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  • w50 15/5 pp. 155-157
  • Freni di genitori contro la delinquenza giovanile

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  • Freni di genitori contro la delinquenza giovanile
  • La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
  • Sottotitoli
  • (Continuazione dal precedente numero)
  • EDUCAZIONE DEL BAMBINO
La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova 1950
w50 15/5 pp. 155-157

Freni di genitori contro la delinquenza giovanile

(Continuazione dal precedente numero)

GOVERNATI dallo ‘spirito di una mente sana’, i Cristiani imparano gradualmente che l’ordine è una delle leggi eminenti dal cielo, e che quindi dovrebbe essere una delle evidenti caratteristiche delle case di quelli consacrati a Dio. Tuttavia ordine non significa assoluta quiete, altrimenti il deserto e il cimitero sarebbero i soli luoghi dove regnerebbe l’ordine. Ordine può così significare allegrezza come pace, felicità e riposo, libertà cristiana e legge. Ordine significa legge, la legge del Signore Iddio che governa il capo di famiglia e la sua compagna come pure i bambini rendendo i genitori esempi per i bambini in tutte le virtù cristiane. Legge, persino “la reale legge d’amore” significa ricompense e punizioni, e nella famiglia i genitori hanno la dispensa di queste. Essi riconoscono le debolezze in se stessi, e così, a loro volta, hanno bisogno della guida del Padre celeste affinché possano glorificarlo non soltanto nei loro propri cuori e azioni, ma anche che le loro case possano essere esempi terreni, bagliori delle case del giusto popolo di buona volontà che abiterà la terra nel nuovo mondo.

EDUCAZIONE DEL BAMBINO

Le ricompense dei genitori per il loro fanciullo dovrebbero consistere in provvisioni di quei conforti e benedizioni che le circostanze permettono. Le loro punizioni possono essere più o meno severe secondo la deliberazione e ostinatezza del fanciullo, ma mai secondo ]’esemplare di inflessibile giustizia, mai nel tentativo di dare al fanciullo la piena misura, di ciò che potrebbe giustamente domandare la sua condotta. I genitori cristiani essi stessi non sono sotto giustizia, ma sotto la misericordia divina, e sono obbligati a mostrare misericordia, non solo trattando con quelli fuori della casa ma specialmente trattando i loro propri figliuoli, le cui imperfezioni e macchie sono, senza dubbio, rintracciabili in maggiore o minore grado in se stessi e nei loro progenitori. L’amore può qualche volta punire col rifiuto di un segno di affezione, come un bacio, mentre può in certi casi premiare concedendo un tale segno di affezione. O può qualche volta per un pò di tempo bandire il fanciullo scorretto dalla compagnia dell’ubbidiente e dai piaceri famigliari che sono usualmente provveduti. L’amore può a volte persino esercitare la verga d’autorità dei genitori e la disciplina fino al punto di negare un pasto regolare o dare semplicemente le necessità per la sete e la fame e trattenere alcuni dei conforti supplementari. O qualche volta brandire la verga letterale di castigo per insistere sull’ubbidienza e così preservare l’ordine e le benedizioni della casa, non unicamente in favore dei figliuoli ubbidienti, ma anche per quello castigato, il quale esso spera di benedire e correggere.

I genitori cristiani dovrebbero avere la padronanza di se stessi e non usare verso i loro figliuoli ira e parole rudi, da essere raccolte dai loro figliuoli e da essi ripetute, diciamo, a una bambola o fratelli e sorelle o altri bambini. I genitori sanno che un parlare di tale specie non è appropriato a nessuno sotto le circostanze di provocazione. Al contrario, il ‘parlare dovrebbe essere fatto con grazia’, con amore, con gentilezza, anche quando si rimprovera. Nè è necessario suggerire ai genitori la sconvenevolezza di una botta irascibile, che potrebbe fare del male al fanciullo non solo fisicamente, danneggiando per sempre il suo udito o facoltà mentali, ma anche ferendo la sua affezione, sviluppando in lui la paura del genitore invece di amore, essendo considerato un tale amore il solo appropriato fondamento su cui sono edificati l’ordine e l’ubbidienza della casa. Inoltre, la botta irascibile o osservazione offensiva sarebbe sbagliata e indicherebbe una cattiva condizione di mente da parte del genitore, una condizione sfavorevole all’appropriata, giusta decisione dei problemi sulle basi dell’amore, misericordia e giustizia.

