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  • “Tra le folle congregate benedirò Geova”
    La Torre di Guardia 1973 | 1° gennaio
    • sono per benedire Geova tra le folle congregate e abbiamo considerato come possiamo dare con tutta l’anima a favore dell’unita adorazione di Geova come congregazione. Facciamo questo preparandoci bene, dando il benvenuto a tutti alle adunanze, ascoltando attentamente con tutto il cuore, facendo commenti e partecipando con il cuore e con la mente al canto e alla preghiera. Dando in tutti questi modi proveremo e vedremo la piacevolezza di Geova tra le folle congregate. Quindi ci sentiremo sempre come si sentì Davide allorché disse: “Una cosa ho chiesta a Geova, è ciò che cercherò: Che io possa dimorare nella casa di Geova per tutti i giorni della mia vita, per guardare la piacevolezza di Geova e per mirare con apprezzamento il suo tempio”. (Sal. 27:4) Sì, il nostro fervido desiderio sia sempre quello di benedire e lodare Geova tra le folle congregate!

  • I libri delle Cronache — Perché furono scritti?
    La Torre di Guardia 1973 | 1° gennaio
    • I libri delle Cronache — Perché furono scritti?

      AVETE mai letto tutta la Bibbia? Forse quando arrivaste al libro di I Cronache vi trovaste poco che vi incoraggiasse a continuare la lettura. Vi si presentarono elenchi apparentemente interminabili di nomi sconosciuti. La narrazione storica, che tratta primariamente gli avvenimenti dal regno del re Davide, non comincia che al capitolo dieci. E poi, in II Cronache trovaste che la storia trattava basilarmente avvenimenti dal regno di Salomone figlio di Davide alla desolazione di Giuda e Gerusalemme, periodo di cui avevate già letto nei libri di I e II Re.

      Sì, potete aver chiesto: ‘Perché queste informazioni furono scritte e preservate nella Bibbia? A quale vero scopo servono?’ Per apprendere la risposta a queste domande, considerate i precedenti del popolo giudaico al tempo in cui Esdra, sacerdote e scriba, mise per iscritto I e II Cronache.

      Eran passati circa otto decenni dal ritorno di un fedele rimanente giudaico dall’esilio babilonese. L’esilio stesso aveva interrotto i loro legami col passato. C’era dunque molto che i Giudei dovevano conoscere della loro storia per evitare i disastrosi errori dei loro antenati. Era specialmente importante che apprezzassero il vitale ruolo della vera adorazione. Dovevano essere rafforzati nella loro fedeltà a Geova e nell’adempimento degli obblighi del loro patto. I libri di I e II Cronache adempirono ammirevolmente sotto questi aspetti le necessità di quelli che eran tornati dall’esilio. Vediamo in che modo.

      Le genealogie collegavano direttamente i Giudei alla loro storia passata. Queste genealogie fornivano la base per stabilire la discendenza reale e le eredità familiari. Rivelavano anche chi erano quelli autorizzati a prestar servizio nel tempio quali sacerdoti o in altri incarichi. Di particolare valore era la genealogia reale, in quanto provvedeva il mezzo per identificare il Messia.

      Benché basilarmente abbracci lo stesso periodo a cui si riferiscono I e II Re, scritti più di un secolo prima dal profeta Geremia, la successiva narrazione storica di I e II Cronache dà maggiore preminenza all’adorazione del tempio. Perché? Perché Esdra, in qualità di sacerdote, fu più interessato all’adorazione che si rendeva al tempio che non il profeta Geremia? No, poiché Geremia pure fu sacerdote. Piuttosto, come Geremia, Esdra scrisse sotto ispirazione e secondo le necessità dei suoi contemporanei. I Giudei avevano allora bisogno d’essere incoraggiati a continuare a sostenere la vera adorazione che si rendeva al tempio, e i libri di I e II Cronache servirono eccellentemente a tale scopo.

