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Romani, lettera aiAusiliario per capire la Bibbia
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ebrei, ma anche di persone delle nazioni (gentili) (3:29-31)
3. Abraamo fu dichiarato giusto mediante la fede prima che fosse data la Legge, e durante il tempo di tolleranza da parte di Dio (4:1-25)
4. La giustizia deriva dalla fede, non da opere come pagamento di un debito (5:1-5)
5. Il “solo atto di giustificazione” di Cristo permette di dichiarare giusti da molte trasgressioni uomini di ogni sorta (5:6-21)
a. Mentre eravamo ancora peccatori, Dio ha inviato suo Figlio a morire per noi (5:6-11)
b. Tutti muoiono a motivo del peccato di Adamo; regna la morte (5:12-14)
c. Gratuito dono mediante Cristo fa dichiarare giusti da molte trasgressioni (5:15-17)
d. Mediante “un solo atto di giustificazione” molti sono dichiarati giusti, e l’immeritata benignità regna per tutti coloro che hanno fede nel giusto provvedimento di Dio (5:1821)
C. Quelli battezzati in Cristo sono battezzati nella sua morte, con speranza di risurrezione simile alla sua (6:1—7:6)
1. Essendo morti al peccato, non devono lasciare che signoreggi nel loro corpo (6:1-14)
2. Devono essere schiavi della giustizia, in vista della vita eterna (6:15-23)
3. Quelli un tempo sotto la Legge sono ora morti alla Legge, liberi di appartenere a Cristo (7:1-6)
D. La Legge serviva a rendere manifesto il peccato; rivelava il mortifero potere del peccato in tutti gli uomini (7:7-25; vedi anche 3:20)
1. La Legge è spirituale, ma condannava a morte quelli sotto di essa (7:7-14)
2. Conflitto presente nei cristiano tra legge del peccato e legge di Dio (7:15-23)
3. Unica via di salvezza, Gesù Cristo (7:24, 25)
E. Giusta posizione di quelli uniti a Cristo; nulla li condanna; hanno primo riconoscimento (8:1-39)
1. Non camminano in armonia con la carne, ma in armonia con lo spirito; perciò in loro si adempie il giusto requisito della legge (vedi punto II, A, 8) (8:1-13)
2. Possiedono spirito di adozione quali figli di Dio e lo spirito di Dio attesta che sono figli di Dio; attendono risurrezione ed eredità con Cristo in cielo (8:14-17)
3. Glorificazione e rivelazione dei figli di Dio attesa dall’umanità che ora geme in pena (8:18-25)
4. È Dio che chiama e dichiara giusti; nulla può separare i giusti dall’amore di Dio (8:26-39)
F. Infinita grandezza di Dio; sua assoluta volontà e autorità (9:1-33)
1. Paolo prova dolore per Israele carnale (9:1-5)
2. La scelta da parte di Dio non dipende da desiderio o opere altrui (9:6-18)
3. Nessuno può giustamente mettere in discussione l’attività di Dio e le espressioni della sua volontà (9:19-26)
4. Benché Israele perseguisse legge di giustizia, solo un rimanente è salvato; introdotti i gentili (9:27-33)
G. Pubblica dichiarazione di fede in Cristo indispensabile per la salvezza (10:1-21)
H. L’olivo (11:1-36)
1. Il rigetto di Israele non è totale (11:1-16)
2. “Rami naturali” ebrei tagliati per mancanza di fede, sostituiti da “rami” gentili innestati (11:17)
3. Comunque rami di olivo “selvatico” gentili possono essere potati e altri ebrei innestati di nuovo se i rami ‘selvatici’ si esaltano al di sopra di quelli “naturali” (11:18-24)
4. Così vero Israele sarà salvato; le vie di Dio sono imperscrutabili (11:25-36)
III Esortazioni e consigli (12:1—15:13)
A. È necessario rinnovare la mente, darsi da fare usando diversi doni che i componenti della congregazione possiedono (12:1-8)
B. Odiare il male; essere zelanti; rallegrarsi, perseverare, essere costanti nella preghiera, non cercare di vendicarsi ma fare il bene (12:9-21)
C. Sottomissione alle autorità (13:1-14)
1. Queste sono “ministri” di Dio, da temere se si fa il male (13:1-4)
2. Ubbidire non solo per timore, ma a motivo di coscienza; esempio, pagare le tasse (13:5-7)
3. Rendere a ciascuno ciò che gli è dovuto; l’unico debito del cristiano è quello di amare il prossimo (13:8-10)
4. Svegliarsi, indossare le armi della luce (13:11-14)
D. Non giudicare il fratello (14:1—15:13)
1. Andare incontro a quelli deboli nella fede in questioni di cibo, osservanza di giorni speciali, ecc.; non disprezzare un fratello, Dio lo può far stare in piedi come suo servitore (14:1-12)
2. Operare per la pace, l’unità, rinnegare se stessi per amore dei fratelli; e fare tutto per fede (14:13—15:13)
IV Motivo per cui Paolo scrive: adempiere incarico di apostolo alle nazioni, affinché la loro offerta sia benaccetta (15:14-16)
V Progettato viaggio a Roma (15:17-29)
A. Nelle vicinanze non c’è più territorio vergine; Paolo intende recarsi a Roma diretto in Spagna (15:17-24)
B. Prima però si reca a Gerusalemme con contribuzioni della Macedonia e dell’Acaia (15:25-29)
VI Esortazioni e saluti finali (15:30—16:27)
Vedi il libro “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile”, pp. 203-206.
