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    Ausiliario per capire la Bibbia
    • Dal porto di Pafo, Paolo e i suoi compagni si imbarcarono per la Panfilia sulla costa dell’Asia Minore. (Atti 13:13) Un paio d’anni dopo Barnaba tornò al suo paese con Giovanni Marco per continuarvi l’opera di fare discepoli, mentre Paolo iniziava il secondo viaggio missionario nell’Asia Minore (ca. 49 E.V.). (Atti 15:36-41) Verso la fine del suo terzo viaggio missionario (ca. 56 E.V.), dopo essersi imbarcato a Patara sulla costa SO dell’Asia Minore diretto in Fenicia, l’apostolo Paolo passò in vista di Cipro, ma si lasciò dietro l’isola, doppiandone l’estremità SO in rotta per Tiro. (Atti 21:1-3) Non molto tempo dopo, a Gerusalemme, Paolo fu ospitato in casa di Mnasone, che, come Barnaba, era nativo di Cipro. (Atti 21:15, 16) Durante il viaggio a Roma la nave di Paolo passò al “riparo di Cipro, perché i venti erano contrari”. Poiché in quell’epoca dell’anno i venti provengono in prevalenza da O e NO, sarebbe stato difficile attraversare il mare aperto e la nave dovette perciò passare a E di Cipro e poi costeggiare l’Asia Minore, dove i leggeri venti di terra avrebbero favorito la sua rotta verso ovest. — Atti 27:4, 5, 9, 12.

  • Circoncisione
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    • Circoncisione

      Asportazione del prepuzio o cute che ricopre il pene maschile o del clitoride femminile. Circoncidere significa letteralmente “tagliare intorno” ed è un’operazione relativamente semplice sui neonati, ma più dolorosa se fatta a uomini adulti. (Gen. 34:24, 25) La circoncisione femminile, praticata presso certe società pagane, a volte nel modo più brutale, non è menzionata nelle Scritture.

      Geova Dio rese obbligatoria la circoncisione per Abraamo nel 1919 a.E.V., un anno prima della nascita di Isacco, dicendo: “Questo è il mio patto che voi osserverete . . . : Ogni vostro maschio dev’essere circonciso”. Era incluso ogni maschio della casa di Abraamo sia discendente che dipendente, e quindi Abraamo, suo figlio Ismaele tredicenne e tutti gli schiavi assunsero questo “segno del patto”. Si dovevano circoncidere anche i nuovi schiavi acquistati. D’allora in poi ogni maschio della famiglia, schiavo o libero, doveva essere circonciso l’ottavo giorno dopo la nascita. L’inadempienza di questa esigenza divina era punibile con la morte. — Gen. 17:1, 9-14, 23-27.

      La circoncisione era praticata in Egitto, com’è illustrato da dipinti murali e si può osservare sulle mummie, ma non si sa con certezza quando vi sia stata introdotta per la prima volta, e fino a che punto fosse praticata. Alcuni dicono che Giuseppe in qualità di amministratore annonario la introdusse in Egitto. Altri citano come autorità Erodoto per sostenere che Abraamo prese semplicemente a prestito l’usanza dagli egiziani. Rispondendo a queste ultime asserzioni, W. M. Thomson dice: “In quanto alla testimonianza di Erodoto, che andò in Egitto quindici secoli dopo, e che, con molta erudizione e ricerca, spesso scrive una quantità di sciocchezze, mi rifiuto nel modo più assoluto di metterla sullo stesso piano di quella di Mosè. Il grande fondatore del commonwealth ebraico — il massimo legislatore conosciuto — nato e cresciuto in Egitto, espone i fatti relativi all’introduzione della circoncisione presso il suo popolo. Un semplice turista e storico — straniero e greco — arriva molto più tardi, e fa dichiarazioni in parte vere in parte sbagliate, come spiega Giuseppe Flavio nella sua risposta ad Apione; e autori scettici, oltre venti secoli dopo Erodoto, tirano fuori alcune sue affermazioni incomplete, e, torcendole e ampliandole, tentano di dimostrare che Abraamo non ricevette la circoncisione da Dio (come Mosè dice chiaramente), ma dagli egiziani! Non sono queste le armi con cui si può attaccare la veracità di Mosè”. — The Land and the Book, pp. 590, 591.

