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Il bisogno di sicurezzaLa Torre di Guardia 1968 | 1° febbraio
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grande Fonte, il salmista scrisse: “Poiché presso di te è la fonte della vita”. — Sal. 36:9.
17. Quali due grandi qualità di Geova sono rispecchiate da questo speciale provvedimento legale?
17 D’altra parte, il provvedimento della città di rifugio mostra che Geova è un Dio di misericordia e che Egli, come Supremo Giudice, conosce i cuori degli uomini e fa una distinzione fra chi commette un torto senza intenzione e chi ha il cuore malvagio e trasgredisce volontariamente e presuntuosamente la legge divina. Il provvedimento della città protettiva che esisteva nell’antico Israele rivela dunque due grandi attributi di Geova: la sua giustizia e la sua misericordia. Il salmista scrisse: “Giustizia e giudizio sono lo stabilito luogo del tuo trono; amorevole benignità e verità stesse vengono dinanzi alla tua faccia”. — Sal. 89:14.
18. Giacché quel provvedimento era una figura profetica, quali domande sorgono ora?
18 Poiché il provvedimento della città di rifugio aveva significato profetico, additando più grandi cose avvenire, sorgono le seguenti domande: Che cosa raffigura questa città? Chi è rappresentato dall’omicida involontario a cui era permesso fuggirvi e chi è rappresentato dal vendicatore del sangue il quale inseguiva l’omicida involontario? Che cosa significa la strada che portava a queste città? Chi è il sommo sacerdote? E che cos’è mostrato dal fatto che i rifugiati potevano lasciare la città dopo la morte del sommo sacerdote? A tutte queste domande si può dare una soddisfacente risposta lasciando che lo spirito santo di Dio ‘ci guidi in tutta la verità’. (Giov. 16:13) Per l’ulteriore considerazione di queste domande rimandiamo il lettore al seguente articolo.
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La via che conduce alla sicurezzaLa Torre di Guardia 1968 | 1° febbraio
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La via che conduce alla sicurezza
“Io sono la via e la verità e la vita”. — Giov. 14:6.
1. Che cosa raffigurano le città di rifugio?
NELL’ANTICO popolo d’Israele il provvedimento delle città di rifugio deve avere spesso salvato la vita. Il loro scopo era di offrire protezione e sicurezza agli omicidi involontari, in considerazione della minaccia di morte da parte del legale vendicatore del sangue. Queste città non dovevano offrire protezione ai delinquenti. E poiché il provvedimento di queste città, come per molte altre “ombre” della Legge (Ebr. 10:1), era un tipo profetico, da cui i cristiani possono imparare molto, è inevitabile concludere che esso raffigura il grande provvedimento di salvezza che Dio, Geova, rese operante per l’eterno beneficio di uomini d’ogni specie, per liberarli e salvarli dalla pena per la colpa del sangue. In che modo?
2. Quali furono alcune ragioni per cui Gesù Cristo venne sulla terra?
2 Dio mandò il suo più alto Figlio, Gesù Cristo, per far conoscere qui le grandi verità di questo provvedimento e anche affinché morisse di una morte di sacrificio, per salvare quelli che esercitano veramente fede in lui da morte certa ed eterna, e dar loro la vita senza fine. Così leggiamo in Efesini 1:7: “Mediante lui abbiamo la liberazione per riscatto per mezzo del suo sangue, sì, il perdono dei nostri falli, secondo la ricchezza della sua immeritata benignità”. — Matt. 20:28.
3. Che cos’è mostrato dal fatto che sia gli Israeliti che i residenti forestieri potevano trovare rifugio nella città di rifugio?
