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I terremoti influiscono su tuttiLa Torre di Guardia 1974 | 15 luglio
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acquistare accurata conoscenza di ciò che Dio richiede se volete sopravvivere alla fine di questo malvagio sistema che si avvicina rapidamente ed entrare in quella predetta terra paradisiaca. — Matt. 24:21; Riv. 21:1-4.
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Il cristianesimo richiede che crediamo in una Trinità?La Torre di Guardia 1974 | 15 luglio
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Il cristianesimo richiede che crediamo in una Trinità?
TUTTE le maggiori religioni della cristianità accettano la dottrina della Trinità come articolo di fede. Le oltre 250 chiese appartenenti al Consiglio Ecumenico delle Chiese confessano “il Signore Gesù Cristo come Dio e Salvatore secondo le Scritture e cercano perciò di adempiere insieme la loro comune chiamata alla gloria del solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo”.
Mentre le vedute dei vari corpi religiosi appartenenti a questa associazione variano radicalmente, si richiede che tutte siano d’accordo sul fatto che “il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo” sono un “solo Dio”. Per cui, il rigetto della dottrina della Trinità è considerato in effetti un rigetto del cristianesimo.
Pur non appartenendo al Consiglio Ecumenico delle Chiese, la Chiesa Cattolica Romana si attiene similmente al credo della Trinità. Di questo insegnamento, il teologo cattolico Walter Farrell notò:
“Il mistero della Trinità, come Dio ce l’ha detto, è il mistero di tre persone divine, realmente distinte, in una e della stessa natura divina: coeguali, coeterne, consustanziali, un Dio. Di queste persone, la Seconda procede dalla Prima per generazione eterna: la Terza procede dalla Prima e dalla Seconda per spirazione eterna. . . .
“La Trinità è un mistero; non vi sono dubbi in merito. Se non ci avessero detto della sua esistenza, non avremmo mai sospettato una tal cosa. Inoltre, ora che sappiamo che c’è una Trinità, non possiamo capirla. L’uomo che tenti di svelare il mistero è nella posizione dell’uomo miope che si affatica gli occhi sulla riva orientale del Maryland per intravedere la Spagna”.
Le parole di questo teologo sottintendono che sia impossibile conoscere l’Iddio che si adora. Ma questo non è d’accordo con le parole che Gesù disse a una Samaritana: “Voi adorate ciò che non conoscete; noi [Giudei] adoriamo ciò che conosciamo”. (Giov. 4:22) Benché i Giudei non considerassero mai Dio come una trinità, Gesù Cristo poté dire ugualmente che conoscevano ciò che adoravano. Quelli che accettano la dottrina della Trinità, comunque, non possono spiegare né capire chi venerano. Dio è un grande mistero per loro. Non fa questo pensare che c’è qualcosa che non va nel tentar di parlare di Dio in termini di una misteriosa Trinità?
Il teologo cattolico citato prima indicò che sarebbe stato impossibile escogitare l’idea della Trinità indipendentemente dalla rivelazione divina. Se fosse così, perché anche le religioni non cristiane insegnano il concetto di una trinità? In base ai suoi studi, il prof. E. Washburn Hopkins disse delle trinità dell’induismo, del buddismo e della cristianità: “Le tre trinità come espressioni religiose sono identiche. . . . Si può dire: Credo in Dio come divinità, e nell’incarnazione divina, e nello Spirito Santo creativo, come cristiano, come visnuita o come buddista”.
Pure degno di nota è il fatto che la trinità del buddismo cinese è definita in modo praticamente identico a ciò che dicono i cristiani professanti. Leggiamo:
“I Tre sono tutti inclusi in un’unica essenza sostanziale. I tre sono lo stesso che uno; non uno, eppure non diversi; senza parti o composizione. Considerate come una, le tre persone sono chiamate il Perfetto (Tathagata). Non c’è nessuna vera differenza [fra le tre persone della trinità]; sono manifestazioni, aspetti diversi della stessa immutabile sostanza”. — Origin and Evolution of Religion, pag. 348.
Certo nessuno asserirebbe che tale credo in una trinità renda cristiano chi è buddista o indù. Il fatto che le religioni non cristiane formulano il loro credo in termini simili al linguaggio dei teologi della cristianità smentisce l’asserzione che solo l’Iddio della Bibbia potesse rivelare questa dottrina. Nessun buddista o indù ammetterebbe che questa sia la fonte del suo credo. Ebbene, dunque, le chiese della cristianità traggono la base della loro dottrina dall’Iddio identificato nella Bibbia?
La parola “trinità” non ricorre nelle Sacre Scritture. È vero che il ‘Padre, il Figlio e lo spirito santo’ sono menzionati insieme. (Matt. 28:19) Ma questo in se stesso sottintende forse che esista una trinità? Una famiglia può essere formata dal padre, dalla madre e da un figlio. Tuttavia, nessuno direbbe che siano una trinità, e che ciascun familiare abbia uguale autorità, conoscenza e potenza. — Si paragoni Matteo 2:19-21.
Ma qualcuno potrebbe replicare: ‘Il “Nuovo Testamento” fa molto più che menzionare insieme il “Padre, il Figlio e lo Spirito Santo”. Esso insegna la dottrina della Trinità’. È così?