      Assiri, babilonesi, greci e soprattutto filistei non praticavano la circoncisione. Questi ultimi in particolare, più che i cananei in generale, sono chiamati in modo dispregiativo ‘gli incirconcisi’, e da combattimenti contro di loro si riportarono trofei di prepuzi. — Giud. 14:3; 15:18; I Sam. 14:6; 17:26; 18:25-27; II Sam. 1:20; I Cron. 10:4.

      I discendenti di Abraamo, Isacco e Giacobbe osservarono fedelmente il patto della circoncisione. “Abraamo circoncideva Isacco suo figlio quando aveva otto giorni, proprio come Dio gli aveva comandato”. (Gen. 21:4; Atti 7:8; Rom. 4:9-12) I pronipoti di Abraamo dissero a Sichem e ai suoi compaesani: “Non possiamo proprio . . . dare la nostra sorella [Dina] a un uomo che ha il prepuzio . . . Solo a questa condizione vi possiamo dare il consenso, che diveniate come noi, circoncidendosi ogni vostro maschio”. (Gen. 34:13-24) Quando trascurò di circoncidere suo figlio, Mosè incorse nell’ira di Dio finché sua moglie Zippora non lo fece per lui. — Eso. 4:24-26.

      PRATICATA L’OTTAVO GIORNO

      La circoncisione divenne un espresso comando della legge mosaica: “L’ottavo giorno [dopo la nascita di un maschio] gli sarà circoncisa la carne del prepuzio”. (Lev. 12:2, 3) Questo era così importante che se l’ottavo giorno cadeva nel tanto rispettato sabato, la circoncisione veniva fatta comunque. (Giov. 7:22, 23) Fra i genitori sotto la Legge che fecero fedelmente circoncidere i figli l’ottavo giorno vi sono per esempio i genitori di Giovanni Battista, di Gesù e di Paolo. (Luca 1:59; 2:21; Filip. 3:4, 5) La Legge richiedeva che anche i forestieri fossero circoncisi prima di poter mangiare la Pasqua. — Eso. 12:43-48.

      Perché la circoncisione si doveva fare proprio l’ottavo giorno? Geova non lo spiegò, né era necessario che lo facesse. Le sue vie sono sempre rette; le sue ragioni, le migliori. (II Sam. 22:31) Tuttavia in anni recenti l’uomo è venuto a conoscenza di alcune delle ragioni fisiche per cui l’ottavo giorno era il momento giusto per fare la circoncisione. Normali quantità della sostanza coagulante chiamata “vitamina K” non sono presenti nel sangue che a partire dal quinto–settimo giorno dopo la nascita. Un’altra sostanza coagulante detta protrombina è presente il terzo giorno solo in quantità pari al 30 per cento del normale, ma l’ottavo giorno è presente in quantità più elevata che in qualsiasi altro momento della vita del bambino, fino al 110 per cento del normale. Perciò seguendo le istruzioni di Geova si poteva evitare il pericolo di emorragia. Come osserva il dottor S. I. McMillen: “Secondo un esame dei valori della vitamina K e della protrombina il giorno perfetto per praticare una circoncisione è l’ottavo giorno . . . [il] giorno scelto dal Creatore della vitamina K”. — None of These Diseases, 1963, pp. 22, 23.

      La circoncisione di solito, ma non sempre, era eseguita dal capo della casa. In epoche successive si è fatto ricorso a un esperto ufficialmente incaricato di fare tale operazione. Nel primo secolo pare ci fosse la consuetudine di imporre il nome al bambino quando veniva circonciso. — Luca 1:59, 60; 2:21.

