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L’abitudine di pregare per i mortiLa Torre di Guardia 1962 | 15 maggio
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Giudei, non Cinesi né cattolici. Egli si preoccupava che Dio perdonasse gli idolatri morti e desse loro la risurrezione. Questo è esplicitamente espresso nel versetto quarantaquattro: “Poiché, se non avesse sperato che quei caduti risorgerebbero, superfluo e vano parrebbe il pregare per morti”. È anche importante il commento di The Jewish Encyclopedia: “Ma il riferimento a tali offerte è senza parallelo nella letteratura giudaica, e non si conosce null’altro di tali offerte fatte nel Tempio di Gerusalemme”.
A questo proposito si noti che i Giudei e i primi cristiani rigettarono i libri di Maccabei ritenendoli apocrifi o spuri. Né Gesù né gli apostoli li citarono. Dei quattro libri di Maccabei, alcuni dicono cinque, anche la Bibbia cattolica ne contiene solo due. Girolamo, definito dal papa Pio XII “il più grande dottore nell’esposizione delle Sacre Scritture”, avvertì: “Tutti i libri apocrifi dovrebbero essere evitati; . . . gran parte del loro contenuto è difettoso”.
Coloro che ignorano tale avvertimento dovrebbero almeno tener conto degli ispirati libri della Bibbia la cui autenticità è accettata sia da cattolici che da protestanti. Salomone dice che i morti non possono essere né amichevoli né ostili. Egli scrive: “I morti non sanno più nulla; . . . Il loro amore, il loro odio, l’invidia, tutto è finito”. (Eccl. 9:5, 6, Na) L’apostolo Paolo era d’accordo con l’affermazione di Mosè che alla creazione d’Adamo “l’uomo divenne un’anima vivente”. (Gen. 2:7; 1 Cor. 15:45) La vita come anima è molto lontana dal possedere un’“anima immortale”, che non è un termine biblico. Al contrario, il profeta Ezechiele scrive: “L’anima che avrà peccato, quella morirà”. (Ezech. 18:4, Ri) Lo scrittore cristiano Giacomo conferma questo fatto: “Colui che ricondurrà un peccatore dalla via del suo traviamento, salverà l’anima sua dalla morte”. (Giac. 5:20, Na) Dopo Dio, Paolo dice che Cristo è “il solo che possiede l’immortalità”. — 1 Tim. 6:16, Na.
Molti non sanno resistere alla tentazione di dire che nei casi summenzionati la morte si riferisce solo al corpo, non all’“anima”. Gesù avvertì che Dio “può far perdere anima e corpo nella Geenna”, e da tale estinzione nessuno sarà mai risuscitato. (Matt. 10:28, Na) Questo contraddice anche la teoria che si possa pregare per le anime affinché vadano dalla Geenna in cielo. Della morte dell’uomo il salmista scrisse veracemente: “In quel giorno periscono i suoi disegni”. — Sal. 146:4, Na.
L’abitudine di dire prolisse preghiere fu biasimata da Gesù: “Quando pregate”, egli mise in guardia, “non moltiplicate vane parole, come i pagani, che credono di essere esauditi a forza di parole”. (Matt. 6:7, Na) Gesù non insegnò ai vivi di pregare per i peccati dei morti. Egli insegnò che Dio intendeva risuscitare, insieme ai giusti, coloro che possono ottenere la giustizia, i quali, per ignoranza, condussero una vita peccaminosa. “Verrà il momento”, egli disse, “in cui tutti coloro che sono nei sepolcri, intenderanno la voce del Figlio di Dio; e procederanno, quelli che avran fatto il bene, a resurrezione di vita, quelli invece che avran fatto il male, a resurrezione di giudizio”. (Giov. 5:28, 29, Ri) In quell’occasione il Figlio di Dio richiamò la nostra attenzione sulla vera speranza di innumerevoli morti.