La New Catholic Encyclopedia, dopo aver considerato lo sviluppo teologico della Trinità, dichiara: “Potrebbe nascere l’impressione che il dogma della Trinità sia in ultima analisi un’invenzione del tardo quarto secolo. In un certo senso, è così”. Il “Nuovo Testamento” fornisce forse la base a questa invenzione? Rivela, ad esempio, che Gesù Cristo sia uguale a Dio?
Gesù Cristo non fece mai tale asserzione. Egli riconobbe il Padre suo come suo Dio. A Maria Maddalena, Gesù disse: “Io ascendo al Padre mio e Padre vostro e all’Iddio mio e Iddio vostro”. (Giov. 20:17) Egli guardò al Padre suo come fonte della sua autorità, dicendo: “Il Figlio non può fare una sola cosa di propria iniziativa, ma solo ciò che vede fare dal Padre”. — Giov. 5:19.
Anziché far intendere che siano uguali, le Scritture additano chiaramente che Gesù è sottoposto al Padre suo. Leggiamo: “Il capo del Cristo è Dio”. (1 Cor. 11:3) “Il Figlio stesso si sottoporrà a Colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché Dio sia ogni cosa a tutti”. — 1 Cor. 15:28.
Inoltre, se il Padre, il Figlio e lo spirito santo fossero uguali e costituissero un solo Dio, un peccato contro il Figlio sarebbe anche un peccato contro il Padre e contro lo spirito santo. Ma non è così: Gesù Cristo disse: “Ogni peccato e ogni bestemmia saranno perdonati agli uomini, ma la bestemmia contro lo spirito non sarà perdonata. Per esempio, a chiunque dica una parola contro il Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma a chiunque parli contro lo spirito santo, non sarà perdonato”. — Matt. 12:31, 32.a
Allora, si può considerare cristiana la dottrina della Trinità? No, poiché nega le esplicite dichiarazioni bibliche che Gesù Cristo è il “Figlio di Dio”, il “primogenito di tutta la creazione” e il “principio della creazione di Dio”. (Giov. 20:31; Col. 1:15; Riv. 3:14) Essa asserisce falsamente che sia coeguale e coeterno con il Padre.
Il vero cristianesimo, perciò, richiede che rigettiamo la dottrina della Trinità perché è falsa, un’“invenzione” di uomini peccatori. Dobbiamo adorare il Padre come solo vero Dio e dobbiamo adorarlo per mezzo del suo primogenito Figlio Gesù Cristo, Colui che occupa il primo posto fra tutte le intelligenti creature di Dio. — Col. 3:17.
[Nota in calce]
a Per una particolareggiata considerazione, si veda La Torre di Guardia del 1963, pagg. 137-152; 169-189.
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Conoscete meglio i paesi biblici!La Torre di Guardia 1974 | 15 luglio
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Conoscete meglio i paesi biblici!
DAL 18 luglio al 26 settembre dell’anno scorso, circa 3.500 testimoni di Geova si valsero di speciali disposizioni per visitare i paesi biblici. Oltre 800 di questi viaggiatori venivano dalla Francia, altrettanti dalle Isole Britanniche, quasi 750 dall’America del Nord, e altre centinaia da altri paesi dell’Europa settentrionale.
Per anni molti di essi avevano desiderato visitare personalmente i luoghi relativi ai profeti ebrei di Dio e al ministero del Figlio di Dio e dei suoi apostoli. Durante il loro soggiorno in Israele, viaggiarono dal monte Ermon nell’estremo nord passando per la strada che porta a Beer-Seba nel Negheb, e dal mar Mediterraneo al mar Morto.
LUOGHI SIGNIFICATIVI
Molti luoghi additati loro erano monti o rovine di precedenti città. All’osservatore casuale potevano non fare impressione. Ma per chi studia la Bibbia il colle di More, il monte Tabor, il sito dell’antica Samaria e di Betel sono pieni di significato. Questi sono i luoghi dove Geova eseguì giudizio su persone che contrastavano il suo proposito. Come si poteva vedere chiaramente, i luoghi ci sono ancora. I racconti biblici che li concernono non sono frutto dell’immaginazione.
Sotto il sole cocente i gruppi di turisti salirono sulla vetta del monte di Meghiddo e videro la prova delle fortificazioni che un tempo vi sorgevano. Che veduta si aveva della sottostante pianura di Esdrelon! Dalla sua posizione vicino all’ingresso del passo attraverso la catena del monte Carmelo, era evidente che questa città poteva facilmente controllare le rotte commerciali che passavano di lì provenienti da sud, da nord e da est. Come avrebbe detto un Faraone egiziano: “La presa di Meghiddo equivale alla presa di mille città!” Il controllo di questa città rappresentava nei tempi biblici il predominio politico e militare internazionale. Non fu difficile ai visitatori capire perché il nome Har-Maghedon (che significa “Monte di Meghiddo”) è messo in relazione con la futura vittoria divina sulle potenze politiche del mondo. — Riv. 16:14, 16.
NOTEVOLI RAMMEMORATORI DEL MINISTERO DI GESÙ
In Galilea rammentarono avvenimenti che identificano inequivocabilmente Gesù Cristo come Figlio di Dio. Una mattina di buon’ora salirono su un’imbarcazione per attraversare il mar di Galilea. Un visitatore francese narra: “Uno dei momenti che mi colpirono particolarmente fu quando l’imbarcazione su cui viaggiavamo si
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