      Durante i quarant’anni di peregrinazione nel deserto, i bambini non furono circoncisi. Perciò dopo aver attraversato il Giordano, a Ghilgal Giosuè fece circoncidere con coltelli di selce tutti quei maschi, e Geova li protesse finché si furono ristabiliti. — Gios. 5:2-9.

      DOPO L’ESILIO

      Due secoli dopo il ritorno degli ebrei da Babilonia, nel Medio Oriente cominciò a prevalere l’influenza greca, e molti popoli smisero di praticare la circoncisione. Ma quando il re di Siria Antioco IV Epifane vietò la circoncisione, madri ebree furono disposte a morire piuttosto che negare ai figli il “segno del patto”. (Gen. 17:11) Anni dopo l’imperatore romano Adriano ottenne lo stesso risultato quando proibì agli ebrei di circoncidere i bambini. Alcuni atleti ebrei, però, tenendo di più a partecipare nudi alle gare che a rimanere fedeli a Geova, cercavano di diventare “incirconcisi” mediante un’operazione che restituiva una sembianza di prepuzio onde evitare di essere disprezzati e scherniti. Può darsi che Paolo alludesse a tale usanza quando consigliò ai cristiani: “Fu alcuno chiamato circonciso? Non divenga incirconciso”. — I Cor. 7:18.

      NON È UN’ESIGENZA CRISTIANA

      Dopo che Geova ebbe dimostrato di accogliere i gentili nella congregazione cristiana, e dal momento che molti delle nazioni rispondevano alla predicazione della buona notizia, il corpo direttivo di Gerusalemme dovette prendere una decisione in merito. In risposta alla domanda se era necessario che i cristiani gentili fossero circoncisi nella carne, conclusero che le “cose necessarie” sia ai gentili che agli ebrei non includevano la circoncisione. — Atti 15:6-29.

      Paolo circoncise Timoteo poco dopo l’emanazione del decreto, non per motivi di fede, ma per evitare di far nascere pregiudizi fra gli ebrei a cui dovevano predicare. (Atti 16:1-3; I Cor. 9:20) L’apostolo ne parlò in diverse lettere. (Rom. 2:25-29; Gal. 2:11-14; 5:2-6; 6:12-15; Col. 2:11; 3:11) “Noi siamo quelli con la reale circoncisione [del cuore], che rendiamo sacro servizio mediante lo spirito di Dio”, scriveva Paolo ai cristiani gentili di Filippi. (Filip. 3:3) E a quelli di Corinto lo stesso apostolo scrisse: “La circoncisione non significa nulla e l’incirconcisione non significa nulla, ma l’osservanza dei comandamenti di Dio è ciò che conta”. — I Cor. 7:19.

      In senso simbolico la “circoncisione” è usata metaforicamente in diversi modi. Dopo aver piantato un albero nella Terra Promessa, per esempio, “per tre anni resterà per voi incirconciso”; il frutto era considerato il suo “prepuzio” e non si doveva mangiare. (Lev. 19:23) Mosè aveva detto a Geova: “Ecco, io sono incirconciso di labbra, come dunque Faraone mi darà ascolto?” (Eso. 6:12, 30) In senso figurativo il termine “incirconcisi” descrive con ripugnanza coloro che meritavano solo una sepoltura comune insieme agli uccisi della peggior specie. — Ezec. 32:18-32.

      La circoncisione del cuore era un’esigenza divina anche per gli israeliti che erano già circoncisi nella carne. Mosè aveva detto a Israele: “Dovete circoncidere il prepuzio del vostro cuore e non indurire più il vostro collo”. “Geova tuo Dio dovrà circoncidere il tuo cuore e il cuore della tua progenie, affinché tu ami Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima per amore della tua vita”. (Deut. 10:16; 30:6) Geremia ricordò la stessa cosa alla nazione caparbia dei suoi giorni. (Ger. 4:4) ‘Circoncidere il cuore’ significa eliminare nei propri affetti o motivi tutto quello che è spiacevole o impuro agli occhi di Geova e che rende il cuore insensibile. Anche gli orecchi che sono insensibili e non odono sono chiamati “incirconcisi”. — Ger. 6:10; Atti 7:51.