Quando il pensiero di coloro che dormono nella morte si affaccia alla vostra mente e rammentate le loro caratteristiche e la loro cara personalità, ricordate questo: Se la vostra memoria imperfetta può ravvivarli, con quanta maggior facilità la mente perfetta e la mano onnipotente di Dio saprà farli tornare dalle tombe commemorative. Questa meravigliosa promessa vi spinga a rivolgere a Geova una sincera preghiera di ringraziamento per il suo amorevole provvedimento della speranza della risurrezione.
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Mostriamo lealtà con cuore unitoLa Torre di Guardia 1962 | 15 maggio
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Mostriamo lealtà con cuore unito
“Proteggi l’anima mia, poiché io sono leale. . . . Istruiscimi, o Geova, intorno alla tua via. Io camminerò nella tua verità. Unisci il mio cuore per temere il tuo nome”. — Sal. 86:2, 11.
1, 2. (a) Che cosa si cerca in un governante, e a quali nazioni ci si rivolge oggi per avere una guida nella politica? (b) Quale altra guida è richiesta, perciò quale problema sorge?
IN QUESTO mondo d’incertezza, di mutamenti e di perplessità i popoli, sì, le nazioni, cercano una guida. Vogliono seguire un governante fidato, sicuro, che abbia una linea di condotta ben precisa che prometta buoni risultati. Il governante deve mostrare il suo prestigio mediante il successo, le conquiste, la classe, il coraggio delle proprie opinioni e mediante un maturo giudizio. Dev’esser qualcuno che ispiri lealtà nei suoi seguaci, perché egli, a sua volta, è leale verso i suoi seguaci, verso certi stabiliti propositi e verso certe norme d’azione.
2 Quindi, in questo mondo diviso dalla “guerra fredda”, alcuni portavoce delle nazioni invitano gli Stati Uniti d’America a prendere l’iniziativa negli affari del mondo, specialmente a favore delle nazioni democratiche dell’Occidente. Data la grandezza, la ricchezza e la potenza dell’America, essi pensano che dovrebbe prendere l’iniziativa a cui sembra sia stata destinata dalla sorte. Altre nazioni, quelle del blocco comunista, guardano a Mosca, nella Russia rossa, per avere una guida e le dichiarano pubblicamente e apertamente lealtà. La lealtà è richiesta anche se nel cuore non v’è convinzione. Oltre alla insistente richiesta di guida politica, si domanda guida religiosa. Tutto ciò complica il problema della lealtà in questi giorni. A chi dovremmo noi dunque mostrare lealtà con cuore unito?
3. (a) Quale lotta è ora in corso fra le potenze politiche e religiose, e in che cosa aumenta la mancanza di fiducia? (b) Ma quale messaggio ha il suono della verità, e perché?
3 Come non è mai accaduto in passato, questi sono giorni di propaganda. Servendosi di tutti i mezzi per raggiungere le persone mediante gli occhi e gli orecchi, le potenze politiche e quelle religiose sono in lotta per impadronirsi della mente delle persone e ottenerne la lealtà. Ne sono derivate confusione e divisione. La mancanza di fiducia in ciò che si vede e si ode aumenta di continuo, perché molto di questo è riconosciuto quale “falsa propaganda”. Buona parte d’essa fa parte della “guerra fredda” ora in corso. Ma in mezzo al fragoroso strepito della battaglia propagandistica si ode un messaggio che ha il suono della verità. Esso è sostenuto da un’incontestabile autorità e non delude alcuno. È il messaggio della buona notizia del regno di Dio. È un messaggio che non ci inganna né ci fa schiavi degli uomini né dei loro sistemi, poiché proviene da “Dio, che non può mentire”. (Tito 1:2, Na) “È impossibile che Dio mentisca”. — Ebr. 6:18, Na.
4, 5. (a) Come sappiamo che non è per puro caso né per invenzione o progetto umano che questo messaggio del Regno è ora annunciato? (b) In risposta a quale domanda, e a conferma di quale fatto, fu questo predetto?