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RomanoAusiliario per capire la Bibbia
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Romano
Originalmente, e in senso ristretto, abitante di Roma. (Atti 2:10; Rom. 1:7) Con l’espansione dell’impero il nome assunse significati più ampi. A volte per “Romani” s’intendeva l’autorità imperiale che governava; la “procedura romana” erano i suoi metodi di governo. (Giov. 11:48; Atti 25:16; 28:17) Altre volte ‘Romano’ era semplicemente chiunque avesse la cittadinanza romana, indipendentemente dalla sua nazionalità o luogo di nascita. — Atti 16:21.
Nell’ultimo caso chiunque poteva diventare romano acquistando la cittadinanza romana, come aveva fatto il comandante militare Claudio Lisia. Oppure si poteva nascere romani, essere cittadini romani dalla nascita. Tale era l’apostolo Paolo, poiché pur essendo di nazionalità ebraica, e nato nella città cilicia di Tarso distante centinaia di chilometri dall’Italia, per nascita era romano. — Atti 21:39; 2:3, 25-28; 23:26, 27; vedi CITTADINO, CITTADINANZA.
I cittadini romani godevano di molti privilegi e agevolazioni. Dopo la conquista della Macedonia avvenuta nel 167 a.E.V. i cittadini romani erano in massima parte esentati dal pagare tasse. Quei provvedimenti del diritto romano noti come Lex Valeria e Lex Porcia vietavano di percuotere, frustare, torturare cittadini romani o di infliggere loro qualsiasi punizione disonorevole, e sotto la repubblica concedevano inoltre loro il diritto di appellarsi al tribunale del popolo contro la decisione di un magistrato; in seguito gli appelli erano presentati direttamente all’imperatore. Nel caso di reati gravi, i cittadini potevano richiedere di essere mandati a Roma e giudicati dall’imperatore stesso. (Atti 25:11, 12) Era una cosa molto grave per chiunque violare le Leggi Valerie o Porcie, come fu dimostrato due volte in relazione a Paolo. — Atti 16:37-40; 22:25-29.
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RondineAusiliario per capire la Bibbia
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Rondine
[ebr. deròhr].
In certi versetti il termine ebraico deròhr è tradotto anche “libertà” (Lev. 25:10; Isa. 61:1), e alcuni commentatori ritengono descriva il volo aggraziato della rondine con la sua libertà di movimento. Altri associano il nome ebraico all’arabo darra, che significa fluire copiosamente o scorrere, e lo mettono in relazione col veloce sfrecciare dell’uccello che afferra insetti in volo.
Il salmista, nei rivelare la nostalgia che prova per i cortili della casa di Geova, fa riferimento alla rondine che si trova un nido in cui mettere i suoi piccoli. (Sal. 84:1-3) L’altro riferimento alla rondine ricorre in Proverbi 26:2: “Come un uccello ha una causa per fuggire e proprio come una rondine per volare, così la stessa maledizione non viene senza reale causa”. (NM) Alcuni traduttori rendono invece il testo ebraico come segue: “La maledizione senza motivo, non raggiunge l’effetto”. (VR; vedi anche CEI; PIB) Quindi ritengono che il senso del versetto sia che una maledizione senza motivo non “avviene” o “non raggiunge l’effetto”, ma piuttosto è come il volo incessante della rondine che rimane instancabile in volo a caccia di insetti. Nel contesto lo scrittore parla dello stolto e del suo comportamento, quindi nella prima versione citata (NM) il significato può essere invece che come il volo degli uccelli quando fuggono il pericolo o soro in cerca di cibo ha un motivo reale, così pure se la maledizione dello stolto ricade su di lui, non è senza vero motivo: ne è responsabile la sua stoltezza. — Confronta il versetto 3 e anche Proverbi 1:22-32.
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RondoneAusiliario per capire la Bibbia
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Rondone
[ebr. sis].
Ezechia, rimessosi da una malattia, disse in una ponderata composizione di aver ‘continuato a cinguettare come il rondone’, mentre il profeta Geremia usò il rondone migratore come esempio nel rimproverare alla popolazione di Giuda di non discernere il tempo del giudizio di Dio. (Isa. 38:14; Ger. 8:7) Che il termine ebraico sis si riferisca al rondone è confermato dal fatto che tale è il suo nome anche in arabo. Il grido del rondone, dal tono lamentoso, malinconico, rende molto appropriato il riferimento di Ezechia.
