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Il sacerdozio generale: dottrina dimenticata dalla cristianitàLa Torre di Guardia 1963 | 1° settembre
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qual è il nuovo sacerdozio sotto Cristo Gesù, menziona nei versetti 23-25 di Ebrei 10 almeno tre distinti doveri sacerdotali di questo nuovo sacerdozio: “Riteniamo la pubblica dichiarazione della nostra speranza senza vacillare, poiché colui che ha promesso è fedele. E consideriamoci a vicenda per incitarci all’amore e alle opere eccellenti, non abbandonando la nostra comune adunanza, come alcuni ne hanno l’abitudine, ma incoraggiandoci l’un l’altro e tanto più mentre vedete avvicinarsi il giorno”. — Rom. 12:1.
LA DIFFERENZA
12. Perché il sacerdozio levitico è chiamato sacerdozio “speciale”?
12 Sotto un aspetto, tuttavia, vi è una differenza tra i due sacerdozi. Il sacerdozio levitico non era ciò che è chiamato sacerdozio “generale” ma, invece, un cosiddetto sacerdozio “speciale”. Non v’era nulla di generale in esso. L’ufficio di sacerdote era limitato dalla nascita e dal sesso, essendo riservato ai maschi della tribù di Levi, e l’ufficio del sacerdote che offriva sacrifici era limitato alla famiglia di Aronne, il primo sommo sacerdote. Per legge il sacerdozio era messo in una classe od ordine a parte, non solo in quanto all’ufficio, ma anche per altre questioni. I Leviti non ricevettero eredità nel paese, e furono presi provvedimenti speciali per il loro mantenimento. Dopo che essi furono appartati per i doveri sacerdotali, la loro tribù non venne contata tra le dodici tribù d’Israele; le tribù di Efraim e Manasse, i figli di Giuseppe, completarono il numero. I Leviti erano quindi una classe o stato od ordine speciale della società giudaica. C’era una distinzione netta tra i sacerdoti e il popolo. Israele aveva un sacerdozio “speciale”. — Num. 8:14; 18:20-24.
13. (a) Che cos’è il sacerdozio “generale”? (b) Secondo Pietro, il sacerdozio cristiano è generale o speciale? In che modo sostiene Pietro la risposta?
13 Non è la stessa cosa col nuovo sacerdozio. Pietro dice: “Voi siete ‘. . . un regal sacerdozio, una nazione santa, un popolo di speciale possesso’”. Egli chiama nazione il sacerdozio cristiano. È il nuovo “Israele di Dio”. Il sacerdozio e la nazione sono la stessa cosa. Questa nazione non è divisa in “sacerdozio” e “popolo”. Ogni membro di tale nazione è sacerdote. Questo è il sacerdozio “generale”. — Gal. 6:16.
14. Date altre prove del fatto che il sacerdozio cristiano è generale.
14 L’idea che non vi sia distinzione tra i cristiani non è nuova. La notiamo nella raffigurazione del cristiano come membro del corpo di Cristo, nel quale non c’è “né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina”; e la notiamo nella condizione di figlio di Dio che il cristiano ottiene e in virtù della quale ogni cristiano ha diretto accesso al Padre celeste mediante il Sommo Sacerdote, Gesù Cristo, non avendo per mediatore o sacerdote nessun uomo, poiché Gesù Cristo è il Mediatore. — Gal. 3:28, VR; Gal. 4:5-7. Ebr. 4:16; 1 Tim. 2:5.
