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  • Il solo modo di risolvere i problemi delle città
    Svegliatevi! 1976 | 22 maggio
    • uomini non li sconvolgono. La potenza e l’intelligenza manifeste in questi sistemi la cui riuscita è evidente non è proprio il tipo di direttiva di cui l’uomo e le sue città hanno estremo bisogno? Egli può anche fare in modo che l’uomo viva in condizioni felici, perché è “il Formatore della terra e il suo Fattore, . . . che non la creò semplicemente per nulla, che la formò pure per essere abitata”. — Isa. 45:18.

      Non c’è dubbio che il Fattore della terra la fece perché fosse una dimora felice e confortevole per i suoi abitanti. Tuttavia, essi hanno respinto le norme del Creatore e hanno abbandonato i modi di vivere che sono in armonia con i cicli naturali della sua creazione per adottarne altri sempre più artificiosi. Ma si potranno mai cambiare questi sistemi di vita nelle grandi città, sistemi che sono apparentemente inalterabili?

      Poiché la vita nelle grandi città fa parte di un sistema mondiale che non funziona, il solo rimedio è di sostituirlo con un sistema globale che funzioni nell’interesse di tutti. Il Creatore dell’uomo si è proposto di stabilire tale nuovo sistema di amministrazione con il tipo di guida e autorità lungimiranti necessarie perché abbia successo. La Bibbia lo chiama il “regno di Dio”, ed è amministrato per mezzo di suo Figlio Gesù Cristo. — Mar. 1:15.

      Ma tale direzione degli affari terrestri dal cielo non sarà ovviamente gradita né agli attuali capi di stato assetati di potere né alle superbe amministrazioni cittadine. Per questo la Bibbia dice che il Regno, per il quale preghiamo, “non passerà ad alcun altro popolo”. Invece, stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine” prima che assuma felicemente la direzione degli affari della terra. — Dan. 2:44.

      Un nuovo modo di vivere

      Pertanto il regno di Dio spazzerà via ogni traccia della maniera in cui opera questo sistema fallito. La terra sarà amministrata in modo così diverso che nella profezia biblica la trasformata società umana di quel tempo è paragonata a una “nuova terra”, nuova sotto ogni aspetto. Essa dice che “la morte non sarà più, né vi sarà più cordoglio né grido né pena. Le cose precedenti sono passate”. — 2 Piet. 3:7, 13; Riv. 21:1-5.

      Possiamo essere sicuri che tra le precedenti cause di grido e pena che passeranno vi sono le gigantesche metropoli dove le persone sono stipate in file e file di edifici in cemento a molti piani, private della luce del sole, dell’aria fresca e dell’intimità, e circondate di rumori e di cose che le fanno innervosire. Benché non sappiamo fino a che punto in quella “nuova terra” prevarrà la vita di comunità, sappiamo in effetti che essa non diventerà mai causa di oppressione. Ne abbiamo alcune indicazioni dal modo in cui Dio agì in passato con gli uomini.

      Dopo che la terra era stata purificata dal diluvio del giorno di Noè, Dio ripeté il suo proposito dichiarato in origine per l’uomo sulla terra: “Siate fecondi e moltiplicatevi ed empite la terra”. In seguito, quel proposito fu messo alla prova quando gli uomini scelsero invece di concentrarsi in una grande città. “Edifichiamoci una città”, dissero, e “facciamoci un nome celebre, affinché non siamo dispersi su tutta la superficie della terra”. Dio rivelò di non essere d’accordo con questo modo d’agire intervenendo per disperdere su “tutta la superficie della terra” coloro che volevano costruire una grande città. — Gen. 9:1; 11:4, 8.

      Inoltre, la legge ispirata con cui fu governata in seguito la nazione d’Israele conteneva disposizioni che scoraggiavano la vita nelle grandi città. Se una persona abitante in un piccolo villaggio d’Israele non murato vendeva la sua casa, forse per necessità economiche, aveva sempre l’immutabile diritto di ricomprarla. E se il venditore non poteva ricomprare la sua casa, essa tornava ugualmente alla famiglia al tempo del Giubileo che ricorreva ogni cinquant’anni. D’altra parte, coloro che abitavano nelle città più grandi cintate da mura conservavano il diritto di ricompra solo per un anno, dopo di che il nuovo proprietario aveva ogni diritto sulla proprietà. Pertanto c’erano vantaggi ad abitare in una zona rurale. — Lev. 25:29-34.

      Se si considerano tali dichiarazioni indicanti come Dio vede le cose, nella “nuova terra” che presto diverrà realtà prevarrà senz’altro un modo di vivere in cui sarà data maggiore importanza all’agricoltura. La profezia biblica descrive con queste parole il tipo di esistenza che Dio è capace di provvedere:

      “Per certo edificheranno case e le occuperanno; e per certo pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto. . . . I miei eletti useranno appieno l’opera delle loro proprie mani”. — Isa. 65:17, 21, 22.

      E poi, quando Dio ‘farà ogni cosa nuova’ anche i sentimenti delle persone rispecchieranno il loro nuovo ambiente e le giuste nuove norme governative. Prevarranno fiducia e rispetto reciproci, “poiché la terra si empirà della conoscenza della gloria di Geova come le acque stesse coprono il mare”. Questo è il solo vero rimedio per i problemi delle odierne grandi città. — Riv. 21:5; Abac. 2:14.

  • Perché rimandare?
    Svegliatevi! 1976 | 22 maggio
    • Perché rimandare?

      È stato detto che più un uomo è pigro più son le cose che dice che farà “domani”. Se c’è qualcosa da fare, perché rimandare? Ora è il tempo d’essere occupati nel servizio di Dio. Del pigro la Bibbia dice: “Dormire ancora un po’, sonnecchiare ancora un po’, piegare ancora un po’ le mani nel giacere, e certo la tua povertà verrà proprio come un vagabondo e la tua indigenza come un uomo armato”. — Prov. 6:10, 11.

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