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Vi lasciate influenzare dalla propaganda?Svegliatevi! 1980 | 22 maggio
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di mettere alla prova quello che credete e di far penetrare più fermamente la verità nella vostra vita. Se dopo attento esame vi convincete che una cosa è vera, non vi lasciate turbare dagli scherni. La Bibbia mostra che Noè era convinto che ci sarebbe stato un diluvio universale e ne parlò ad altri. (II Piet. 2:5) L’indifferenza dei contemporanei di Noè non cambiò i fatti. Il diluvio universale venne. — Gen. capp. 6-8; Matt. 24:37-39.
Tuttavia, riguardo a difendere ciò che è giusto, è importante ricordare questa norma scritturale: “Chi corregge lo schernitore si attira disonore, e chi riprende qualche malvagio, un difetto in lui. Non riprendere lo schernitore, affinché non ti odii. Riprendi la persona saggia ed essa ti amerà”. (Prov. 9:7, 8) Non serve a nulla discutere o litigare con chi è deciso a difendere la propria opinione personale, sia essa giusta o sbagliata.
5. Vivete la verità: Non cercate scuse per venir meno a ciò che sapete esser giusto. Ricordate, se una cosa è giusta, risulterà per il vostro bene. Non vi ingannate pensando che vi private di qualcosa o che siete troppo limitati per il fatto che vi conformate a ciò che è giusto.
Sotto alcuni aspetti la nostra mente è come un recipiente d’acqua. Se vi si mette anche solo una goccia d’inchiostro o due, tutta l’acqua si colora subito. Non permettete che le opinioni popolari vi inducano ad accettare punti di vista che sono errati secondo le Scritture. Ubbidite invece al consiglio ispirato: “Tutte le cose vere, tutte le cose di seria considerazione, tutte le cose giuste, tutte le cose caste, tutte le cose amabili, tutte le cose delle quali si parla bene, se vi è qualche virtù e qualche cosa degna di lode, continuate a considerare queste cose”. — Filip. 4:8.
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Gli studenti non sono i soli ad imbrogliareSvegliatevi! 1980 | 22 maggio
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Gli studenti non sono i soli ad imbrogliare
La Commissione Carnegie sulle norme etiche riferisce che dal 1969 al 1976 i casi di imbrogli da parte di universitari sono quasi raddoppiati. Ecco in parte le conclusioni a cui è pervenuta la commissione: “Rubano e rovinano i libri delle biblioteche, comprano i compiti d’esame bell’e pronti, ottengono la laurea in modo disonesto: tutto questo costa un bel po’ di soldi alle università. Il comportamento discutibile si estende a professori e amministratori. Essendo prevista (negli U.S.A.) una diminuzione del 25 per cento nelle iscrizioni per il 1992, si dice che stiano freneticamente pubblicando cataloghi ingannevoli e che stiano anche avvalendosi dei servizi di società addette a ricerche per trovare studenti ricchi. Nel frattempo, fanno la corte agli studenti con voti facili; in un decennio la proporzione di voti ottimi è salita dal 35 al 59 per cento”.
Il rapporto proponeva alcuni rimedi, ma l’editoriale del “Times” di New York del 2 maggio 1979 in merito ad esso terminava dicendo: “Tuttavia queste raccomandazioni non considerano la ragione per cui tante norme sembrano in ribasso. Non si deve dare la colpa solo all’università. Anche Washington e l’industria, dove le norme non sono rispettate e dove i reati commessi dagli impiegati abbondano, sono molto colpevoli. Perché la società si aspetta che gli studenti sostengano valori più nobili di quelli delle famiglie che li allevano, delle istituzioni che li educano e delle ditte che li assumono?”
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