ORIGINE DEL SACERDOZIO GENERALE
15. Chi diede un carattere generale al sacerdozio cristiano? In che modo?
15 Fu Geova Dio a stabilire in modo molto vigoroso il sacerdozio generale nella congregazione cristiana sin dal suo inizio. Il giorno di Pentecoste egli sparse il suo spirito sui primi che divennero membri della congregazione. Ricevendo questo spirito essi furono unti per divenire assistenti sacerdoti e furono aiutati a cominciare a svolgere immediatamente i loro doveri sacerdotali, poiché sotto l’influenza di tale spirito cominciarono a offrire sacrifici spirituali, con la predicazione inerente a Dio e ai suoi propositi. Si noti che Dio non scelse alcuni dei 120 presenti perché fossero una classe di ecclesiastici o sacerdoti e predicassero, mentre il resto sarebbero stati ascoltatori o laici, ma “tutti furon ripieni dello Spirito Santo, e cominciarono a parlare . . . delle cose grandi di Dio”. — Atti 2:4, 11, VR.
16. In che modo Gesù preparò i suoi seguaci ai doveri del sacerdozio generale anche prima del giorno di Pentecoste?
16 È evidente in molti modi che l’insegnamento del sacerdozio generale fu compreso e messo in pratica nella congregazione primitiva. I cristiani furono chiamati per seguire le orme del loro Sommo Sacerdote, Cristo Gesù, il quale, durante il suo ministero terreno, non solo adempì i doveri di nuovo sommo sacerdote, ma rese generali i doveri sacerdotali insegnando ai suoi seguaci a fare altrettanto. — Luca 10:1-12.
17-19. Come sappiamo che il mandato di divenire missionari dato da Gesù e riportato in Matteo 28:19 non era solo per gli undici apostoli?
17 Alcuni richiamano l’attenzione sul fatto che quando Gesù, per esempio, diede il famoso mandato di divenire missionari, riportato in Matteo 28:19, erano presenti solo gli undici apostoli, e affermano perciò che fosse dato solo agli apostoli. Si comprende invece che vi erano anche “più di cinquecento fratelli”. (1 Cor. 15:6, VR) È vero che gli apostoli erano più impegnati di ogni altro a stabilire in molti paesi nuove congregazioni, ma non erano i soli a svolgere quest’opera. Tutti aiutavano. Quando Paolo andò a Roma per la prima volta, non fu per stabilirvi una congregazione, poiché la congregazione c’era già, e i fratelli andarono ad incontrarlo prima che entrasse nella città. — Rom. 1:8, 13; Atti 28:14-16.
18 Gli apostoli non intesero che il comando di divenire missionari fosse solo per loro. Notate le parole di lode che Paolo disse ai fratelli di Tessalonica: “Da voi la parola del Signore ha echeggiato non soltanto nella Macedonia e nell’Acaia, ma la fama della fede che avete in Dio si è sparsa in ogni luogo; talché non abbiam bisogno di parlarne”. — 1 Tess. 1:8, VR.
19 Tito e Timoteo erano insegnanti, ma erano insegnanti di insegnanti; non erano ministri mandati ad insegnare ai laici. Paolo scrisse a Timoteo: “Le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale ad uomini fedeli, i quali siano capaci d’insegnarle anche ad altri”. (2 Tim. 2:2, VR) Questo è in armonia con ciò che leggiamo in Apocalisse 22:17 (VR): “Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni”. Quando gli Ebrei facevano poco progresso nel prendere parte attivamente all’adempimento dei doveri del sacerdozio generale, Paolo era deluso: “Poiché, in realtà, mentre dovreste essere maestri a causa del tempo, avete ancora bisogno che qualcuno v’insegni dal principio le cose elementari dei sacri oracoli di Dio”. In tale congregazione i laici non erano tollerati. — Ebr. 5:12.
20. In che modo la storia conferma il sacerdozio generale della chiesa primitiva?
20 La storia ne dà la conferma. Il professore danese Hal Koch dice nel suo libro Church History (Storia della Chiesa): “Solo ai giorni degli apostoli e nei decenni immediatamente successivi, udiamo parlare di veri missionari, aventi come compito e vocazione la diffusione del cristianesimo. Altrimenti, erano cristiani ordinari, mercanti, operai, schiavi e di qualsiasi condizione sociale, che portavano nella congregazione nuovi membri”. Non c’è dubbio al riguardo: Il sacerdozio generale era un aspetto caratteristico della primitiva chiesa cristiana; ogni membro era un sacerdote che considerava suo dovere predicare e insegnare le cose di Dio dentro e fuori della congregazione, ed essi erano sostenuti dallo spirito di Dio sparso su di loro. In questa chiesa non c’erano laici. Com’è dunque accaduto che nelle odierne chiese della cristianità sono note quasi soltanto una classe di ecclesiastici che predicano dal pulpito e una classe di laici indifferenti?
