settimane e quindi di nuovo quando ha circa tre mesi, puoi riscontrare che diventi irrequieto e voglia poppare più spesso. Questo significa solo che sta crescendo e questo è il suo modo di aumentare la quantità del tuo latte. Allattalo quando vuole poppare, e riscontrerai che in un giorno circa tornerà al suo programma regolare.
Quando cominciare ad alimentare con cibi solidi
È consigliabile non aver fretta di dare cibo solido al bambino. Il tuo latte è tutto ciò che gli occorre per i primi mesi di vita. Non ha bisogno nemmeno di acqua, poiché il latte soddisfa il suo bisogno di liquidi.
Generalmente il tuo bambino ti farà sapere quando è tempo di dargli cibo solido. Farà questo aumentando improvvisamente la sua domanda di cibo. Se hai cercato di aumentare il numero di poppate durante un periodo di circa cinque giorni e questo non soddisfa il suo vorace appetito, allora il bambino ti sta dicendo che è pronto per il cibo solido. Comincia a dargli cibi solidi uno alla volta, e lentamente. In questo modo se gli viene un’infiammazione, o qualsiasi reazione allergica, sarai in grado di sapere quale cibo ne è responsabile.
Io cominciai a dare al nostro bambino più piccolo cibi solidi quando aveva cinque mesi. Fino ad allora aveva preso solo il mio latte, ed era anche ben pasciuto. Quando cominciai con i cibi solidi riscontrai che si poteva mettere a sedere e poteva cavarsela molto meglio dei bambini più piccoli. Inoltre riscontrai che, come sorprendente effetto secondario, avevamo risparmiato un bel po’ di denaro, poiché in quei mesi non avevamo comprato alimenti per bambini. Né avemmo bisogno di ricette mediche o poppatoi! A cinque mesi semplicemente cominciai a prendere cibo dalla nostra tavola e sminuzzarlo abbastanza perché il bambino lo potesse assimilare.
Per quanto tempo si deve allattare?
Significa questo che quando cominci a dare al tuo bambino cibo solido dovresti smettere di allattarlo al seno? Niente affatto! Semplicemente integra la dieta di latte del tuo bambino col cibo solido. Quando dovresti dunque smettere di allattarlo?
Le madri israelite allattavano i loro figli per due anni e mezzo o tre anni o più a lungo. La Bibbia rivela che Sara, anziana moglie di Abraamo, non svezzò il figlio Isacco finché raggiunse i cinque anni. Si narra che altre donne abbiano allattato più a lungo. Il Saturday Review of the Sciences del maggio 1973 osserva:
“Gli indiani primitivi credevano che più a lungo un bambino riceveva latte materno, più a lungo viveva. Non era perciò insolito che i bambini poppassero fino a otto o nove anni. Solo 40 anni fa, le madri cinesi e giapponesi allattavano i loro figli fino a 5 o 6 anni”.
Ora forse penserai: “Chi vuole allattare così a lungo? La gente penserebbe che sia pazza”. È vero, noi viviamo in tempi diversi. Ma forse potremmo chiederci se non sia bene per noi e per i nostri bambini allattare più a lungo di quanto non si usi nella società odierna. In questi giorni non è strano vedere un bambino che fa i primi passi con il poppatoio in bocca, quindi perché sarebbe così strano continuare ad allattarlo, diciamo almeno per un anno o più? Nel libro Touching, Ashley Montagu afferma:
“I vantaggi che derivano dall’allattamento materno nel primo anno di vita, durante il successivo sviluppo e fino all’età adulta, sono stati dimostrati da vari ricercatori. L’evidenza indica che il bambino dovrebbe essere allattato al seno per almeno dodici mesi, e si dovrebbe smettere solo quando il bambino vi è preparato, mediante graduali passi in cui cibi solidi, che si possono iniziare a dare a sei mesi, cominceranno a sostituire la mammella. In genere la madre avverte quando il bambino è pronto per lo svezzamento”.
Ho allattato il nostro bambino più piccolo finché cominciava a camminare, e ho riscontrato che un po’ alla volta sta perdendo i tratti del bambino e sta diventando un piccolo ragazzo.
Non c’è dubbio, ripenserò sempre a questo tempo della mia vita e ringrazierò il mio Creatore, Geova Dio, per questo dono che dà alle madri che allattano, per questa mirabile relazione che ho avuta coi miei figli. — Da una nostra collaboratrice.
-
-
L’oceano, gigante indomito ma beneficoSvegliatevi! 1976 | 22 ottobre
-
-
L’oceano, gigante indomito ma benefico
TI SEI mai fermato sulla spiaggia dell’oceano per assaporare gli spruzzi salmastri, guardare le onde che si frangevano contro le rocce o che risalendo la spiaggia sabbiosa si fermavano per poi ritirarsi? Ti sei meravigliato della vastità dell’oceano, della sua possanza e del suo mistero?
Sono pochi quelli che non provano piacere trascorrendo alcune ore in riva all’oceano. Il mare ha un suo fascino, e il suo incessante mormorio non è mai irritante, ma piuttosto induce a un pacifico sonno.
È impossibile comprendere l’immensa possanza dell’oceano. La maggioranza dei suoi segreti non sono stati ancora svelati. Gli uomini hanno fatto poco per imbrigliarne l’energia, e quando si scatena l’uomo non può fare nulla per fermarne la furia.
Un solo oceano, ma vario come la terraferma
Gli oceani coprono circa il 71 per cento della superficie della terra. Diciamo “oceani”, ma in realtà c’è un solo oceano mondiale. Di solito i geografi lo dividono in tre: oceano Pacifico, oceano Atlantico e oceano Indiano. Comunque sono tutti uniti, in particolar modo nell’Antartico. Ma zone diverse dell’oceano hanno i propri tratti distintivi, come varie parti di terreno. Infatti alcune terre
-