4 Non per puro caso, né mediante invenzioni e progetti umani, questo messaggio del regno di Dio è stato annunciato in tutto il mondo dal 1914 d.C. in poi. Fu predetto molto tempo fa, ed oggi esso è annunciato in adempimento alla profezia. Diciannove secoli fa il più grande predicatore del regno di Dio che vi fosse sulla terra lo predisse come segno dei nostri tempi. Narrando in anticipo la storia della nostra generazione, questo predicatore del Regno, Gesù Cristo, descrisse la prima guerra mondiale, che contrassegnò il 1914 quale anno decisivo della storia umana, insieme a carestie, pestilenze, terremoti, slealtà, illegalità, persecuzione religiosa, perplessità internazionale e timore del futuro che hanno caratterizzato la nostra epoca, dal 1914 in poi.
5 Ma Gesù Cristo non predisse un futuro del tutto incerto. Egli disse anche: “E questo Vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, per testimonianza a tutte le genti, allora verrà la fine”. (Matt. 24:3-14, Na) Egli predisse tutte queste cose rispondendo alla domanda su come avremmo saputo il tempo della sua presenza nel trono del celeste regno di Dio e quando sarebbe stato scritto il capitolo finale, la conclusione, di questo vecchio sistema di cose terreno. Nell’ultimo capitolo della storia del vecchio mondo dal 1914 è stato scritto l’adempimento di questo rincorante aspetto della profezia di Gesù, cioè, la predicazione della buona notizia del Regno in tutto il mondo. Ma da parte di chi?
6, 7. (a) Da quale classe di persone era ragionevole aspettarsi che fosse predicata la buona notizia del Regno? (b) Chi sono, secondo la storia moderna, coloro che compiono la predetta predicazione?
6 Naturalmente, non dai nemici del regno di Dio, anche se i nemici, con i loro noti attacchi ad esso e ai suoi predicatori, non fanno altro che far conoscere sempre più il Regno. La predicazione è stata fatta dalla stessa classe di persone che predicarono il regno di Dio ai giorni di Gesù e dei suoi dodici apostoli, da dedicati, battezzati seguaci delle sue orme. In qualsiasi campagna politica, diciamo per esempio in America, chi parla in favore del partito democratico, del suo programma politico e delle sue promesse? I democratici, naturalmente! Chi parla in favore del partito repubblicano, delle sue norme e delle sue promesse? I repubblicani, naturalmente! Chi parla in favore del partito socialista, dei suoi propositi politici e dei suoi candidati? I socialisti, naturalmente! Chi sarebbero dunque stati coloro che avrebbero predicato, in armonia con la profezia di Gesù, “questo Vangelo del regno . . . in tutto il mondo, per testimonianza a tutte le genti”? I seguaci di Gesù Cristo, naturalmente! Questi sono completamente a favore del regno di Dio e lo sostengono lealmente. Questi fanno ciò che Gesù disse ai suoi discepoli nel suo sermone del monte: “Cercate prima di tutto il regno d’Iddio e la sua giustizia”. — Matt. 5:1, 2; 6:32, 33, Na.
7 Significa questo che gli 869 milioni di persone che oggi affermano di essere cristiane cattoliche e protestanti adempiono la profezia di Gesù di predicare la buona notizia del regno di Dio nel periodo conclusivo di questo sistema di cose? Niente affatto. La storia odierna mostra che dal 1914 essa è stata adempiuta ed è tuttora adempiuta da dedicati, battezzati cristiani chiamati testimoni di Geova. — Vedere The American Annual del 1961, pagina 396, 2a colonna.
8, 9. (a) A quali domande inerenti alla testimonianza del Regno dobbiamo ora rispondere? (b) Quali persone non riceveranno le benedizioni del Regno, e perché, dunque, sono usati i testimoni di Geova per predicare la buona notizia?
8 Questa predicazione del Regno doveva essere compiuta nei nostri giorni, perché Dio la predisse mediante Gesù Cristo, e Dio non può mentire e non si è mostrato bugiardo. Dato che la predicazione del Regno
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