CAMBIAMENTO DIABOLICO
21. I servitori di congregazione della chiesa primitiva costituivano forse un sacerdozio?
21 Poiché la primitiva congregazione cristiana era un’organizzazione operante, fu necessario nominare alcuni membri per compiere speciali servizi. Per ricevere tali incarichi di servizio, l’uomo doveva essere maturo o un cosiddetto “anziano” (greco: presbýteros). Tra gli anziani vennero scelti i servitori di congregazione (greco: epískopoi) e i loro assistenti o servitori di ministero (greco: diákonoi). Considerando quello che abbiamo già visto circa il sacerdozio generale nella chiesa primitiva, essi non furono nominati per costituire un sacerdozio; erano semplicemente i servitori dei loro fratelli cristiani. — Atti 6:1-7; Tito 1:5; 1 Piet. 5:2, 3; Matt. 20:25-28.
22. In che modo i servitori delle congregazioni costituirono in seguito un sacerdozio?
22 Paolo comunque profetizzò veracemente: “Dopo la mia partenza entreranno fra voi de’ lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé”. Una delle tristi conseguenze dell’ascesa al potere di egoistici uomini oppressivi fu la completa scomparsa del sacerdozio generale. Secondo la storia ecclesiastica, durante il secondo secolo i servitori delle congregazioni, a poco a poco ma fermamente, furono elevati per formare un sacerdozio speciale. I servitori delle congregazioni o epískopoi indossarono l’abito da vescovo, gli anziani o presbýteroi smisero di essere soltanto gli uomini maturi e anziani tra i quali si potevano scegliere i servitori, e ricevettero l’ufficio di sacerdoti, e i servitori di ministero o assistenti divennero i diaconi di oggi. Gli uomini si arrogarono delle cariche mediante le quali costituirono una gerarchia che per secoli ha esercitato un rigido governo spirituale e secolare, signoreggiando sui laici. — Atti 20:29, 30, VR.
23. (a) Che cosa fa del clero cattolico un sorprendente esempio di un cosiddetto clero cristiano che ha abbandonato il sacerdozio generale per quello speciale? (b) Perché si tratta di un cambiamento diabolico?
23 Il sacerdozio della Chiesa Cattolica Romana ne è un notevole esempio. Non solo questo sacerdozio costituisce una classe distinta, separata ed elevata sopra i laici, in quanto a potere, istruzione e apparenze, poiché imita la disposizione del sacerdozio speciale, ma ha costruito templi letterali con altari letterali ed ha fatto indossare ai suoi membri abiti speciali per distinguerli dal comune membro della chiesa. Per rendere il ritorno al sacerdozio speciale completo, esso afferma di avere mediante speciale consacrazione il potere di far scendere a propria volontà Cristo Gesù sull’altare, di sacrificare la sua carne e il suo sangue letterale nella messa cattolica romana. Difficilmente si sarebbe potuto rendere più perfetto il cambiamento dal sacerdozio generale a quello speciale, se si doveva mantenere ancora un’apparenza cristiana. Privando i membri della chiesa del diritto di essere attivi servitori di Dio e di predicare la sua Parola, paralizzandoli e facendone un gruppo di frequentatori di chiesa ignoranti, e spesso illetterati, il clero ha spento lo spirito di Dio nella chiesa e l’ha spogliata della sua originaria forza dinamica necessaria per diffondere la buona notizia, e l’ha spogliata così della giusta specie di rigenerazione, mediante la quale la verità inerente a Dio e a Cristo dovrebbe conquistare il mondo. Questo è stato un cambiamento diabolico.