  • Cirene, cireneo
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    • Cirene, cireneo

      Anticamente Cirene era la capitale della Cirenaica, sulla costa settentrionale dell’Africa, quasi di fronte all’isola di Creta. Sorgeva su un pianoro a un’altitudine di quasi 550 m sul livello del Mediterraneo, da cui distava circa 25 km.

      Cirene fu colonizzata prima dai greci nel VII secolo a.E.V. e divenne una delle maggiori colonie greche. Nel 96 a.E.V. passò sotto la dominazione romana, e nel 27 a.E.V. la Cirenaica e l’isola di Creta furono riunite in un’unica provincia governata da un proconsole. Secondo il geografo Strabone, all’inizio dell’era volgare gli ebrei costituivano una delle quattro classi riconosciute a Cirene (insieme a cittadini, contadini e stranieri). Alcuni storici ritengono che la rivolta ebraica contro i romani dell’epoca di Traiano abbia avuto origine nella comunità ebraica di Cirene nel 115–116 E.V.

      Simone di Cirene (forse un ebreo ellenista), che fu costretto ad aiutare Gesù a portare il palo di tortura, era “nativo” di quella città. — Matt. 27:32; Mar. 15:21; Luca 23:26.

      CRISTIANESIMO

      Alcuni anni più tardi, dopo il battesimo di Cornelio, alcuni cirenei furono fra i primi a introdurre “la buona notizia del Signore Gesù” ad Antiochia di Siria fra i cosiddetti Hellenistàs (secondo quasi tutti i testi greci di Atti 11:20, 21). Poiché lo stesso termine greco è tradotto “Giudei di lingua greca” (NM) o “credenti di lingua greca” (PS) in Atti 6:1, alcuni hanno concluso che coloro ai quali si predicava in Antiochia di Siria dovevano pure essere ebrei o proseliti circoncisi che parlavano greco. Tuttavia, mentre la predicazione agli ebrei e proseliti di lingua greca era iniziata il giorno di Pentecoste del 33 E.V., la conversione di molti ad Antiochia sembra fosse qualcosa di nuovo e insolito, infatti Barnaba fu mandato in quella città probabilmente per investigare e anche per incoraggiarvi l’opera. (Atti 11:22, 23) Un’altra indicazione che si trattava di un cambiamento nell’opera di fare discepoli è il fatto che il servizio svolto dai cirenei e dai loro collaboratori (Atti 11 v. 20) sembra esser contrapposto alla predicazione compiuta fra i “soli Giudei”. — Atti 11 V. 19.

  • Ciro
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    • Ciro

      [ebr. Kòhresh; gr. Kỳros].

      Fondatore dell’impero persiano e conquistatore di Babilonia, detto “Ciro il Grande” per distinguerlo dal nonno Ciro I.

      Dopo la vittoria sull’impero babilonese, secondo un documento cuneiforme noto come il Cilindro di Ciro, egli avrebbe detto: “Io sono Ciro, re del mondo, gran re, re legittimo, re di Babilonia, re di Sumer e Agade, re delle quattro estremità (della terra), figlio di Cambise, gran re, re di Anzan, nipote di Ciro (I), . . . discendente di Teispe, . . . di una famiglia (che) ha sempre regnato”. (James B. Pritchard, Ancient Near Eastern Texts, 1955, p. 316). È dunque dimostrato che Ciro era della dinastia reale dei re di Anzan, città o regione di ubicazione piuttosto incerta, posta da alcuni sui monti a N dell’Elam, ma che in genere si pensa si trovasse a E dell’Elam. Questa dinastia di re è detta degli “Achemenidi” da Achemene padre di Teispe.

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