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RossoAusiliario per capire la Bibbia
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Rosso
Vedi COLORI.
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RotoloAusiliario per capire la Bibbia
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Rotolo
Le Scritture furono scritte e spesso ricopiate su rotoli di pelle, pergamena o papiro. (Ger. 36:1, 2, 28, 32; Giov. 20:30; Gal. 3:10; II Tim. 4:13; Riv. 22:18, 19) Un rotolo era costituito da pezzi di uno di questi materiali incollati insieme in modo da formare una lunga striscia, che veniva quindi arrotolata intorno a un cilindro. Per i rotoli molto lunghi si usava un cilindro per parte e il rotolo veniva arrotolato da entrambe le parti, verso il centro. Quando si accingeva a leggere un rotolo del genere, il lettore lo svolgeva con una mano e lo riavvolgeva con l’altra finché trovava il punto desiderato.
IL “ROTOLO DEL LIBRO” TESTIMONIA A FAVORE DI GESÙ
Gesù Cristo venne sulla terra per fare la volontà di Dio, come era stato predetto nelle Scritture Ebraiche, “nel rotolo del libro”. (Sal. 40:7, 8; Ebr. 10:7-9) Nella sinagoga di Nazaret Gesù aprì il rotolo di Isaia e lesse le parole profetiche relative alla sua unzione con lo spirito di Geova per predicare. Quindi Cristo riavvolse il rotolo, lo consegnò al servitore, si sedette e spiegò a tutti i presenti: “Oggi, questa scrittura che avete appena udita si è adempiuta”. — Luca 4:16-21; Isa. 61:1, 2.
Nella conclusione del suo Vangelo, Giovanni disse: “Vi sono, infatti, molte altre cose che Gesù ha fatte, le quali, se fossero scritte nei minuti particolari, suppongo che il mondo stesso non potrebbe contenere i rotoli che si scriverebbero”. (Giov. 21:25) Nel suo Vangelo Giovanni non cercò di scrivere tutto, ma solo quello che era sufficiente per confermare il suo argomento principale, cioè che Gesù Cristo era il Figlio di Dio e il Suo Messia. Senza dubbio c’è abbastanza nel “rotolo” di Giovanni (come nel resto delle Scritture ispirate) per dimostrare nel modo più soddisfacente che “Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio”. — Giov. 20:30, 31.
USO SIMBOLICO
In diversi casi il termine “rotolo” è usato nella Bibbia in modo simbolico. Sia Ezechiele che Zaccaria videro un rotolo scritto da entrambe le parti. Poiché di solito si usava scrivere solo da una parte, il fatto che un rotolo fosse scritto da entrambe le parti può indicare l’importanza, la portata e la serietà dei giudizi che vi erano scritti. (Ezec. 2:9—3:3; Zacc. 5:1-4) Nella visione di Rivelazione, colui che sedeva sul trono aveva nella destra un rotolo con sette suggelli, per impedire che si scoprisse cosa c’era scritto prima che l’Agnello di Dio li aprisse. (Riv. 5:1, 12; 6:1, 12-14) Nella visione venne poi consegnato allo stesso Giovanni un rotolo con l’ordine di mangiarlo. Questo aveva un sapore dolce per Giovanni ma rese amaro il suo ventre. Poiché il rotolo era aperto e non sigillato, si trattava di qualche cosa che si doveva comprendere. Era “dolce” per Giovanni ricevere il messaggio ivi contenuto, ma evidentemente c’erano cose amare che doveva profetizzare, come gli fu detto di fare. (Riv. 10:1-11) Ezechiele ebbe un’esperienza simile col rotolo che gli fu consegnato, in cui c’erano “canti funebri e gemiti e lamenti”. — Ezec. 2:10.
Dalla “fondazione del mondo” fra gli idolatri adoratori della simbolica “bestia selvaggia” nessuno è stato scelto da Dio per essere insieme all’Agnello. Perciò “il nome di nemmeno uno d’essi sta scritto nel rotolo della vita dell’Agnello che fu scannato dalla fondazione del mondo”. — Riv. 13:18; 21:27.
Giovanni osservò inoltre che “dei rotoli furono aperti” e che i risuscitati venivano “giudicati dalle cose scritte nei rotoli secondo le loro opere”. Questi rotoli a quanto pare contengono le leggi di Geova e le istruzioni che rivelano la volontà di Dio per gli esseri umani durante quel periodo di giudizio, e le loro opere che denotano fedele ubbidienza o disubbidienza alle cose scritte nei rotoli indicano se sono meritevoli di vita o di morte. I nomi di coloro che soddisfano pienamente i requisiti di Dio vengono infine scritti nel “rotolo della vita” di Geova. — Riv. 20:11-15.
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