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Il sacerdozio generale oggiLa Torre di Guardia 1963 | 1° settembre
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Il sacerdozio generale oggi
“Io spanderò il mio spirito sopra ogni carne, e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profetizzeranno, i vostri vecchi avranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni; e anche sui servi e sulle serve, spanderò in quei giorni il mio spirito”. — Gioe. 2:28, 29, VR.
1, 2. Chi ha preso l’iniziativa nell’attuale campagna della cristianità per far rivivere il sacerdozio generale, e quali sono i suoi motivi?
DA SECOLI i teologi della cristianità sanno che le organizzazioni religiose che essi sostengono con un sacerdozio speciale non sono né cristiane né bibliche; ma fino a questo ventesimo secolo non hanno fatto nulla al riguardo. Ora parlano estesamente del “sacerdozio generale”. Benché possa sembrare strano, considerando la sua struttura gerarchica, è stata la Chiesa Cattolica Romana a prendere l’iniziativa nell’attuale campagna della cristianità che mira a far riprendere il lavoro a quegli stessi “laici” che essa ha tenuto con tanta cura inattivi per secoli.
2 Si noti tuttavia che i motivi che la spingono a fare questo non sono tanto il desiderio di vedere ritornare l’organizzazione ecclesiastica al sacerdozio generale della chiesa primitiva quanto un’urgente necessità dovuta alla fatale scarsità di uomini cattolici romani che vogliano fare i sacerdoti.a Questa scarsità minaccia di frustrare l’aspirazione cattolica al dominio mondiale, e quindi i cattolici laici devono ora diventare attivi. Questa è la ragione per cui si parla del sacerdozio generale in una chiesa che altrimenti non si preoccuperebbe di ricordare ad alcuno questa vecchia dottrina.
3. Secondo il papa Pio XII, esiste un apostolato generale a cui possono prendere parte tutti i cattolici, e i laici otterranno l’uguaglianza coi sacerdoti partecipando all’apostolato?
3 Al Secondo Congresso Mondiale dell’Apostolato dei Laici tenuto a Roma nel 1957, il papa Pio XII spiegò che nella chiesa cattolica vi sono due apostolati; un ‘apostolato gerarchico’ e un ‘apostolato dei laici’. Il papa fece la domanda: “Il laico al quale è affidato l’insegnamento della religione, per il fatto stesso che ha ricevuto una mission canonica (un mandato ecclesiastico) di insegnare, e per il quale l’insegnamento potrebbe essere l’unica attività professionale, passa forse dall’‘apostolato dei laici all’apostolato gerarchico’?” La risposta fu no. L’effettivo potere di insegnare è proprio del papa e dei vescovi soltanto. “Tutti gli altri, siano sacerdoti o laici, collaborano nella misura in cui l’autorità ecclesiastica dà loro di insegnare accuratamente e di guidare i fedeli”.b
4. In che senso è generale il sacerdozio a cui sono invitati a partecipare i laici cattolici romani?
4 In altre parole, malgrado parli tanto del sacerdozio generale, non dobbiamo aspettarci che da ora in poi la chiesa cattolica abolisca i suoi ordini e provveda ai laici di ogni luogo Bibbie e pubblicazioni bibliche, affinché ogni cattolico possa adempiere il suo dovere di cristiano di predicare ad altri la Parola di Dio. Secondo il papa Pio XII, “i cristiani non sono tutti chiamati all’apostolato dei laici nel senso stretto del termine”.c Solo una minoranza scelta e specialmente addestrata sarà usata a questo scopo, e a tale elevata categoria di ministri laici la chiesa è disposta a pagare un salario di circa 7.440.000 lire all’anno.d Si potrebbe dunque dire che questo non lascia molto alla generalità.
