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I vescovi riaffermano il celibato — Perché?Svegliatevi! 1972 | 22 ottobre
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di uomini sposati, ma perché il livello dei suoi argomenti è stato incredibilmente basso. Sono stati dominati dal sospetto e dal timore: dal timore delle conseguenze, . . . dal timore che addirittura la santità del sacerdozio fosse ‘contaminata’ dal matrimonio, come disse un vescovo”.
La regola del celibato fu riaffermata anche perché i vescovi, per lo più, mostrarono un’assoluta mancanza di empatia per i sacerdoti che prestavano servizio sotto di loro; la specie di empatia che dimostrò il vescovo Gran di Oslo. Il fatto che il 72 per cento d’essi avevan superato i cinquant’anni d’età poté influire su ciò. E furono anche privi di simpatia, pietà, compassione per i milioni di cattolici per i quali c’è solo un sacerdote su 4.000 abitanti. Lungi dal loro cuore furono i sentimenti di Cristo Gesù, che esortò i suoi seguaci a pregare che altri operai siano mandati nel campo della messe a causa della triste condizione del suo popolo. — Matt. 9:36-38.
Il papa Paolo non aveva lasciato nessun dubbio nella mente dei suoi vescovi circa l’atteggiamento assunto sul celibato. Per giunta, assisté regolarmente alle sedute e nelle sue conferenze stampa settimanali manifestò come la pensava riguardo a ciò che avveniva nel sinodo. E quando venne la votazione, nonostante che un certo numero di principali vescovi volesse una votazione anonima, il papa insisté per conoscere come votava ciascuno.
Perché il papa si attiene così tenacemente al celibato sacerdotale? Perché ‘è il più bel gioiello della corona sacerdotale’, ponendo i sacerdoti al di sopra dell’uomo comune? Perché è più economico e conveniente trattare con uomini celibi anziché con uomini che hanno famiglia? O perché fa portare nel sacerdozio sangue sempre nuovo? Può darsi; può darsi.
Timore dell’uomo, non timore di Dio
Ma in ultima analisi si deve dire che i vescovi riaffermarono la norma del celibato perché ebbero timore dell’uomo, non di Dio. E “il tremare agli uomini è ciò che pone un laccio”. (Prov. 29:25) Se i vescovi avessero temuto Dio, si sarebbero lasciati guidare dalla Parola di Dio. Sotto la disposizione della legge mosaica non solo si permetteva ai sacerdoti di sposarsi, essi dovevano sposarsi per impedire che il sacerdozio si estinguesse, essendo un’istituzione ereditaria. E fra i profeti solo Geremia ebbe il comando di non sposarsi, di condurre una vita di celibato, e il suo fu un caso speciale. Fu come un segno per la terribile fine che attendeva la sua nazione. — Lev. 21:1, 7, 13, 14; Ger. 16:2-4.
E quando veniamo alle Scritture Greche Cristiane, che cosa troviamo? È vero che Gesù dichiarò che il celibato per amore del regno di Dio era lo stato ideale, ma nello stesso tempo escluse ogni idea di un ordine del celibato basato su voti di verginità, dichiarando: “Non tutti fanno posto alla parola, ma solo quelli che hanno il dono. . . . Chi gli può far posto gli faccia posto”. — Matt. 19:10-12.
Ancor più esplicite sono le parole dell’apostolo Paolo: “È meglio per un uomo non toccare donna tuttavia, a causa delle fornicazioni, ognuno abbia la propria moglie e ognuna abbia il proprio marito. Ai celibi e alle vedove dico che è bene per loro se rimangono come sono io; se però non si sanno contenere, si sposino: è meglio infatti sposarsi che ardere di concupiscenza”. — 1 Cor. 7:1, 2, 8, 9, La Bibbia Concordata.
Ci sono anche le parole ispirate che si trovano in Ebrei 13:4: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. È ovvio che queste parole non consentono l’idea che il matrimonio ‘contamini’ il ministro di Dio, come si espresse un vescovo!
Infatti, sebbene Gesù indicasse che lo stato ideale del ministero cristiano fosse il celibato, risulta che la norma generale fu per gli apostoli il matrimonio, poiché l’apostolo Paolo scrisse: “Non abbiamo noi il diritto di sposare una donna credente come il resto degli apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?” Sì, molto probabilmente tutti gli apostoli eccetto Paolo erano sposati. — 1 Cor. 9:5, The American Bible, recente versione cattolica.
E non solo le Scritture Greche Cristiane col precetto e con l’esempio stabiliscono il provvedimento che i ministri cristiani si sposino, ma indicano che uno dei segni dell’apostasia è la proibizione del matrimonio: “Lo Spirito dice apertamente che, negli ultimi tempi, taluni apostateranno dalla fede per aderire a spiriti ingannatori e a dottrine diaboliche. Colpa di ipocriti dottori di menzogna, segnati nella loro coscienza da un marchio bruciante, i quali ordinano di non sposarsi”. — 1 Tim. 4:1-3, Versione a cura di mons. S. Garofalo.
È davvero degno di nota che si cerchi invano nelle notizie sui dibattiti del sinodo sia dei cattolici che degli acattolici il riferimento alle Scritture sul celibato facoltativo e sull’ordinazione di uomini sposati in situazioni speciali. Questo si potrebbe ben attribuire al fatto che non erano presenti i teologi. Il teologo svizzero Hans Kung riconobbe che nelle Scritture non c’era nulla che facesse del celibato una regola: “Comprendiamo sempre più che siamo in contraddizione con la libertà dataci dal Nuovo Testamento. Abbiamo il diritto di farne una legge universale? Questo non è ciò che Gesù volle”. — The Auckland Star, 22 settembre 1971.
Aderirete a una religione che sostiene insegnamenti così ovviamente, e per ammissione generale, in contraddizione con la Parola di Dio? Questo è un argomento di seria considerazione per tutti i cattolici che vogliono veramente piacere al loro Creatore.
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Epatite: come evitarlaSvegliatevi! 1972 | 22 ottobre
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Epatite: come evitarla
IL FEGATO è il più grande organo dentro il corpo umano e nello stesso tempo fa il massimo numero di funzioni, fino a cinquecento. Non dovrebbe perciò sorprendere se a volte si infiamma quando è invaso da certi veleni, batteri o organismi virali. L’infiammazione del fegato è nota come epatite. Negli Stati Uniti, si denunciano ogni anno da 30.000 a 70.000 casi di epatite. L’effettivo totale può essere molto più alto.
Ci sono parecchie specie di epatite. L’epatite infettiva è causata dalla contaminazione della propria provvista d’acqua o di cibo mediante gli escrementi o le feci di qualcuno che è un portatore di epatite. Una persona può portare il virus dell’epatite senza esserne essa stessa resa inabile o malata. Questa specie di epatite ha un periodo di “incubazione” dai quindici ai quaranta giorni. Ci vuole cioè tanto tempo dopo che il virus ha invaso il corpo perché se ne manifestino i sintomi, e questi compaiono piuttosto all’improvviso. L’epatite infettiva può seguire il suo corso senza accorgersene, il che è una ragione per cui ci possono essere più casi di quanti non ne siano denunciati. Solo due decimi dell’uno per cento, o uno su cinquecento casi di epatite infettiva denunciati, risultano mortali.
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