3 Come avveniva per la tipica città di rifugio, così anche l’antitipica città di rifugio è un misericordioso provvedimento di Dio, al fine di perdonare i pentiti violatori della Sua legge in base al riscatto di Gesù Cristo e prenderli sotto la sua cura e protezione. L’apostolo Paolo scrive: “Ed è per questo che egli è mediatore di un nuovo patto, affinché, essendo avvenuta la morte per la loro liberazione mediante riscatto dalle trasgressioni sotto il precedente patto, i chiamati ricevano la promessa dell’eredità eterna”. (Ebr. 9:15) Nella letterale città di rifugio, sia gli Israeliti che i residenti forestieri potevano trovare rifugio. (Num. 35:15) Questo raffigura che l’antitipica città di rifugio offre la sua potente protezione non solo agli Israeliti spirituali, cioè quelli che divengono membri della classe celeste e regnano e servono come sacerdoti con Cristo Gesù, ma anche a tutti coloro che hanno la prospettiva di ricevere la vita eterna sulla terra, le “altre pecore”. — Giov. 10:16.
4. (a) Che cosa non si può trascurare nel provvedimento per la salvezza? (b) A quale scopo operano lo spirito di Dio e i suoi angeli?
4 L’omicida involontario in Israele non fuggiva all’estero, lasciando il suo paese, ma si dirigeva verso la città di rifugio, che apparteneva ai Leviti non sacerdotali; la città di Ebron apparteneva ai sacerdoti aaronnici. Questo significa che il provvedimento per la salvezza è in stretta relazione con l’organizzazione di Geova. Un rimanente della classe spirituale di sacerdoti è ancora oggi sulla terra, e forma il nucleo della congregazione del popolo di Geova. Non possiamo ignorare la parte della visibile congregazione dei testimoni di Geova in questo provvedimento per la salvezza. In Atti 2:47 leggiamo: “Nello stesso tempo Geova continuava a unire loro ogni giorno quelli che eran salvati”. Questo significa che coloro “che eran salvati” venivano aggiunti al corpo visibile della terrestre congregazione cristiana. Erano riuniti insieme in una sola unita famiglia della fede. La visibile congregazione del popolo di Dio è dunque in relazione con l’odierno provvedimento per la salvezza. In verità, ha un posto importante in tale provvedimento. Ogni congregazione costituisce una piccola parte del popolo di Dio. Non possiamo rimanere fuori dell’organizzazione del popolo di Dio, separati da essa, se vogliamo avere la protezione di Geova. Lo spirito di Geova e i suoi angeli tendono tutti a portare nell’unità di pensiero, di intento e d’azione. C’è un essenziale legame tra la protezione di Geova nell’antitipica città di rifugio e la Sua visibile congregazione di Israeliti spirituali, a cui sovrintende lo “schiavo fedele e discreto”. — Efes. 4:3-6; Matt. 24:45-47.
L’ANTITIPICO OMICIDA INVOLONTARIO
5. Chi fu prefigurato dall’omicida involontario?
5 Ma chi è dunque raffigurato in effetti dall’omicida involontario che trovava rifugio nella protettiva città? Egli è una figura di tutti quelli che si rendono conto del fatto che, in qualche modo e dal punto di vista di Geova, essi partecipano alla colpa del sangue. Queste persone sincere riconoscono questo fatto allorché vengono a contatto con l’illuminante messaggio della Parola di Dio, la Bibbia, che insegna la santità della vita umana. Come nell’antico Israele, così anche oggi, una persona può essere stata causa di un incidente mortale per qualche altra persona o per altre persone. Di anno in anno, decine di migliaia di persone perdono la vita sulle strade del mondo a causa di incidenti stradali. Sebbene non ci sia nessuna cattiva intenzione, ciò nondimeno, c’è una certa colpa, e, di regola, i codici di legge delle nazioni stabiliscono sanzioni penali per tali casi.
6. In che modo molte persone sono divenute colpevoli di sangue nella nostra epoca?
6 Ma l’applicazione del significato dell’omicida involontario nel presente antitipo è di portata più vasta e non si limita ai casi appena menzionati. La nostra epoca è il periodo delle più grandi guerre della storia umana. Pensate soltanto alla prima
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