5. Per quale ragione pensate che il papa dica che i laici partecipano all’apostolato nel senso “meno corretto del termine”? Che cosa ci si aspetta da loro?
5 Che cosa faranno dunque tutti i milioni di cattolici ai quali non è ‘dato di insegnare accuratamente’ la fede cattolica, ma che sono tuttavia chiamati a partecipare al “sacerdozio generale”? Benché non siano “chiamati all’apostolato dei laici nel senso stretto del termine”, sono incoraggiati a partecipare a un “apostolato di preghiera e di esempio personale come apostolato nel senso lato e meno corretto del termine”. Perché esso sia chiamato apostolato in un senso “meno corretto del termine” è evidente quando lo si osserva più attentamente. A questi milioni di cattolici non è riservata l’offerta di sacrifici spirituali a Dio sotto forma di ‘frutti di labbra che fanno pubblica dichiarazione al suo nome’ per identificarli con la chiesa primitiva, non sono riservati privilegi di servizio secondo i princìpi del sacerdozio generale. La loro opera nel mondo, secondo il papa Pio XII, è quella di formare cellule cattoliche nei laboratori, di prendere parte alla vita pubblica, economica, sociale e politica, di unirsi a movimenti sindacali e a cooperative di produttori e consumatori e anche ad organizzazioni internazionali come l’UNESCO, per “impartire a ciò il marchio di Cristo”.e
6. Che cosa fa ricordare il programma cattolico, del quale si parla come se praticasse il sacerdozio generale, e per che cosa è stato usato in passato?
6 Tutto ciò fa pensare più all’infiltrazione usata da certi movimenti politici che all’opera compiuta dagli assidui predicatori del sacerdozio generale cristiano primitivo. Il più importante ramo del movimento cattolico dei laici è la cosiddetta Azione Cattolica, movimento semireligioso usato spesso dalla chiesa nello stesso modo in cui i nazisti usarono in Germania, sotto Hitler, le loro truppe SA come, per esempio, quando l’Azione Cattolica, prima e durante la seconda guerra mondiale, fu usata dalla chiesa in modo violento negli Stati Uniti e in altri paesi per interrompere le adunanze religiose dei testimoni di Geova perché non le piacevano i fatti esposti a tali adunanze.f
7. (a) In che modo rispondono i cattolici laici all’invito a partecipare all’apostolato dei laici della chiesa? (b) Si può dire veracemente che nella chiesa cattolica non vi è il sacerdozio generale? Che cosa manca?
7 Malgrado tutti gli sforzi, si lamentano scarsi risultati. S. E. mons. Valerian Gracias, arcivescovo di Bombay, disse: “Come spiegare l’apatia della grande maggioranza degli uomini che con le loro doti intellettuali e morali avrebbero potuto essere attivi e vigorosi partecipanti all’apostolato della gerarchia, ma che purtroppo non lo sono? Oggi ogni uomo, per dirla con le parole di S. Paolo, cerca il proprio e non quel che è di Cristo. Non c’è fuoco nel loro cuore, ma solo ceneri fumanti. La maggioranza dei cattolici hanno l’idea che la Chiesa sia una società alla quale si appartiene soltanto; l’idea che la Chiesa sia un organismo vivente è estranea alla loro mente”.g Tutto ciò serve a dimostrare che il cosiddetto sacerdozio generale della Chiesa Cattolica Romana non è affatto generale, e che Dio non ha sostenuto col suo spirito gli sforzi che essa ha fatto. — Atti 1:8.
8. Partecipano le chiese greco-ortodosse all’attuale discussione della cristianità sul sacerdozio generale?
8 Le chiese greco-ortodosse sono di struttura gerarchica quasi come la Chiesa Cattolica Romana ma, a differenza di quest’ultima, si sono astenute dal parlare estesamente del sacerdozio generale.
IL PROTESTANTESIMO E IL SACERDOZIO GENERALE
9. (a) Come fu richiamata l’attenzione sul sacerdozio generale dopo ch’esso era scomparso per secoli? (b) Come spiegò Lutero il sacerdozio generale?
