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    La Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
    • solo sei nuovi preti. Il giornale avverte che, se la tendenza continua, fra un altro quarto di secolo Roma potrebbe diventare “terra di missione”.

      Naturalmente, a Roma vi sono molte migliaia di sacerdoti, ma la maggioranza è occupata in lavori amministrativi o svolge la sua attività in Vaticano. Per cui “Il Mondo” dice che la Chiesa ha dovuto far venire preti stranieri a svolgere le regolari attività nelle parrocchie. Tre quinti delle chiese di Roma sono ora affidate a questi ‘sacerdoti d’emergenza’ chiamati da Spagna, Inghilterra, Germania, India e da vari paesi africani. Quindici chiese di Roma hanno ora parroci o viceparroci cinesi.

      Strane situazioni davvero appaiono oggi sulla ribalta del mondo. La profezia biblica, comunque, fa capire come rientrano in un quadro generale. I problemi che ora affliggono le religioni del mondo non sono altro che segni precursori di una prossima devastazione, profeticamente raffigurata come la distruzione di “Babilonia la Grande”, l’impero mondiale di tutta la falsa religione. — Riv. 17:1, 16.

  • Come i falsi dèi adescarono l’antico Israele
    La Torre di Guardia 1975 | 15 gennaio
    • Come i falsi dèi adescarono l’antico Israele

      UNA degradata forma di adorazione può forse essere allettante? Quali motivi spingerebbero un popolo a contaminare la pura adorazione con quella falsa? Si ha la risposta a queste domande vedendo ciò che accadde all’antico Israele. Gli Israeliti furono avvertiti in anticipo che questo sarebbe avvenuto: Gli “dèi [cananei] serviranno ad adescarvi”. — Giud. 2:3.

      Ma perché? Per appurarlo, dobbiamo prima esaminare la natura del baalismo, la religione di Canaan.

      LA NATURA DEL BAALISMO

      Il più importante degli dèi cananei era Baal. Ogni luogo di Canaan e di altri paesi dove esisteva il baalismo aveva il proprio Baal o, secondo il significato del nome “Baal”, il proprio “signore”, “padrone” o “proprietario”. Il Baal locale riceveva spesso un nome indicante la specifica località a cui era associato. Un esempio di ciò è il “Baal di Peor”. Questa divinità prendeva nome dal monte Peor. Benché ci fossero molti di questi Baal locali, i Cananei e i popoli vicini comprendevano che i Baal locali non erano altro che manifestazioni dell’unico dio Baal.

      Gli antichi testi scoperti a Ras Shamra sulla costa sira rivelano che il baalismo era un culto della fertilità imperniato sull’agricoltura. Gli adoratori di Baal attribuivano i cambiamenti delle stagioni e i loro effetti alle guerre fra le divinità. Credevano che la fine della stagione delle piogge e la morte della vegetazione segnasse il trionfo del Dio Mot su Baal, per cui Baal era costretto a ritirarsi nelle profondità della terra. Ma quando cominciava la stagione delle piogge, gli adoratori di Baal lo consideravano un segno che Baal era tornato in vita, avendo sua sorella Anat sconfitto Mot. Pensavano che l’accoppiamento di Baal con sua moglie Astoret in questo tempo assicurasse la fertilità delle messi, dei greggi e delle mandrie per l’anno seguente.

      Gli adoratori di Baal credevano che osservando i riti prescritti alle loro feste religiose avrebbero incitato gli dèi a seguire lo stesso comportamento. Quindi, per celebrare il risveglio di Baal alla vita, per accoppiarsi con Astoret, si abbandonavano a orge sessuali di sfrenata dissolutezza. Era una sorta di magia simpatetica, esercitata nella speranza che gli dèi imitassero i loro adoratori e garantissero così un anno di fertilità e prosperità nell’agricoltura.

      In tutto Canaan si potevano trovare santuari in onore di Baal, dove prostituti e prostitute prestavano servizio e i sacerdoti officiavano. Vicino agli altari fuori dei santuari c’erano colonne di pietra, pali sacri (che rappresentavano la dea Asherah) e banchi per l’incenso. Sia le colonne sacre che i pali sacri erano simboli del sesso.

      I testi di Ras Shamra e i reperti archeologici contengono riferimenti secondo cui il baalismo era una delle più degradanti forme di adorazione. Le dee Astoret, Anat e Asherah simboleggiavano sia la bramosia sessuale che la violenza sadica e la guerra. Le statuine di Astoret trovate nel Medio Oriente la raffigurano come una donna nuda con organi del sesso grossolanamente esagerati. In un testo di Ras Shamra, Anat è rappresentata nell’atto di rispondere al padre, che rifiuta di acconsentire a una sua richiesta, con le parole: ‘Ti frantumerò veramente la testa, farò scorrere il sangue sui tuoi capelli grigi, il sangue coagulato sui peli grigi della tua barba’. Della sua sete di spargimento di sangue, leggiamo: ‘Ella fa e osserva molte battaglie; Anat contempla i suoi combattimenti: il suo fegato si gonfia di risa, il suo cuore si riempie di gioia, il fegato di Anat esulta; poiché si tuffa fino ai ginocchi nel sangue dei cavalieri, fino alle anche nel sangue coagulato degli eroi’. Un quadro davvero rivoltante!

      È comprensibile che Geova Dio, come Padre amorevole, volesse proteggere il suo popolo, gli Israeliti, dall’abominevole adorazione di Baal. La Legge che diede per mezzo di Mosè fece dell’idolatria un reato degno di morte. (Deut. 13:6-10) Geova Dio comandò agli Israeliti di distruggere ogni ausilio della falsa adorazione e di evitare le alleanze con gli idolatri. (Deut. 7:2-5) Secondo il comando che diede agli Israeliti non dovevano neppure “menzionare il nome di altri dèi”, cioè non dovevano menzionarli con devoto riguardo o in modo da supporne l’esistenza. — Eso. 23:13.

      Ma gli Israeliti disubbidirono e furono adescati dall’adorazione di Baal, Astoret e Asherah. Perché?

      LA RAGIONE PER CUI ERA ALLETTANTE

      Come ogni altra forma di idolatria, il baalismo era un’opera della “carne”. (Gal. 5:19-21) Come tale, faceva presa sulle inclinazioni peccaminose di uomini imperfetti. Gli Israeliti non furono immuni agli allettamenti dell’idolatria e delle altre opere della carne ad essa associate.

      Una volta stabiliti nella Terra Promessa, forse gli Israeliti notarono che i loro vicini cananei in genere avevano buoni risultati nel coltivare la terra, forse ottenendo ottimi raccolti. Poiché gli Israeliti non avevano avuto molta esperienza nel coltivare la terra, non sarebbe stato strano che un Israelita chiedesse informazioni di natura agricola a un Cananeo. Per quanto riguardava il Cananeo, si doveva placare Baal per avere un prospero anno agricolo. Se l’Israelita era turbato dal suggerimento che doveva anch’egli placare il Baal locale, forse il Cananeo dissipava i timori del vicino dicendo che non c’era nulla di male se l’Israelita continuava ad adorare Geova. Si trattava solo di riconoscere e soddisfare anche il Baal locale.

      Non riconoscendo che l’esperienza e la conoscenza del paese erano le vere ragioni di qualsiasi successo avuto dai Cananei,

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