      Il racconto è scritto in tale maniera da mostrare che gli avvenimenti della storia d’Israele furono modellati dall’attitudine dei governanti e dei loro sudditi verso Geova e la sua giusta legge. La storia stessa diviene istruzione. Stabilisce che la fedele attinenza alla vera adorazione dà luogo alle benedizioni, mentre l’abbandono della vera adorazione significa il disastro. Quale forte incoraggiamento fu questo per i Giudei onde evitassero la condotta che aveva recato sui loro antenati la calamità!

      Anche noi possiamo oggi trarre beneficio da questi esempi storici che servono a incoraggiare la fedeltà verso Geova. Sostenendo lealmente la vera adorazione, possiamo dimostrare di non esser venuti meno allo scopo per cui i libri di Cronache furono scritti.

  • Incoraggiata l’umiltà al conferimento dei diplomi di Galaad
    La Torre di Guardia 1973 | 1° gennaio
    • Incoraggiata l’umiltà al conferimento dei diplomi di Galaad

      IL lunedì 6 marzo 1972, alle ore 14,00, duemila e una persona gremirono la Sala dell’Assemblea dei Testimoni di Geova nella città di New York. L’occasione? Il conferimento dei diplomi alla 52ª classe della Scuola Biblica Torre di Guardia di Galaad.

      Presiedeva il programma N. H. Knorr, presidente della scuola. Dopo il cantico e la preghiera di apertura, il fratello Knorr fece alcune osservazioni sulla giovinezza e sull’entusiasmo di questa classe di studenti.

      Seguì una serie di brevi discorsi, pronunciati dagli insegnanti di Galaad e da altri. Il primo di questi discorsi indicò che fra i Testimoni non c’era nessuna crisi di identità come si ammette che avviene fra altri ministri che professano d’esser cristiani. Il secondo oratore diede enfasi all’importanza di considerare il benessere dei propri fratelli cristiani. A lui fece seguito colui che avvertì di non guardare bramosamente indietro, poiché questo avrebbe dato luogo a commiserazione e scoraggiamento. Il discorso successivo mostrò l’importanza della facoltà di pensare educata secondo la Bibbia per prendere decisioni. Un altro oratore ancora diede enfasi all’umiltà, alla modestia di mente, e incoraggiò i missionari ad accettare le persone nella loro assegnazione missionaria. L’ultimo di questi brevi discorsi rammentò ai missionari quale felicità è in serbo per essersi poste dinanzi sagge mète.

      Si lessero poi parecchi messaggi, compresi cablogrammi e telegrammi, dopo di che parlò F. W. Franz, vicepresidente della Società Torre di Guardia. Egli diede risalto alla serietà del loro impegno, alla loro dedicazione quali servitori di Dio. Parlò anche particolareggiatamente di Ecclesiaste 5:1-7, riguardo ai voti. Fra l’altro notò che i “sogni” ivi menzionati che vengono per le ‘abbondanti occupazioni’ non si riferiscono ai sogni che si hanno dormendo dopo una giornata di lavoro. Piuttosto questi sono sogni egoistici che le persone hanno perché si sono sviate dal servizio di Dio e si sono immischiate in attività materialistiche. Lasciar accadere questo significa dar luogo a molte “vanità” e “parole” per giustificarsi. Terminò dando rilievo all’importanza di temere “il vero Dio” come un aiuto per essere fedeli alla loro assegnazione missionaria.

      Ci fu poi il principale discorso della celebrazione del conferimento dei diplomi, pronunciato da N. H. Knorr. Egli passò brevemente in rassegna la storia della scuola missionaria e la meravigliosa opera che i diplomati hanno compiuto. Da che la Scuola ebbe inizio il 1º febbraio 1943, sono stati diplomati oltre cinquemila studenti, circa una metà dei quali sono ancora attivamente impegnati nel ministero continuo.

      L’oratore notò che in greco l’espressione

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