Il genitore per sè come parte della sua propria disciplina, oltre che per il suo bambino, non infliggerà ma, una punizione che non abbia sufficientemente considerato e considerato con calma e spassionatamente non superiore, ma inferiore, a quanto la giustizia potrebbe debitamente esigere. Deve farlo per sè come educatore e sorvegliante del fanciullo onde il fanciullo comprenda pienamente la situazione, cioè, la necessità della preservazione dell’ordine e la decenza nella casa perché la felicità della casa possa continuare per la benedizione di tutti i famigliari; perché il bambino possa capire perfettamente inoltre che il genitore non ha ira contro di lui, nè malizia, nè odio, nient’altro che simpatia, amore, e il desiderio di fargli del bene.

I genitori non consacrati a Dio per fare la sua volontà potranno tentare un tale saggio, profittevole controllo sui loro bambini, ma a loro manca, un importante aiuto che hanno i genitori cristiani per esercitarlo. Poiché non si sono sottomessi pienamente e incondizionatamente al Padre celeste, alla sua Parola e al suo controllo, non possono additare come lo possono le persone consacrate la legge divina e la loro responsabilità verso di essa, e i loro voti e i loro sforzi per essere ubbidienti ad essa per la rivendicazione del nome di Dio. Quindi i genitori consacrati hanno, se soltanto lo usano, un immenso vantaggio nel trattare con la loro progenie. Dovrebbero leggere ai loro fanciulli, dalla Parola di Dio, la divina sanzione dell’autorità dei genitori, e l’esigenza che un genitore allevi un bambino nella via in cui deve camminare, affinché possa ricordare il suo Creatore nei giorni della sua giovinezza. Noi siamo tutti decaduti e incapaci di raggiungere il segno divino della perfezione, così tutti questi mezzi e correzioni sono necessari come aiuti nell’azione contraria alle tendenze maligne sotto le quali siamo nati. È un grave errore supporre che le menti infantili non apprezzino questi princìpi, non differenzino il giusto dall’errore, e non discernino la convenevolezza delle giuste punizioni per le azioni cattive come dei premi per le azioni buone.

I genitori possono dimenticare di guardare indietro e notare a quale prima età essi impararono ad apprezzare i princìpi di giustizia, a disprezzare la cura dei genitori che con trascuratezza mancarono di riprendere, correggere, e persino castigare come appariva necessario. Noi adulti possiamo rammentare, anche, come era intenso il nostro proprio senso di giustizia quando eravamo bambini; come mentalmente approvavamo la disciplina dei genitori quando comprendevamo il suo motivo di essere per la nostra guida nella giustizia e per prevenire la delinquenza giovanile, ma come ne risentivamo se non vedevamo un principio di giustizia, se venivamo ripresi o altrimenti puniti per cose di cui non eravamo colpevoli o se venivamo puniti al di là di un ragionevole castigo conforme all’offesa. Non soltanto è il modo migliore e il più sicuro di controllare un fanciullo, quindi, il dirigere la sua mente secondo il corretto e lo sbagliato, verità e falsità, giustizia e ingiustizia, misericordia e crudeltà, ma questo pure costituisce l’educazione del fanciullo nella giusta condotta, quando è massimamente suscettibile dell’influenza dei genitori. È una modellatura della mente del fanciullo e il modo di comportarsi a un tempo quando la coscienza e il giudizio del fanciullo sono nella loro condizione formativa, e quando propriamente riconosce i genitori come i suoi legislatori che rappresentano il supremo ed unico Legislatore, Geova Dio. Se quest’opera di insegnare le Scritture ed educare in giustizia è ignorata nell’infanzia del fanciullo, l’operazione è di gran lunga più difficile negli anni futuri, oltre alle sconvenienze che risulteranno sia i genitori che per il fanciullo, i vicini e gli amici in quell’intervallo. Molte delle afflizioni e le lacrime di genitori bene intenzionati per la caparbietà, ostinatezza, egoismo e delinquenza dei loro figliuoli potevano essere loro risparmiate se avessero fatto il loro dovere presso quei figliuoli nell’infanzia o nei primi anni della fanciullezza. I genitori saggi si sforzeranno pertanto di applicare freno e briglie a tali tendenze fanciullesche il più possibile, cercando tanto la salvezza eterna del bambino quanto quello di se stessi nel giusto nuovo mondo ora così vicino.

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