9 Il riformatore Lutero riportò alla luce l’insegnamento del sacerdozio generale. Egli era un profondo studioso della Bibbia e comprese ben presto quanto la chiesa cattolica si fosse allontanata dalla chiesa primitiva col suo sacerdozio speciale, e nella lotta contro il papato fece diligente uso di quello che aveva scoperto. “Al battesimo fummo tutti consacrati per essere sacerdoti”, disse con vigore, e schernì il papa che pensava di poter trarre dei sacerdoti da cristiani già battezzati mediante una cerimonia di ordinazione. “Che il papa o il vescovo unga, tonsuri, ordini, consacri e vesta un uomo in modo diverso dai laici”, egli disse, “potrà farne un ipocrita o uno stupido, ma non ne farà mai un cristiano o un uomo spirituale”.h
10. (a) Qual era secondo Lutero il principale dovere del cristiano? (b) Che cosa fece Lutero dopo aver riscoperto la dottrina del sacerdozio generale? Quali furono i risultati?
10 Poi Lutero, con grande zelo, si diede a praticare il sacerdozio generale nella sua chiesa appena costituita, insegnando che l’opera più importante del cristiano, l’opera che include tutti gli altri doveri sacerdotali, è quella di “insegnare la Parola di Dio”.i Tuttavia fallì in questo. Dovette imparare che il popolo comune era stato tanto trascurato spiritualmente dalla chiesa cattolica che il sacerdozio generale e i doveri ch’esso comporta erano al di là della sua comprensione. L’opera di Lutero in questo campo non fu proseguita dai suoi successori. Essa scomparve.
11. Chi ha pure cercato di praticare il sacerdozio generale? Con quali risultati?
11 Già prima della Riforma alcuni movimenti come quello dei valdesi nell’Europa Centrale e dei lollardi in Inghilterra avevano cercato di conformarsi al sacerdozio generale. Il movimento del “pietismo” sorto in Germania dopo la “riforma” e il movimento di Oxford nella nostra generazione hanno cercato in certa misura di fare altrettanto, ma evidentemente tutti questi sforzi sono stati privi dell’appoggio dello spirito santo di Dio, poiché sono tutti falliti, ed anche nella chiesa luterana odierna la situazione non è cambiata dal tempo di Lutero: La dottrina del sacerdozio generale cristiano è riconosciuta in teoria ma non in pratica.
12. (a) In che senso alcuni ecclesiastici protestanti affermano di praticare il sacerdozio generale nelle loro chiese? Quali sono i fatti? (b) In che modo è evidente che, per esempio, le chiese di Stato luterane della Danimarca e della Svezia non praticano il sacerdozio generale?
12 Nonostante ciò, molti ecclesiastici protestanti non episcopaliani, compresi i luterani, affermano di praticare il sacerdozio generale e che i loro ministri sono soltanto servitori tratti dal gregge per assolvere compiti speciali. In teoria, è detto, ogni membro della congregazione potrebbe agire come tale, come quando i coloni che si stabilivano in America sceglievano fra loro il laico più adatto perché fosse loro ministro, ovunque si stabilivano, finché non potessero ottenere un “vero” ministro, o come i capitani di mare che sono spesso considerati ministri per l’equipaggio e i passeggeri. Il fatto è, tuttavia, che le chiese protestanti, compresa la chiesa luterana, hanno un sacerdozio speciale. Il fatto è che di solito nessuno può predicare o celebrare cerimonie nella sua chiesa senza una speciale ordinazione. Normalmente, nessuno è ordinato se non ha ricevuto uno speciale addestramento accademico, ed essi si vestono in modo diverso dagli altri, almeno quando sono officianti. Le eccezioni sono così rare che non fanno altro che confermare la regola. Nelle chiese protestanti non è come nella chiesa primitiva dove, secondo il professore danese Hallesby, “tutte le cerimonie della chiesa potevano essere celebrate da ogni cristiano”.j Gli onesti ministri protestanti, le cui chiese insegnano il sacerdozio generale, ammettono di praticare in effetti un sacerdozio speciale.k
TENTATIVI INFRUTTUOSI
13, 14. Come sappiamo che la cristianità protestante non è soddisfatta della sua attuale situazione circa il sacerdozio generale?
