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I minimercati delle FilippineSvegliatevi! 1978 | 8 settembre
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Bottega ordinata
Al ritorno dal mercato, la madre sistema con ordine le provviste sugli scaffali della bottega. Le bottiglie vanno su uno scaffale, le scatolette su un altro. Le bibite sono tenute vicino al surgelatore o al frigorifero. Verdura e frutta fresca sono sistemate su un tavolo di bambù esposto all’aria, lontano dal sole.
Riso e granturco sono tenuti in casse di legno per versarli con facilità. Su scaffali a parte, di solito dentro grossi vasi, ci sono dolciumi, gomme da masticare e altre cose che fanno la delizia dei bambini. Lo zucchero — raffinato e non — è messo già pesato in sacchetti di carta. I prezzi vengono scritti su cartoncini o sui singoli articoli.
La madre è orgogliosa della sua bottega e si compiace di tenere tutto al suo giusto posto. Prepara le cose la sera prima e, all’alba, la bottega accoglie i primi clienti.
Nonostante i supermercati e i grandi magazzini che ora prosperano in quasi tutte le città delle Filippine, l’umile bottega sarisari soddisfa ancora un importante bisogno. Lì il Filippino può acquistare le cose di cui ha immediato bisogno e trovare anche piacevole compagnia, fare un po’ di gradevole conversazione e sentire che fa parte della comunità. Così la prossima volta che vi trovate in questa parte del mondo, non dimenticate l’umile bottega sarisari, il minimercato delle Filippine.
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Diplomazia del “suono” in ColombiaSvegliatevi! 1978 | 8 settembre
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Diplomazia del “suono” in Colombia
DURANTE un’Assemblea di Distretto dei Testimoni di Geova tenuta nel Covered Coliseum di Bogotá, in Colombia, la direzione affittò ad altri la sala per un programma speciale di musica messicana “mariachi”. Durante il programma i Testimoni lasciarono la sala, dove rimasero solo alcuni per sorvegliare l’impianto acustico.
Ma i 16.000 Colombiani che gremivano la sala si misero a protestare quando sentirono che il costoso impianto acustico noleggiato per l’occasione non trasmetteva bene. E quando la folla cominciò a lanciare oggetti giù dalle gradinate, l’amministratore si spaventò pensando che potessero devastare i locali, per cui andò a chiedere ai Testimoni se si poteva usare il loro impianto acustico. Quando essi cominciarono a provarlo, l’uditorio applaudì. Dopo un riuscito programma, l’annunciatore televisivo suggerì agli spettatori di ringraziare i testimoni di Geova per la loro cooperazione, ciò che fecero di cuore.
Un musicista che fino a quel momento non aveva voluto che la moglie frequentasse i testimoni di Geova fu così meravigliato che ammise d’essersi sbagliato sul loro conto. E il giorno dopo, quando al Coliseum riprese l’assemblea, egli stesso vi assisté.
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