13 Il tentativo di imitare i primi cristiani a vivere la dottrina del sacerdozio generale è fallito così miseramente, che la conoscenza di ciò che si dovrebbe fare e l’incapacità di farlo può solo, naturalmente, tormentare qualsiasi chiesa che si chiami cristiana. Perciò, quando nel 1948 fu fondato ad Amsterdam il Concilio Mondiale delle Chiese, esso fu fornito di un “Reparto dei Laici”, la cui mira è quella di “tenere dinanzi alle chiese la loro responsabilità di aiutare i laici ad essere la Chiesa nel mondo”.l
14 Nelle relazioni dell’assemblea del Concilio tenuta ad Amsterdam leggiamo: “Dobbiamo riflettere su ciò che significa parlare della Chiesa come di ‘un sacerdozio regale, una nazione santa, un popolo particolare’ (1 Pietro ii, 9), e come del ‘Corpo di Cristo’ (Efesini iv, 16) a cui ogni membro contribuisce la sua parte”.a E nelle relazioni sulla sua assemblea tenuta ad Evanston, negli U.S.A., nel 1954, leggiamo: “La frase ‘il ministero dei laici’ esprime il privilegio dell’intera chiesa di partecipare al ministero di Cristo nel mondo. Dobbiamo capire di nuovo il significato del fatto che siamo tutti battezzati; che, come Cristo venne per servire, così tutti i cristiani devono divenire ministri del Suo proposito di salvezza”.b Finalmente, il protestantesimo si sveglia per capire che cosa significa essere cristiani, che dovrebbe praticare il sacerdozio generale, che non lo pratica, e che bisognerebbe fare qualcosa in merito.
15. (a) Come rispondono in genere i laici protestanti all’invito per praticare il sacerdozio generale? (b) Che cosa ci vuole per mettere in pratica il sacerdozio generale?
15 Come la chiesa cattolica, gli ecclesiastici protestanti deplorano l’insuccesso nei loro tentativi di realizzare il sacerdozio generale. “I laici che partecipano volontariamente e gratuitamente all’opera di predicazione cristiana sono ad esempio molto meno che qualche decennio fa. Sono in diminuzione anche i cristiani che partecipano mediante la libera, spontanea testimonianza e la preghiera. È spesso difficile trovare qualcuno che sia disposto ad assumere responsabilità e a portare pesi”, lamenta un ministro norvegese nel commentare la situazione nel suo paese,c ciò che ci fa ricordare Romani 9:16 (VR): “Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio”. Quello di cui ha bisogno la cristianità per praticare il sacerdozio generale non è null’altro che quello che ci volle nella chiesa primitiva: lo spargimento dello spirito.
IL SACERDOZIO GENERALE È PRATICATO: UN SEGNO DELLO SPIRITO
16. Che cosa dimostra che la profezia di Gioele è stata adempiuta sui testimoni di Geova?
16 Quando il giorno di Pentecoste Pietro diede spiegazioni in merito al primo spargimento dello spirito santo, citò il profeta Gioele e disse: “E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni. E anche sui miei servi e sulle mie serventi, in quei giorni, spanderò del mio Spirito, e profeteranno”. Lo spargimento dello spirito ai giorni di Pietro ebbe luogo solo per un po’ di tempo e adempì la profezia in piccole proporzioni. Negli ultimi giorni di questo vecchio sistema di cose, il promesso, finale, ultimo e completo spargimento dello spirito è stato adempiuto sui testimoni di Geova e non sulle chiese cattoliche e protestanti della
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